Una storia brevissima.
Fuori dal caos metropolitano, un uomo fa i conti con sé stesso, il suo passato e il suo presente.
Spero vi piaccia, fatemi sapere!
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Il dolce rifrangersi delle chiare onde culla i miei pensieri, mentre l'imbrunire
della sera proietta sulla sabbia le lunghe le ombre della pineta.
Tutte le volte che mi sento triste dopo una lunga giornata di lavoro, che mi sento
inutile, sbagliato...ogni qual volta perdo di vista i valori reali della vita...vengo
qui, in questa piccola spiaggia che par sorgere tra le fredde rocce, poco fuori
il caos metropolitano, dove tutto e tutti corrono freneticamente, dimenticandosi
di loro stessi.
Seduto sulla sabbia fresca resto a guardare il sole, che grande e rosso all'orizzonte
regala a tutto il paesaggio un meraviglioso spettacolo dalle tinte calde e purpuree,
prima di immergersi tra i flutti, prima di lasciar il posto ad una pallida luna,
che già sfumata appare tra le nubi, come una perla d'argento adagiata tra
soffici batuffoli rosa.
Il mare scintilla di mille riflessi dorati e il suo odore ha il magico potere
di farmi stare bene, di rilassarmi... perfino le grida acute dei gabbiani che
danzano nel cielo non scalfiscono la serenità che posso trovare solo qui,
in quello che per le grandi metropoli di questi tempi, è un vero e proprio
tesoro.
Sono grida ben diverse da quelle sentite sino a poco fa...;io e lei abbiamo litigato
di nuovo, e me ne sono uscito sbattendo la porta, lasciandola sola, con le sue
lacrime.
Così sono venuto in questo piccolo angolo di Paradiso... perchè
proprio qui, tra quelle onde che ora son dolci flutti, ma allora furon tempesta,
alla rosata luce di questo sole che ora scalda il cuore, ma allora bruciava gli occhi... annegò il nostro bambino.
E allora sento che non mi importerebbe niente di dover dar ragione a mia moglie,
di sentirmi stanco sul lavoro, di sentirmi stufo della vita... niente, se solo
in cambio potessi rivedere ancora quei suoi riccioli d'oro, i suoi occhi caldi
e castani e quel sorriso innocente mentre mi correva incontro tornando dall'asilo,
chiamandomi "papà".
Così, come le onde cancellano le tracce più piccole sulla sabbia
bagnata, allo stesso modo fan sparire dal cuore le ferite più lievi ed
il mio risentimento egoista, e mi riportano alla mente ciò che veramente
conta di più, ciò per cui vale la pena vivere.