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Autore: Jade    16/01/2006    4 recensioni
Ecco qui una storia tutta su Harry Potter...e il trio. Vi ho stupito eh? E' solo una one shot ma dato che l'avevo in programma da un pò ho utilizzato qualche ora del mio tempo libero per scriverla. Sono dodici pagine e mi spiace per voi ma non anticipo nulla...A me è piaciuto scriverla e mi pare anche molto carina ma i commenti li lascio a voi...logicamente! ^^un bacio!
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Il trio protagonista
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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LA SFERA DEI MOMENTI

LA SFERA DEI MOMENTI

La città magica Diagon Alley era sempre più deserta. Le poche persone che giravano per le strade polverose e ormai prive delle insegne luminose che le contraddistinguevano, tenevano la testa bassa, camminavano spediti e soprattutto tenevano le mani nelle tasche dei pantaloni stringendo con una di esse la bacchetta che li avrebbe potuti salvare dalla morte se si fossero imbattuti in uno degli attacchi dei Mangiamorte che di quei tempi, nella città, erano frequenti. Sotto un cielo plumbeo Ron, Hermione ed un accigliato Harry si smaterializzarono al fianco di quello che un tempo era la gelateria più rinomata del mondo magico

-Odio smaterializzarmi- sbottò Harry sentendo ancora quella orribile sensazione di soffocamento

-Almeno tu non perdi ancora i pezzi- fece Ron tastandosi il viso. Hermione rise –E tu non ridere!- la guardò truce –Non è divertente essere un mago che non sa smaterializzarsi dopo mesi che è stato promosso-

-Mesi- alzò le sopracciglia Hermione –Settimane- precisò. Ridacchiò –Comunque tutte le volte fai ridere Ron, il modo in cui ti palpi per controllarti è divertentissimo!- Ron arrossì guardando Hermione incamminarsi verso il negozio di M.ma McClan

-Ron sei arrossito- gli disse piano il moro colpendolo ad una spalla superandolo per seguire Hermione –E ti ha solo detto che sei buffo- disse voltandosi verso di lui. Ron fece una smorfia e lo raggiunse

-Non è vero- disse con aria superiore –Non sono arrossito-

-Si, se ne è accorta anche lei- lo avvertì –E per tornare al discorso di stanotte…-

-Non osare intavolarlo! Non osare! Mi hai promesso che non avresti fiatato con lei davanti- Harry annuì

-Si OK, ma ti voglio ricordare che lei…dormiva di fianco a noi e che quindi…potrebbe averci…-

-Impossibile! Quando lei dorme…dorme! Non fa come te che sei insonne una notte si e l’altra pure! Difatti si vede che razza di modi di fare hai per tutto il giorno-

-Non sono insonne!-

-Si invece, si-

-Che state blaterando!- domandò Hermione comparendo davanti a loro e fermandoli prima che le fossero addosso

-Nulla- disse Harry

-Come no- guardò Ron che fece spallucce

-Dobbiamo muoverci- la superò –Alla Tana dobbiamo esserci tra non più di tre ore e…abbiamo molte cose da fare!-

-Se avessi ascoltato i nostri dannati consigli Ron, ora non saremmo al giorno prima del matrimonio…con ancora i nostri vestiti da comprare!- sbuffò Hermione –Saremmo a casa sistemare le ultime cose e invece, tra 19 ore tuo fratello si sposa e noi non abbiamo nemmeno la più pallida idea di che cosa regalare loro per prima cosa e come vestirci- li guardò –Anche se per voi sarà facile, uno smoking e via! Io ci metterò un secolo!- roteò gli occhi e riprese a camminare. Ron le andò dietro mentre Harry seguendoli si guardava intorno cercando di vedere nelle poche insegne rimaste, qualcosa della vecchia città

-Harry! Harry!- Hermione lo afferrò per un braccio e lui si voltò –Siamo la!- e gli segnò una via dietro pochi metri che lui non aveva nemmeno vista –Che ti prende?-

-Ero soprappensiero- si guardarono

-Tutto bene?-

-Si certo-

-Che stavi guardando?-

-Nulla nulla- e la spinse verso Ron che li attendeva davanti a quello che un tempo era stato un negozio di dolci. Cominciarono a percorrere l’unica strada in cui i negozi erano miracolosamente scampati alla furia dei Mangiamorte. Tutti erano aperti, tutte le vetrine erano illuminate e tutte le insegne brillavano di colori vivaci

-Mette allegria questa via non trovate?- i due annuirono guardandosi intorno

-Si, verissimo- bisbigliò Ron. Il negozio di M.ma McClan era molto cambiato da quello che era stato meno di un anno prima. Come lui, anche la sua proprietaria non era più la stessa. Dalla morte del marito assassinato al lavoro infatti, era invecchiata molto e quindi la botique ne aveva risentito. La trascurava tanto che gli abiti esposti erano quelli della stagione passata, le piantine del negozio erano seccate e i nuovi vestiti non erano così ben fatti come quelli di un tempo. Ma nessuno pareva accorgersene: il lavoro di un certo livello infatti era diminuito se non sparito quindi, chi comprava di quei tempi era gente normalissima che, in quei mesi di terrore, voleva concedersi il lusso di un vestito nuovo e nulla più

-Buon giorno ragazzi, posso fare qualcosa per voi?- la figura magra e seria della donna quasi li fece sobbalzare. Hermione sorrise a fatica

-Si noi avremmo bisogno di tre abiti per un matrimonio che non costino molto- disse guardando di sottecchi Ron

-Si, stanno di la- e segnò una stanza adiacente a quella, chiusa da una tenda pesante che Hermione non ricordava affatto

-Grazie-

-Se avete bisogno sono di la- e segnò una porta con la maniglia d’ottone

-Si grazie- Hermione la vide uscire e fece un sospiro poi si voltò verso i due ragazzi che si erano appena scambiati un’occhiata molto preoccupata –Venite, cominciamo dai vostri che…saranno facili da trovare- e li prese per un braccio tirandoli verso un mucchio di abiti incelofanati. Mentre Hermione guardava e scartava gli abiti, Ron ed Harry si guardavano intorno

