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Autore: Ayer    12/03/2011    4 recensioni
-Cioccolato fondente e meravigliosa follia.-
Altresì leggibile come: "Sono solo attimi indimenticabili."
[...]
"Ascoltavo il silenzio scolpito dai miei sospiri; aria che entrava, qualcosa che usciva. (Amore?)."
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Dark chocolate and beautiful madness.

 Cioccolato fondente e meravigliosa follia.

(Altresì leggibile come: Sono solo Attimi indimenticabili)




Perdevo Aria...




"Illuminerai gli attimi con un semplice sorriso,

e al solo ricordo di quelle labbra,
[labbra che scottano, che marchiano l'anima]
aumenterà la voglia di averti accanto!"




La notte densa si appiccicava alla pelle soffocando i sentimenti, lasciando che solo qualche pensiero fluttuasse nell'aria per consolidarsi in un ricordo; di quelli che scavano, incidono le interiora e poi
restano.
Me ne stavo lì, immobile, con la testa appoggiata al pugno, sotto il gomito piegato sul tavolo. Mi lasciavo abbandonata sulla sedia, mentre con la mano libera giocherellavo con una penna trovata lì per caso; la facevo girare tra le dita in un movimento monotono e continuo, poi m’inceppavo e rovinava sulla superficie legnosa rimbalzando rumorosamente due/tre volte prima di rotolare un po’ più in là. Insieme a lei dall'estasi crollava anche una parte di me. Allungavo poi la mano in avanti e la catturavo nuovamente nel mio palmo.
Ognitanto alzavo lo sguardo per incrociare il mio riflesso stentato nel vetro della finestra che mi stava dinanzi, al cui esterno si affacciava un nero cupo e senza stelle.
Ascoltavo il silenzio scolpito dai miei sospiri; aria che entrava, qualcosa che usciva. (Amore?).
Infine constatai che c'era troppo rumore, racimolando un minimo d'energia dal fondo delle mie membra trovai la determinazione utile a trascinare il mio corpo fino alla radio e irrorare la stanza di nuove sinfonie, un ritmo cauto a guidare il cuore, i suoi battiti trattenuti, alternati, devastati dalle emozioni; zittiti e risorti. Poi urlanti!
Mi lasciai ricadere sulla sedia lasciando le gambe libere da ogni peso, il capo tirato indietro, le labbra sospese e gli occhi socchiusi. Uno sbuffo.
Altra aria che usciva...
Sentire la melodia e costruire su questa dei momenti, così come la ballerina crea nuovi passi, il pianista nuove note, la vittima nuove innocenze, il colpevole nuovi dispiaceri.
Tessevo il mio intreccio di sogni e bisogni. Scrivevo la mia storia nell'aria e mi illudevo della speranza di vederla lì, davanti a me, pulsante e tangibile, quando avrei riaperto gli occhi.
Ma non c'era niente, solo aria. [Aria che usciva?].
Respiravo questa massa che pressava sulle spalle, che otturava le orecchie e sminuiva anche la musica rendendola più distante e fioca. Gravava su di me tutto questo amore che scaturiva dai ricordi, quelli di cui ti abitui a portare il segno.
E più sentivo la massa schiacciarmi, comprimermi come un palloncino con l'aria che usciva da ogni foro, e più percepivo il vuoto dilagare attorno. Ancor più forte e imminente era il bisogno irreversibile di colmarla, di trovare almeno un tappo a questa enorme voragine da cui perdevo briciole d'amore. Mi intestardivo ancor più a tappezzare questo mio corpo trasformatosi quasi in un colino.
Trasudavo sentimento da ogni poro. Sudavo.
I ricordi a volte sono armi, sono aghi che bucano la cute, che fanno sanguinare, artefici di tagli che richiedono il loro tempo per rimarginare. Assurdo poi è il nostro masochismo nel grattar via quella crosta appena formatasi, e con essa spazzar via il tentativo faticato di racchiudere un ricordo, per vedere quel sangue scaturire ancora, come l'aria di prima. (Altro Amore?).
E lo sapevo che non c’erano cerotti, o meglio, che non li avrei cercati. Lasciavo che lacrime scarlatte scivolassero verso il basso macchiandomi la pelle.
Mi sentivo preda di quel vortice d’aria che sollevava emozioni e le condiva distrattamente tra loro; le faceva vibrare. Era un vento che investiva tutto, gli oggetti, il mio corpo,… scuoteva e devastava, ma non spostava niente. Tutto rimaneva perfettamente come era prima, la realtà intatta come in una fotografia. Non avevo ciocche di capelli tra le labbra o granelli di polvere negli occhi. Non sentivo freddo. Solo i brividi e il vuoto.
E più l’aria pressava e più mi sentivo leggera. Sentivo di svuotarmi -perdere- dai polmoni, dalle ferite.
Mi stavo sgonfiando dei miei stessi sentimenti. Lasciavo che essi riempissero la stanza, mi tenessero compagnia nella mia insostenibile solitudine.
Dilagavo tra i ricordi, di quelli di cui non riesci a fare a meno, quelli che volenti o nolenti divengono una priorità, un puntino su un foglio, una stella nel cielo, uno sfregio nella carne.
Inspiravo ed espiravo memorie devastanti, insolenti, che volavano e soffiavano tutt’attorno.
Respiravo ricordi che invadevano l’anima, di quelli che non sarei mai stata pronta a scordare.

 

 

 


Piccolo pezzetto di vita. 

Poche parole per descrivere attimi, anzi secondi, quelli che sembrano eterni, quelli che fermi nel pugno della mano e su cui la mente tesse film di sogni e paranoie.
Ho descritto un attimo comune a molti, ma non banale; perchè le emozioni e i sentimenti non sono mai da prendere alla leggera.
Non scherziamo, c'è un cuore in gioco!

Forse trasformerò questa shot nella prima di una raccolta, ma sarà ancora da vedere.
Adoro immaginare, riempire di significati oggetti che non ne hanno, come l'aria ad esempio. Forse adoro semplicemente colorarmi la vita di emozioni, così come piace a me.
L'impronta di questa raccolta, se mai sarà tale, sarà di questo genere enfatizzante e metaforico. Spero possiate perdonare la mia pecca, ma sono così nella realtà, i miei occhiali non schermano niente, anzi mi lasciano intravedere anche quello che non c'è. Mi travisano la realtà, la mescolano con un pizzico di magia. ( Bacatezza mentale?)
Spero in un vostro commento, anche critico. Le critiche aiutano, le accetto volentieri se non usate con toni offensivi. Vi ringrazierei in anticipo, anche solo di aver dato un'occhiata. Sono contenta infine di essere ritornata qui, in questo sito stupendo, di nuovo come autrice.
A presto.

 

 



Ayer.

  
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