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Autore: Something Rotten    09/03/2011    6 recensioni
Zack si era parzialmente ripreso dalla telefonata, vuoi per la quantità d'alcol ingerita o vuoi per la musica che gli ronzava prepotente nelle orecchie. Matt non aveva detto nulla sull'accaduto, era rimasto in silenzio lasciandolo parlare e lasciando che si sfogasse nel migliore dei modi, eppure quel silenzio era strano. Solitamente aveva sempre una buona parola di conforto, magari soltanto un "andrà tutto bene" e se non parlava significava soltanto che non sarebbe andato tutto bene. La gelosia, lui lo sapeva bene, era una brutta bestia, era un fantasma che, rantolante, si insinuava in tutti i rapporti, uccidendo anche l'amore più sincero. Era un fantasma duro da esorcizzare, un qualcosa che avrebbe lasciato l'alone per sempre, come quando si scrive sui vetri appannati della macchina, quell'alone non andrà mai del tutto via.
Lo fissava dal divanetto, guardava l'amico agire pronto a fermarlo al momento giusto consapevole che dall'altra parte del mondo non c'era nessuno pronto a fermare Brian dal commettere atti stupidi e privi di senso.
« Sei il suo angelo custode? » aveva chiesto Jim sedendosi al suo fianco e guardando Zack ballare con una ragazza dai capelli corvini.
« Voglio solo che non commetta qualche stupidaggine. »
« Ti potrà sembrare una bugia, ma neanche io voglio che faccia qualcosa di stupido. » aveva sbuffato sorridendogli e continuando a fissare Zack « Brian non mi va a genio, ma non voglio che lui perda anche quest'opportunità di essere felice. Sai, a volte penso a cosa abbia fatto di male. »
Genere: Fluff, Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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 «It’s a terrible love and I’m walking with spiders

Capitolo 1° But I won’t follow you into the rabbit hole


C'erano tre aggettivi che calzavano perfettamente a quell'incontro: "Accidentale, inaspettato e inesorabile."
Zack sbraitava contro Ichabod, il cane che aveva regalato alla sua ex ragazza e che gli era stato riportato, una settimana prima, insieme a tutti gli innumerevoli regali che nel corso dei tre anni gli aveva fatto.
Era in ritardo, in un fottuto ritardo, e quel cane pulcioso non faceva altro che fare pipì su tutti i dannatissimi alberi che incontrava per la sua via.
Se avesse fatto tardi anche quella sera il suo migliore amico lo avrebbe sgozzato, sicuramente.
Lo aveva chiamato la mattina stessa, dicendogli che aveva una cosa importante da dirgli e dandogli appuntamento al solito bar alle otto e mezzo.
Mancava solo un'ora alle otto e mezzo e lui non
poteva fare tardi, dato che, oltre ad essere grosso e ben piazzato, aveva anche un carattere irascibile.
"Ichy, muoviti! Dannazione!" sbraitava strattonando il povero barboncino, che incurante della fretta del padrone
era seriamente intenzionato a farsela con qualche cagnetta che, ignara, passeggiava scodinzolante.
Camminava all'indietro, preso com'era a tirare Ichabod.
"Muoviti!" aveva detto, prima di cadere all'indietro, inciampando su qualcosa.
Era caduto a terra, temendo per il suo fondo schiena che si sarebbe sicuramente fatto male sul duro asfalto del marciapiede, ma qualcosa, forse la stessa cosa nella quale era inciampato, gli aveva reso la caduta più morbida.
"Aia." quella cosa parlava e si muoveva.
Zack si era alzato di scatto, voltandosi e guardando il ragazzo a terra.
Aveva un cappello strano, uno di quelli che non andava di moda da un bel po, inoltre aveva un filo di Kajal intorno agli occhi ed una barbetta da capra, decisamente uno strano ragazzo!
"Oddio, scusami, io...colpa sua...oddio scusa!" aveva sbottato, tendendo la mano al ragazzo che dolorante si era tirato in piedi.
"Tranquillo, ci sono abituato!" aveva detto il ragazzo, alzandosi e togliendo la polvere dai pantaloni.
"A cadere?"
"No, a trascinare cani avanti e indietro per la città! Faccio il Dogsitter!" aveva risposto, sorridendo.
"Se vuoi te lo regalo!" aveva esclamato indicando il cane, che era ancora alle prese con la cagnetta.
"Non lo faccio perché amo gli animali!" aveva risposto sorridendo "Io sono Brian, piacere!"
"Io sono Zack e ancora scusa per la caduta! Non devo essere poi così leggero, stai bene?"
"Sei leggerissimo!" aveva detto ironico, facendo ridere l'altro "E non preoccuparti, non mi son fatto nulla."
"Grazie a Dio." aveva guardato l'orologio sbiancando, era davvero tanto tardi! "Io devo scappare, sono in ritardo! Ci vediamo.."
Era scappato senza aspettare la risposta del ragazzo che non era tardata ad arrivare.
"Ma come faccio se non so neanche come fai di cognome?"
Zack, purtroppo, non aveva sentito nulla, troppo preso a correre con in braccio Ichabod che guaiva scontento di non aver potuto fare "amicizia" con quella bellissima barboncina...

