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Autore: Nunki    16/01/2006    6 recensioni
Non sono molto brava a scrivere i commenti per spingervi a leggere la mia ff e se, come consigliato da Erika scrivessi la parte più significativa della storia, rovinerei tutto. Spero che vogliate dare comunque un'occhiata a questa storia scritta con tanta passione.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Cosa dirvi? Niente, vi dico tutto alla fine! Buona lettura!

 

 

Come cavolo ci siamo arrivati in questa situazione?

 

 

In questo momento, se mi chiedessero qual è il mio nome non saprei sicuramente rispondere. Forse non riuscirei neanche a spiccicare parola, cosa alla quale qualcuno potrebbe dirmi: “È logico, idiota! Hai la bocca impegnata in ben altro!” ma, ovviamente, non mi riferivo all’impossibilità fisica.

Mi riferivo a quella sensazione che si ha quando ti capita qualcosa d’improvviso e talmente bello che il cervello ti si stacca e l’unica cosa che senti è il tuo cuore che chiede insistentemente l’attenzione, battendo violento come un terremoto nella cassa toracica, cercando di evadere da quel luogo che per lui è diventato troppo stretto e ti ritrovi in una situazione in cui non riesci più a capire neanche dove ti trovi…onestamente non lo sapevo neanche prima, ma questo è un piccolo dettaglio.

Ma nello stesso tempo senti anche che tutto è in confusione, che tutti i sentimenti che esistono al mondo ti stanno possedendo, dai più semplici e naturali come gioia e paura ai più terribili come terrore e euforia ma anche alcuni che, sinceramente, non penso di aver mai provato prima.

Sento questa nuova sensazione simile alla fame ma che mi prende leggermente più su dello stomaco e che si allarga in tutto il corpo facendomi avere una strana impressione, come se il sangue che mi scorre nelle vene scomparisse tutto d’un tratto lasciandomi… vuoto.

Vuoto, come quello che mi riempie la mente, come cavolo ci siamo arrivati in questa situazione?

Se ci penso forse riesco anche a capire come è iniziato tutto…ma come si fa a ragionare in uno stato come questo?

No, ci devo riuscire, devo capire chi ha iniziato questa cosa, perché se sono stato io allora… credo proprio che metterò fine alla mia vita quando tutto sarà finito.

Bene… vediamo un po’… certamente è iniziato tutto prima del bacio sulla guancia… e anche prima dell’abbraccio… e penso anche molto prima di aver preso la sua mano nella mia… si, ma quando? Forse è meglio iniziare da stamattina.

È iniziato tutto normalmente, mi sono svegliato, mi sono vestito, sono sceso in cucina e mamma mi ha preparato la colazione, ho mangiato e poi…

 

Sento dei passi scendere dalle scale, mi volto e la vedo lì, già perfettamente vestita e con quello sguardo assonnato che la rende dolce e buffa allo stesso tempo. Si avvicina e mi regala un tenero sorriso che, da quando si trova alla Tana non ha mai dimenticato di farmi appena sveglia.

“Ciao” mi dice lievemente.

“Ciao” rispondo io in un sussurro, cercando di fare un sorriso che mi viene molto tirato…a prima mattina non riesco a fare di meglio!

Saluta anche mia madre e poi si siede a tavola finendo di fare colazione accanto a me…devo dire che mi è stato abbastanza difficile rendermi conto che insieme a noi c’erano anche Harry, Ginny, Bill, Fleur, Fred e George…non erano molto importanti per me in quel momento.

Dopo aver finito di fare colazione usciamo in giardino io, lei, Harry e Ginny e cominciamo a parlare del più e del meno, che in questi giorni potrebbero anche prendere il nome di Tu-Sai-Chi e Horcrux.

Quando ormai abbiamo finito con tutti i vari discorsi: dove cercarli, come distruggerli e come ucciderlo, Harry e Ginny cominciano a parlare tra di loro di non capisco bene cosa e così decido di togliere il disturbo. Non mi piacerebbe rimanere insieme a loro se si fossero messi a parlare della loro vita sentimentale, non che mi diano fastidio certi discorsi ma Ginny è comunque mia sorella e mi dà fastidio vederla amoreggiare con qualcuno, anche se quel qualcuno è il mio migliore amico, anzi, soprattutto se quel qualcuno è il mio migliore amico…ma dopotutto deve crescere anche lei, non che ne sia felice ma…basta pensare a lei! Devi smammare al più presto o ti troverai a guardare tua sorella e il tuo migliore amico a baciarsi.