-Non mi pare nemmeno lo stesso negozio di qualche mese fa- ammise Ron –Che tristezza-

-Gli hanno fatto fuori il marito, immagina come sia felice- gli ricordò Harry

-Si però avrebbe dovuto preoccuparsi di più dei suoi clienti- borbottò

-Ecco tieni Ron- disse Hermione porgendogli uno smoking. Stranamente non era intervenuta nel discorso per controbattere e dire la sua

-Dodici galeoni!!! Hermione io non ho dodici galeoni e poi io…- Hermione gli tolse di mano l’abito e lo diede a Harry. In mano gli mise un abito che pareva li da secoli

-Due galeoni, eccoti accontentato- sorrise –E ora provateli in quella cabina senza rovinare nulla…si intende!- i due si guardarono e non se lo fecero ripetere. Intanto la riccia prese a guardarsi intorno alla ricerca disperata di qualcosa che sembrasse decente

-Come stiamo?- Hermione li vide uscire dieci minuti dopo belli come il sole

-Bellissimi, davvero! Ron sistema il colletto- lo ammonì immediatamente –Io ho pensato a questo, che ve ne pare?- Ron la guardò male mentre sistemava la camicia

-Ma scusa che diavolo è? Ci si vede traverso!- Hermione guardò il vestito

-E’ estivo e non ci si vede traverso!- lo mise sul braccio

-Toglieteveli che vanno bene, li comprate e io mi provo questo dato che Ronald…- gli passò a fianco -…siamo ad agosto!- entrò nella cabina e prese a cambiarsi mentre i due si rimettevano i loro vestiti. Dovettero attendere qualche minuto prima di vederla comparire davanti a loro con un bellissimo vestito che le stava a pennello e che lasciava poso spazio all’immaginazione –Come sto?- domandò sorridendo: adorava quel vestito!

-Cos’è quel coso?! Hermione! Si vede tutto!- la riccia lo guardò accigliatissima

-Harry- ringhiò –Come sto? Tu sei imparziale- ammise guardando di sottecchi Ron che era diventato un po’ rosso in faccia

-Anche io sono imparziale-

-Come no Ronald- disse con tono seccato –Allora Harry?- allargò le braccia e girò su se stessa. Ron incrociò le braccia al petto indispettito. Guardò l’amico che era certo venisse in suo aiuto

-Ti sta molto bene, davvero, ma…-

-Perfetto!- fece la riccia –Allora OK, prendo questo! Sapevo che saresti stato della mia opinione Harry!- e si rinfilò nel camerino mentre Ron dava una gomitata al moro che sentì gli occhi pungere dalle lacrime

-Ahi!-

-E per fortuna sei mio amico! Dovevi darmi ragione! Lei ti ascolta! Perché cavolo le hai detto che le stava bene!-

-Guarda che io avevo intenzione di proseguire con la frase ma lei mi ha interrotto!- lo riprese Harry –Se avessi ascoltato, io avevo aggiunto un “ma”- Ron lo guardò accigliato

-Dirle che le stava male no comunque, era troppo difficile!-

-Non le sta male!-

-Si vede tutto-

-Ron non è vero!-

-Smettetela di blaterare voi due!- disse Hermione tirando fuori la testa –E Ron, se lo vuoi sapere, lo avrei preso comunque…il vestito!- alzò un sopracciglio e sparì dalla loro vista. Ron ringhiò qualcosa ed Harry fece finta di non aver sentito.

Appena furono fuori dalla botique, Ron mise un muso lungo metri. Aveva speso quasi tutti i risparmi di mesi e per un vestito che avrebbe indossato per il matrimonio di suo fratello! Nemmeno fosse quello di un importante personaggio del mondo della Magia!

-Ron fai rientrare quel muso che ti fa sembrare deficiente- disse lei appena furono davanti ad un boccale di burrobirra(Harry invece si era preso un whisky incendiario doppio. Hermione lo rimproverava sempre per via di quelle brutta abitudine che stava prendendo ma il moro poco si interessava delle sue idee sulla morale da qualche tempo)

-Non ho il muso- sbuffò –E poi che problemi ti da?-

-Non voglio farmi vedere con uno che assomiglia ad una scimmia e che è incavolato col mondo- sbuffò

-Io non sono incavolato col mondo e non sono una scimmia- lei alzò un sopracciglio

-Ho visto la tua faccia quando hai pagato il vestito, come se fosse una tragedia!- sbottò –Da qualche tempo ad ogni spesa che ti pare ingiustificata, e scusa ma il matrimonio di tuo fratello mi pare molto giustificata, fai su una tragedia. Si può sapere perché sei diventato così spilorcio?- alzò un sopracciglio appoggiando i gomiti al tavolo e lui alzò un sopracciglio

-Hermione…ho speso dei galeoni per un vestito che non userò mai più- disse acido –E mi domandi perché sono un po’ irritato? Mi pare ovvio! Ho risparmiato per mesi e alla fine…tutti i miei soldi vanno a finire per un vestito orrendo che indosserò al matrimonio di chi? Di mio fratello!- roteò gli occhi –Decisamente sprecati. Maglietta e jeans avrebbero fatto comunque un figurone-

-Ronald- sbottò Hermione –Tu hai fatto bene a prendere il vestito perché è utile e ti fa sembrare normale- sibilò –Per una volta sarai vestito decentemente e non credo che il tuo stomaco si dispiacerà se per una volta non spenderai galeoni su galeoni per i tuoi…pocci pieni di zuccheri, coloranti e magie di cui ti ingozzi un giorno si e l’altro pure!- Harry la guardò allarmato, Ron era senza parole. La guardò accigliato e strinse le labbra

-In realtà i miei risparmi erano volti a un regalo per una persona ma…dato che ora i miei risparmi non ci sono più, credo che questa persona farà a ameno del mio regalo- ringhiò –Eccoti il resto, non ho altro per fare il regalo a mio fratello!- le sbattè davanti due galeoni poi si alzò

