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Autore: Pinca    13/03/2011    1 recensioni
storia forse senza senso. un intreccio di intrallazzi che coinvolgerà una serie di personaggi in situazioni imbarazzanti. insomma, tanto per rompere la monotonia.... ok, non so che scrivere.... ciao!
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Nuovo personaggio, Sorpresa, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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14tisp
 
 Ciao! ecco il nuovo capitolo. fa cagare, sicuro come... non so come. spero che vi piaccia lo stesso. grazie e ciao da pinca!^^
 
 
Spagna non avrebbe creduto ad una storia tanto inverosimile se non avesse visto con i proprio occhi quella che gli avevano indicato come Romano.
Era legata ad una sedia quella bella ragazza, e indossava un vestito cinese. Accanto a lei c’erano una bionda dai capelli corti conciata male, Ludwig, e Alfred che rideva per chissà quale motivo tutto suo, in boxer e giacca, con le gambe e il basso addome rossi come pomodori.
-Bastardi! Lasciatemi andare immediatamente!- sbraitò dandogli un’ulteriore conferma della sua vera identità.
Incredibile, il suo dolce Romano si era trasformato in una ragazza, e che ragazza!
-Ve… aiutaci Antonio, Romano è impazzito, ha detto che non gli piace più la pasta!- spiegò disperato Feliciano, come se quella fosse l’unica anomalia del fratello.
-In verità ha detto che gli fa schifo!- precisò Kiku, facendo disperare ancora di più l’italiano per il fratello degenerato.
Antonio sorrise tranquillo e si avvicinò alla scalpitante ragazza che urlava insulti incomprensibili ai molti.
Si chinò davanti a lei continuando a sorridere.
-Stai attento a non avvicinarti troppo,- lo avvisò Gilbert. –quel bastardo graffia!-
-È adorabile anche così!- disse felice Antonio. Batté le mani e poi allargò le braccia. –Fusososo!-
Rimasero tutti di stucco. E questa era la grande soluzione di Spagna?
Ma Antonio continuò indisturbato col suo ipnotico “fusosososo” e straordinariamente dopo la terza volta, a dispetto degli scettici, Lovino si rilassò sulla sedia incredibilmente tranquillo, seguendo incantato i movimenti di Antonio.
-Fusosososo!- fece ancora Antonio.
-Ma come hai fatto?- chiese incredulo Ludwig.
-Fusosososo!- continuò Antonio. –Ha sempre fatto così, anche da piccolo, e funziona ancora! Fusosososo!-
Al settimo “fusosososo” Antonio, invece di richiudere le mani e continuare, si sporse verso Romano e lo baciò senza indugio.
-Anche questo fa parte del “fusosososo”?- chiese Ludwig dubbioso.
-Beh, a quanto pare…- fece Alfred, visto che Lovino non diede segno di reagire in alcuno modo, nonostante il bacio sempre più appassionato di Antonio.
-Ehm… questo Romano non me l’aveva mai raccontato!- disse fra se e se Feliciano imbarazzato.
Antonio afferrò la sedia per i braccioli e, con una facilità impressionante, la sollevò da terra mettendosi dritto. –Mia bella mujeres caliente, te quiero!- disse con voce profonda, con la fronte appoggiata a quella dell’impassibile Lovino.
-Oddio, è così bello!- fece improvvisamente Ungheria.
-Ma chi?- fece Gilbert, scuotendo la ragazza. –Ma che ti prendere?-
-Oh cavolo!- Alfred sbiancò e indietreggiò di qualche passo.
-Che succede?- chiese allarmato Ludwig. Non era certo da tutti i giorni vedere Alfred impallidire in quel modo!
-Si è trasformato nel… Latin Lover!- spiegò con un filo di voce.
Infatti Antonio con un colpo di mano strappò via le corde, la sedia cadde a terra, e prese Lovino tra le braccia.
-Ma come cavolo ha fatto?- si chiesero Yao e Kiku che non avevano mai visto niente del genere.
-Cosa significa America?!- chiese agitato Germania.
-Guardate!- Alfred indicò Antonio, ora completamente trasformato nel protagonista maschile di una copertina Harmony. I capelli bruni ondeggiavano al vento alzatosi solo per quello, il pettorali gonfi e machi spuntava dalla camicia sbottonata, i pantaloni erano diventati quelli attillati di uno stalliere, mentre teneva tra le braccia forti la sua bella, che invece sembrava diventata una lastra di ghiaccio.
-Ve… vuole fare del male al mio fratellone!- si allarmò Feliciano.
-Credo che abbia tutt’altre intenzioni, e non certo fargli male, credimi Italia!- lo sfotté Gilbert.
