“ Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguire virtute e canoscenza”
(Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno canto XXVI)Doveva
sapere. Sapeva che agli
altri non importava di
sapere ,
come sapeva
che i suoi amici l’avrebbero presa nuovamente in giro per
quel suo difetto. Quella sua malattia. Quel suo eccessivo bisogno di sapere.
Perché
per lei non era mai abbastanza. Ogni nome, ogni
cosa dotata di vita e non, aveva una storia dietro di sé.
Storia che lei doveva
necessariamente
conoscere.
Ogni
“prima volta”, ogni contatto con lo Sconosciuto
portava sempre alla solita domanda:
“
Perché non l’ho mai sentito nominare?”
Oppure:
“Perché
non so nulla di questa cosa?”
E
come un urlo, una voce dentro la sua testa esplodeva:
“
Io DEVO SAPERE!”.
La
Biblioteca era un Paradiso. Quell’odore
d’inchiostro
e di pergamena le entrava nell’anima, facendola sentire viva
e pronta.
Pronta
a inebriarsi di nuova conoscenza.
Perché
Hermione Granger lo
sapeva, lo
sapeva eccome.
Sapeva
che la Conoscenza
è Potere.