∙Nick
Autore: Pallina
∙Titolo: Il
Diario di Pansy Parkinson
∙Personaggi: Pansy
Parkinson, Neville Paciock
∙Pairing: Nessuno
∙Genere: Commedia,
Generale
∙Rating: Verde
∙Avvertimenti: OneShot
∙Introduzione: “Pansy
Parkinson non era il tipo di ragazza da tenere un diario. Era
determinata,
altezzosa e perfida; non proprio il tipo di persona che si
può immaginare a
confidare i propri sentimenti a delle pagine ingiallite. Ma,
stranamente, la si
vedeva sempre in giro con un quaderno dalla copertina nera sul quale,
se si
stava particolarmente attenti, la si poteva scorgere ad annotare
qualcosa
velocemente.”
∙NdA: Allora, non so bene da
dove mi sia uscita questa schifezza, ma eccola qua. È
ambientata più o meno
durante il quarto anno, quando –diciamo- il coraggio di
Neville non è ancora
venuto del tutto fuori. Per il nome della pianta la mia fantasia
è stata molto
limitante ed ho dovuto andare a pescarne uno dai libri. Beh, spero che
questa
storia vi faccia sorridere quel tanto che può!
*
Il Diario di
Pansy
Parkinson
Pansy Parkinson
non era il tipo di ragazza da tenere
un diario. Era determinata, altezzosa e perfida; non proprio il tipo di
persona
che si può immaginare a confidare i propri sentimenti a
delle pagine
ingiallite. Ma, stranamente, la si vedeva sempre in giro con un
quaderno dalla
copertina nera sul quale, se si stava particolarmente attenti, la si
poteva scorgere
ad annotare qualcosa velocemente.
Neville aveva
iniziato a prestare attenzione alla
cosa solo negli ultimi tempi. Non perché avesse coltivato un
improvviso
interesse per la ragazza, ma perché la Parkinson aveva
iniziato a lanciargli strani
sguardi, che lui non sapeva proprio interpretare.
Infatti erano
circa due settimane che la sorprendeva
a fissarlo, duranti i pasti o a lezione e, ogni volta che incontrava
quelle
iridi nocciola, un brivido freddo gli correva lungo la schiena, come
avvertimento.
Sapeva che se si
fosse trovato da solo con lei
sarebbe finito nei guai.
E quel libretto
nero, che lei continuava a portarsi
sempre dietro, proprio quel libretto era la cosa che lo inquietava di
più in
tutta quella faccenda. Si, perché ogni volta che la ragazza
lo fissava, poi
tirava con eleganza fuori dalla borsa il quaderno e ci appuntava
qualche breve
parola.
La sua fantasia,
quando la vedeva compiere quel
rapido gesto, iniziava a galoppare e Neville stava iniziando a supporre
le cose
più impensabili, come che la studentessa potesse tenere una
lista di gente di
cui vendicarsi.
Per questo
quella mattina, quando Pansy Parkinson in
persona gli si parò davanti durante il cambio
dell’ora, iniziò
a sudare freddo, anche se provò un
lieve sollievo all’idea che la resa dei conti fosse
finalmente arrivata.
“Paciock,
ti devo parlare.” affermò la Serpeverde,
con un tono che non ammetteva repliche.
Neville
deglutì rumorosamente, posizionandosi meglio
la borsa con i libri sulla spalla.
Sapeva che,
essendo un Grifondoro, scappare a gambe
levate non sarebbe stato un comportamento consono e che, probabilmente,
se si
fosse comportato in quel modo, i suoi compagni lo avrebbero preso in
giro a
vita; ma questo non gli impedì comunque di prendere in
considerazione l’idea.
Qualche minuto
dopo, però, si decise a seguire la
ragazza.
Mentre
camminavano per i corridoi, Pansy davanti e
Neville al suo seguito con la testa china, il ragazzo non
poté impedirsi di
inciampare nei suoi passi, probabilmente congestionato dalla paura. La
Serpeverde, a quel movimento imbranato, gli concesse solo una breve
occhiata di
disprezzo, prima di tornare a fissare davanti a sé.