-Come è bello!- continuò sognante Elizabeth infastidendo l’amico col pulcino appollaiato sulla testa.
-Vieni con migo, y farò di te la mie reina!-
-Antonio, mettilo giù!- si avvicinò con cautela Alfred. –So che sarà difficile per te, ma fallo!-
Ma Antonio non la prese affatto bene, infatti si girò verso di lui con un suono di nacchere.
-Maledetto, non ti permetterò mai di distruggere il nuestro amore!-
-Lasciami!-
-Certo Antonio, non è mia intenzione, ma è meglio se metti giù Lovino! È Romano, ricordi? È un ragazzo, non una ragazza!- gli fece ancora Alfred avvicinandosi ulteriormente.
-Kesesese, appunto per questo non lo molla, lo sa bene che è Romano!- sghignazzò Gilbert senza trovare la complicità dell’amica, presa dai sospiri di ammirazione.
-È così passionale!- fece lei sciogliendosi come un gelato.
-Lasciami!-
-Non osare, stupido yankee, avanzare di un altro paso! Non farai mai più del male alla mia mujeres! Io l’ho liberada e la difenderò al costo de mi vida!-
-Lasciami!-
-È molto nobile da parte tua, ma io non voglio farle del male…- lo assecondò America pazientemente. Dio sapeva solo quante donne gli aveva fregato dal sotto al naso quell’esaltato dello spagnolo in quel suo modo strambo che faceva strage di cuori femminili. –Ma dammi ascolto, mettilo giù…-
-Lasciami!-
-Non costringermi a farti probar el sabor de mia espada!- continuò con ardore Antonio.
-Lasciami!-
-Quale espada?- chiese stupidamente Ludwig, sicuro di non aver visto nessuna spada ad Antonio quando era arrivato da loro. Ma come per magia una spada scintillante comparve appesa alla cintura dell’aitante spagnolo.
-Qua le cose si stanno facendo ridicole!- si ritrovò a dire scuotendo la testa il tedesco.
-Lasciami!-
-Lascia stare mio fratello!- con grande sorpresa Feliciano corse in aiuto del fratello, ed ebbe pure l’ardore di mollare un calcio sugli stinchi ad Antonio, che ebbe solo l’effetto di farlo notare dallo spagnolo.
-Molla mio fratello! Già una volta l’ho liberato da te, non ho paura di farlo ancora!- disse coraggiosamente Veneziano.
Antonio lo guardo dall’alto -si, perché in versione Latin Lover era cresciuto di ben dieci centimetri- stupefatto non tanto per il coraggio che stava dimostrando Feliciano, ma per quello che aveva detto.
-Lasciami!-
-Scusa, ma… non mi pare che tu mi abbia mai affrontato per liberare Romano! Quando sarebbe successo?-
Feliciano fece per ribattere, ma poi ci pensò su e si stette zitto, finendo col ritirarsi dignitosamente in un angolo e facendo crollare le aspettative dei presenti.
-HO DETTO DI LASCIARMI!!! CHIGIIII!!!!-
Il naso di Antonio schiattò sotto la capata micidiale di Romano.
-Maledetto bastardo. Cosa avevi intenzione di farmi, depravato e ricchione! Provaci ancora e giuro che ti stacco le nacchere e te le faccio mangiare!- sbraitò furioso saltandogli sulla pancia.
-Che bello, non sei cambiato di una virgola!- disse agonizzante Spagna sotto di lui.
Rimasero tutti attoniti a fissare quel particolare quadretto finché Yao non fece la domanda fatidica: -Come mai sei in mutande?-
Alfred trasalì e guardò il cinese sghignazzante affianco a lui.
-Vero, dove eri finito?- aggiunse Kiku.
-E sei anche liscio come un bambino!- fece notare Gilbert.
Alfred scoppiò a ridere automaticamente. Certo non poteva raccontare in giro che era stato legato al letto e seviziato da quella pazzoide sadica di Bielorussa ed era riuscito a fuggire da lei solo perché in un attimo di distrazione, era riuscita a svignarsela dalla finestra. Che figura ci avrebbe fatto!?
-Ahahahah! Sarà tornato normale?- chiese cambiando radicalmente discorso e ignorandoli.
-Non lo so, ma io non ho intenzione di intromettermi questa volta!- fece Ludwig ancora con la faccia gonfia.
-Ma non ha risposto!- fece notare Ungheria di nuovo in se.
-Certo che è tornato normale!- disse Feliciano vispo e allegro come prima. –E ve lo dimostrerò! Ehi Romano, andiamo a casa a mangiare la pasta!-
Lovino smise di ballare sulla pancia di Antonio e saltò giù spensierato. –Certo, ho una fame….-
A quanto pareva gli era bastato veramente Antonio per fare pace col mondo.  
 
 
 
 
 
   
 
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