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Autore: WoChan    18/01/2004    2 recensioni
Spesso, nei luoghi più desolati del mondo, si riescono a fare incontri che sono destinati a cambiare il tuo carattere, e a volte la tua vita. ....Questa è la mia prima fic, vi prego, aspettate i prossimi capitoli per linciarmi ;______;!!!!Il titolo comunque, mi piace, indovinate chi è la faccia scura della Luna XXXD???
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Kei

-Kei...prima hai detto che sapevi come mi sentivo, quando ho parlato del fatto che stare in Italia per me era come stare in prigione...- La voce della ragazza accanto a lui esitava. Kei si sentiva strano ad avere Ele accanto, gli sembrava di stare in una dimensione ultraterrena, e l'unica cosa reale era lei, con la sua voce, il suo profilo, i suoi pensieri.

-Sì.- Le rispose secco e gelido.

-Sono contenta che almeno qualcuno mi capisca.-

- Io sono stato rinchiuso in un Monastero, da bambino.-  Aveva una voglia immensa di raccontarle tutto, ma il suo istinto gli consigliava di tenersi vago. Era certo che lei avrebbe capito perchè lui DOVEVA diventare il migliore, avrebbe senz'altro capito......ma no, no, chi voleva prendere in giro??? Ele era leale, non avrebbe mai tradito i propri amici....

-Capisco...invece è stata mia madre a tenermi segregata...aveva paura che mostrandomi ai Tornei venissi rintracciata dalla...da certe persone che vorrebbero fare del male e a me e alla mia famiglia.- Kei percepì l'esitazione di Ele e la fretta con cui aveva detto l'ultima parte della sua frase, quel "dalla.." subito sostitutito da altre parole, era un chiaro segno di sfiducia. Ma non era la sfiducia che lo preoccupava, era  quell'articolo che poteva benissimo significare il nome di un'associazione, ma comunque di qualcosa di oscuro, avrebbe strappato il cuore con le proprie mani a chi potesse pensare di fare del male a una creatura come lei. A lei...così bella...ma che non conosceva ancora bene. Gli faceva male starle vicino ad ogni minuto, ma allo stesso tempo era estremamente felice di vedere le sue gote lievemente tinte di porpora per la fatica,le sue labbra così rosse che in confronto una rosa sarebbe impallidita, era così bello starla a guardare...si rese conto che la ragazza stava tremando dal freddo. Si slacciò la palandrana azzurro chiaro della BBA che lui e gli altri avevano portato dal treno, e gliela porse.

-Tu hai freddo.- Disse semplicemente senza alcuna giustificazione.

-Il freddo più gelido è quello che alcune persone tengono nel cuore.....- Mormorò appena. Kei sapeva che quella sensazione, che un respiro ghiacciato che proveniva da dentro di te, era terribile, lui ci convieva. Gli anni al Monastero lo avevano fatto diventare più gelido del vento del nord.

-Comunque grazie Kei, sei...un'amico.- Si infilò la palandrana e il cappuccio coprendosi i capelli, sempre continuando a camminare.

Kei ebbe parecchie strane sensazioni. Nel vedere quel mantello che fino a ora aveva indossato lui, sul corpo affusolato e bello di lei, si sentì una netta contorsione dello stomaco, e il cuore accelerò i battiti. Le guance gli si tinsero di un lieve rosso.

E poi lo aveva chiamato "amico".

Nessuna ragazza lo aveva mai fatto. Tutte si tenevano alla larga da lui, per quell'insolito colore di capelli, per quel carattere e per il fatto che era stato capitano dei Blade Sharks, i teppisti di strada. Di solito le ragazze lo guardavano terrorizzate dalla paura, girandogli al largo e sfottendolo sottovoce quando lui non sentiva.

Ma cosa, cosa gli stava succedendo????Perchè non riusciva a smettere di pensare a lei??? Perchè non

riusciva a smettere di guardarla???E perchè, maledizione, lei si comportava esattamente come lui avrebbe desiderato???? Ma perchè è tutto così complicato????.

Kei aveva bisogno di riflettere. Non era il momento adatto ora, ma appena si sarebbe accampato con gli altri. La solitudine gli aveva sempre fatto comodo.

 

-Kappa, che modifiche hai intenzione di apportare a GoldPhoenix?- Eleonora era sempre accanto a lui, aveva alzato il tono di voce per rivolgersi al prof, camminava ancora per nulla affaticata al suo fianco, tenendo il suo passo e il suo ritmo.

