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Autore: Josephinee    14/03/2011    5 recensioni
Rose Weasley ha sempre pensato che Scorpius Malfoy fosse una delle persone più fastidiose che avesse mai avuto la sfortuna di incontrare. Quest'anno, però, infondo, si renderà conto che... lui è molto peggio di quanto pensasse.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Altro personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Chronicles

di Josephinee

traduzione di BadWolfTimeLord

 

Titolo: Chronicles.

Autrice: Josephinee.

Traduttrice: BadWolfTimeLord.

Rating: Giallo.

Genere: Romantico, Drammatico.

Pairing: Rose/Scorpius.

Link: La storia originale potete trovarla su Fanfiction.net

Nota della traduttrice: Non ho molto da dire, sennonché adoro questa storia e sono più che contenta che Josephinee mi abbia accordato il permesso di tradurla. Questa ff è composta da 26 capitoli e da un sequel, “Paramnesia”, completo e formato da 22 capitoli.

Cos’altro dire? Spero che questo primo capitolo vi incuriosisca, che continuerete a seguire la storia e che vi piaccia com'è piaciuta a me.

Per qualunque errore, sia di grammatica che di traduzione, fatemi sapere, così da correggere alcune imprecisioni che mi sono sfuggite.

Buona lettura! =)

 

 

 

Dear egotist boy, you never had to suffer any consequence
You've never stayed with anyone longer than ten minutes
You'd never understand anyone showing resistance
Dear popular boy, I know you're used to getting everything so easily
A stranger to the concept of reciprocity
People honor boys like you in this society

'Narcissus' - Alanis Morissette1

Capitolo Uno

One

 

«Be’, guarda chi si rivede: Rose Non-Così-Graziosa Weasley.»

Sorpresa, alzo lo sguardo dal mio libro (di grande fascino, mi permetto da aggiungere). Riesco a sentire l’espressione concentrata del mio volto trasformarsi in una molto seccata, quando riconosco, quasi immediatamente, la voce snob che ha appena pronunciato quelle parole. Sbuffo sonoramente, e, con i miei occhi oceano, scruto, dalla testa ai piedi, il giovane uomo che se n’è sta sulla porta.

Il modo impreciso con cui tiene le braccia incrociate sotto al petto, la disinvoltura con cui si appoggia allo stipite della porta e qualche ciuffo di capelli platino che gli cadono sulla fronte, indicano la stereotipa arroganza di un ragazzo ben consapevole del fatto di sembrare buono. E se una persona non fosse a conoscenza del suo vero essere, potrebbe addirittura pensare che lui sia, realmente, un bravo ragazzo. Ma, se invece fosse ben a conoscenza di quanto sia raccapricciante, allora il suo essere buono non attaccherebbe. Be’, per dimostrare quest’ ultimo punto, mi limito ad alzare gli occhi al cielo, per poi guardarlo con disgusto.

«Levati dalle scatole, Malfoy.»

Lui ghigna sgradevolmente (quel ghigno deve essere stata la prima cosa che ha imparato, dopo essere uscito dall’utero di sua madre e aver visto suo padre), avvicinandosi a me. Sono sicura che è qui per attirare dell’attenzione che non si merita, così lo ignoro e riporto la mia attenzione sul libro che stavo leggendo, prima che la sua odiosa affermazione mi distraesse.

Il problema è che, vedete, il poco spazio dello scompartimento è ormai pieno della sua colonia molto seducente e stuzzicante. E si sa, le colonie seducenti e stuzzicanti sono decisamente difficili da ignorare - anche se sono accompagnate da ragazzi (o esseri) estremamente ripugnanti.

Conoscendolo, sicuramente lo avrà ideato lui stesso quel profumo, aggiungendo un paio di elementi seducenti qua e là. Sarebbe così tipico da parte sua.

Cerco di ignorarlo per cinque minuti buoni, ma il profumo non sembra volersene andare.