Così, anche se non mi spiegherò mai dove sono riuscito a trovare il coraggio, le prendo la mano e le sussurro all’orecchio:

“Vieni con me, lasciamoli soli”.

Sono sicuro che chiunque, anche a 10 miglia di distanza può sentire il calore che emanano il mio viso e le mie orecchie, ovviamente rosse come il fuoco, non le posso vedere perché i miei occhi sono ancora saldamente attaccati alla fronte, ma è questa la reazione che ho in ogni occasione del genere.

Lei mi guarda sbalordita, forse si è preoccupata del mio colorito? Non lo so, però noto che anche lei è diventata leggermente rossa ma annuisce.

“Si, andiamo”, bisbiglia con voce tremante.

Camminiamo per un bel po’ fino all’inizio del bosco che circonda casa mia, siamo rimasti mano nella mano per tutto il tempo, è una sensazione fantastica sentire le sue calde mani nelle mie, sono così morbide e lisce, non le avevo mai toccate prima e mi sto chiedendo il perché.

Entro ancora un po’ di più nel bosco e poi mi fermo sentendola allontanarsi da me.

Che brutta sensazione, mi sento malissimo, come se fossi stato sempre solo e, quando riesco a trovare una persona che mi fa compagnia, quella mi lascia di nuovo solo, proprio nel momento in cui ne ho più bisogno. È scoraggiante ammetterlo ma adesso ho la tremenda necessità di piangere e ho l’impressione che lei l’abbia capito perché mi afferra la mano stringendola molto forte, tirandomi poi verso di lei ma subito mi rendo conto che l’ha fatto solamente per salvarmi da mille e forse più Asticelli che stavano per attaccarmi…peccato!

E ho paura che il bosco intorno a me possa andare a fuoco tanto mi sento accaldato.

“Stavi per essere assalito da alcuni Asticelli e sai quanto possono far male” mi dice abbassando lo sguardo dopo qualche secondo di imbarazzo, ma continua a tenere la sua mano stretta alla mia, cosa che non mi dà affatto fastidio, anzi, sarei stato un vero stupido se l’avessi lasciata, cosa che naturalmente non ho fatto. La ringrazio e tento di cercare un argomento di cui parlare, mi sento tanto in imbarazzo in questo momento…ma non devo farlo vedere.

“Ehm… quindi fra qualche giorno partiamo alla ricerca degli Horcrux” ma mi poteva uscire cosa più stupida? Certo che ci andiamo, stiamo organizzando tutto da due mesi. Beh, ormai è fatta, aspettiamo la sua risposta.

“Già”…già? Non  poteva rispondere in modo meno adatto, così poco adatto che ci ritroviamo nella stessa situazione imbarazzante di prima.

Abbasso lo sguardo verso le nostre mani e lascio la sua appoggiandomi al tronco di un albero…avendo, naturalmente, dato prima un’occhiata per vedere se c’erano altri esseri pronti ad attaccarmi.

Poi, inaspettatamente, lei mi abbraccia. Le gambe non mi sorreggono più e penso che l’albero dietro di me si stia sciogliendo per l’eccessivo calore emesso dal mio corpo e capisco, per la seconda volta in tre anni, perché si dice ‘avere un tuffo al cuore’ . È proprio come se qualcosa di pesante cadesse nel tuo cuore facendolo sobbalzare e fermandolo per un momento che sembra infinito. Ed è proprio in quell’istante,  in cui sembra che il mio cuore mi abbia abbandonato, che non sento più il terreno sotto i miei piedi né l’albero dietro di me, sento una forte pressione sul petto che non mi permette di respirare.

Quando poi riesco a prendere una grande boccata d’aria e ritrovo un appoggio per i miei piedi, mi rendo conto che non mi trovo più nel bosco di fronte casa mia ma in un luogo completamente diverso. Penso sia un giardino di un parco pubblico che però non vede un giardiniere da tanto tempo, ci sono panchine arrugginite e cespugli dai quali escono pericolosi rami.

