7°
GIORNO.
La coppia
USA/Denmark aveva un’idea piuttosto precisa
dell’identità dell’assassino, ma
volevano
l’aiuto di un esperto. Dapprima Arthur fu irremovibile.
- Non ci
penso proprio! Non ho voglia di aiutarvi. Andatevene! –
Gli aveva
sbattuto la porta in faccia, urlando dalla stanza che dovevano
andarsene.
- Arthur,
abbiamo bisogno di te! – lo supplicava Anko.
- Me ne
sbatto! –
- Arthur,
pensa a Francis, a quante vite salveremo con il tuo aiuto. Francis
avrà
giustizia. – Alfred sapeva come convincere
l’inglese. La porta si era riaperta,
lasciano intravedere il volto stanco e tirato di Arthur.
- Va bene.
– Aveva finalmente capitolato.
Alfred e
Anko si scambiarono uno sguardo di intesa: la soluzione era vicina.
- Vash, per
favore, andiamocene. Torniamo a casa. –
In camera
dello svizzero, Lili stata scongiurando il fratello di abbandonare i
suoi amici
per tornare insieme a casa.
- Ti ho
ripetuto centinaia di volte che il mio posto è alla Gakuen.
Non voglio lasciare
i miei amici. – Vash era nervoso, e per una volta aveva
smesso di essere
gentile con sua sorella.
- Ma noi
siamo una famiglia…e la famiglia viene prima di tutto.
–
- Lili,
anche Roderich fa parte della mia famiglia. Voglio restargli accanto.
– le
prese il volto fra le mani, guardandola fisso negli occhi.
- Roderich,
Roderich. È sempre Roderich! Passi tutto il tuo tempo con
lui, io non esisto più.
–
- Ma non
è
vero! Sai che ti voglio bene, sei mia sorella. –
- Sì
invece! Da quando c’è lui sei cambiato. Non sei
più mio fratello. – Lili si
liberò dal tocco dello svizzero, riversandogli contro tutta
la sua rabbia.
- Ti giuro
che le cose cambieranno! Ti farò tornare da me! –
la ragazzina corse via,
lasciando Vash senza parole ma con un brutto presentimento.
- Allora
siamo arrivati alla stessa conclusione. –
Alfred
guardava Anko e Arthur, mentre tra le mani teneva le foto dei crimini e
una
cartina.
-
Sì, non
può essere nessun altro. E Gilbert ci ha fornito la chiave
del caso. – Arthur
sedeva intorno al tavolo con gli altri due, cercando di non guardare la
foto di
Francis.
- Quando
abbiamo intenzione di agire? – chiese il danese.
- Anche
subito. – Alfred si alzò in piedi.
- No,
dobbiamo muoverci con cautela. Potrebbe essere pericoloso. –
Arthur lo
trattenne.
Nello
stesso istante si udirono le grida terrorizzate di un ragazzo.
- Troppo
tardi, Arthur. Ha colpito di nuovo. –
Il trio si
precipitò, già sapendo chi fosse la vittima.
- Voi due
andate da quella parte, io vado di là. – Anko
corse lungo il corridoio, prima
che Alfred potesse impedirglielo. Gli altri due corsero dalla parte
opposta,
dove trovarono il cadavere di Roderich e Vash che lo piangeva.
Anko era
entrato nella camera delle ragazze, che era vuota in quel momento.
Lì trovò
l’assassino.
- È finita,
Lili. Ti abbiamo presa. –
Contemporaneamente
arrivarono Arthur, Alfred e Vash, con i sopravvissuti.
Lili teneva
in mano un coltello insanguinato, e anche le mani erano sporche di
sangue.
- Non
è
possibile. – Vash piangeva, guardando la sorella. Lili aveva
gli occhi
spiritati di un animale braccato. –
Perché lo hai fatto? – riuscì a
chiederle.
-
Perché
era l’unico modo per riportarti a casa. – rispose
lei.
- Uccidendo
tutti i miei amici? –
- No, Vash.
Non tutti. – intervenne Arthur. – Solo quelli che
ti erano più vicini. Solo gli
stati confinanti. –
- Ma
Berwald…-
-
Assomigliava a Roderich. Stesso portamento altezzoso, tutti e due con
gli
occhiali. Ecco perché lo ha ucciso. –
continuò a spiegare l’inglese.
La scena
successiva si svolse nell’arco di pochi secondi. Lili
alzò il braccio per
colpire Anko, Alfred estrasse la pistola e fece fuoco, Vash non
riuscì a fare
niente per impedire il tutto. Lili cadde a terra, colpita al cuore,
mentre il
fratello si precipitava su di lei. Alfred strinse Anko in un abbraccio
soffocante, e Arthur li lasciò soli.
E mentre lo
svizzero piangeva per aver perso tutti i suoi affetti, Anko e Alfred
suggellavano il loro amore con un bacio.
-Stop! –
urlò il regista. – Deve essere con la lingua il
bacio. Fate vedere la lingua! –
- Kiku, sei
un pervertito! – gridò di rimando Alfred.
- Che
c’è,
Jones, non sarai mica timido? – lo stuzzicò il
danese.
Scocciato,
Alfred lo prese per le spalle, lo sbatté al muro e lo
baciò con violenza.
- Ok! Buona
questa. – sorrise il giapponese.
- Posso
rialzarmi? – Lili era ancora a terra, con il sangue finto che
le sporcava i
vestiti.
- Mon Dieu,
finire ucciso da una fanciulla…non è assurdo,
Angletairre? – Francis girava per
il set nudo ma con l’immancabile rosa.
- Copriti,
pervertito! – gli urlò mezzo cast.
-
Moralisti. – borbottò il francese.
- Kol kol
kol. – concluse il russo. E nessuno osò
più fiatare.
Angolino
dell'Autrice:
E siamo arrivati alla fine! Spero che vi sia piaciuta questa mia
fanfiction. Quello che mi è piaciuto di più di
questo capitolo conclusivo è Francis che gira nudo sul set e
Ivan che azzittisce tutti.
Quindi, alla fine, era tutta una finzione, nessuno Stato è
stato maltrattato per la realizzazione di quest'opera. Ogni riferimento
a cose o persone non
è puramente casuale.
Grazie per aver letto fino a qui! Vi adoro...e KOL KOL KOL a
tutti!