Quando finalmente mi decido ad alzare lo sguardo, buttando alle ortiche tutti gli sforzi che ho fatto per far finta di niente, mi accorgo che è seduto di fronte a me e che mi sta fissando; un cipiglio guasta i suoi lineamenti aristocratici ed è ovvio che muore dalla voglia di vomitare insulti su di me, come sempre.

Tre volte hurrà per me.

«Sai, Weasley» inizia a parlare con voce eccessivamente alta. «Più cresci, più i tuoi geni si fanno notare. Mi sento quasi in pena per te... voglio dire, hai ereditato le caratteristiche peggiori dei tuoi genitori e certo, puoi anche sommarle tra loro, ma il risultato non risulterà mai positivo. Be’, in base a questo, non c’è da chiedersi perché sono pochi i ragazzi che hanno il coraggio di chiederti un appuntamento.»

Ci sono momenti, a volte, in cui devo trattenermi con tutta la forza che ho, per non ritrovarmi a trinciare a brandelli quel suo bel visino. Anche se, altre volte, mi capita di ritrovarmi a pensare ad alcune meravigliose fantasie (che includono Malfoy, un coltello e bulbi oculari che rotolano sul pavimento). Poi sospiro debolmente e, con voce più annoiata possibile, gli rispondo.

«Sai, Malfoy, le tue offese mi entrano da un orecchio e mi escono dall’altro, senza ferirmi o altro. Sei disgustosamente bianco e il tuo volto è a punta come quello di un topo. Poi, sei disonesto con te stesso e con il resto del mondo, presuntuoso e, soprattutto, uno dei maggiori fattori della diffusione di MST2 ad Hogwarts. Sei come un materasso in un-» smetto di parlare, non appena un’idea scioccante mi attraversa la mente. «Aspetta un attimo... perché sei qui? Questo è lo scompartimento dei Caposcuola!»

«Le tue osservazioni sono acute come sempre» afferma, sarcastico.

Con un colpo secco chiudo il mio libro, prima che uno sbrilluccichio sul suo petto catturi la mia attenzione. I miei occhi diventano enormi come due bolidi, non appena riconosco la spilla che tiene appuntata accanto alla cravatta verde.

Oh, no.

Questo deve essere uno scherzo.

Abbasso lo sguardo sul mio petto, accorgendomi che la sua spilla è identica a quella che tengo appuntata alla sinistra della mia cravatta blu. Rialzo lo sguardo e incontro i suoi occhi freddi.

«Non è possibile che tu sia un Caposcuola! Devi aver  per forza rubato quella spilla!»

Malfoy ridacchia beffardo. «Hai totalmente ragione, Weasley. Voglio dire, perché avrebbero dovuto dare il titolo di Caposcuola a me, che non sono solo il più ricco e intelligente, ma anche il ragazzo più figo di tutta la scuola? Merlino, che idea assurda!»

Ancora una volta, non posso evitare di ritrovarmi nella fantasia Cava-Occhi-a-Malfoy.

Se solo queste fantasie potessero trasformarsi in realtà... ma, ahimè, non ho mai creduto nelle favole.

Nonostante gli abbia lanciato uno dei miei soliti sguardi minacciosi, ai quali, di solito, le persone scappano via e si nascondono, Scorpius Malfoy rimane fermo ed impassibile al suo posto. Anzi, si mette le mani in tasca e appoggia i piedi sul tavolo, dimostrandosi più a suo agio di prima.

Dolce Merlino, lui deve essere la persona più insopportabile che abbia mai avuto la sfortuna di incontrare. Proprio come alcune persone sono state create per amarsi, Scorpius Malfoy è nato per rendermi la vita impossibile.

Rischio quasi di scoppiare a urlare per la disperazione, quando vedo il maledetto ghigno Malfoy impossessarsi delle sue labbra e fare la sua bella apparizione sul suo volto, ma sono consapevole che tutto questo lo sta facendo per farmi irritare. Convinta di  non volergli dare soddisfazione, chiudo gli occhi e conto fino a tre, cercando di restare calma. Poi, con voce più placida possibile, inizio a parlare.

