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Autore: NonnaPapera    12/03/2011    7 recensioni
L'amore di Camille per il dannato Xander
Genere: Dark, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo spettro dell’amore

“Sono in pasto ai cimiteri

Morirai per me?

Sono i crisantemi neri

Sono in cielo”

Camille  si avvicinò alla tomba.

Il vento soffiava lieve in una brezza di inizio autunno, il tramonto stava tingendo tutto con sfumature di fuoco, donando malinconia al cielo.

Ormai nel grande cimitero cittadino la gente stava fluendo, ognuno per ritornare alle proprie case, alla propria vita. Lei invece avrebbe –se solo fosse stato possibile- scelto di vivere in quel posto per il resto dei suoi giorni da viva.
Xander era lì, sotto la fredda pietra, il suo corpo giaceva inanimato, per lei non c’era altro luogo se non quello al fianco del suo uomo. Aveva tentato di salvarlo, ci aveva provato con tutta se stessa, con tutto l’amore che era in grado di donare. Però Xander era un uomo dall’animo scuro, anziché venir salvato da lei e dalla sua purezza aveva finito invece per corromperla.  Avevano vissuto per anni lei e lui, immersi nelle peggiori cose che l’essere umano possa conoscere.

Però nonostante questo Camille era felice, l’amore che provava per Xander colmava di gran lunga tutto lo squallore nel quale era precipitata. Nessun rimpianto, nessun ripensamento, nessuna nostalgia per una vita felice e spensierata. Solo lei e Xander… solo questo contava.

Infine tutto era finito. Così come era cominciato, senza preavviso, senza ragione, senza un perché. Xander era morto e a tutt’ora non si capiva bene neppure come fosse potuto succedere. E lei rimasta sol,a aveva ripreso il corso della sua vita dove anni addietro l’aveva interrotta. Aveva ripreso a studiare, a rivedere i vecchi amici, a parlare con i genitori. Morto Xander  si era purificata dal suo animo nero che la contaminava. Tutto pareva aver ripreso il giusto corso, i genitori, gli amici, i parenti non passava giorno in cui non si sentisse ripetere quanto la morte del suo amato fosse stata un intervento divino.

Erano tutti felici, tutti ad eccezione di Camille. Lei aveva ripreso una vita nella “regolarità” ma non era mai trascorso giorno - da che Xander era morto- in cui lei non si fosse recata al cimitero per parlare con lui.

Ecco perché da  esattamente un anno  ritornava sempre tutti i giorni in quel posto di desolazione e disperazione.

-Ciao Cherie-
La voce roca si levò nel silenzio del cimitero ormai deserto.
Camille alzò gli occhi e sorrise felice, il viso rischiarato dai lampioni che iniziavano ad accendersi.
-Ciao-
Xander era lì come ogni sera, le gambe accavallate indolentemente sulla sua tomba, la solita sigaretta tra le labbra,  il sorriso sghembo ed un po’ cattivo -che lo caratterizzava anche da vivo- a piegargli gli angoli della bocca.
- Come ti senti?-
Una risata roca –che per chiunque altro al di fuori di Camille sarebbe suonata terrificante- si alzò profonda.
-Cherie… sono morto, chiedermi ogni santa sera come sto non è il modo migliore di cominciare la conversazione-
Camille arrossì leggermente per la puntualizzazione.
Era vero. Xander era morto, però per lei era difficile distinguere la sua vita dalla sua morte, dal momento che non c’era stata una vera e propria interruzione tra le due esistenze.

-Scusa- mormorò mesta.
-Comunque, sia io mi annoio terribilmente qui- sbuffò Xander con fastidio.
-Davvero? Vuoi che venga a trovarti più spesso? Magari nel pomeriggio?-
-Uff, che palle, possibile che tu sia così stupida a volte?- l’irritazione di Xander crebbe maggiormente.
- Io sono legato a questa stupida tomba, guarda non posso fare nemmeno un passo- e così dicendo cercò di mettere un piede a terra ma, una luce blu dotata di una forza spaventosa lo respinse ributtandolo sulla fredda lastra di marmo.
Camille lo fissò intristita. Se solo avesse potuto fare qualcosa per rendere felice Xander allora lo avrebbe già fatto. Purtroppo per quanto si fosse informata e documentata non era riuscita a venire a capo di quella strana situazione. Xander era come bloccato in un limbo molto ristretto, il suo mondo era esclusivamente quella tomba solitaria e desolata.
-Mi dispiace-
-Si certo, allora hai portato qualcosa per festeggiare?-
-Festeggiare?-
-Ma scusa ti sei scordata?-
Camille scosse la testa confusa.
- Oggi è l’anniversario della mia morte!- disse Xander, poi alla vista della faccia allucinata e rattristata della ragazza esplose in una risata sguaiata.
- Io non voglio festeggiare una cosa tanto triste. Tu scherzi, ma questo è il giorno in cui io ti ho perso per sempre… farei qualunque cosa per ritornare al tuo fianco- bisbiglio Camille.

Passarono alcuni istanti di silenzio, istanti nei quali gli occhi di Xander si illuminarono di una luce sinistra -ma che Camille non colse- poi la domanda tagliò l’aria della sera:
-Qualunque cosa?-
Camille annuì con forza fissandolo decisa negli occhi.
-Moriresti per me?...- sussurrò lascivo Xander.
La ragazza sobbalzò, il viso sfigurato dalla paura per quella assurda richiesta.
-Suvvia non fare quella faccia terrorizzata, credi che ti stia chiedendo tanto?- ma notando che l’altra indietreggiava urlò con voce inumana.
- Io sono qui da solo, in questo posto di merda, sono in pasto a questo cimiteronon sono più un uomo ma non sono neppure morto… dicevi di amarmi. Dimostralo, altrimenti sparisci e non farti più vedere!-
Quell’ultima frase riscosse Camille. Lasciare per sempre Xander? Vivere una vita senza di lui?
No, non era assolutamente concepibile per lei. Tra la morte e l’esistenza senza di lui, preferiva senza dubbio alcuno la morte.
-Casa vuoi che faccia?- chiese risoluta ormai ad andare fino in fondo.
Xander tese semplicemente la mano invitandola a raggiungerlo sulla lastra di marmo.
- Devi solo venire qui… io non posso uscire, ma tu sono certo che puoi entrare…- mormorò suadente, il tono di voce nuovamente calmo e confortante.
Camille annuì, fece i due passi che la separavano dalla tomba, trasse un respiro profondo chiuse gli occhi e si buttò.

Un tuono squarciò il silenzio del cimitero. La luce blu esplose di nuovo e la trascinò all’interno di sé, Camille gridò, mentre tutti i crisantemi del camposanto si tingevano di nero.

Poi nuovamente il silenziò. Quando riaprì gli occhi si ritrovò incastrata nella tomba di Xander, ma del suo amante non c’era traccia.
-Xander, Xander…- chiamò, la voce terrorizzata e disparata –Dove sei?-

Xander fissò la fredda lastra di marmo che recava scritto il suo nome.
-Grazie per aver preso il mio posto Cherie- poi fischiettando si allontanò dal cimitero, senza mai voltarsi indietro.

End

PICCOLO SPAZIO PRIVATO:

Non ho idea nemmeno io del perché sia uscita una cosa simile. Inizialmente avevo in testa tutt’altra trama. Però mentre scrivevo le cose venivano fuori da sole… e devo dire che il risultato finale non mi dispiace affatto! Classificata prima al contest Baustelle: Originali e Multifandom

La canzone è “San Francesco” dei Baustelle .Allora cosa mi dite? Vi è piaciuta?

   
 
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