[...]

Nonostante odiasse quel cane, soprattutto per il fatto che gli ricordava terribilmente la sua ex, gli dispiaceva lasciarlo a casa da solo.
Odiava dover uscire di nascosto e odiava sentirlo piangere, c'era qualcosa in quel cane che gli ricordava dannatamente se stesso, non solo per il fatto che si sarebbe accoppiato con qualsiasi animale che gli fosse passato accanto, ma anche per il fatto che aveva paura di rimanere da solo.
Guaiva ogni qualvolta che Zack lo lasciava da solo nell'appartamento, disturbando i vicini che ce l'avevano a morte con lui.
Per questo aveva lasciato una copia delle chiavi alla sua vicina, una signora sulla sessantina che viveva con la figlia maggiore, una signora simpatica che aveva le sue fisse, come ogni persona anziana che si rispetti.
Aveva suonato al campanello della signora.
"Zack caro, esci?" aveva chiesto, aprendo la porta.
"Si, signora. Se non la disturba ogni tanto potrebbe dare un occhiata a Ichy? Prima che si rosicchi tutto il divano nuovo.."
"Con piacere!"
"La ringrazio! Ah, ci sono anche dei biscotti sul tavolo, li ha fatti mia madre, se vuole assaggiarli, io sono a dieta! Grazie ancora!" aveva esclamato scendendo velocemente le scale e infilandosi il casco, rischiando di inciampare e franare a terra.
"Grazie a te, Zack!" aveva risposto la signora, cercando le chiavi dell'appartamento del ragazzo nelle tasche.
Zack era sceso fino al garage, doveva aveva tirato fuori la sua bambina.
La sua bellissima Harley Davidson 883, la sua unica e fedele compagna di vita.
Era sgusciato via nel traffico notturno di New York, premendo forse un po troppo sull'acceleratore e rischiando più volte la pelle.
Era arrivato al pub con solo mezz'ora di ritardo.
"Hey!" aveva urlato Jimmy seduto al solito tavolo "Come mai così presto? Ti aspettavamo verso le dieci!"
"Mister simpatia come sempre, eh Sullivan? Dillo che ti ho stupito!"
"Mai quanto ti stupirà lui adesso." aveva commentato Matt, bevendo il suo bicchiere di Grappa.
Matt beveva Grappa solo quando c'era qualcosa che non andava, per questo un brivido di terrore era corso sulla schiena di Zack.
"Cosa? Perché?"
"Ho deciso di sposarmi."
Se era resistito a quelle parole, se non era ancora morto significava solo una cosa : era immortale.
"Oh.." aveva risposto laconico, assimilando lentamente la notizia e le conseguenze che ne derivavano.
"Oh? Solo un misero oh?" aveva chiesto Jimmy storcendo la bocca.
Si era aspettato una reazione diversa, un gesto d'entusiasmo, un urlo, un abbraccio e un brindisi! Non si aspettava di certo una risposta tanto moscia e fredda, quasi dispiaciuta.
"Lascia che assimili la notizia, Jim! Cazzo gli hai appena detto che ti sposi, non che ti sei comprato un paio di Jeans nuovi!" aveva risposto Matt guardando Zack negli occhi, come a volergli infondere un po di coraggio.
"Sai benissimo come la penso sul matrimonio, Sullivan. Non pretenderai che mi metto a ballare nudo sul tavolo per festeggiare! E poi stai con quella solo da tre mesi!" aveva risposto Zack cercando di essere il più convincente possibile, visto che le sue parole erano tutte una bugia.
"Ma non si tratta di te, si tratta di me... sono io che mi sposo!"
"Bell'amico del cazzo, però! Potevi anche chiedermi un parere...parlarmi per primo, visto che l'hai detto a tutti e a me come al solito per ultimo. Grazie, Jim. Ora però ho bisogno di una birra o di un qualcosa di alcolico." aveva commentato alzandosi e avvicinandosi al bancone.
Cercava di attirare l'attenzione del barman che, sembrava, avesse meglio da fare piuttosto che servire lui.
Fortuna che Matt aveva deciso di fargli compagnia.
"Speravo fosse uno scherzo, Baker. Mi dispiace.."
"E di cosa? Sono io il cretino qui, non tu."
"Sei ancora in tempo! Ha parlato di Maggio, ovvero tra un anno! Hai un anno di tempo, Zack."
"Ho un anno di tempo per rovinare la sua vita? No, grazie. In tre anni non ho concluso un cazzo con lui, perché dovrei farlo proprio ora?"
"L'hai visto anche tu che non funziona con nessuno perché hai in testa solo lui! Perché non ci provi, cioè tanto..ormai."