-Dove vai?- chiese la riccia guardandolo

-Per i fatti miei…una volta ogni tanto!- e se ne andò col vestito sulla spalla. Hermione guardò Harry che alzò un sopracciglio

-Non so dove deve andare- ammise. La ragazza si alzò e fece spallucce

-Affari suoi, mica posso stare dietro ad un bambinone come lui-

-Hermione esageri sai?-

-No, andiamo- e lo precedette fuori

-Sai Harry, ho pensato di fare un regalo ad Hermione dopo il matrimonio di Bill e Fleur- disse Ron piano

-Shhh parla più piano- fece Harry sdraiandosi dopo che ebbe controllato che Hermione dormisse. Chiuse la luce e lo guardò. Stesi su due materassi, dopo che gli occhi si erano abituati alla poca luce riuscivano a vedersi abbastanza bene –Dorme-

-Bene-

-Dicevi?-

-Si, ho pensato di fare un regalo ad Hermione-

-Le chiederai finalmente di stare con te?-

-Boh…si- fece vago il rosso mettendosi supino

-Che regalo vorresti fargli?- domandò

-Nulla di complesso. Ho solo cinque galeoni da parte e quindi temo che non avrò ampia scelta- ammise –Sono tutti i risparmi che ho…da sei mesi a questa parte!- disse allegro –Un record per me!- un record davvero…

-I babbani hanno una catena di negozi…a poco prezzo. Non so come si chiamano ma sono famosi- bisbigliò Harry –Potresti darci un’occhiata- tentò di aiutarlo

-Si…hai ragione, posso vedere-

-Prima scambia i galeoni alla Gringott mi raccomando-

-Si, lo farò- ridacchiò il rosso

Appena fuori dal pub si incamminarono per una strada piena di bancarelle di impostori e magonò(forse e probabilmente). Harry si fermò davanti ad una di quelle ed Hermione lo guardò colpito

-Che fai?- chiese affiancandolo e guardando di sbieco l’omino deforme in piedi alla bancarella

-Questo oggetto l’ho già visto- e le segnò una sfera come quella della Cooman che invece di essere trasparente era bianca –A te non pare?-

-No- ammise lei –Da nessuna parte- Harry si accigliò guardandola

-Io ne sono certo- guardò il venditore –Che cos’è?-

-La “sfera dei momenti” signor Potter!- si sfregò le mani l’uomo

-Harry andiamo- tentò di allontanarlo Hermione che temeva un trappola di Voldemort più di ogni latra cosa

-A cosa serve?- chiese imperterrito Harry allontanandola con delicatezza

-Cattura i momenti signor Potter. Se girata così…- e mimò il movimento –…cattura le immaginai intorno a lui- sorrise –Come una telecamera babbana- Harry lo guardò negli occhi e lui sorrise –Questa era di un noto mago…potentissimo- fece un sospiro –Peccato che non vi sia registrato nulla. Ha meno valore in questo modo- annui

-Harry andiamo?- il moro annuì

-Grazie signore- disse Harry –Mi è stato di aiuto-

-Per lei sempre signor Potter- guardò Hermione con sguardo arcigno e lei fece una smorfia. Si allontanarono

-Non mi piace che parli con questi qua Harry! lo sai che può essere pericolosissimo!- Harry annuì

-Herm io l’ho già vista una sfera del genere-

-E allora? Chissà quanti ne hanno!-

-Non Herm! Non credo! sono roba antiquata, non di questi tempi!- fece un sospiro –E mi sa che anche i miei ne avessero- la guardò –In una foto…mi pare di averla scorta su un mobile-

-Harry che vuoi fare? Nulla di pericoloso spero- lui scosse la testa

-No no…- disse vago e ormai immerso nei suoi pensieri. Hermione lo guardò preoccupato poi lasciò correre, non aveva intenzione di discutere con lui…non ora almeno!

§§

La Tana era in sobbuglio per il matrimonio che si sarebbe svolto l’indomani. Ancora mille cose erano da fare e tra tutte, la più importate erano di certo i vestiti per le damigelle d’onore: Gabrielle e Ginny che non erano ancora stati sistemati…Quando Hermione e Harry comparvero davanti a Molly, quella sorrise

-Eccovi! Ron quando è arrivato se ne è andato senza dire nulla…era arrabbiato?- Harry guardò la riccia che non si scompose affatto

-Diciamo che abbiamo avuto un diverbio- disse lei calma. Harry vide Gabrielle su uno sgabello a braccia larghe che si faceva sistemare un orrendo vestito dorato. Aveva un’aria stanca e anche annoiata. Fleur la guardava con un sorriso raggiante mentre la madre delle due rammendava una decorazione con un sono di bacchetta

-Avete bisogno di una mano?- si propose Hermione appoggiando la sua borsa col vestito

-No, anzi si- fece Molly –Ginny è scappata in camera e non si degna di scendere per farsi sistemare il vestito – alzò gli occhi al cielo –Convincila-

-Sono in camera con lei anche quest’estate?- chiese la riccia

-Si- disse Molly –Come sempre- la guardò –Non vuoi?-

-Si certo, che domande! Con i due uomini ci sono stata anche troppo- e segnò Harry che se ne andava su per le scale in fretta

-Si sono comportati bene?-

-Si, anche se dovevo risistemare la camera ogni giorno perché sono disordinati e sporcavano ovunque!- alzò le sopracciglia –Una tragedia questi maschi!- Molly sorrise

-Ma ti lasciavano il tuo spazio vero?-

-Non entravano quando mi cambiavo e non si avvicinavano al bagno quando c’era io…se intendeva questo con la sua domanda- l’avvertì Hermione

-E dormivi…-

-Sul letto, loro per terra- Molly fece un sospiro

-Oh…bene bene- sorrise –Vai pure, sono tranquilla ora!- sorrise –Sai, Ron non mi diceva nulla, mi rispondeva che dovevo farmi gli affari miei quando chiedevo una minima cosa. Che ragazzo maleducato!- la riccia annuì

-A volte…-

-Hermione è una cretina- sbottò Ron appena Harry ebbe messo il naso nella stanza in soffitta dove entrambi erano stati spostati. Harry fece un sospiro e aprì il baule