Ma non importa molto quello che mi sta intorno, importa solo che lei è ancora stretta a me e non sembra molto intenzionata a lasciarmi, cosa che mi fa molto piacere.

Poi alza lo sguardo verso di me e si distacca velocemente, diventando rossa.

Riuscirà mai a diventare più rossa di me? Non penso sia possibile, ma ci sta provando con ottimi risultati.

“Scusa, è che tu non puoi ancora smaterializzarti e volevo portarti qui” mi sussurra piano.

Ma che stupido! Certo che l’ha fatto per la smaterializzazione, e io che mi illudevo che l’avesse fatto per stare attaccata a me. Che idiota! Però…poteva anche prendermi per mano e avvertirmi prima. Magari…magari ha dato inizio ad una piccola gara a chi si spinge più oltre.

“Mhh, si, l’avevo capito. Ma dove ci troviamo?” chiedo grattandomi dietro la testa in un gesto che esprime tutto il mio imbarazzo.

“Ci venivo sempre quando ero piccola ma, naturalmente, non era così a quei tempi” chiarisce lei notando il mio sguardo perplesso.

“Oh, certo. Naturale! Non credo fossi così tanto avventurosa prima di incontrare me e Harry”,  ma perché non te le risparmi queste battutine? Non ho mai incontrato persona più stupida di te, Ron. Non litigate quasi da due mesi ma sembra che tu stia cercando di farlo in continuazione. Speriamo che non se la prenda.

“Già, non sarei mai venuta a giocare in un posto come questo” mi dice sorridendo.

Fiuu! Me la sono cavata, l’ha presa a ridere, meno male!

“Perché mi hai portato qui?” domando dopo un po’. Potrebbe anche essere una domanda stupida, ma io veramente non l’ho capito.

“Avevo voglia di farti vedere questo posto. Qui è dove ho dato la mia prima dimostrazione di avere poteri non comuni ai Babbani”

Chissà come doveva essere da piccola, non mi ha mai fatto vedere nessuna foto della sua infanzia. Io l’ho sempre immaginata già con la bacchetta in mano e un libro enorme aperto avanti e con i suoi particolari capelli increspati. Mi sfugge un involontario sorriso, non riesco proprio a trattenerlo e lei se ne accorge.

“Perché ridi?”, naturale che me lo chiedesse, ma non tanto se lo fa sorridendo anche lei.

Ma, mi domando, adesso che le rispondo? La verità non è poi tanto male, non si è arrabbiata per quello che ho detto prima, perché dovrebbe farlo ora? Quindi, spara…

“È che ho pensato a come dovevi essere da bambina. Tutta libri e capelli, ho immaginato anche la bacchetta, ma non credo l’avessi già”

Aspetto, un po’ insicuro, la sua reazione:  è un sorriso…

Cavolo! O io sono diventato più sensibile o è lei che si arrabbia più raramente, perché due mesi senza litigare è un record da Guinness dei primati, andrebbe anche prima di Gilberto Belch, vincitore mondiale del rutto più lungo durato 11 giorni, 17 ore e 43 secondi, anche se tutti sanno che ha barato con un incantesimo aereofagizzante.

Beh, paragonare me e Hermione a un rutto non è proprio appropriato, ma rende l’idea.

“In effetti, i libri erano già la mia passione” ammette lei continuando a sghignazzare.

Da quanto non la vedevo così felice? È una vita! Fa sentire male non vedere i suoi occhi che sorridono ancor prima che lo facciano le labbra. Di solito è una sensazione fantastica, è come se diventassi tutto d’un tratto più leggero, spesso ho creduto di essermi staccato da terra e di aver volato ma poi mi rendo conto che è semplicemente il suo sorriso che mi fa questo effetto.

“E anche i capelli erano molto simili ad adesso” continua lei ridendo ancora più forte, trascinando anche me in un sorriso molto più calmo e portandosi le mani avanti alla bocca come per soffocare le risate.

A dire il vero mi sembra un po’ esagerata questa reazione. Si, è molto buffa come immagine, ma non da sbellicarsi dalle risate. Un cosa del genere la fa Ginny quando è tesa, ride fino a esplodere e poi scoppia a piangere… non è che adesso anche lei comincia a…si, come avevo immaginato.

Si è inginocchiata a terra, ha cominciato a piangere prima molto lentamente, quasi come stesse continuando a ridere,  poi sempre più forte.