Quella camminata
per il Grifondoro sembrò non finire
mai e, quando la Parkinson si arrestò, si trovavano
all’esterno della scuola.
La ragazza a
quel punto si voltò verso di lui,
prendendo dalla borsa l’ormai famoso diario, mentre Neville
la guardava
impotente.
“Che
cos’è l’Aconito?”
gli chiese la maga, leggendo con aria concentrata dal quaderno.
“C-che
cosa?” replicò basito.
“L’Aconito.
Ci sei o ci fai, Paciock?” rispose lei, con tono di voce
leggermente
spazientito.
“E’
una pianta molto velenosa usata in alcune
pozioni; viene
chiamata anche Aconitum Napellus o Aconitum Lycoctonum.”
biascicò in risposta, ancora troppo sorpreso
per formulare un pensiero razionale.
“Bene.”
affermò la Parkinson come ringraziamento,
appuntando qualche parola sul quaderno, prima di metterlo in borsa e
voltargli
le spalle per tornare all’interno della scuola.
“A-aspetta!”
la fermò Neville, alzando la mano.
“Che
vuoi?”
Il ragazzo si
massaggiò il collo, imbarazzato.
“Beh…mi
chiedevo…perché
mi guardavi ieri?” le chiese, impacciato.
La maga lo
guardò sorpresa, prima di scoppiare in
una risata di scherno.
“Non
guarderei mai un imbranato come te, Paciock.”
dichiarò con tono di disprezzo, prima di allontanarsi da lui.
Qualche giorno
dopo Neville scoprì che la pianta di
cui gli aveva chiesto la Parkinson veniva spesso utilizzata per strane
pozioni
di bellezza. Si fece quindi un’idea di quello che contenesse
il particolare
diario della ragazza e cosa lei ci annotasse sopra e provò,
con tutto il cuore,
a dimenticare l’accaduto.
Peccato che la
Serpeverde glielo impedì,
sbeffeggiandolo in giro per la domanda finale che lui le aveva posto.
Ci mise parecchi
mesi, infatti, a convincere tutti i
suoi compagni di casa che no, non gli piaceva Pansy Parkinson.
•
Grammatica e forma: 14/15
• Utilizzo Neville: 4.5/5
• Utilizzo Pansy: 4.75/5
• Caratterizzazione dei personaggi: 9.5/10
• Originalità della trama: 4.5/5
• Gradimento personale: 4/5
Totale: 41.25/45.
Commento: una fic molto carina e simpatica, l’unica di questo
contest, in effetti, che non dipinge i due come una già
formata o possibile coppia.
La penalizzazione nel primo parametro, grammatica e forma, è
dovuta ad alcuni spazi che non hai messo, un articolo omesso ma che
sarebbe stato meglio inserire, un “ad” che sarebbe
stato meglio non inserire e un errore di battitura nello scrivere il
cognome di Pansy (“Parkison” invece di
“Parkinson”). Inoltre, nell’ultima parte,
c’è scritto “una idea” e,
benché non l’abbia contato come errore vero e
proprio, penso sarebbe stato meglio inserire l’apostrofo.
Le penalizzazioni nell’inserimenti di Neville e Pansy sono
principalmente dovute al fatto che… non lo so, ho sentito
come se mancasse qualcosa, che avresti potuto approfondirli un
po’ di più. Stessa cosa per la voce sulla
caratterizzazione.
La trama è originale, anche in confronto alle altre fic
partecipanti a questo contest, ma il mostrare Pansy come una ragazza
sempre e solo interessata alla propria bellezza – come si
capisce dalla terzultima frase – ha comportato quel mezzo
punto in meno nell’originalità e parte del punto
in meno nel gradimento personale. Il resto è
perché avrei preferito leggere qualcosa di più
approfondito sui due personaggi.
In conclusione, comunque, la tua fic è molto carina e
originale, ti faccio i miei complimenti!