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Autore: GurenSuzuki    12/03/2011    7 recensioni
Fanfic a 4 mani. GurenSuzuki&Tora.
“Il mio nome è Kyo. La vostra insegnante di matematica, la Signora Fuwa, ha avuto un incidente domestico e attualmente è ricoverata in ospedale con un braccio rotto e l’anca lussata. Ne avrà per qualche mese, ma a parte questo sta bene. Fino ad allora la sostituirò io. Per andare d’accordo con me ci sono solo tre regole da rispettare: Prestatemi attenzione quando spiego; Impegnatevi; e soprattutto, in tutto ciò che fate dalla mattina quando aprite gli occhi fino alla sera quando li chiudete, pensate sempre e solo con la vostra testa.”
Un insegnante fuori dalle righe, acuto e tenebroso e uno studente dalla mente brillante e ribelle. I loro mondi collideranno e, inevitabilmente, l'impatto li unirà.
KyoRuki.
Genere: Commedia, Erotico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Ruki
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CHAPTER 5


Il materasso ondeggia e si piega cedevole sotto il peso dei nostri corpi mentre le nostre bocche sono ancora impegnate in una schermaglia serrata e quasi ininterrotta.
Non so neanche come ci siamo arrivati qui e nemmeno mi interessa.
Pochi minuti prima eravamo davanti al locale ed invece adesso siamo sul letto del mio appartamento dove sono già mezzo nudo e senza la più pallida idea di dove siano finiti il mio giubbotto e la mia camicia né di quando li abbia tolti.
E non potrebbe fregarmene di meno.
Non mentre mi perdo nel calore delle labbra di questo ragazzo, non mentre sento le sue dita percorre la pelle della mia schiena in un modo tanto febbrile da farmi quasi perdere la testa.
Mi piaci, Ruki.
“Mi piaci, Ruki” sussurro in un soffio al suo orecchio prima di appropriarmi con le labbra del suo lobo e cominciare a leccarlo e morderlo.   
E’ raro che qualcuno riesca a prendermi in questo modo.
Dovresti sentirti onorato, Ruki, lo sai?
Alla mia domanda lo sento inarcarsi sotto il mio corpo ed emettere un alto gemito acuto prima che le sue dita si insinuino tra i miei capelli invitandomi con una lieve pressione ad osservarlo in viso.
Il suo volto è qualcosa su cui non potrei mai comporre una canzone.
E’ tutto l’opposto di quello che denuncio.
Ed è anche una delle visioni più erotiche che abbia mai avuto modo di vedere.
I capelli scarmigliati, gli occhi lucidi, le guance arrossate, le labbra dischiuse ed umide... labbra che si muovono e tentano di formare parole attraverso il respiro affannato.
Parla, Ruki.
Fammi sentire la tua voce.
Fammi capire se sei un angelo o un demone.
“Anche tu, Kyo.” mormora delicatamente, e la sua voce è come un petalo di loto che mi accarezza il viso.
“Mi piace il tuo odore.” Aggiunge ancora strappandomi un’espressione stupita e perplessa al tempo stesso. Sorrido e mi adagio meglio sul suo corpo chiudendo le labbra su un capezzolo ancora coperto dalla stoffa dei suoi abiti.
“Perché, che odore è?” Chiedo passando la lingua a più riprese su quel piccolo bottoncino di carne che preme contro la stoffa umida della camicia.
Le sue dita si contraggono tra i miei capelli in una stretta spasmodica e devo trattenermi per non gridare di dolore visto che a momenti me li strappa.
“E’ virile… sensuale… mi ecciti.”
“E quando ti ecciti strappi i capelli alla gente?”
Lo punzecchio vendicandomi per quella tirata di capelli che mi ha fatto vedere le stelle, scivolando con le labbra a tormentare anche l’altro capezzolo.
“Scusami…” mormora debolmente lasciando la presa. Lo ha detto in un modo così dolce che per un istante mi viene voglia di chiedergli scusa.
Forse lo farò dopo.
Forse non lo farò affatto.
Forse mi brucerò e mi ridurrò in cenere toccando la sua pelle nuda che posso sentire incandescente attraverso queste barriere di stoffa.
Forse andrò in Paradiso.
Forse andrò all’Inferno.
Forse non me ne frega niente di dove finirò se sarà lui a portarmici.
Avevo mai conosciuto il significato della parola desiderio prima d’ora?
Perché l’ho scoperto proprio con questo ragazzo sfacciato?
Non lo so, non lo so e ora non mi importa.
Non mi sono mai posto tante domande mentre ero in situazioni simili e non voglio cominciare ora.
Con più decisione comincio a mordicchiare quel punto delicato ma quando con la lingua urto qualcosa di metallico al di sotto della camicia mi risollevo leggermente dal suo corpo per cercare di capire di che si tratti.
Identificare l’oggetto non mi porta via che pochi istanti ed ha l’effetto di strapparmi un sorriso divertito.
Un anellino di metallo al capezzolo fa bella mostra di se attraverso la stoffa umida della camicia.
Lentamente insinuo una mano al di sotto dei suoi indumenti, raggiungendo in un percorso di carezze appena accennate quel punto sensibile per cominciare a giocherellare con quell’anellino.
“Questa non me l’aspettavo.” Soffio sulle sue labbra socchiudendo gli occhi.
Non risponde, le sue palpebre sono chiuse e il labbro inferiore stretto tra i denti.
Mi sento bruciare.
Come se nel mio corpo non scorresse più sangue ma un fiume di fuoco.
E so che se nè accorto.
Come io mi sono accorto che la stessa cosa sta succedendo a lui.
D'altronde è difficile non accorgersi di un'erezione che preme contro la propria gamba.
Non posso trattenere una risata sommessa, leggermente arrochita dal desiderio.
"Sembra che qualcuno qui abbia una certa fretta..." Lo stuzzico smettendo di tormentare il piercing per scivolare con la mano lungo il suo inguine.
In risposta vedo i suoi occhi aprirsi mentre le sue dita vanno a pizzicarmi poco sotto la cintura.
"Anche qui." Risponde con quella sua solita sfacciataggine.
Sorrido appropriandomi con le labbra di una piccola porzione di collo.
"Allora bisogna fare qualcosa." Graffio piano la pelle con i denti cominciando a liberare quel corpo sinuoso dai propri abiti.


