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Autore: Shinta    18/01/2004    2 recensioni
Una storia brevissima. Fuori dal caos metropolitano, un uomo fa i conti con sé stesso, il suo passato e il suo presente. Spero vi piaccia, fatemi sapere!
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il dolce rifrangersi delle chiare onde culla i miei pensieri, mentre l'imbrunire della sera proietta sulla sabbia le lunghe le ombre della pineta.

Tutte le volte che mi sento triste dopo una lunga giornata di lavoro, che mi sento inutile, sbagliato...ogni qual volta perdo di vista i valori reali della vita...vengo qui, in questa piccola spiaggia che par sorgere tra le fredde rocce, poco fuori il caos metropolitano, dove tutto e tutti corrono freneticamente, dimenticandosi di loro stessi.

Seduto sulla sabbia fresca resto a guardare il sole, che grande e rosso all'orizzonte regala a tutto il paesaggio un meraviglioso spettacolo dalle tinte calde e purpuree, prima di immergersi tra i flutti, prima di lasciar il posto ad una pallida luna, che già sfumata appare tra le nubi, come una perla d'argento adagiata tra soffici batuffoli rosa.
Il mare scintilla di mille riflessi dorati e il suo odore ha il magico potere di farmi stare bene, di rilassarmi... perfino le grida acute dei gabbiani che danzano nel cielo non scalfiscono la serenità che posso trovare solo qui, in quello che per le grandi metropoli di questi tempi, è un vero e proprio tesoro.

Sono grida ben diverse da quelle sentite sino a poco fa...;io e lei abbiamo litigato di nuovo, e me ne sono uscito sbattendo la porta, lasciandola sola, con le sue lacrime.
Così sono venuto in questo piccolo angolo di Paradiso... perchè proprio qui, tra quelle onde che ora son dolci flutti, ma allora furon tempesta, alla rosata luce di questo sole che ora scalda il cuore, ma allora bruciava gli occhi...
annegò il nostro bambino.

E allora sento che non mi importerebbe niente di dover dar ragione a mia moglie, di sentirmi stanco sul lavoro, di sentirmi stufo della vita... niente, se solo in cambio potessi rivedere ancora quei suoi riccioli d'oro, i suoi occhi caldi e castani e quel sorriso innocente mentre mi correva incontro tornando dall'asilo, chiamandomi "papà".

Così, come le onde cancellano le tracce più piccole sulla sabbia bagnata, allo stesso modo fan sparire dal cuore le ferite più lievi ed il mio risentimento egoista, e mi riportano alla mente ciò che veramente conta di più, ciò per cui vale la pena vivere.

Tornando a casa, le comprerò un mazzo di rose.
  
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