-Allora allora allora, ho già quantificato i danni e sono abbastanza consistenti....però ora mi sono permesso di crearti un'allenamento personalizzato.... come a voi ragazzi!!!!-

-Prof, sfiancarci non servirà a niente!!! Ci siamo già allenati sulla nave!!!- Obiettò Takao.

-Non basta Takao, vi troverete ad affrontare blader fortissimi!!!Dovete essere preparati!!!-

-Già prof,dicci pure.....- Fece per dire Rei.

-Sempre la stessa storia: blader fortissimi e bla bla bla bla. Ma abbiamo vinto contro i White Tiger, gli All Stars e gli European Dream!!!!I più forti di tutti siamo noi!!!!-

Oh nooo, sospirò Kei, ora ricomincia!!!!

-Ma non è questo il punto Takao, il punto è che possiamo sempre migliorarci!-

-Già, un bravo blader riconosce sempre i propri limiti!!!-

-Adesso basta Takao, prof. accettiamo i tuoi allenamenti.- Kei aveva tagliato corto, non era sua intenzione mischiarsi con queste bambinate, ma non voleva fare una figuraccia davanti a lei.

-Tzè...deve sempre decidere lui!!!-Bofonchiò Takao a Max.

-L'allenamento serve sempre super campione!!!E poi non comportarti da macho man con Ele!!!-

-Non è che ti piace un pò????-Gli chiese Takao sospettoso.

-A chi?A me???Nooooooo!!!- Rispose il biondino evitando accuratamente di guardare negli occhi l'amico.

-Allora, cominciamo da te Eleonora -Disse Kappa fermandosi e quindi bloccando la marcia del gruppo -Ho notato analizzando il tuo bey che tu tendi ad essere una persona riflessiva...un pò di arti marziali ti daranno un pò di velocità di pensiero. Takao, tu invece sei il suo esatto contrario, troppo impulsivo. Durante le soste che faremo dovrai ricominciare a praticare un pò di kendo, e anche a fare un pò di footing...per quanto riguarda voi, Kei,Rei e Max, basterà che vi alleniate con il vostro bey.- Concluse Kappa riprendendo la camminata.

 

-Non so niente di arti marziali.-Ele accanto a lui sembrava piuttosto abbattuta.

-Potresti farti insegnare da Rei.- Ecco, adesso faccio anchè il masochista, pensò Kei.

-Glielo chiederò.- Che strano, sembra piuttosto gelida, che ho detto che non va??? Si domandò il ragazzo.

-Kei, sei mai stato in Italia?-

-Sì, prima di combattere contro gli European Dreams, Takao voleva per forza sfidare Gianni.....-

-Buffone!!!- Lo interruppe cupamente lei.

-Non hai una grande opinione del campione del tuo paese.- Era sicuro che lei non si riferisse a Takao.

-Infatti, è un buffone,anche se con il beyblade è bravo.Ma è entrato a far parte degli European Dreams solamente perchè il padre è un miliardario. Tutte le ragazze che conoscevo in Italia, gli sbavavano dietro!!!.- Kei ebbe l'impressione che lei lo dicesse con un pò di rammarico.

-Perchè non stimi gli European Dreams?-

-Perchè sapevo che i migliori eravate voi.- Affermò girandosi verso di lui e incontrando il suo sguardo. Il cuore di Kei accelerò i battiti e si sentì cedere le ginocchia, era sicuro di stare per arrossire,infatti si sentiva improvvisamente caldo.

-Comunque non condivido quello che pensano.- Aggiuse voltando lo sguardo verso il sentiero -Se si decide di essere una squadra, lo si è sotto tutti i punti di vista, non solo nei manifesti dei Tornei. Negli European Dreams le cose come rispetto,amicizia,forza di squadra sono totalmente sconosciute. Sono tutti e quattro egoisti,pensano che stare in squadra sia sintomo di debolezza.Sai, durante l'anno non si vedono quasi mai.Ma non credo di raccontarti nulla di nuovo.- Sorrise lei, con quel suo sorriso che sembrava più sincero di una nevicata appena caduta.

Kei non rispose e continuò a guardare fisso davanti a sè, il discorso della ragazza lo aveva colpito, anche lui prima di incontrare i BladeBreakers era stato così,quando era il capo dei BladeSharks era freddo, calcolatore ed egoista, e non considerava nessuno come un probabile amico, ma solo come esseri insulsi.

Da quando era entrato nella squadra, aveva trovato.....degli amici. Anche se spesso non sopportava Takao, e trovava Max irritante, aveva passato tante sfide con loro, e anche se non riusciva completamente ad ammetterlo,li rispettava e in fondo potevano anche essere suoi amici.