"Matt, piantala. Troverò qualcuno, non ora, non domani, ma lo troverò!"
"Zack io non voglio che tu...si insomma...te ne penta un giorno." aveva commentato, fissando i suoi occhi semi lucidi.
Matt era sempre stato come un padre per lui, non avevano molti anni di differenza, eppure si era sempre comportato come avrebbe fatto un padre, aiutandolo nei momenti più difficili ed evitandogli tante fregature.
Eppure, ora, in quel momento, sentiva il bisogno fisico di decidere da solo, aveva ventitré anni, anche se ne dimostrava più o meno la metà, ed era venuto il tempo, per lui, di dimostrarsi adulto.
"Io voglio decidere da solo, Matt. Non rovinerò tutto questo, non posso farlo a Jimmy è quello che vuole."
"Ne sei sicuro?"
"Più che sicuro." aveva risposto laconico prima di ordinare la cosa più forte che avessero in quel dannato pub.
"Che farai allora?" aveva chiesto Matt, riferendosi più al comportamento da tenere che al resto.
"Mi faccio da parte, Matt. Dovrò fare in modo di vederlo il meno possibile..." aveva commentato, stupendosi della freddezza con la quale aveva pronunciato quelle, dolorose, parole.
Matt aveva sbuffato scrollando le spalle e tornando al tavolino in segno di resa.
"Sei una causa persa, Baker."
Zack sapeva di esserlo, già da tanto tempo.
Da quando si era accorto di essersi innamorato di Jimmy e da quando aveva deciso di non fare pressoché nulla per dimostrare all'altro i suoi sentimenti, sempre più evidenti e dolorosi.
"Il bianconiglio!" aveva esclamato uno dei tanti barman.
Zack si era voltato, chiedendosi a chi si riferiva il ragazzo.
"Oh! Brian!" aveva esclamato, ancora stupito dalla fatalità del caso. "Aspetta, chi sarebbe il bianconiglio?"
"Non hai visto Alice in Wonderland?" aveva chiesto sorridente mentre accendeva lo zucchero sull'intruglio verde chiamato Assenzio.
"Si, si! Ma sarei io?"
"Si, decisamente! Correvi urlando di essere in ritardo e poi sei paffuto e bianco come il coniglio con il panciotto."
"Sarebbe una serata ottima per lasciarmi scappare un vaffanculo, ma visto che ti sono caduto sopra...touchè!" aveva commentato sorridendo.
"Serata storta?"
"Decisamente." aveva risposto lapidario, lasciando intendere al ragazzo che non aveva voglia di parlarne "Ma non facevi il dogsitter?"
"Si, il barman e l'elettricista. Devo pagarmi gli studi." aveva risposto, servendo contemporaneamente una biondina dal sorriso smagliante e le tette in bella vista.
"Wow! Tu si che fai qualcosa di buono nella vita.."
"Puoi dirlo forte. Senti io tra un po stacco, ti andrebbe di ubriacarti con me? Così magari mi racconti quello che ti è successo.." aveva detto controllando l'orologio.
"Uhm, se vuoi deprimerti sei il benvenuto. Sono a quel tavolo laggiù." aveva risposto indicando il tavolo dove Jimmy, Matt e Johnny erano seduti.
"Dammi mezz'ora e sono da te."
"ok."
Zack aveva colto in fragrante Jim, che lo fissava in malo modo dal tavolino.
Credeva, e forse aveva ragione, che fosse ancora per la storia del suo "poco" entusiasmo per l'imminente matrimonio.
"Chi era?" aveva chiesto squadrando Brian dal capo ai piedi.
"Un tizio, oggi ci sono caduto sopra."
"Oh! Ora si dice cadere! A chi credi di darla a bere, Baker?" aveva chiesto ironico Johnny.
"No, davvero! Colpa di Ichabod." aveva risposto senza dare ulteriori spiegazioni.
"Ancora quel cane? Perché non lo riporti alla tua ex?"
"Mi ci sono affezionato è così carino!"
"Secondo me ci si è affezionato da quando l'ha fatto cadere su quel fusto!" aveva commentato Johnny.
In quel momento Zack aveva l'impressione di essere circondato da un gruppo di civettuole, invece che i suoi soliti grossi ed ormonati amici.
Involontariamente si era messo a fissare Brian, osservando anche le fossette che gli si formavano ai lati della bocca quando sorrideva, aveva anche notato che portava i capelli molto lunghi e rinchiusi in una coda di cavallo.
Matt sorrideva, pensando che forse quella sarebbe stata la volta buona per togliersi Jimmy dalla testa...

