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Autore: Mellychan    13/03/2011    1 recensioni
Un grande teatro, 2500 persone e Lui
Quante possibilità ha una ragazza di incontrare il suo idolo in tutto quel Caos?
Ma oggi siamo quì per concederle questa possibilità, basta che lei sappia come usarla.
Genere: Commedia, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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S a l v e   a   t u t t i !
Ecco il nuovo capitolo, o meglio il vero primo capitolo della storia. Visto che il precedente era una spece di intro e sopratutto un test che mi ero autoimposto xD Visto che qualcuno l'ha letta e addirittura una ha commentato (Grazie RainWashMe per il tuo tacito incoraggiamento xD) ho deciso di postare anche questa parte della storia.
Volevo chiarire, cosa che nella prefazione non ho fatto, che Vale e Eri sono inventate ma per i caratteri ho effettivamente preso a modello il mio e quello di una mia amica. Inoltre l'idea mi è venuta leggendo una fan fic, un po' troppo esasperata dal mio punto di vista, su una ragazza che incontrava i Tokyo Hotel.
Siccome effettivamente l'argomento del "incontrare il proprio idolo" non è facile da trattare ho buttato giù questa.
Ovviamente, come per il capitolo precedente, preferirei che tutti commentassero con il massimo della sincerità per darmi la possibilità di migliorare il modo in cui scrivo.

p.s. Non vi aspettate la solita storia d'amore scontata xD
p.p.s Il capiolo 3 è già pronto ma vorrei che qualcun'altro commentassa prima di postarlo, Grazie oOo
A presto ^^




“Melly!Melly! Eccolo! È lui!”
 
So cosa sta dicendo Eri, lo sto vedendo anche io: il sipario si sta ritirando e dalla mia posizione privilegiata, a giusto un paio di metri dal palco, posso già vedere la sua chioma scura e la sua figura stagliarsi sul palco. Da quanto aspettavo questo momento. Mi giro verso Erii e le sfodero il sorriso più bello che ho. Lei mi di rimando mi guarda vagamente confusa.
 
“Melly, ma stai piangendo?”
 
Cambio espressione istantaneamente. Piangendo? Mi tocco le guance e capisco che non mi sta prendendo in giro, sto piangendo davvero. Scoppio a ridere e le rispondo
 
“Lo sai come sono fatta, mi emoziono facilmente! Ho pianto davanti alla Gioconda, figurati davanti al grande riccio
 
Ora Erika ride con me, lei sa che sono così e che non fingo. Piango facilmente, soffro altrettanto facilmente, ma quando sono felice lo sono oltre ogni misura, tanto che a volte mi sembra di scoppiare. Era da tanto che non mi sentivo così. Abbraccio quella ragazza che conosco si e no da due anni e la stringo per le spalle come se la conoscessi da una vita. Le trasmetto tutto il mio entusiasmo e le lacrime continuano a cadere. Perché? Perché sono 3 mesi che sogno quel momento e so che durerà meno di un secondo perciò voglio godermelo a pieno. Quindi non metto limiti al mio corpo né tantomeno al mio cervello e così mi sento urlare frasi compromettenti o con vago sfondo sessuale. Eppure ancora mi chiedo come faccio ad avere questi pensieri per qualcuno che nemmeno conosco. La verità è che io sono convinta di conoscerlo: conosco le sue canzoni, il suo pensiero e osservo i suoi movimenti quando appare in tv. Mi sembra di conoscerlo eppure quella è la prima volta che incontro il suo sguardo senza nulla che faccia da tramite. Non è bello, non è accattivante, non è sexy né desiderabile ma io morirei per lui in questo momento. Perché lui è tutto quello che voglio diventare, anche se la musica non è sul mio cammino è a lui che voglio ispirarmi.
Lo vedo scuotere la testa riccioluta e penso subito che se lui non avesse i capelli neri forse potrebbero scambiarci per fratelli. I tratti sono simili, forse a causa delle mie origini pugliesi, i ricci ci sono, castani ma ci sono, gli occhi sono più chiari dei suoi, molto più chiari, ma in generale si può dire che ci somigliamo.  Ma chi sto cercando di abbindolare? Non voglio sembrare sua sorella! Voglio semplicemente uno come lui al mio fianco ma fin’ora non ho trovato un solo uomo/ragazzo che potesse anche solo avvicinarsi al mio stereotipo ricalcato su di lui. Ma ho pazienza e prima o poi arriverà, nel frattempo mi accontento di vedere la sua fratta scura rimbalzare a pochi passi da me.
Basta pensare! Devo rimanere concentrata! Devo ascoltare il suono della sua voce, catturare ogni singolo movimento e registrarlo per non dimenticare, per tornare a guardarlo ogni volta che ne sentirò la mancanza. Lo vedo bene, lo vedo sorridente in mezzo a noi, illuminato da un faro dalla luce biancastra che fa risaltare la felpa verde su maglia nera. Ci sorride, è contento di vederci. Non ci conosce ma sa che siamo lì per lui e a modo suo ci ringrazia. La sua voce mi suona così strana: so bene che quando canta lo fa in falsetto ma qui, senza televisori che artefanno ulteriormente i suoni, le sue parole mi arrivano chiare e mi toccano dentro. Non sta dicendo nulla di particolarmente “toccante”  ma non m’importa: se questo è il contatto più profondo che posso avere con lui è ben accetto.
Do una spallata a Erii e le urlo nell’orecchio sogghignando

“Non ti sembra quasi sexy oggi?”