 

-Ele?- Era Takao che aveva invertito la direzione avvicinandosi alla ragazza. Kei rallentò il passo fino a lasciarli da soli, non aveva voglia di sentire i loro discorsi. Ele si accorse che il ragazzo non era più accanto a lei, infatti lo seguì con lo sguardo e incrociò il suo. Kei aveva voglia di inciampare a finire sul sentiero, così da smettere di dover guardare quegli occhi.

 

-Dimmi Takao!!!- Fu lei a distogliere lo sguardo da Kei.

-Stamani hai detto che la ragazza che ti ha insegnato a parlare in giapponese si chiamava Reeka....-

-Sì certo, Reeka Watari.- Kei osservò Takao, era completamente arrossito,quasi come il suo cappellino. Avevano conosciuto Reeka prima del Torneo Cinese,era una ragazza speciale quasi quanto Ele, e il fatto che le due ragazze si conoscessero le rendeva uniche.

-La..la conosco!!!-Aggiunse Takao.

-Il tuo rossore mi indica che la conosci bene.....-Le rispose Ele prima di ridacchiare.

-Perchè????Sono rosso???-

-Ohhhh sì!!!-Disse lei prima di scoppiare a ridere, con quella sua risata argentina e sincera.

Takao inciampò nel sentiero cadendo a faccia in avanti.

-Takao sei una foca!!!!- Rise Max.

-Ma che gli è successo?- Anche Rei si era avvicinato, e stava chiedendo a Ele il perchè della rovinosa caduta dell'amico.

-Non ne ho idea Rei....Gli stavo dicendo che conosco Reeka Watari quando è diventato rosso e ha cominciato a farfugliare....-Rispose Ele ammiccando al cinese.

-Ahhhh......capisco!!!!-Fece Rei prima di ammiccare nuovamente alla ragazza.

I ragazzi diedero una mano a Takao, che non riusciva ad alzarsi perchè a quanto diceva lui era troppo affaticato. Ele provò ad aiutare Takao, ma Rei la respinse dolcemente dicendole che le ragazze non devono faticare troppo. Dopo qualche minuto, Takao si alzò in piedi imprecando, coperto di polvere e terra, e dopo essersi dato dei colpetti agli abiti per ripulirsi alla meglio, gli toccò sopportare tutti i commentini di Max.

Ad un certo punto, Eleonora cominciò a guardarsi intorno sospetta. Si muoveva a scatti velocissimi, saettando con gli occhi lungo tutto il sentiero. Era una parte di sentiero particolarmente stretta, e gli abeti sembravano più cupi ed insidiosi che in qualsiasi altro punto.

-Ssst!!!!- Mormorò abbastanza forte.

Il gruppo dei ragazzi si bloccò.

-Cosa c'è Ele?- Chiese Rei.

-C'è troppo silenzio Rei.............-

-Come troppo silenzio?-

-Non è naturale che in una foresta, e in autunno, ci sia così silenzio....-Disse piano cominciando lentamente ad arretrare.

Kei stava seguendo il suo ragionamento , ed aveva ragione. Il silenzio era opprimente. Prima si sentivano i richiami di qualche animale,i canti di qualche sporadico uccello e il frusciare incessante del vento. Ora tutto ciò era sparito.

-Cosa significa?- Chiese Takao allarmato.

Eleonora non fece in tempo a rispondergli.

Quattro figure ammantate di nero sbucarono alla velocità della luce dalle fronde degli alberi,mettendosi in mezzo alla radura e impedendo il passaggio ai ragazzi. Ele scattò indietro evitando di striscio di venire colpita.

Erano quattro ragazzi, due medio-alti e magri, uno robusto e uno più basso di Kappa. Portavano tutti e quattro un mantello nero con il cappuccio, e una fascia nera che li copriva fin sotto gli occhi e nascondeva i loro lineamenti. Erano sbucati dagli abeti con una rapidità e un'agilità impressionante, incutevano timore a vista d'occhio e davano l'impressione di essere la personificazione del Gelo.

Non diedero il tempo a nessuno di fare qualsiasi domanda, in un'attimo lanciarono ad una velocità impressionante quattro beyblade, che come uragani impazziti puntarono decisi contro i ragazzi.

Ma la prima persona più vicina al punto in cui i quattro erano sbucati fuori, non era nessuno dei BladeBreakers.

 

Era lei.

