Piccolo
sclero serale uscito fuori dopo un grande momento di grande
depressione,dove rileggendo il primo libro mi è venuta questa
grande ispirazione. Ammetto che come personaggio Petunia mi attira
particolarmente,
l'ho sempre vista come la sorella
maggiore che nonostante tutto ama ancora la sua sorellina, anche dopo
averla rinnegata. Mi sono sempre chiesta cosa provasse Harry, e se
anche da più piccolino veniva trattato nello
stesso modo in qui viene
trattato all'inizio del libro. Bene questo è quello che
penso. Buona lettura, e ne approfitto per invitarvi a leggere le mie
altre fanfiction PROFUMO DI MIELE (Long fic Fred/Hermione),
A SONG (Song fiction, Hatti Potter
e i doni della morte), "SEMPRE INSIEME, GEORGE" (Fred e George,),
e vi invito anche a leggere la prossima fic di 3 capitoli che
publicherò al più presto "é MAGIA" su Petunia e
Lily Evans.
Perché mi avete lasciato solo?
-Zia-
Harry se ne stava seduto a gambe incrociate ai piedi del divano, i
folti capelli neri a coprirgli gli occhi velati di lacrime
-Cosa
c’è moccioso?- Zia petunia gli rispose scocciata poggiando
malamente la pentola che stava lavando nel lavandino,
provocando un tonfo che spavento non poco il piccolo Harry che impaurito si accuccio sul tappeto
-Zia, sei ancora arrabbiata?- Petunia non rispose e lasciò che il nipotino continuasse a parlare
-Zia
non sono stato io a rompere il vaso! è stato Dudley- Harry
ancora una volta caccio in dietro le lacrime, sapeva che se
si sarebbe messo a piangere la zia l’avrebbe lasciato senza cena per altri due giorni
-Non
è vero mamma, Harry è un bugiardo!- Dudley Dursley se ne
stava a pancia in su sul divano, con in bocca un grosso
cucchiaio di gelato al cioccolato. Con tutto quello che mangiava
l’unico figlio di zia Petunia e zio Vernon dimostrava più
degli attuali 6 anni.
-Lo
so Diddino caro. La tua mamma ti crede- La donna si avvicinò al
figlio e lo carezzo affettuosamente sulla paffuta guancia.
Harry si pentì di essere nato con i capelli nero pece e non
biondo grano, di essere uno stecchino in confronto al cuginetto, e
si
pentì di non essere loro figlio, perché, nonostante loro
lo maltrattassero e a volte lo mandassero a letto senza cena, aveva
bisogno
di quell’affetto che non ricordava di aver mai avuto.
-e
tu ora fila in camera tua!- la zia indicò la porta del sotto
scala e una volta che Harry ci fu entrato la bloccò con il lucchetto.
Lì Harry potè piangere tutte le sue lacrime e sognare un affetto mai avuto.
-Mamma, Papà perché mi avete lasciato solo?-