-Lo sai come è fatta-

-Si ma santo cielo! Che diavolo le avevo fatto? Era per i fatti miei…senza disturbare e lei…salta su così…senza motivo!- si guardarono ed Harry con l’album di foto in mano gli si sedette a fianco

-Sai che è fatta così, che vuole avere tutto sotto controllo-

-Si ma esagera-

-Diglielo- aprì l’album e Ron sbuffò

-Non sei di aiuto, lo sai che ora non mi parlerà…-

-Lei non sa che il regalo era per lei- si guardarono –E quindi ti conviene parlale-

-Che avete preso a mio fratello come regalo?- domandò il rosso rigirando tra le mani la bacchetta

-Nulla- gli mise in mano i due galeoni –Ecco, valle a prendere qualcosa-

-No, non esiste, non le compro nulla…e nemmeno le chiedo…-

-Sbagli- ammise sfogliando l’album –Ma fai come ti pare, la vita è tua- Ron si alzò –Vado a fare un giro fuori, è meglio- aveva aperto la porta che Harry scattò in piedi

-Eccolo! Ron eccolo!- il rosso tornò sui suoi passi –I miei avevano una “sfera del momenti”-

-Non so ancora perché ti impunti su questo- sbottò Ron –Non sai che fine hanno fatto le loro cose e…-

-Vado dalla McGranitt- lo guardò –Vado ad avvertire tua madre- e uscì di corsa senza che Ron potesse aprire bocca e dire la sua

Hermione entrò in camera e la rossa sorrise

-Herm!- scattò in piedi –Come stai? Come hai passato questi giorni? E come si sono comportati Ron ed Harry? Hanno fatto i bravi?!?! Come vi ho invidiato tutti insieme la! Io ci sarei voluta venire ma con Flebo qui…e il matrimonio…- roteò gli occhi. Hermione sorrise

-Certo…tutto è andato a meraviglia…a parte oggi-

-Tu e Ron avete litigato vero? È arrivato livido di rabbia-

-Già…che scemo. Comunque…come stai?- prese il vestito dalla busta –Che te ne pare?-

-Sto bene ed è un abito magnifico- Ginny lo prese e lo rigirò –Ti starà d’incanto…- annuì –Davvero-

-Ron ha avuto da ridire…- Ginny sorrise –E poi ha messo un muso lungo 1 km perché ha speso tantissimi galeoni per il suo abito- scimmiottò il ragazzo poi si guardarono ed Hermione scosse la testa –Che scemo…- sbuffò –Ha osato dire che per suo fratello maglietta e jeans sarebbero andati benissimo- scosse la testa e le si sedette a fianco –Ti pare?-

-Fa sempre così- annuì –Per tutto ciò che porta ad una spesa…che non gli pare ragionevole. È spilorcio da morire…quando ha i soldi-

-Si, lo so bene- Hermione si sedette sul letto e Ginny le si mise a fianco –Tua madre mi ha detto che se vai giù in pochi minuti sistemano tutto-

-Oh no…io non ci vado! Quell’abito dorato è osceno!- fece una smorfia schifata –Lo odio! Logicamente è una scelta di Flebo- roteò gli occhi –Abiti così non li darei nemmeno ad un elfo domestico io!-

-Però sei la damigella d’onore e Fleb…Fleur ha…-

-Si lo so lo so! Ma io mica desideravo farlo! Mamma ha deciso per me!-

-Ginny…- fece con tono accusatorio Hermione

-Si OK OK- si alzò –Vado- Hermione sorrise

-Brava- Ginny andò alla porta e lentamente uscì, come ad aspettare che il tempo si fermasse e non andasse più avanti. L’idea di entrare in cucina era un supplizio… La porta della camera era attaccata all’ultimo gradino della scala e appena fu fuori. Fu investita da qualcuno che l’afferrò ptrima che cadesse

-Ginny!- la rossa guardò Harry

-Ciao Harry- sorrise tentando di sembrare naturale –Che fai qui?- chiese lei –Cioè…- chiuse gli occhi cercando di riprendersi…che facesse li era logico! -…intendevo come mai scendi così in fretta. Che ti prende?-

-Nulla- la lasciò e le passò davanti –Scusa ma devo scappare- e la lasciò li, pronta a mettersi a piangere di rabbia per aver sprecato forse l’unica possibilità di stare sola con lui per quell’estate

La professoressa-preside McGranitt si vide comparire in ufficio Harry mentre leggeva la posta

-HARRY!- si mise una mano sul cuore –Ma che…che diavolo ci fai qui?- domandò guardandolo uscire dal camino completamente sporco di fuliggine

-Professoressa sa che dovrebbe far pulire i camini…vero?- lei lo guardò torva

-Che…fai qui Harry? Dovresti essere dai Weasley e prepararti per il matrimonio di Bill e Fleur- lui annuì

-Si si, sono già da loro-

-E che fai qui?- domandò –Un impellente bisogno di vedermi ti ha spinto ad arrivare fino qui senza avvisare? È una cosa di così vitale importanza?- domandò con tono accusatorio. Harry la guardò e si chiese se quelle lettere fossero solo lettere: da quando la McGranitt era così spiaciuto di vederlo? –Allora?-

-Non credevo che vedermi le desse tanti dispiaceri- tentò quasi di essere ironico ma alla fine di ironico c’era ben poco, sapeva che il suo arrivo il più delle volte era sinonimo di brutte notizie…La professoressa fece un sospiro e scosse la testa

-Non mi dispiace Harry!- si alzò –E’ che tentare di non far chiudere la scuola mi occupa più tempo di quello che tu posso anche solo minimamente pensare-

-La scuola ha rischiato spesso di chiudere!- sbottò il moro –Se l’è sempre cavata egregiamente e anche stavolta se la caverà!- lei sorrise divertita

-Si…ma le altre volte c’era Silente- Harry strinse le labbra guardando a terra. silente…verissimo, c’era Silente…le altre volte –Su Harry, non fare quella faccia, ce la caveremo- le toccò la spalla con fare rassicurante –A settembre tornerete tutti qua…non temere!- lui alzò gli occhi di scatto e incrociò i suoi: non lo sapeva, era vero, non avevano detto nulla a nessuno…se lo era scordato!