«Allora, è stato un vero piacere conversare, ma ora devo proprio andare. Preferisco non passare troppo tempo con te nella stessa stanza... sai, potresti infettarmi con i tuoi germi e io non ci tengo più di tanto.»

Raccolgo rapidamente il libro e la divisa, prima di lanciare un incantesimo di chiusura al mio baule e di incamminarmi verso la porta. Il pensiero di incontrare Albus, Lily o anche mio fratello mi rallegra, ma la sua voce si fa presente di nuovo, odiosa più del solito.

«Sei molto spiritosa, Weasley. È un vero peccato che il tuo aspetto sia simile a un esperimento fallito tra un castoro, un ippogrifo e una lumaca.»

Stringo i denti, costringendomi a non rispondere, ma non potendo evitare di pensare alle solite fantasie.

(Qualcosa con forchette e bulbi oculari).

Per fortuna, trovo Albus solo a un paio di scompartimenti di distanza. Lily e Hugo sono altrove, molto probabilmente a festeggiare il rinnovo dei loro titoli di Prefetti.

Quando apro la porta dello scompartimento di mio cugino, cinque paia di occhi mi fissano senza battere ciglio. Uno appartiene ad Albus, un altro a nostro cugino Louis e il resto a tre ragazze del loro fan club personale.

È sorprendente come ogni ragazza della scuola sembri essere perdutamente innamorata di:

A) Albus Severus Potter (non riuscirà ad eguagliare James negli scherzi, ma nel reparto ragazze è sicuramente un articolo più richiesto del fratello maggiore. Deve essere qualcosa che ha a che fare con i suoi capelli).

B) Louis Weasley (grazie al quarto di sangue Veela di sua madre).

C) ...

*Suono di un sacchetto per il vomito*

Scorpius Malfoy.

Per cosa o perché abbia così tanto successo con le ragazze, non saprei. Questo resterà sempre un segreto per me. È come una di quelle domande senza risposta; come noi non sappiamo esattamente come sia nato il nostro pianeta, io non riuscirò mai a capire cosa ci trovano queste ragazze in un albino sporco come lui.

Ho detto abbastanza.

«Credo che mi butterò dalla torre di Astronomia» è la prima cosa che dico, ignorando gli sguardi assassini delle ragazze e sedendomi tra Albus e Louis.

Albus mi sorride. «Cosa c’è che non va, Rosie?»

Louis, a sua volta, mi cinge le spalle con un braccio e mi stringe a sé. «Spero che non sia una cosa troppo brutta.»

D’accordo, mettiamo in chiaro una cosa. Il legame che c’è tra me e i miei due migliori amici è puramente platonico. La ragione parla da sé, considerando che siamo consanguinei.

Be’, se non fosse per il mio stato di bisogno di conforto, avrei sorriso alle tre oche che mi trovo sedute davanti, cercando di convincerle a non arrostirmi viva. Anche se sono sicura che non lo farebbero egualmente, considerando che contengo troppe calorie.

«La mia vita è finita, cari miei» esclamo drammaticamente. «Finita! Più che finita!»

«Cos’è successo, Rose? Racconta» mi sprona Louis, guardandomi preoccupato.

Faccio un respiro profondo, prima di stringermi tra loro. «Scorpius Malfoy è un CAPOSCUOLA!»

Louis e Albus si bloccano per un attimo, spalancando la bocca per lo stupore.

(Inutile aggiungere che anche le tre ragazze sono rimaste a bocca aperta, solo che i loro occhi si sono trasformati in cuoricini e che la bava sta gocciolando dalle loro bocche, al pensiero di condividere un dormitorio con Malfoy).

«Ma...» sento il sussurro di Albus che cerca di dire qualcosa. «Malfoy è un bastardo! Perché diavolo dovrebbero fargli fare il Caposcuola?»

«Be’, è logico se consideriamo che i suoi voti sono tra i migliori e che è stato Prefetto per gli ultimi due anni» adesso è Louis a parlare, la voce della ragione.

«Sì, ed è talmente modesto che ha ripetuto anche lui le stesse motivazioni, poco fa» dico, amaramente.