E adesso cosa faccio? Non sono molto bravo in queste cose. Beh, l’ultima volta che lei ha pianto così l’unica cosa che sono riuscito a fare è stato abbracciarla. Perché no?

Mi avvicino a lei e mi inginocchio portandola poi su con me e stringendola forte, le accarezzo i capelli che, anche se molti li criticano per la loro forma increspata, io li trovo una splendida caratteristica del suo aspetto che sarebbe meraviglioso sotto ogni forma di acconciatura.

“Ho paura Ron. Ho tanta paura”

Se prima mi sentivo galleggiare ad un miglio da terra per il suo sorriso, adesso mi sento di piombo. E io che pensavo di poter contare su di lei! Lei, la mente del trio che si lascia prendere dalla paura. Io che cosa posso fare per consolarla?

La cosa migliore penso sia fare una battuta, ma in questo momento non riesco proprio a pensare allegramente.

Consolarla con qualche frase ovvia tipo: tutto andrà bene? No, sarà anche fragile in questo momento, ma non credo si sia anche rimbecillita da non vedere la realtà.

Cosa può fare questo stupido e insensibile ragazzo per far sentire lei meglio?

Forse, potrei dimostrarle quanto lei è importante per me e che in ogni momento in cui avrà bisogno io sarò sempre accanto a lei? Si, mi sembra la cosa giusta, ma come? Con le parole non sono mai stato bravo, magari comincerei bene per poi finire in una nuova lite. No, meglio fare la cosa nella quale sono più bravo, agire d’impulso, fare la prima cosa che mi è venuta in mente appena l’ho sentita piangere…così potrei anche capire se questa che stiamo facendo è veramente una gara a chi si spinge più oltre. Proviamoci…

Mi stacco leggermente dai suoi capelli e la guardo negl’occhi, mi abbasso lentamente e le do un leggero bacio sulla guancia.

Non sapevo che le sue guance potessero dare questo tipo di scossa. Mi sento come se mi avesse colpito un incantesimo formulato male, quando ti colpisce quella leggera scossa che ti fa friccicare tutto il corpo, ma questa volta è stato molto più forte.

Mi stacco da lei ancora con la sensazione di un forte brivido e la guardo di nuovo in quegli intensi occhi color cioccolato, che mi è sempre piaciuto da morire fin da quando ero piccolo!

 Ha un’espressione sbalordita, un poco come era la mia quando a baciarmi fu lei, le lacrime non riempiono più i suoi occhi e le labbra si sono piegate leggermente all’insù in un dolce sorriso.

E mi sento di nuovo volare, nessuna scopa potrà mai avere lo stesso effetto, nessun tipo di incantesimo potrà mai farmi sentire così felice e soddisfatto come fa un suo sorriso.

“Grazie” mi sussurra leggermente.

A volte la mia impulsività serve a qualcosa allora! Forse dovrei sfruttarla meglio in questo genere di cose, potrebbe addirittura andarmi bene…magari!

“Di niente”, forse è meglio se proprio non parli oggi, poche cose hai detto e tutte enormemente stupide. Di niente? Ma ti sembra il modo di rispondere ad una persona che ti ringrazia di averla fatta di nuovo sorridere? Tu non ci sai proprio fare con le persone, Ronald Weasley.

Una cosa però l’ho capita, ho solamente immaginato tutto, non era una gara quella tra di noi, ma una semplice coincidenza… o forse no?

La risposta mi arriva subito, ed è un grande e luccicante NO, non è una coincidenza. E arriva subito un’altra domanda. Sto forse andando nel regno dei morti e questo è un ultimo premio per aver fatto bene il mio dovere? Ed anche a questa posso confermare un no come risposta…

Lei mi sta baciando…

 

Quindi ha iniziato lei.

E non è un semplice bacio sulla guancia quello che ancora adesso ci stiamo scambiando dopo non so quanto tempo, è un bacio di quelli che neanche con Lavanda ho mai provato. E pensare che molti credevano che il nostro fosse un rapporto cannibale!

È un bacio sulle labbra che nella sua semplicità riesce a tirare fuori tutti i sentimenti più nascosti che abitano in me e che non sono mai riuscito a sentire.

