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Autore: Mari24    14/03/2011    17 recensioni
"Il suo plucky sideckik non c’era più ed era stata lei a non volerlo più lì.
Kate ricordava fin troppo bene la discussione avuta con lui per quella notte."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-“Forza Kate. Dobbiamo fare un bagno!”-

Kate si era appena risvegliata ma era ancora in uno stato comatoso e confuso, ma appena sentì le parole pronunciate dallo scrittore rispose con forza:

-“Scordatelo, Castle!”-

Castle era davvero molto preoccupato.

-“Hai la febbre alta, Josh è ancora irreperibile e il mio dottore ci impiegherà più di mezz’ora ad arrivare. Bisogna farti scendere la febbre adesso!”-

Kate lo guardò. Aveva ragione, si sentiva uno schifo.

Annuì contrariata e si alzò dal letto. A mala pena riusciva a reggersi in piedi, così Castle la sorresse.

Il suo profumo alla ciliegia gli invase le narici.

Era così bello averla di nuovo fra le sue braccia, anche se ora era più preoccupato per la sua salute.

La accompagnò fino in bagno e con sua enorme sorpresa non c’era la vasca, ma solo la doccia.

 

-“Ok. Ce la fai da sola?”- gli chiese Castle gentilmente.

Non voleva che pensasse che volesse approfittare della situazione.

-“Si. Ce la faccio!”-, ma non appena lui la lasciò le gambe di Kate cedettero di nuovo, e lui fu costretto a salvarla un’altra volta.

-“No, Kate non ce la fai. Sei troppo debole. Ma devi assolutamente fare una doccia fresca o la febbre rischia di salire ancora.”-

Detto questo Kate si legò i capelli in modo che non si bagnassero a contatto con l’acqua.

Castle le tolse dolcemente la maglietta e i pantaloni e lei lo lasciò fare, senza obiettare. Si fece spogliare da lui, come due amanti.

Farsi nuovamente toccare da lui e sentire le sue dita sfiorarle la pelle, le fecero provare di nuovo tutte quelle sensazioni ed emozioni che aveva provato quella notte.

Un brivido le corse lungo la schiena.

Castle cercava di non guardarla, ma sentiva la sua pelle profumata sotto il suo tocco, e per lui era davvero bello poterla avere così vicino un’altra volta. Pensò che era la prima volta che poteva stare accanto a una donna senza per forza voler fare sesso con lei. Voleva starle accanto anche solo per guardarla respirare. Con Gina e Meredith non aveva mai pensato una cosa simile, le aveva sposate solo perché erano attraenti, anche se in quel momento pensava di esserne innamorato e che fosse la cosa migliore da fare.

Ma dopo aver conosciuto Beckett, si rese conto che fino ad allora non aveva conosciuto l’amore, ma soltanto la passione del momento.

Con lei era diverso. Lei era riuscita a cambiarlo e anche se lei non l’avrebbe mai ammesso neppure sotto tortura, anche la vicinanza di Castle era riuscita in qualche modo a farla aprire, a non lottare più con se stessa, a non sentire tutto il peso del mondo sulle sue spalle.

 

-“Sei bellissima.”- la bocca di Castle parlò per lui. Non era riuscito a trattenersi.

Beckett sbattè velocemente le palpebre e abbassò lo sguardo, come vergognandosi di quel complimento. Sapeva di essere una bella ragazza, ma sentirselo dire da lui, la mise in imbarazzo.

-“Grazie…”- riuscì a rispondere debolmente.

Castle si era avvicinato a lei, ma quando stava per toglierle il reggiseno Beckett lo bloccò:

-“No, Rick... Josh potrebbe tornare da un momento all’altro e sono sicura che capirebbe.”-

-“Kate, non me ne importa nulla se Josh arriva e ci vede così. Capisco che sia un medico, ma lui non c’è adesso, ora che hai bisogno di lui!”-

-“Castle…”-

-“No, è la verità! Lui non c’è mai per te!”-

Beckett abbassò lo sguardo. Sapeva che Castle aveva ragione, ma sentirselo sbattere in faccia le fece comunque male. 
Sospirò e rispose:

-“Va bene, ma tengo la biancheria. Dopo mi cambierò!”- gli rispose Kate facendogli capire che quello era un discorso chiuso.

-“D’accordo, ma entro anch’io nella doccia con te.”-

-“Castle!! Dannazione, no!!!!”-

-“Kate, non ti reggi in piedi. Lo vedi? Sei attaccata alle mie braccia. Non ho nessuna intenzione di lasciarti andare per farti cadere.”-

-“Castle, non hai un cambio!”- tentò di obiettare.