«Ti ha detto qualcosa di male? Ti ha offesa?» mi chiedono, contemporaneamente.

Scrollo le spalle. «Le solite cose. Aspetta... tra le tante offese ricordo: È un vero peccato che il tuo aspetto sia simile a un esperimento fallito tra un castoro, un ippogrifo e una lumaca

Le tre ragazze iniziano a ridacchiare sommessamente.

(Scommetto che condividono uno stesso cervello perché, individualmente, non sarebbero in possesso di neuroni sufficienti per sopravvivere).

I miei due cugini saltano quasi in piedi, irati con Malfoy.

«Oh, quel bastardo!» grida uno dei due.

«Io lo ammazzo!» urla in risposta l’altro.

«E’ insopportabile!» aggiunge il primo.

«Farebbe bene a stare zitto!» continua il secondo.

«Onestamente! Rose Weasley non è brutta!»

«Sei bella, Rose! Davvero!»

Mentre un lieve rossore si diffonde sulle mie guancie, aspetto pazientemente che Albus e Louis si calmino. Questo è un esempio del nostro comportamento l’uno verso l’altro. Per prima cosa, io mi lamento di quello che Malfoy ha detto. Poi, Albus e Louis si arrabbiano come due furie, imprecando contro Malfoy e augurandogli del male. Dopo di che, loro mi fanno mille complimenti, negando quello che ha detto Malfoy, il quale deride sempre il mio aspetto. Durante il loro sfogo, di solito, aspetto che si calmino un po’, per poi dire:

«Va tutto bene, davvero» dico a bassa voce. «Non me ne frega niente dei suoi stupidi insulti. Vorrei solo non essere obbligata a vedere la sua faccia da schiaffi tutti i giorni.»

Albus annuisce pesantemente. «E’ una cosa totalmente comprensibile! Voglio dire... dovrete condividere una Sala Comune, ma-»

Lo sguardo che ci scambiamo io e Louis sembra riuscire a farlo tacere.

Albus non è mai riuscito ad accettare che i suoi due migliori amici fossero stati smistati in una casa diversa dalla sua. Infatti, il Cappello Parlante lo ha messo in Grifondoro, ma non ha fatto lo stesso con me. Devo ammettere che all’inizio ci ero rimasta un po’ male: insomma, tutta la mia famiglia era stata in Grifondoro. Ma quando Louis si sedette su quello sgabello e il Cappello Parlante gridò “Corvonero!”, mi sentii sollevata e iniziai ad adorare quella casa.

«Se ti dovesse fare qualcosa, faccelo sapere e noi lo faremo dimenticare con un Oblivion» si riscuote Albus.

Sorrido. «Grazie, ma credo di riuscire a gestirlo da sola.»

Infondo sono Caposcuola per un motivo, no? I riccioli non sono l’unica cosa che ho ereditato da mia madre - il suo cervello è la cosa principale che ho geneticamente avuto da lei. Sono sempre stata un asso con gli incantesimi.

(Ho passato gli scorsi sei anni nella stessa scuola di Malfoy, dopotutto).

Dopo questa fase, viene la successiva. La fase successiva significa che Albus e Louis sono sicuri che io stia bene e, quindi, concentreranno la loro attenzione sulle tre oche, sedute sui sedili di fronte ai nostri.

Sbuffo.

Almeno io non sarò scaricata da loro entro la prossima settimana.

 

 

Appunti:

1) La citazione di questa canzone l’ho riportata pari pari dal primo capitolo della storia originale su fanfiction.net. Questa è la traduzione:

Caro ragazzo egoista non hai mai veramente dovuto affrontare le conseguenze.
Non sei mai stato con qualcuno per più di dieci minuti.
Non hai mai capito chi resiste.
Caro ragazzo popolare so che sei abituato ad ottenere tutto cosi facilmente.
Estraneo al concetto di reciprocità.
In questa società la gente rende onore ai ragazzi come te
.

2) MST sta per Malattie Sessualmente Trasmissibili.

  
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