-Si si…verissimo- lei lo guardò di sbieco

-Harry…che nascondi al tuo preside?-

-Nulla- fece un sospiro –Ho bisogno di lei- la interruppe appena notò la sua intenzione di ribadire le sue parole

-Cosa?- chiese sedendosi di nuovo

-Voi mi avete dato il mantello dell’invisibilità di mio padre, mi avete fatto avere le cose di Sirius…ma le cose dei miei genitori? La loro casa, le loro proprietà…non posso credere che non siano da qualche parte. Non erano poveri!-

-No non lo erano-

-Allora?-

-Perché lo vuoi sapere Harry?-

-E’ un interesse personale- disse calmo

-Si trova in Irlanda- si guardarono –Ma non ti è stata data come eredità perché è…- ci pensò -…decadente. Nemmeno la magia può rimetterla in sesto, diciamo che si sgretola ad ogni incantesimo- Harry fece una smorfia –Rischi di farti male andando la, lascia perdere, è meglio-

-No, non posso proprio, devo recuperare una cosa- lui sui accigliò

-Che cosa Harry?-

-Un’oggetto che ho trovato in una foto e che mi interessa avere- si guardarono e la donna sorrise

-Starai attento vero?-

-Come sempre- lei mise sul tavolo un libro

-Un passaporta, tra due ore ti porterà a casa Weasley- Harry sorrise

-Grazie- lei annuì

-Dovere, prima o poi me lo avresti chiesto- lui allungò un dito, la guardò negli occhi poi, una strattonata violenta lo catapultò lontano, molto lontano

Riaprì gli occhi e si trovò steso supino con l’erba umida sui vestiti e in faccia. Si alzò e raccolse il libro che trasfigurò in una spilla e che si mise in tasca. La casa era poco lontano, tutt’intorno solo una distesa di erba verdissima e non un’anima viva se non a distanza di km. Con passo veloce si indirizzò verso la casa che a vederla pareva normalissima e in perfetto stato. Avvicinandosi cominciò a notare un alone nero intorno alle finestre come se un rogo l’avesse arsa lentamente, la porta poi non aveva la maniglia ma solo un buco e a tratti i muri erano senza intonaco e si vedevano i mattoni. Diede una spinta alle due ante d’ingresso e quelle si aprirono alzando polvere e con uno scricchiolio doloroso per le orecchie. Non un rumore lo accolse appena il suo piede destro toccò il pavimento, lo scricchiolio che sentì lo fece arretrare spaventato. Guardò l’impronta che aveva lasciato e chiuse gli occhi con un sospiro. Rifece il passo e fece anche il secondo. Il corridoio era breve e si apriva in un salotto mentre con due porte una di fronte all’altra si entrava in un bagno e in una cucina abbastanza grande per tutti i Weasley seduti comodamente. I mobili erano coperti da teli tenuti candidi con la magia. Nel salotto, in una credenza che stava su per miracolo con anche un vetro rotto, c’era un servizio buono di piatti, posate e bicchieri, un servizio da tea e da caffè a completare il tutto. Un tavolo circolare stava in mezzo alla stanza e al fianco del camino c’era un tavolino, due poltrone e un divanetto davanti ad una minuscola biblioteca che Harry avvicinò lentamente. Scostò il telo e sfiorò alcuni libri rilegati. Estrasse piano il libro intitolato anno scolastico 1770-1771 e si avvicinò alla finestra da cui entrava un po’ di luce dagli scuri chiusi. Le pagine erano gialle e le foto che trovò erano di tutti gli studenti dal primo anno al settimo divisi per case. Riconobbe Frank Paciock e quella che sarebbe divenuta la moglie, riconobbe i due futuri coniugi Weasley, vide i padri di Tiger e Goyle, vide Piton(a cui era stata aggiunta la parola Mocciosus a fianco, e a cui Harry avrebbe voluto aggiungere traditore maledetto che può considerarsi un morto vivente), trovò anche la madre di Cho Chang: Larabell Yung, che frequentava il terzo anno ed era più bella ancora della figlia e trovò il settimo anno Grifondoro. Tremando un po’ scorse le foto e trovò Sirius…bello come lo ricordava dal ricordo di…quell’essere, trovò Peter Minus, il Giuda Escariota che avrebbe personalmente aiutato ad impiccarsi, Lupin, pallido come sempre…e suo padre. Con quella faccia da sbruffone di chi si ritiene il più bello di questo mondo e quel sorrisetto tutto felice era difficile che passasse inosservato. A guardarlo bene era diventato ancora più bello nel giro di due anni. Sua madre non stava molto lontano da lui ed era tutta sorridente. Di fianco al nome era scarabbocchiato il cognome Potter ed era firmato by Sirius. Le pagine seguenti erano tutte firmate dagli studenti e dalle studentesse(soprattutto) che gli chiedevano di stare con loro, di lasciare Lily etc…alla fine, le ultime tre pagine erano dedicate alle coppie famose. Era una “rubrica” speciale di una certa Catherine Jones che aveva messo la foto dei suoi in prima pagina, aveva scritto sotto di essa due righe su di loro e tutt’intorno le frasi scritte sui bagni delle ragazze e ragazzi che scrivevano sui due quanto li amavano e quanto li desideravano…Di seguito c’erano le foto di altre coppie particolari e alla fine di tutto...una foto che Harry trovò evitabile: Narcissa Black e Lucius Malfoy(lui aveva finito due anni prima la scuola) e il titolo della foto era: “il matrimoni più atteso dalla comunità magica, 400 invitati e un abito da favola…a quando i futuri Malfoy?”. Harry chiuse il libro schifato

