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Autore: Patchanka    12/03/2011    2 recensioni
Allora, bisogna iniziare, ed ovviamente si inizia con le cose scritte peggio, così che non ci sono aspettative alte! Pff! Comunque, fantasia 0, Draco e Ginny, i loro matrimoni non vanno molto bene e guarda caso si incontrano (ehhh il destino) , tutto qui.
Beth.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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 Era uscita da casa ormai da qualche ora. Quel litigio era stato terribilmente stressante ed in quel momento la rossa malediva il marito. Ginny camminava per le vie di Diagon Alley lasciando sulla neve le sue orme, i ricordi andavano a qualche anno prima, quando era ancora una studentessa di Hogwarts e non aveva una famiglia. Le mancavano quei giorni felici, anche se, aver combattuto contro un’orda di mangiamorte solamente al sesto anno era, ancora, una cicatrice ben delineata nel suo cuore. Spostò lo sguardo su alcune vetrine, i negozi erano chiusi,  le mani coperte dai guanti e la sciarpa che l’ avvolgeva lasciando scoperti solamente gli occhi. Era una bambina, avere tre figli ed un marito non aveva cambiato la sua indole ed i suoi lineamenti non potevano mascherare quel suo lato spensierato. Non poteva nascondersi ne scappare. Uno stupido litigio, ecco cosa pensava. Quello era stata un semplice litigio, anche se, dietro alle ingiurie lanciate, dettate magari dalla rabbia, un fondo di verità c’era. L’abitudine spesso si sostituisce all’amore e lei era terribilmente impaurita, paura di non amare più il suo Harry. Continuò a camminare senza meta quando i contorni di una figura davanti al paiolo si fecero netti. Scrutava  lo sconosciuto, celato dall’oscurità. La fioca luce rifletteva la chioma biondo platino, ed una sola persona di sua conoscenza aveva quella particolare capigliatura. Gli occhi azzurri si dilatarono e a passo veloce si diresse verso quella direzione, doveva tornare a Londra e quella era l’unica via possibile. Abbassò il capo mentre la rossa cercò di non dare nell’occhio.
<< Ginny Weasly! Sei tu!>>
Sentire chiamato il proprio nome le procurò un brivido. Fu costretta ad alzare lo sguardo verso la vecchia serpe. L’ultima volta che lo aveva visto era al binario 9 e tre quarti  insieme alla sua famiglia, l’aria sprezzante e snob non era stata cancellata dal suo viso ma una nota di riconoscenza era velata nei suoi occhi azzurri. Cercò di indossare il sorriso migliore di quella serata e rispose per educazione. Non voleva iniziare una  conversazione, ma sapeva che un saluto avrebbe implicato il solito “come stai?” e lei non era per nulla interessata a come poteva stare Draco.
<< Sera Draco, come stai? >>
Ginny lo guardava, ora che poteva notarlo meglio dalla vicinanza notò il viso affranto. Qualcosa non andava. Eppure l’uomo continuava ad ostentare la puzza sotto il naso.
<<  Nulla che ti interessi. Comunque io devo entrare. >>
Aveva anticipato i suoi pensieri per fortuna.
<< Si anche io ti seguo.>>
Insieme entrarono nel locale. Qualche persona era seduta ai tavoli mentre il barista puliva il bancone cercando invano di lucidarlo. Ginny seguiva il vecchio nemico di Harry, quello che aveva insultato la sua famiglia. La vista però di quei occhi spenti intenerì l’animo di Ginny che lo fermò per offrirgli qualcosa.
<< Draco vuoi una burro birra? Ancora non sono pronta per tornare a casa.>>
<< Swarley due burrobirre grazie.>>
Aveva risposto direttamente con l’ordinazione e Ginny sorrise sistemandosi su uno dei sgabelli posti davanti al bancone. Aveva bisogno di parlare ma Hermione era partita con Ron per qualche foresta della Romania e lei non aveva la migliore amica con cui confidarsi.
<< Sai la vita non va molto bene. Il matrimonio è più difficile di quanto ti aspetti. Crescere dei figli è stressante e Harry non aiuta per nulla>>
Dopo quella piccola confidenza bevve la scura come il compagno di quella notte che per tutta risposta alzò le spalle e rispose con voce seccante.
<< Piccola Weasly, io non ti ho chiesto nulla.>>
In quell’aggettivo, proprio sulla parola piccola, il tono non era sprezzante, ma dolce. Era tanto che non veniva indicata con l’appellativo “piccola”. Silenzio terribilmente imbarazzante, le sue orecchie cominciarono ad avvampare  divenendo di un rosso scarlatto. Draco sorrise in modo beffardo accorgendosi di quella reazione. Perché continuerò a ripeterlo fino alla morte, lei è una bambina.
<< Io devo andare. Ci si vede>>
Ginny stava giocando con il suo boccale, alzò lo sguardo e salutò l’uomo con un cenno della mano. Draco si avvicinò pericolosamente al suo viso e la prese con stretta salda sul mento appuntito. Gli occhi si scrutavano mentre i loro respiri si incontravano , si incatenavano , cominciando a ballare al ritmo dei loro ansimi. Le labbra rosee e fine andarono a poggiarsi su quelle carnose della giovane donna. Uno strano calore avvolse la rossa tutta tremante.
<< Tu ami Potter, vai a casa e ricordaglielo. >>
La lasciò così ,  con 10 falci sul tavolo, voltandosi mentre la rossa si mangiucchiava il labbro inferiore. Come a voler assaporare il sapore dell’ex serpeverde. Le parole di Draco rimbombavano nella sua testa.Io amo Harry, io amo Harry.  Si alzò anche lei ed uscì dal paiolo magico.
Io amo Harry , Io amo Harry. Eppure quando si cede ad un bacio rubato, dentro ci si sente diversi. Un nuovo spirito, una nuova prospettiva. Un nuovo sapore.

  
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