[...]

"Scusa il ritardo, qualche cliente non voleva lasciarmi andare..." aveva commentato sedendosi accanto a Zack e presentandosi al resto del gruppo.
"Erano loro a non lasciare te, o tu a non lasciare loro?" aveva chiesto ironico Zack.
Brian aveva cominciato a ridere, rispondendo che era troppo fascinoso per concedersi così facilmente alla prima ragazza che passava.
"Quindi Zack ti è caduto sopra?" aveva chiesto Matt, sopprimendo malamente una risata.
"Si! Ma la colpa è anche la mia, insomma! Stavo fermo su di un marciapiede, roba da spericolati."
"Ah, ah, ah! La colpa è di Ichy! Che si mette a fare il galletto con tutte gli animali femmina che gli passano accanto! Io sono solo un povero martire.."
"Certo! Come no! Noi che ti sopportiamo da una vita siamo dei poveri martiri!" aveva commentato Johnny sorridendo.
La serata era proseguita nel migliore dei modi, l'atmosfera sembrare rilassata,tranne qualche frecciatina di Jimmy verso di Zack o di Brian.
Il fatto che Zack non avesse festeggiato o esultato per la notizia non gli andava proprio giù!
"Io domani devo lavorare, quindi vi lascio! Sono anche a piedi tra l'altro, quindi sarà una bella passeggiata!" aveva commentato Brian alzandosi dal tavolino.
Matt aveva guardato Zack, come a volergli dire di offrire un passaggio al ragazzo.
"Se vuoi ho la moto, posso accompagnarti a casa io.."
"Ma hai bevuto! Dove vai con la moto?" aveva chiesto Jimmy, perennemente in mezzo alle scatole.
"Non ho bevuto più del solito e poi sono lucido. Allora?"
"Uhm, sempre meglio che farsela a piedi. Alla prossima ragazzi!"
Erano usciti dal pub, il freddo li aveva colti di sorpresa.
"Vorresti andare in moto con questo freddo?"
"Se vuoi ti presto il giacchetto di pelle, io non ho freddo. Sono abituato.." aveva mentito spudoratamente, sentiva già il freddo percorrergli le braccia nude."è un modo per farmi perdonare per oggi! Cioè per averti schiacciato con il mio dolce peso.."
"Ti sei fatto già perdonare con la splendida serata. Non c'è bisogno, davvero! Questa giacca a vento mi proteggerà dal freddo."
"Sicuro?"
"Si."
Zack era montato sulla moto, subito dopo Brian l'aveva seguito, attaccandosi a lui.
"Sei mai salito su una moto?"
"No."
"Uhm, bene!" aveva risposto Zack "Dopo abiti?"
Brian gli aveva spiegato la strada e Zack era partito  moderando la velocità, non voleva spaventare Brian.
Erano arrivati a destinazione in quindici minuti, un tempo da record per Brian che a piedi ci metteva più di mezz'ora.
"Vuoi salire? Magari per un caffè?" aveva chiesto, titubante, Brian.
"Magari un'altra volta e magari nella mia tana da bianconiglio! Domani purtroppo ho lezione presto." aveva risposto Zack.
"Ok! Tanto ormai sai dove trovarmi. Quando vuoi.."
"Certo!"
Zack aveva salutato Brian, maledicendo poco dopo la sua totale mancanza di neuroni.
Perché non era salito?
Perché aveva deciso, proprio in quel momento, di comportarsi da bravo studente?


Ho finito due ff (And he told me to leave ha tutti i capitoli pronti, quindi devo solo postarli), quindi ho deciso di iniziare questa!
Il cane esiste, c'è, l'ho visto in qualche foto!
Non riesco a capire se sia maschio o femmina ma qui è decisamente maschio.
E non so che altro dirvi!
Spero che vi piaccia, al prossimo capitolo <3
Ditemi che sono pazza così la smetto qui xD

   
 
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