 

Kei vide le immagini nel suo pensiero molto lentamente. Uno dei bey, che riconobbe come essere quello del "capo" dei ladri, avanzò pericolosamente verso Ele. Era un beyblade blu e azzurro, come una scheggia di un ghiacciaio, aveva una velocità di rotazione immensa, Kei sentì l'eco di Takao che urlava:

 

-ATTENTA ELE!!!!!!!!-

 

Ma ricevette tutto come un confuso tramestio di parole. Vide il bey tagliare l'erba e lasciare profondi solchi sul sentiero, e avvicinarsi sempre più pericolosamente alla ragazza, vide a rallentatore Ele che cercava di scappare, e poi sentì un lacerante urlo.

 

Ma non veniva da fuori, l'aveva sentito nella sua testa.

 

La scheggia di ghiaccio del bey aveva colpito la ragazza in pieno,lacerandole la caviglia. ma lei non aveva emesso alcun suono, si era limitata a cadere in ginocchio per il dolore, stringendo convulsamente  la terra con le mani. Guardava il ladro, con uno sguardo intriso d'odio e rabbia, Kei ebbe l'impressione che qualcosa dentro di lui si stesse rompendo e lentamente frantumando,come uno specchio colpito da un sasso. Prima che potesse rendersene conto, aveva già afferrato Dranzer, e l'aveva lanciato contro il bey del ladro. Assestò un colpo micidiale al beyblade avversario, tanto da farlo arretrare fin quasi contro il propritario.

 

-Non provare più a toccarla!!!!!!!!- Urlò, e sentì l'eco del suo grido propagarsi per la radura - Se la sfiori solamente lo userò come un'arma!!!!!- Aggiunse accennando a Dranzer. Non aveva la minima idea di cosa gli fosse successo, di perchè avesse urlato quelle cose e soprattutto perchè volesse difenderla.Gli sembrava di stare sospeso tra cielo e terra ora, non sentiva gli occhi stupiti degli altri e il fatto di essere solo contro quattro,ma vedeva solo la caviglia lacerata di lei e il suo sangue che schizzava sulla polvere.

 

-Dannazione!!!!- Kei percepì appena il sussurro di queste parole, che non provenivano dalla ragazza, ma dal ladro. In un secondo un barlume illuminò la mente di Kei, rifiutò di pensare, e continuò a tenere immobile Dranzer davanti ad Ele. Una folata di vento spazzò il sentiero, sembrò non sortire alcun effetto a Max,Takao e Rei, che stavano combattendo con gli altri tre ladri, lottando per ricacciarli indietro metro per metro, centimetro per centimetro, ma erano blader fortissimi e con un talento e una tecnica insuperabile. Ma il vento, fece sì che un ciuffo di capelli si liberò dal cappuccio del "capo" dei quattro ladri.

Kei spalancò gli occhi per lo stupore immenso. Quel color rosso come gocce di sangue, si spostò febbrilmente sugli occhi del ladro, oddio, erano color ghiaccio!!! Si sentì paralizzato...quei capelli così rossi e quel colore di occhi talmente chiaro che sembrava essere colore dell'acqua....(Indovinate chi è ^___*?????NDAutrice)...No, non poteva essere lui, non doveva essere lui accidenti!!!!!!!No, no, era solo un volgarissimo ladro, non poteva essere colui con cui aveva condiviso tutto il tempo al Monastero, e quelli non potevano certo essere loro...Oddio no, ora calmati Kei, non sono loro, no, sono solo dei ladruncoli, volgarissimi ladruncoli che se ne andranno appena avranno capito che qui non c'è niente per loro...E così fu, i quattro ragazzi dopo un rapido cenno fra di loro, sparirono nella boscaglia, agilissimi e silenziosi com'erano venuti. Takao iniziò a correre verso i rami d'abete attraverso i quali i ladri erano spariti, gridando -CHI SIETE VIGLIACCHI???IL VOSTRO NOME!!!!- Ma non riuscì in nessun modo a raggiungerli, sembravano essersi volatilizzati, come quattro corvi che avessero messo le ali e fossero volati via nel vento autunnale.

Ma ora la cosa più importante era un'altra.

Kei si girò verso Ele. In un minuto, tutti i suoi compagni di squadra si precipitarono nel punto in cui era rimasta, era ancora lì, seduta, con le mani contratte sulla terra, era un simbolo della rabbia.

-Ele, fammi vedere la caviglia, subito!!!-Le disse Kappa perentorio.

Lei ubbidì docilmente, fissando il prof con occhi vuoti, muovendo debolmente la gamba destra e slacciandosi il mantello, mostrando l'orribile squarcio che il beyblade le aveva impresso nella pelle.

 

-Perchè, perchè se la sono presa con te???- Mormorò Takao a denti stretti, inginocchiato accanto alla ragazza, ma non sembrava rivolgere a lei la domanda, piuttosto a se' stesso.

