Ciao a tutti! scusate x il ritardo di questo capitolo ma Kaori aveva il blocco della detective xD

http://www.sukato-tantei.fanforum.com/
Di siti come quello cen'erano un sacco da quando Kaori era diventata famosa.
Le avevano dedicato anche qualche servizio in TV era quasi famosa come una idol, e tutti la conoscevano come sukato-tantei, la detective in mini gonna.
Il nome le piaceva, sapeva tanto di eroina in un cartone animato.

Conobbe per la prima volta Tsujin in un negozio di informatica.
Era intento a battere su un computer complessi codici, Kaori curiosa si era avvicinata per guardare.
Probabilmente Tsujin aveva visto il suo riflesso nel monitor e era sobbalzato spaventato.
-M-mi dispiace volevo solo vedere come funzionava questo computer, non lo stavo usando a scrocco!- Era arrossito e aveva abbassato lo sguardo.
-Tranquillo, non sono una commessa del negozio, volevo solo chiederti cosa facevi.
-Creavo un proxy server, serve a trovare le traccie di una persona che dissemina sul web.
-Non ci capisco nulla di questa roba, però una cosa del genere mi sarebbe d'aiuto in molti casi...
-Ecco dove ti avevo già visto! Tu sei la detective in mini gonna! Sei tu, vero?
-Emh... si sono io...- A volte la sua fama dava un po' fastidio a Kaori.
-Posso anche dartelo gratis se ti aiuterà in un caso, aspetta che finisco di zippare il file... comunque io sono Tsujin, e tu non hai bisogno di presentazioni.
Tsujin finì di comprimere il file e lo mise su un dischetto.
-Dentro al CD c'è anche un file con il mio numero di telefono se avessi problemi con il programma, o se volessi uscire con me...- La guardò e le fece l'occhiolino.
-Idiota!- Kaori gli diede un pugno sulla testa, ma poi si mise a ridere per la faccia contrita di Tsujin, e lo invitò a prendere un caffè.

-Come ti sei appassionato di informatica?
-Fin da piccolo mi piaceva smontare giocattoli e apparecchi elettronici, poi con la scuola abbiamo fatto un corso di informatica e ho chiesto hai miei genitori un computer, però eravamo troppo poveri per permettercene uno, così andavo nei negozi di informatica per usare un computer senza pagarlo, e come hai potuto vedere le mie abitudini non sono cambiate.
-Però sei molto bravo a scrivere strisce di codici, ti andrebbe di lavorare con me? Io ho un computer e la tua bravura potrebbe essermi utile.
-Dici sul serio? Grazie, Kaori-sensei!
-Di nulla, però ti anticipo che siamo degli investigatori privati, e riceviamo richieste di aiuto tramite il nostro sito internet, quindi non possiamo fare nulla di illegale come buttare giù potre o cose simili, io sto simpatica alla polizia ma cerca di non farli arrabbiare.
-Signorsì.
Il cellulare di Kaori vibrò e intonò «Per Elisa» di Beethoven.
-È una richiesta, abbiamo un lavoro!

Quando arrivarono a villa Midoriyama la signora M. era ancora svenuta.
A richiedere l'aiuto di Kaori era stato il marito, il signor Midoriyama, il cui pallore, a dispetto dell' espressione composta, mostrava la sua agitazione.
Un telo copriva la cameriera, stesa a terra, morta di attacco cardiaco, dopo aver aperto la cassaforte, dove veniva custodito l'orgoglio della famiglia Midoryama, la gemma di Amaterasu, un diamante che si diceva fosse appartenuta alla dea del sole.
Dentro la cassaforte c'era un biglietto, vedendolo Kaori ebbe un tuffo al cuore.
Ma questa volta c'era un post scriptum al solito messaggio di shinigami dorobo:
Prova a prendermi sukato tantei :)

-Sarà impossibile beccare shinigami dorobo! Non è uno dei più abili ladri del giappone?- Tsujin stava giocando alla versione deluxe di pacman sul cellulare.
-Beh... non penso che sia stato lui- Kaori stava provando una nuova qualità di tè.
-Perchè no?
-Perchè il ladro shinigami è morto, l'ho accoltellato nel costato, anche se la notizia non è stata riportata sul giornale- Kaori ebbe un giramento di testa pensando al giorno in cui shinigami dorobo aveva ucciso il suo complice e lei se ne era presa la colpa, ma anche il merito di aver scovato l'assassino.
A Kaori era venuto il dubbio che Hayato avesse ripreso i panni del ladro shinigami, quando le venne il lampo di genio, la folgorazione, che corrispondeva al momento di maggior piacere mentre assaporava il tè.
-Vorrei richiedere l'esame tossicologico della vittima, credo di aver capito chi è l'assassino.