Quelle mani calde che mi stanno facendo impazzire lentamente, prendono a slacciarmi i bottoni della camicia che porto, uno alla volta; dapprima con lentezza. Insinua le dita aperte a ventaglio in morbide carezze sul petto, i polpastrelli scivolano come acqua sulla mia pelle accaldata e mi fanno rabbrividire. Ma poi congiunge le nostre bocche, che mano a mano si fanno sempre più voraci, come le mie falangi che gli slacciano di scatto i pantaloni, facendo tintinnare la cintura. Glieli abbasso e prima di poter raggiungere i boxer lui mi alza sul suo bacino, sedendosi, e mi scivola via dalle dita. Porta i palmi alle mie natiche, saggiandole con cura e mi strappa parecchi mugolii compiaciuti.
Vado a fuoco, mi sembra di bruciare completamente. Ogni arto, ogni muscolo è irrorato di calore, tanto che sembra consumarmi.
Non avevo mai provato prima un desiderio, una voglia, un'attrazione così assoluta per qualcuno.
Continuando a chiudermi le labbra con sempre maggior irruenza, mi slaccia con due sole dita i pantaloni e me li fa scivolare assieme all'intimo lungo le cosce, carezzandomele velocemente. Me li sfila dalle caviglie e li lancia per la stanza, mentre io faccio lo stesso coi suoi.
Ora siamo completamente nudi, uno di fronte all'altro, in ginocchio in mezzo all'immenso letto matrimoniale che odora di lui.
"Kyo?"
"Mh?" Mi chiede facendosi sbocciare un sorriso apoteosi della sessualità su quelle labbra ormai carminie per i baci scambiatici.
"E'... è da un po' che non lo faccio... fai piano, per piacere." Soffio piano nel suo orecchio.
In tutta risposta Kyo mi alza il viso, tenendomi una mano su una guancia, e ricongiunge le nostre bocche; ma questa volta in modo quasi dolce, abbastanza rassicurante da farmi abbandonare alle sue braccia, fiducioso.
Continua a baciarmi, mentre lentamente scivola sul materasso, fino a stendersi e pormi a cavalcioni. Mi chino per continuare a tenere congiunte le nostre bocche, mentre lui armeggia con il cassetto del comodino.
"Cosa fai?" Gli chiedo poco lucidamente.
"Non ti hanno mai fatto delle lezioni sul sesso sicuro?" Risponde con tono velato di derisione, mentre mi lecca il collo con lingua famelica.
Non gli rispondo, vedendolo estrarre un tubetto color prugna e un profilattico, che adagia accanto alla mia coscia.
Smette di baciarmi giusto il tempo per lubrificarsi tre dita, poi mentre mi fissa negli occhi, fa scivolare una falange nel mio stretto anello di muscoli, che lo circondano come un guanto. Una scarica elettrica mi spezza il respiro. Sentire quel dito muoversi dentro di me, sfregare sulla parete anteriore e poi su quella posteriore, scivolare fuori col ritmo di un'onda per poi reinserirsi in un unico gesto fluido... è qualcosa che mi annebbia.
Dopo ne aggiunge un secondo che sforbicia assieme al gemello, in una danza disordinata ma dannatamente piacevole.
Non mi è mai successo di concentrarmi tanto sull'amplesso da non avere più percezione di ciò che mi circonda. Esistono solo le sue dita che mi dilatano. Il resto lo dimentico; e alla fine non posso esimermi dal farmi soverchiare dal piacere. Non mi riesco a trattenere, e praticamente senza che lui mi abbia toccato, ho un orgasmo.
Quasi non me ne accorgo, tanto naturale è il passaggio dal semplice piacere al culmine di questo, come se mi scivolasse addosso un pezzo per volta, stillando come il mio seme fa sul ventre di Kyo.
Mi tengo l'inguine con le mani, imbarazzato, mentre chiudo gli occhi e mi mordo le labbra per non gemere, e sento gocciare il frutto del mio piacere tra le dita.
"Scu-scusami..." Articolo pieno di imbarazzo, tenendo le palpebre serrate.
"E allora?" Apro gli occhi e allaccio il mio sguardo al suo, inciso di soddisfazione e assolutamente sensuale "Quella è solo la prima." mi soffia sulle labbra, tirandomi giù per potermi baciare con estrema lentezza. Fa scivolare fuori le dita, delicatamente, e me le passa lungo il fianco, e poi sul petto, fino a rigirarmi il capezzolo. Sono ancora appiccicose per il lubrificante e calde, immensamente calde.
Mi rivolta sotto si sé e inizia a stuzzicarmi le cosce, i piccoli bottoncini di carne che svettano sul mio petto glabro, i fianchi magri, le natiche, la schiena... continua a baciarmi e toccarmi, a toccarmi e baciarmi, finché non riesce a farmi eccitare ancora.
Scarta il profilattico e se lo fa scivolare per tutta la lunghezza della virilità, fissandomi, facendomi arrossire ancor di più.
A quel punto non perde ulteriormente tempo, e dopo avermi fatto allacciare le gambe attorno alla sua vita, si fa spazio in me. Si introduce con delicatezza, attento a non farmi male, esattamente come gli ho chiesto. Vedo il suo volto stropicciarsi a poco a poco dal piacere, le sopracciglia corrucciarsi sensualmente di concentrazione, mentre gli cingo il collo con le braccia. Penso di avere più o meno la stessa espressione, se non chè io ho le labbra aperte: mi ha mozzato il fiato, mi ha spaccato di netto la ragione. Non è entrato solo nel mio corpo con una delicatezza che mai gli avrei attibuito, ma è riuscito a scavarsi una nicchia nella mente, tale da amplificare il piacere.
E mentre inizia a spingere, sento il rumore che fanno le maschere quando mi scivolano via dal viso e si infrangono contro il pavimento, sbriciolandosi.