-L-Li avevo già..visti...- Mormorò lei, alzandosi a poco a poco in piedi, e tremando come una foglia sbattuta dal vento. Ebbe un'improvviso mancamento,e  cadde all'indietro, Rei e Max l'afferrarono sostenendola per la schiena, respirava convulsamente e il petto le sussultava fortemente.

-Cosa???????????-

-S-sì Takao.....erano loro...chi mi ha ridotto...Phoe a quel modo....-Parlava a fatica e a spizziconi. Kappa frugò nel proprio zaino furiosamente tirandone fuori una cassetta del pronto soccorso, l'aprì febbrilmente cercando un disinfettante, la polvere terrosa che inondava il sentiero poteva infettare il taglio. Kappa prese una bottiglietta bianca di plastica, e anche un batuffolo di cotone, poi si apprestò a spruzzare un pò di disinfettante su di esso.

-Rei...preparale qualcosa di caldo....-Ordinò Kappa al cinesino.

-D'accordo...-Rispose Rei e cominciò a frugare nello zaino cercando il fornelletto elettrico.

-Max...tu cerca la legna per il fuoco, e dovresti aver dietro qualche coperta mi pare....-

-Yes prof, corro!!!!-

-E noi????- Chiese Takao, che con Kei era l'unico a non dover fare niente.

-Aiutatela a sedersi!!!- Rispose sbrigativamente Kappa, mentre cercava una garza.

Kei indicò a Takao un tronco mezzo bruciato e sfondato,riverso su un lato al bordo del sentiero.

-Può sedersi lì...-

Takao fece cenno alla ragazza di appoggiarsi a lui, Ele lentamente e zoppicando appoggiò un braccio alla spalla del ragazzo,e lui la prese per la vita. Kei ebbe un fremito di gelosia,ma comprendeva anche lui che l'italiana stava male.

-Che aspetti Kei???Dammi una mano!!!!!!-Gli disse Takao spazientito.

Kei si soffermò sugli occhi di lei. Dio, se aveva mai visto uno sguardo e un colore così bello. Erano ancora tristi i suoi occhi, ma l'orgoglio dentro lo avvertiva sempre.Il ragazzo si avvicinò e lasciò che Ele si appoggiasse anche a lui. Appena lei gli mise un braccio attorno alle spalle, sentì un brivido percorrergli la schiena. Mentre s'incamminavano verso il tronco, sentì un piccolo sussurro, che sicuramente non era udibile da Takao.

-Grazie Kei.....-Era la sua voce, così dolce e calma, anche se doveva avere la caviglia in condizioni disastrose.

-Io.....-Non sapeva che cosa risponderle.

Lei rimase in silenzio finchè non arrivarono lentamente e stancamente al tronco sfondato.

Kei e Takao con molta attenzione e delicatezza, aiutarono Eleonora a sedersi sul tronco, tenendo stesa la gamba destra dove aveva la ferita.

Kei fece per girarsi e avviarsi in disparte, dove stava sempre, ma un violento strattone lo fece catapultarsi all'indietro, finendo per poco addosso ad Ele. Kei la guardò male, come era successa una cosa del genere????Poi se ne rese conto. La sua sciarpa si era annodata al collo di lei mentre camminavano.

 

 

Nella penombra del suo studio ai piani più alti del Monastero, l'uomo stava lavorando alacremente seduto dietro la grossa scrivania di ebano, sormontata da una quantità immensa di fogli e cartelline, con migliaia di grafici di potenza e dati psichici,caratteriali, e di potenza.

L'uomo prese la solita penna che usava sempre, regalatagli dal suo più fido collaboratore, una MontBlanc americana, difficile da trovare in Russia.Appose la sua firma su uno dei moduli che si trovava davanti, prima di passarli in una cartella di cuoio nera con su scritto in lingua russa "Importante".

L'uomo si passò all'improvviso una mano sul fianco destro, un'espressione dolorante gli si dipinse sul volto, Ah!!!Dannato reumatismo!!!Ricompariva sempre quando c'erano brutte notizie in arrivo, l'ultima volta che aveva sentito quell'acuta e profonda fitta al fianco destro, una fitta così lacerante e profonda da fargli spalancare gli occhi, Yuri era inciampato in una radice e precipitato in un fosso durante gli allenamenti di corsa ad ostacoli, fratturandosi una costola e il polso destro, cosicchè non potesse lanciare il beyblade per almeno quindici giorni. E un ritardo di quel genere per gli standard d'allenamento

era una cosa terribile. Il vecchio si alzò dalla poltrona avvicinandosi alla finestra e scostando la tenda di velluto rosso con la quale l'aveva coperta, e rimanendo a fissare il panorama, non perchè gli piacesse, ma perchè voleva rassicurarsi da quel presagio di sfortuna. Però quel reumatismo poteva anche essere un semplice acciacco dovuto alla detestata vecchiaia....ma tanto non era così, la vecchiaia avvizzisce il corpo, non la mente e nemmeno la cattiveria. Quella cattiveria che era piantata come un rovo nell'animo del vecchio,e che ormai era la parte principale del carattere stesso.