Magari quella strana sensazione di fame che sentivo prima, e che sento ancora adesso, ha un nome, forse è quel sentimento che in molti credono sia la più grande magia, la più potente, quella che ha salvato Harry e che forse potrà salvare il mondo, quella sensazione che in molti temono e desiderano di provare e che ha scelto proprio me per farsi viva. Forse il suo nome è amore?

Onestamente, non mi importa come viene descritta nei libri o nei vocabolari perché, qualunque sia la sua spiegazione scientifica, è la sensazione più forte che abbia mai provato e mi sento così felice e carico in questo momento che riuscirei anche a smaterializzarmi per intero se volessi, senza lasciarmi pezzi di sopracciglia indietro, forse riuscirei anche a trasfigurarmi in modo perfetto, magari riuscirei anche a dirglielo.

“Se ti dicessi che sono pazzamente innamorato di te cosa mi risponderesti?”

Oh Merlino, l’ho fatto, gliel’ho detto! Non riesco neanche ad aprire gli occhi tanto sono teso, ma lo devo fare, devo vedere se sta ridendo o che so io.

No, non ride, è semplicemente sbalordita. Faccio e dico cose tanto insensate oggi? Mi sbaglio o non è la prima volta che mi guarda così?

“Che ricambio in tutto e per tutto”

Si può essere più felici di me in questo momento? Noo, non credo.

Poche persone possono essere Ron e Hermione e capire cosa si prova ad esserlo. E ancora più poche possono capire cosa si prova a baciare la propria Hermione.

È fortuna quella che mi è capitata oggi? E ancora la risposta è no. È solo la ricompensa dopo anni di terribile attesa e sofferenza, gelosia e rabbia, sentimenti repressi e frasi non dette che hanno reso questo momento più magico di qualsiasi magia.

E adesso mi verrebbe da domandare: riusciremo a mantenere questa magia in eterno? Riuscirò a non rovinare tutto? E, cosa ancora più importante, riuscirò ad amarla come lei merita?

E le risposte che riesco a darmi derivano tutte dalla conoscenza che ho di Hermione e della logica che lei avrebbe usato nel rispondermi se l’avessi chiesto direttamente a lei: solo il tempo potrà dirlo.

 

Fine

 

Come sono diventata brava!

Coscienza: Come sei modesta!

Ammetto quello che è vero!

Coscienza: ma devi ammettere di essere accecata dall’egocentrismo.

No, non è così. Ma perché tu non ti sei emozionata a leggerla?

Coscienza: si, un po’. Ma proprio poco poco.

Sicura poco, poco? Io ti ho sentita singhiozzare.

Coscienza: no, non è vero!

Oh, si che è vero, ti ho sentita piangere e dire: com’è triste questa storia!

Coscienza: ok, hai vinto. Lo ammetto. Ho pianto un pochettino ma solo perché faccio comunque parte di te.

Hai pianto, hai pianto! Hai pianto!

Coscienza: finiscila, idiota!

Hai pianto! Hai pianto! Hai pianto!

Coscienza: ti ho detto finiscila!

Hai pianto! Hai pianto! Hai pianto!

Coscienza: ti prego, finiscila. Ho una reputazione da mantenere.

Hai pianto! Hai pianto! Hai pianto!

Coscienza: BASTAAAAA!

Hai pian… ok… la finisco… ma devi ammettere che è troppo divertente dire… hai pianto!

Coscienza: ti prego, basta, basta. Se potessi dare le dimissioni da te le darei così non sarei più costretta a sentirti.

 

E qui do fine alla mia uscita di testa (traduzione letterale di come si dice dalle mie parti ovvero “asciut ‘e cap’) 

Dovete scusare la parte schizofrenica di me, ma questa one-shot mi è uscita di getto e sono molto contenta di come è venuta. Chi non fosse del mio parere me lo può far sapere con una recensione... chi, invece, è d'accordo con me... può comunque lasciarmi una recensione.

Ma chi non fosse né l'uno né l'altro...mi può dire il perchè con una recensione, accetto di tutto!

Ho la mente così in fibrillazione che ho anche scritto il 10° capitolo di "Sette anni per un bacio" che posterò domani! Oggi non ho molto tempo.

Ciao a tutti! Ci sentiamo in giro per il sito, in altre ff!

 

 

   
 
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