-Lo hanno fatto anche troppo presto il nuovo Malfoy! Peccato che ne sia venuto fuori un tale imbecille che a suo confronto Dudley è un intellettuale mondiale- ripose il libro con dispiacere e salì le scale da cui si accedeva tramite una porta in un angolo che portava anche alla porta sul retro. Le scale erano uno scricchiolio unico, da brivido. Il piano superiore aveva tre stanze: un bagno, una laboratorio pieno di provette di cui alcune piene messe con l’etichetta sugli scaffali, altre vuote sul tavolo ed altre ancora rotte a terra. Trovò del Veritaserum non più trasparente ma di un color giallognolo, del Felix Felicis che pareva quasi del suo colore naturale, un distillato della morte vivente in dosi massicce, una pozione per il mal di testa, un po’ di polisucco…solidificata, una pozione per lo stomaco, per la crescita delle ossa e altro che il moro non conosceva. Fece per tornare all porta quando pestò qualcosa che suonò sotto il suo peso. Alzò il telo che copriva una sedia e tirandolo su trovò uno di quei giocattoli gommosi da bambino, molto usati dai babbani. Lo rimise al suo posto con un sorriso e nella stanza seguente trovò libri di magia nera ovunque. Erano segnati incantesimi di protezione, incantesimi di attacco e quant’altro potesse essere utile per la loro protezione. Suo padre odiava la magia nera, era sicuro che a trent’anni(o forse meno), l’idea di doversi mettere di nuovo a testa bassa sui libri, a studiare proprio la materia più…odiata al mondo, doveva essere stato terribile per lui. Salì al piano superiore per vedere quella che era stata la sua camera per i primi mesi della sua vita e trovarsi immerso in giochi che non si era goduto affatto, all’amore che poteva percepire e che non aveva mai potuto avere da nessuno, gli fecero venire un tale groppo alla gola…che dovette uscire velocemente. Nella stanza dei suoi genitori, trovò delle foto e un pacco di lettere. li prese e li trasfigurò infilandoseli in tasca: tutte le cose più importanti non le avrebbe lasciate li per nessuna ragione al mondo, piuttosto morto! Guardò un po’ ovunque, dall’armadio con ancora i loro abiti da cui sentiva chiaramente il loro profumo(che si accorse di non aver mai dimenticato), dal comò pieno di abiti estivi al baule ai piedi del letto con dentro i loro abiti del matrimonio e il suo del battesimo. Ma della “sfera dei momenti” nemmeno l’ombra…ora che ci pensava. Ritornò sui suoi passi in camera sua e guardò nel cesto dei giocattoli e nell’armadio senza successo. Sul comodino al fianco della culla, in cui c’era ancora un ciuccio e un biberon, la vide. Era per terra, non rotta ma mezza nascosta dal mobile su cui il telo era posto e quando l’ebbe in mano, prego con il cuore che scoppiava, di trovarci all’interno qualcosa, anche due minuti per poterli vedere…e sentire parlare. Posò la sfera a terra e la guardò. Pareva una normale sfera della Cooman…nulla più. Con la bacchetta la girò e la colpì con qualche incantesimo…ma nulla, non accadde niente. La prese tra le mani e la girò, tentò di svitarla…ma non accadde nulla. la mise a terra e fece un sospiro –Revela- nulla –Rivela il tuo segreto- ancora nulla…-Apriti maledetta boccia di vetro! Devo vedere cosa c’è! DEVO CAPITO?!- la colpì con un incantesimo mentale del Principe Mezzosangue e quella si aprì in due come se fosse stata tagliata a metà. Un fumo molto simile al vapore prodotto di inverno dal respiro delle persone uscì per qualche secondo e quando Harry si trovò immerso in quella nebbia artificiale cominciò a sentire dei rumori che non capiva. Dopo qualche secondo la nebbia era in parte svanita e il pianto di un bambino gli arrivò chiara alle orecchie. La voce di…sua madre poi lo colpì al cuore come non era mai successo

-Harry, Harry!- Harry si trovò nella medesima stanza sedici anni prima: era illuminata da luce artificiale, odore di vaniglia gli invadeva il naso, tutto era pulito e in ordine e fuori la luna era alta. Nella stanza sua madre era entrata ancora vestita di tutto punto anche se, Harry vide dall’orologio a forma di coniglietto sopra la culla, era passata la mezzanotte –Non puoi avere fame angelo, hai mangiato poco tempo fa! Hai fatto un brutto sogno? Allora?- se lo strinse al seno battendogli piano la mano sulla schiena. era più di sedici anni fa, li non aveva ancora sei mesi…tanto era piccolo. Harry si avvicinò a se stesso e a sua madre. Le toccò un braccio allungando il suo lentamente, come temendo di passarla traverso. Invece, con suo sommo stupore, poteva toccarla, anche se non sentiva nulla, anche se era come se non stesse toccando nulla- abbassò la mano con tristezza –Harry shhh, papà sta facendo delle cose di la e non può essere disturbato! Harry, piccolo…dai, fai il bravo-

-Chi è che non deve essere disturbato?- Harry aveva visto suo padre comparire e quasi si era messo a piangere. Lilian si voltò –Ciao ometto!- lo prese sotto le ascelle –Oggi sono stato proprio cattivo a non stare con te nemmeno un po’ vero?- lo avvicinò a se posandogli un bacio sulla fronte. Sgambettando un po’ e stringendo con le manine il maglione marrone blu, il pianto si era attenuato velocemente –Ho dovuto fare un sacco di robaccia oggi- disse guardandolo –Mi dovrò fare perdonare no?-

-James dovresti essere a provare l’incantesimo e non qui-

-Harry ha chiamato…e io sono corso, che non si dica che non mi sono preoccupato di lui!-

-Tutti sanno che ti occupi di lui- sbottò la donna –Ma se non impari quegli incantesimi…-

-Si lo so, sono a buon punto- sorrise –Diglielo Harry che sono a buon punto- il bambino rise senza motivo e Lilian annuì

-OK, va bene, se siete tutti contro di me…lascio correre per questa volta, la maggioranza vince sempre!- prese il bambino –Ma allora, se non vuoi più studiare, è ora di andare a letto…è tardi e tutti e tre abbiamo bisogno di fare molta…molta nanna…- rimise Harry nella culla e lo coprì –Andiamo?- prese sottobraccio James che sorrise