Il suo grido acuto vibra nelle mie orecchie mentre lo sento riversare il suo piacere tra le mie dita.
Pochi secondi dopo l'orgasmo mi sorprende con la stessa intensità di un fiume in piena strappandomi un verso sommesso che non avrei voluto emettere ma che non ho potuto trattenere e con un ultima spinta mi faccio strada dentro di lui riversandomi nella protezione che ho indossato.
Il mio corpo trema nel lasciare l'adrenalina e l'eccitazione scemare e devo puntellarmi con le mani sul materasso per imperdirmi di crollargli addosso con tutto il peso.
Trattenendo l'orlo del condom  con due dita abbandono quella cavità e mi perdo ad osservarlo.
E' bello.
Fottutamente bello.
Fottutamente bello e fottutamente sexy.
La luce bianca della stanza si riflette sul ventre piatto e sul petto, imperlato da stille, di sudore evidenziandone il candore. Ha una mano tra i capelli, e il respiro corto, in sincrono con il mio che comincia a stabilizzarsi a poco a poco.
Lo vedo roteare gli occhi finchè il suo sguardo non incrocia il mio e solo allora mi rivolge un sorriso.
Un sorriso che mi abbandona sui confini dello stupore.
Perchè quello è uno dei sorrisi più dolci che mi abbiano mai rivolto.
E per la prima volta in tutta la mia vita mi rendo conto che non ho nessuna voglia di alzarmi e defilarmi al più presto come è accaduto per tutti gli altri e le altre che ho avuto.
Perchè?
Cosa c'è di diverso?
Vorrei poter avere una risposta, ma quando le mani di Ruki raggiungono il mio volto e mi attraggono a sè chiudo gli occhi.
E mentre torno a baciarlo dimentico ogni domanda.

Note. (guren)
Insomma, per la lemon mica potevamo aspettare *ghigno* probabilmente eravamo più esaltati noi nel passarci i pezzi che voi nell'attenderli!
Bhe, eccola qui, voglio una cascata di recensioni porche. Tirate fuori le vene pervertite che voglio sapere cosa ne pensate!!
A me sinceramente piace molto *-*

See you next time.
   
 
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