 

-Signor Hito...- La voce fredda e melliflua allo stesso tempo di Steven Barkov, il suo più stretto e fidato collaboratore,lo costrinse a girarsi verso di lui -I vostri ragazzi sono tornati dopo la missione nella taiga, hanno parecchie cose da dirvi....-

Hito si avviò alla scrivania, e tentò di riportare un pò d'ordine tra i fogli e le cartelle.

-Fateli entrare, Barkov....-

-C'è solo Yuri, Hito. Ha insistito per venire di persona, a quanto pare aveva delle cose importanti da riferirvi...molto importanti.- Marcò il tono sull'ultima parte della sua frase, prima di fare un cenno al ragazzo che stava in ombra e in attesa,fuori dalla porta.

-Entra Yuri Ivanovic, entra pure!- Sillabò Hito, mettendosi comodo sulla poltrona, e attendendo il giovane.

Yuri non si era nemmeno tolto il costume da ladro, entrò nello studio camminando e come sempre, fece catalizzare su di lui l'attenzione dei due uomini. Yuri era bello, per quanto potesse esserlo rimasto dopo tutta la vita trascorsa alla Borg, ma incarnava l'odio. Aveva i capelli rossi come  il sangue che si era versato nella Rivoluzione d'Ottobre (La sto studiando in questi giorni a scuola!!! NDAutrice) e gli occhi azzurri come i ghiacciai eterni della Siberia, e aveva la pelle così candida da sembrare neve.

-Signor Hito....sono qui per....- Cominciò a dire il ragazzo. Anche la sua voce aveva una nota di freddo e ghiacciato.

-So per cosa sei qui, Yuri.- Interruppe Hito senza troppi complimenti.

-Bene -riprese il ragazzo, senza che l'interruzione del vecchio l'avesse minimamente turbato -Come sapete, è da parecchi giorni che Boris,Sergej,Ivan e io stiamo spiando i BladeBreakers che sono in viaggio nella taiga russa. Come vi avevo già detto, qualche giorno fa, abbiamo dovuto batterci con una....ragazza...-Sembrava che provasse disprezzo a pronunciare quel nome- E per quanto ci fossimo sforzati a vincerla, non ce l'abbiamo fatta. Mi scuso ancora per questo deplorevole errore.......- Yuri chinò la testa, in segno di dispiacere.

-Continua Yuri.- Esortò Hito, senza dare nessuna considerazione alle ultime parole del ragazzo.

-Ecco...oggi, mentre stavamo tornando alla zona segreta dove c'è l'elicottero che ci porta qui,  quando ci siamo imbattuti nuovamente nei BladeBreakers. Questa volta però, non erano soli. C'era la ragazza con loro.- Yuri fece una piccola pausa, durante la quale squadrò ripetutamente Hito, e la figura di Barkov a lato del massimo dirigente della Borg.Poi continuò mantenendo lo stesso tono.

-Con una sola occhiata Boris mi ha fatto capire che dovevamo prenderci la rivincita su quella ragazzina, aveva osato sfidare noi, i Demolition Boys!!!!!!!!- La conclusione della frase del ragazzo era quasi un' urlo soffocato e spasmodico, aveva spalancato le iridi e sembrava fuori di se', riuscì a calmarsi dopo qualche secondo. E riprese il discorso.

-Abbiamo sbagliato signor Hito, ma aspettate a giudicare.....ebbene, siamo saltati fuori dalla boscaglia, e abbiamo lanciato quasi istantaneamente i nostri beyblade contro quelli dei BladeBreakers...ma prima, ci siamo vendicati.-

Un ghigno sfiorò le labbra di Hito, era contento che i suoi pupilli crescessero così freddi e crudeli, con l'odio estirpato nell'animo.

Yuri continuò la narrazione, guardando fisso davanti a se', immobile come un robot: -Ho lanciato a tutta velocità Wolborg contro la ragazza, si trovava a pochi metri da me....e l'ho colpita.- Una luce di cattiveria passò fugace negli occhi di Yuri. Hito sorrise compiaciuto, e anche Barkov nell'ombra stava ghignando contento.