Lei mi appoggia annuendo sarcastica
“Non ci provare, a lui ci penso io!”

Capitolo 2 - Per lei chi si crede Dio pecca di immodestia  

Ridiamo ancora e le nostre risate si mescolano a quelle dei ragazzi che sono lì con noi. A quanto pare, da sopra al palco, lui ha appena fatto una battuta. Accidenti! Dovevo rimanere concentrata e già mi sono persa un pezzo del discorso. Ma questo è un altro mio difetto: non riesco a smettere di pensare nemmeno per un secondo. Con dieci minuti la mia mente è capace di spingersi ai limiti dello scibile umano e nonostante spesso sia un pregio io lo vedo come un grosso difetto che non mi permette mai di rimanere ferma, immersa nel nulla.
Rido ancora e questa volta perché ho afferrato il senso del suo discorso. Discorso… sarebbe meglio chiamarlo sketch: a quanto pare sta introducendo una delle sue canzoni anche se ancora non ho capito quale. Eppure mi pareva di aver studiato a sufficienza, abbastanza da riconoscere le sue canzoni nell’arco delle prime tre note.
Non starò diventando malata? Sto sicuramente esagerando… Ma volete sapere una cosa? In questo momento non me ne frega nulla! Oggi seguo il cuore e in questo momento mi sta urlando “Sali sul palco e rapiscilo”. Vorrei continuare a chiedermi perché mi fa questo effetto ma alla 20esima volta mi sono detta basta.
Ah! Ora ho capito di quale canzone parlava! Perfetto, la so! Non ci resta che buttarci nella mischia, urlare più degli altri e sperare di lasciargli un segno nell’anima.
 
Canzone dopo canzone sento l’emozione crescere, almeno a pari passo del rammarico: so che più canzoni canta più la fine del concerto si avvicina inesorabile. Lui andrà via e io dovrò aspettare il suo nuovo album per sperare di vederlo nuovamente. Dio solo sa quanto vorrei urlargli di non scendere mai da quel palco, di continuare in loop a cantare le sue canzoni. Vorrei che uscissero tutti, vorrei che mi lasciassero sola con lui per ascoltarlo senza disturbi. Vorrei un piccolo riccio in camera mia per ricordarmi che gli uomini veri esitono, non come un altro riccio di mia conoscenza.
Che bello, sta per cantare la mia canzone preferita tra le ultime che ha scritto: una di quelle canzoni che disarma per quanto è diretta e che nonostante le mille sottili e geniali metafore lascia un messaggio preciso nel cuore di chi ascolta. Ma io so già che diventerà l’ennesimo motivetto da spiaggia scaricando nel cesso tutta la fatica che quest’uomo ha fatto per comporla. Ma tu non preoccuparti! Ci siamo noi a diffondere la verità! Combatteremo per te questa guerra contro il consumismo e la stupidità e tutti si convertiranno al tuo culto come ha fatto mia madre quando le ho aperto la strada.
Ok, ora è troppo: è vero che il mondo è saturo di stupide commercialate e di cantanti da quattro soldi che hanno all’attivo un solo pezzo fatto di rime che si tengono con lo schotch ed è vero anche che c’è il bisogno di cambiare le cose ma io sono una ragazzina, una ragazzina di 19 anni che non ha ancora eperienza e cultura a sufficienza per cambiare il mondo.
Mi giro verso il mio idolo e gli lancio sguardi di ammirazione misti a mute suppliche. Tu dicesti, qualche anno fa, in una delle tue canzoni che non stai cercando di cambiare il mondo eppure hai cambiato me e con me altre 2500 persone sotto questa tenda.
Forse non potrai fare tutto da solo ma noi abbiamo intenzione di aiutarti.



Un piccolo appunto prima della fine: prossimamente, nel prossimo e nel quarto capitolo, vorrei aggiungere una specie di analisi psicologica dei protagonisti della fic per rendere il tutto più reale e sopratutto rendere più plausibili le loro reazioni. Nel mentre limitatevi a differenziare le due protagoniste semplicemente per il tipo di approccio.
Mel è più sensibile ma sopratutto più espansiva.
Mentre Eri, essendo più riservata, mantiene celati i suoi veri pensieri.

Faccio questi appunti anche perchè essendo una fic in prima persona difficilmente riuscirò a parlare e descrivere bene i processi mentali degli altri personaggi.

Grazie per la pazienza ^
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