-Quando vuoi…basta chiedere non lo sai?!- Harry sentiva gli occhi pungere dalle lacrime e la nebbia salì e sparì velocemente. La stanza non era diversa ma era passato qualche tempo, il pianto che sentì in quel momento era di paura, null’altro. Seduto nel lettino, vestito e solo, piangeva con il viso rosso dallo sforzo. Sopra le sue urla, quelle di sua madre terrorizzate

-NO JAMES!- uscirono dalla loro stanza quasi correndo -TI PREGO NO!-

-Vuoi che lo ammazzi? LO VUOI?!?!- le urlo in faccia spaventato quanto lei

-Ti prego non farlo…non fare…questa pazzia…Silente starà arrivando…-

-Non arriverà in tempo, è già in casa! Per di più non ci possiamo smaterializzare e i suoi sono già fuori. L’Ordine arriverà e dovrà vedersela con loro prima di poter venire in nostro soccorso…Ci ha messo in gabbia, tanto vale tentare-

-James ti ammazzerà…-

-Allora Potter…scendo tu o salgo io? E non tentare di fare uscire di qui la cara Lily e il tuo piccolo marmocchietto, i miei Mangiamorte hanno circondato la casa- Voldemort. Harry vide suo padre andare sulle scale

-James ti prego…non ti fare ammazzare…- lui sorrise

-No, non mi farò ammazzare- lei lo abbracciò e lui le posò un bacio sulle labbra da far venire le lacrime agli occhi all’Harry che era corso sulla porta per poter vedere un’ultima volta il genitore –Attenta ad Harry…OK?- le sorrise con gli occhi lucidi e lei annuì

-Si- singhiozzò –Saremo qui quando torni…- annuì –Ci saremo quando torni…- lui scese sospirando e schiarendosi la gola molto più spaventato di quanto cercasse di non sembrare. Guardò Lilian sul pianerottolo e non si fecero alcun cenno d’intesa. Lui prese a scendere e la rossa entrò in camera di Harry chiudendosi la porta alle spalle e prendendo il bambino in braccio cercando di azzittirlo

-Harry non…smettila Harry!- gli asciugò le guance con le dita –Fa il bravo…fa il bravo-

-Mamma…mammma…papà…papà…- Lily lo guardò sorridendo e piangendo insieme

-Papà torna subito, subito Harry. Ora è di sotto ma…appena avrà sconfitto…arriverà…stanne certo- lo strinse e singhiozzò –Certo che tornerà…certo che tornerà…- la battaglia imperversava e Lilian andò alla porta aprendola uno spiraglio

-Avresti dovuto studiare un po’ più materia oscura piccolo e insulso Potter, crucio!- Lilian schiuse le orecchie di Harry che aveva ripreso a piangere mentre Lilian non poteva più trattenersi dal piangere –Fa male eh…Potter? Dimmi, che succede se faccio questo per una decina di volte? Lo sai? Mi sa di si…dato che i tuoi amici Paciock hanno proprio passato dieci brutti minuti pochi giorni fa. Dovevi sentire il loro piccolo…schifoso figlio quanto gridava di terrore- Lilian scosse la testa –Il tuo che farebbe se ti vedesse in questo stato? So che è un vero amore di bambino…- Harry strinse i pugni con un desiderio quasi folle di scendere le scale per andare da suo padre che di li a poco sarebbe morto. Ma la sfera dei momenti non aveva immagazzinato anche quella scena quindi…poteva solo sentire…maledizione! -…tale e quale a te ma con due occhi stupendi…come quelli di sua madre…E poi con poteri formidabili anche…- Lilian gemette –Giusto?- non parlò per un attimo –Oh scusa, non puoi parlare sotto il crucio…hai ragione anche tu- lo liberò dall’anatema e sentì suo padre lanciare un urlo strozzato e respirare a fatica –Non mi rispondi? Bè, sei inutile se non vuoi intavolare con me un discorso!-

-No ti prego…no ti prego non ucciderlo…ti prego, ti prego, ti prego…- battè la fronte contro lo stipite della porta ad occhi chiusi ma le sue preghiere non furono esaudite

-Se non sarà Harry…sarà un altro ad ucciderti Riddle…un altro- biascicò James

-Si si…intanto comincio dal tuo moccioso- sibilò –Avada Kedavra…Potter-

-No no- Lilian scosse la testa –James…- Harry avrebbe voluto sostenere sua madre ma non poteva e così la vide scivolare per terra singhiozzando –Oh no James…James…JAMES!!!- Harry si passò una mano sui capelli con una lacrima che scivolava via dai suoi occhi

-Non piangere Lily, ti assicuro che non serve perché…lo seguirai il tuo caro James…se me lo chiedi così disperatamente- Harry lo vide davanti alla porta e Lilian scattò in piedi chiudendo la porta con un tonfo e voltandosi verso la culla con Harry ben stretto a se

-Mi spiace…mi spiace Harry…mi spiace tantissimo…- lo lasciò nella culla e si guardarono negli occhi un secondo, un secondo soltanto ma il bambino smise di piangere di colpo

-Mamma…- allungò le manine e Lilian allungò la sua sfiorandone una. Prese la bacchetta con la mano libera e poi gli diede le spalle appena la porta si fu aperta

-Non credo proprio…insulsa mezzosangue- e la scagliò lontano con uno stupeficium –Ecco qui…quello che dovrebbe uccidermi- puntò la bacchetta contro il bambino e fece un sorrisetto divertito –Che battuta patetica…- scosse la testa –E’ un normalissimo bambino…nulla più nulla meno…- si schiarì la gola -…ma tanto vale prevenire che curare…- annuì –Avada Keda…- Lilian si mise tra lui e il bambino –…vra-

-NO NO!- Harry tentò invano di afferrarla per fare cosa, nemmeno lui lo sapeva, ma quando ebbe raggiunto il braccio, lei cadde a terra, senza vita

-Che razza di idiota- scosse la testa –Madri, la peggior cosa che sia stata mai inventata!- la calciò via sotto gli occhi di un Harry sconvolto e il ricordo finì di colpo