-L'ho colpita ad una caviglia...è stata molto agile a dire la verità. Ma comunque ha riportato un buon danno. Boris si è complimentato con me.- Concluse Yuri.

-Ottimamente, Yuri Ivanovic!!!-Esclamò Hito, tentando di ricomporsi e non mostrarsi troppo entusiasta.

-Ma.....-La voce di Yuri tornò a farsi sentire, congelante come sempre. Hito stava per rallegrarsi definitivamente, aveva sfatato il mito del reumatismo presagio di sfortuna. Però quel "Ma...." pronunciato dal ragazzo, lo bloccò per un'attimo.

-Altro da dire Yuri?- Chiese Barkov con il suo solito tono,anche se vi si leggeva una punta d'apprensione.

-Sì, signor Barkov.....e riguarda Kei.- L'attenzione di Hito e di Barkof si destò più che mai, ma non fecero nessun cenno al ragazzo, che continuò poco dopo.

-Appena ho colpito la ragazza, Kei ha lanciato Dranzer contro Wolborg. Non l'avevo  mai visto così...così fuori di se', per una femmina poi. Per questo mi sono lasciato sorprendere, e ha quasi messo fuori gioco il mio beyblade. Mi ha anche detto che non avrei mai più dovuto toccarla...e mi ha minacciato che avrebbe usato il suo beyblade come un'arma.- Concluse Yuri, che tentava di nascondere la propria agitazione.

-COSA???????????????????-L'urlo di Hito Hitawari, nonno di Kei, era rimbombato per tutto l'ultimo piano del Monastero. -Non può essere Kei, Yuri!!!!!!!- Il vecchio era fuori di se,' ed era scattato in piedi, facendo scivolare quattro o cinque cartelline sul pavimento in marmo di Carrara (Eh scusate, un riferimento alla mia città volete che non ce lo metta??????!!!NDAutrice)dello studio.

-Se permette signore, conosco bene vostro nipote.- Mormorò a denti stretti Yuri.

Hito si alzò dalla poltrona, e iniziò a rimuginare su quello che gli aveva riferito il ragazzo, andando verso la finestra che dava sul cortile del Monastero.

-Barkov!!!!!!!-Disse all'improvviso Hito -Vai alla sala comandi e ordina ad Andrejvich di rintracciare immediatamente il computer del secchione che i BladeBreakers si portano appresso!!!-.

-Vado subito,signor Hito.-E Barkov fece per andarsene, passando davanti a Yuri.

-Barkov...ancora una cosa. Dì ad Andrejvich che dovrà inserirsi nel computer del cervellone, e modificare leggermente la tabella di marcia che sicuramente si saranno costruiti.- Hito controllò in un'attimo il gigantesco pendolo che batteva le ore nell'angolo sinistro del suo studio.Poi si rivolse nuovamente a Barkov -E' appena l'una e mezza....entro questa sera devono essere arrivati al più vicino centro abitato,domani mattina devono essere a Mosca,Kei deve tornare qui il prima possibile, CHIARO???- Hito rivolse uno sguardo infuocato al suo collaboratore.

-Certamente Hito, vado subito......Ah, Yuri ha il permesso di tornare nella sua stanza almeno un'ora per riposarsi?- Chiese Barkov.

-Certo certo, mi è stato molto utile oggi, grazie ragazzo!- Concluse sbrigativamente Hito, prima di iniziare a raccogliere tutti i fogli sparsi sul pavimento di marmo.

Yuri rispose con un lieve inchino, prima di seguire Barkov fuori dallo studio. Il suo dovere per oggi, l'aveva fatto.  

 

 

La ragazza scese le scale di legno sbrecciato della minuscola e malandata locanda, oltrepassò la porta aperta e si avviò all'esterno. Doveva essere un bello spettacolo per tutti i sempliciotti boscaioli che abitavano quel villaggio e che ora osservavano il gruppetto di ragazzi. A dire la verità, c'era un solo ragazzo di fronte alla locanda, immobile nel freddo della sera,teneva le braccia conserte,e con degli occhi dalle sfumature cremisi osservava la ragazza che si stava avvicinando a lui zoppicando leggermente.

 

-Eccomi...non sopportavo più di stare lì dentro.- Disse la ragazza, accennando alla locanda.

-Gli altri?- Chiese atono lui.

-Sono ancora dentro a tentare di farsi capire....io e Max abbiamo provato con l'inglese ma non c'è verso, continuano a rispondere in russo!!!-Fece lei spazientita.-Takao e Rei vogliono provare con giapponese e cinese...ma tanto prevedo che dovremo farci capire a gesti!.-

Rimasero in silenzio rimanendo a fissare il piccolo villaggio, avvolto nell'oscurità. Tutto taceva, gli abitanti erano tornati nelle proprie case, al calore di un fuoco acceso e al profumo di una cena calda e saporita.

-Come stai?- Chiese Kei ad Ele, al suo fianco.

-Mi sono rimessa dal colpo.-

-Bene.-

-Kei, ma perchè mi...insomma, hai impedito che riprovassero a colpirmi?-

-Era vietato forse?- Reagì sgarbatamente lui, guardandola male. Non voleva spiegarle che forse ci teneva a lei, non voleva spiegarle che aveva reagito così seguendo l'istinto e soprattutto nemmeno lui sapeva perchè aveva agito a quel modo.

-Era solo una domanda.- Anche lei aveva risposto molto freddamente, senza degnare d'uno sguardo Kei.

Passarono altri secondi di silenzio.

-Eri senza possibilità di difesa...perchè ti hanno colpita?- Questa volta era stato lui a chiedere, del resto aveva rimuginato su l'incontro avvenuto la mattina da quando si erano rimessi in cammino.

-Perchè li avevo già incontrati, sono stati loro a rompere quasi del tutto GoldPhoenix. Mi avevano colto di sorpresa, e li ho sfidati da sola, contro quattro.-

Kei era molto sorpreso, aveva molto coraggio la ragazza evidentemente. Addirittura sfidare quattro blader,in uno dei posti più desolati al mondo!!!!

-Sai Kei, quei quattro avevano dei bit power.-

Il russo rimase totalmente basito. Quella paura che l'aveva assalito quando aveva visto la ciocca rosso sangue dei capelli di uno dei presunti ladri, si era violentemente fatta strada nei pensieri di Kei. I ladri comuni non possiedono bit power. Si costrinse a non pensare, e a continuare ad ascoltare lei.

-Li ho sentiti...ho sentito l'ululare di un lupo...che drignava i denti contro di me. Ho avuto paura...ma non per me, per la Fenice.Le ho ordinato di azzerare il proprio potere,di nascondersi...oh Kei, mi sarei fatta ammazzare piuttosto che vedere il mio bit power nelle mani di ladri, mi sono comportata da vigliacca ma che altro potevo fare?Avrei perso se avessi lottato.....-Ele non finì la frase, Max e Rei erano usciti dalla locanda e si stavano avvicinando ai due ragazzi.

-Hi ragazzi!!!- Salutò allegramente il biondino.

-Allora, avete trovato posto nell'albergo?- Chiese la ragazza.

-Sì ma...c'è un problema.-

-Che problema Rei?-

-Bè....il padrone non ha capito esattamente...bene.-

-In che senso scusa?-

-Nel senso che...c'è una sola stanza disponibile. Senza cena.-

-Bè? Sarebbe questo il problema? Alla cena ci pensi tu e per i letti ci aggiusteremo no?-

-Ele, you're a girl!!!-

-Ma che perspicace Max!!!-Fece lei sarcastica al biondino -Comunque,mi adatterò in qualche modo....-

Dalla portone di legno scrostato della locanda, apparve la faccia di Kappa, che fece segno ai quattro ragazzi di avvicinarsi, i tre risposero a Kappa affermativamente, e cominciarono a incamminarsi vero la locanda, stava cominciando a far freddo e stare fuori non era proprio il massimo per la salute.

Kei li seguì perchè non sapeva che altro fare, era abbastanza stanco e non vedeva l'ora di poggiare la schiena su un bel materasso. Si sarebbe impuntato per dormire vicino alla finestra,voleva pensare, e cosa c'era di meglio del cielo russo per pensare?Doveva riflettere su quei dannati ladri...possibile che possano essere loro????No...no avanti Kei non ci pensare, non sono loro, lo sai benissimo anche te. Il ragazzo stava tentando di rassicurarsi, ma non ci riuscì completamente, ed entrò nella locanda sempre con questo chiodo fisso nella testa, chi erano quelli?E come facevano ad avere dei bit power? E perchè assomigliavano così tanto a Yuri,Boris,Sergej e Ivan? Ma poi, perchè oltre a loro, non riusciva a non pensare a lei? In questi giorni mi stanno capitando proprio delle cose strane, è continuo pensare e farmi domande. La troverò mai la risposta???.

Si chiese ancora Kei, mentre sul ciglio del portone della locanda fissava le stelle che ornavano il cielo notturno,si sentì isolato da tutto mentre fissava le stelle e la luna,non sentiva alle sue spalle Takao e Max che contrattavano con il padrone della locanda per il prezzo, vedeva solo l'immensità della Russia, la sua terra.            

 

 

 

 

 

  
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