-Harry…Harry- il ragazzo aprì gli occhi piano e si trovò in una stanza che non riusciva a capire qual’era –Harry- Hermione gli passò una mano sul viso –Ehi…- qualcuno lo aiutò ad alzarsi

-Che è successo? Quando sei comparso tramite passaporta sei caduto a terra svenuto- disse Ron mentre Molly gli metteva davanti un bicchiere di succo di zucca

-Dov’eri andato?- domandò Molly –Ci siamo spaventati…- il ragazzo si alzò sulle gambe malferme e afferrò la sfera che era stata sistemata su tavolo della cucina

-Che cos’è?- domandò Hermione –Non l’hai comprata da quel tipo vero? Harry! sei stato male dopo averla comprata? Lo sai che non devi fare certe…-

-VUOI TACERE UN PO’?!- le gridò il moro sbattendo per terra un piatto colmo di carne fumante

-Harry…- Ron lo guardò allibito –Cosa ti è accaduto…-

-Ragazzo…credo che tu sia sotto choc…- il moro annuì

-Non comincio la scuola se a settembre verrà aperta- li guardò –Lo avevo deciso a maggio ma ora…ne sono convinto ancora di più-

-Harry noi veniamo con te lo sai vero?- domandò Hermione in un sibilo

-Lo so- la guardò –Già me lo avete detto- sbottò serio. Lei annuì lentamente

-Anche io voglio…-

-Tu andrai a scuola- disse Molly a Ginny che si imbronciò –Harry perché non andrai a scuola?-

-Per una missione datami da Silente che non posso rivelarvi- li guardò stringendo la sfera a se –Riguarda Voldemort comunque- disse calmo

-Cos’è quella?- chiese Ginny segnando la sfera –Fai il veggente?- sorrise ma lui la guardò malissimo e lei si sentì gelare

-Bella battuta- disse gelido –Questa è la morte dei miei genitori- la guardò –La loro morte…nulla di divertente quindi- strinse le labbra

-Scusa io volevo…-

-Lascia perdere- e salì le scale senza una parola e Ron lo seguì mentre Ginny si metteva a piangere ed Hermione tentava di calmarla. Il rosso entrò in camera e inciampò su dei libri sparsi per il pavimento. Si rialzò mentre il ginocchio che aveva sbattuto era preso da fitte allucinanti

-Che diavolo sono?-

-Magia Nera, di mio padre- disse Harry –Devo trovare gli Horcrux Ron…devo. E distruggerli…tutti, poi ammazzare Voldemort, devo farlo presto…- Ron lo vide aprire un libro e tenere sulle braccia incrociate la sfera

-Harry calmati non…puoi leggerli tutti oggi e…-

-Dopodomani parto Ron…devo imparare tutto…tutto-

-Harry non…dopodomani? Ma Harry avevamo detto che…-

-RON SE NON VUOI RESTA QUI OK?!- gridò –Non…posso stare dietro a tutto…Questa è la mia missione e la svolgerò…bene e al più presto, cominciando tra 48h…né prima né dopo- guardò il libro e Ron non fiatò. Mentre i suoi occhi erano sul libro, avvicinò il tomo a se e nascose la testa tra le pagine –Che sto dicendo…- Ron si accigliò mentre Harry singhiozzava rumorosamente

-Harry…-

-Ron come faccio ad ammazzarlo se nemmeno capisco quello che leggo…- sbattè via il libro che finì contro il muro

-Harry calmo non…-

-Non ce la farò mai a combattere contro di lui…non potrò sconfiggerlo, non ce la farò mai…-

-Ci siamo noi…- disse Hermione entrando –Harry sta calmo…ce la faremo insieme…ce la faremo…- lo abbracciò –Non fare così…- guardò Ron che annuì

-Esatto, ti aiuteremo noi…- Molly comparve sulla porta

-Harry tesoro, forse dovreste venire a mangiare…- gli sorrise –Ginny ha preparato una cosa che vorrebbe farti sentire…lo ha fatto tutto lei!-

-Quindi scusa…ma è un evento- fecero eco Fred e George

-Lo abbiamo fatto provare a uno gnomo prima di metterlo in tavola!- ghignarono

-Io…- si alzò -…devo farvi vedere una cosa prima- Molly lo vide afferrare la sfera –Ma prima di mangiare- strinse le labbra –Io…non posso tenermelo per me troppo tempo o impazzisco- deglutì –Se non lo condivido…- Molly sorrise e lo tirò verso di se

-Vediamo quello che è racchiuso in quella “sfera dei momenti”- sorrise –E vediamo che possiamo fare va bene?- lui annuì –Ma prima credo che ti debba calmare un attimo- sorrise –Ti aspettiamo giù…-

-Si-

-Perfetto- si voltò verso i gemelli e li condusse fuori mentre Hermione raccoglieva i libri e li impilava

-Li leggerò io Harry…e ti scriverò gli incantesimi che dovrai imparare- lui la guardò riconoscente –Non mi paiono molto più difficili di quelli che ho letto in passato- lo guardò –Ce la farò- sorrise

-E mentre lei li legge, noi ipotizziamo dove possono essere questi Horcrux- gli battè una mano sulla spalla –E così tra una settimana tutto sarà pronto per la partenza!- sorrise raggiante

-Grazie ragazzi-

-E ti pare- sorrise Hermione

-Siamo amici per un motivo- sbottò Ron –Perché ci aiutiamo mettendo in campo le nostre doti!-

-Io sono la mente- sorrise Hermione

-Nemmeno era da dirlo- fece il rosso –Io sono il braccio- e mostrò i muscoli

-E io…sono il futuro assassino di Voldemort- disse Harry guardando a terra

-No no!- fece Hermione –Tu sei…un mix tra me e Ron che…ti porterà ad essere un eroe…Ovvero colui che…porterà la pace…- sorrise –…che avrà vendicato i suoi genitori, il suo padrino, i suoi amici e anche chi non conosceva- prese sottobraccio i due amici e li portò fuori dalla stanza –E che sarà ricordato per secoli e secoli per le sue gesta e per il suo grande cuore…-

  
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