-“Oh ma io entrerò nudo!”- le disse con il suo solito sorriso malizioso.

Kate sgranò gli occhi: -“Non se ne parla neanche!”-

Beckett non sapeva se essere furiosa di più con sé stessa per non riuscire a stare da sola nella doccia o con Castle che diceva di non voler approfittare della situazione ma che evidentemente ci marciava sopra.

-“Vorrei ricordarti che mi hai già visto nudo!”- disse Castle in un sussurro, avvicinandosi al suo orecchio.

-“E’ meglio non ricordare, Castle! Va bene, allora terrò gli occhi chiusi così non vedrò nulla!”- rispose Beckett, che sentiva il suo respiro sul collo, e arretrando di un mezzo passo da lui.

-“Come preferisci. Ma sappi che se vuoi aprirli sarò sempre vicino a te!”-

Kate divenne violentemente rossa ma gli lanciò comunque una delle sue occhiatacce.

Chiuse gli occhi nel vedere che Castle stava iniziando a spogliarsi.

Kate rimase immobile, nonostante gli occhi chiusi la testa le girava vertiginosamente e in più nella sua mente immaginava Castle mentre si sbottonava la camicia e lentamente faceva scivolare giù i pantaloni con i suoi indumenti intimi.

Non poteva pensarci. Non con lui così vicino.

 

Castle l’aiutò ad entrare nella doccia, e il cuore di Kate iniziò a battere velocemente, sapendo lui nudo nella sua doccia e per di più insieme a lei.

Sentiva i muscoli delle sua braccia sotto le sue mani e cercava di convincersi che non provava nulla per lui, che quella notte era stata il frutto di tanti cocktail, l’adrenalina per l’arresto e per la  discoteca. Ma in cuor suo sapeva che stava mentendo a se stessa.

Sentì il getto freddo dell’acqua a contatto con la sua pelle, e nonostante non si sentisse bene, l’acqua era un balsamo sul suo corpo.

Pensava che la doccia fredda potesse esserle d’aiuto per i suoi bollenti spiriti, ma continuava pensare a lui, nella doccia con lei. Nudo.

Aveva un’irresistibile voglia di aprire gli occhi, di baciarlo e chiederle di stare con lei tutta la notte, ma si ricordò che esisteva Josh. Non poteva tradirlo un’altra volta, non ne avrebbe avuto il coraggio, e il senso di colpa sarebbe stato ancora più forte questa volta.

 

Erano immersi in un completo silenzio. Nessuno dei due emetteva un suono.

Si udiva solo il getto dell’acqua.

A un certo punto sentì il tocco della spugna e lui che cercava di rinfrescarla il più possibile.

Avvertì una mano di Castle posarsi sulla sua pancia, accarezzandola dolcemente, e infine quella stessa mano scivolare sulle sue cosce e le sue gambe.

Castle aveva sempre avuto un debole per le sue gambe, e poterle toccare e accarezzare un’altra volta lo emozionò di nuovo.

Kate aprì gli occhi e istintivamente guardò in basso, e vide che aveva tenuto i boxer.

E allora capì che l’aveva messa alla prova.

-“Mi hai imbrogliato!!”-

-“Hai guardato in basso però!”- le rispose lui sorridente.

-“… è stato un riflesso involontario! E poi adesso non potrai cambiarti!”- rispose Kate visibilmente imbarazzata.

-“Ho visto che hai l’asciugatrice. Come ti rivestirai tu mi sistemerò anch’io. Non preoccuparti!”-

 

Kate aveva voglia i baciarlo.

Era lì, sorridente, mezzo nudo e bagnato di fronte a lei, che la scrutava, e Kate non poté fare a meno di arrossire.

Le piaceva il modo in cui lui la guardava.

Le piaceva sentirsi desiderata.

Le piaceva farsi desiderare da lui.

Sapeva che lui l’aveva sempre voluta, un’altra delle sue conquiste, ma quella notte, per lui non era stato soltanto sesso, lui le aveva sussurrato di amarla, e Kate si era spaventata.

Non sapeva perché ma avrebbe preferito essere una delle sue conquiste.

Quella notte non era pronta, non ancora a farsi amare da lui. Non era pronta a stare con lui, a scottarsi, perché era questo che spaventava a morte la detective: si era già scottata con lui e non voleva soffrire un’altra volta.

 

Entrambi si avvicinarono di più. C’erano già passati e Beckett sapeva che se l’avesse baciato non si sarebbe fermata in tempo. Ma la tentazione e la voglia di stare insieme era troppo forte per tutti e due.

Lentamente Castle fece scivolare la sua mano dietro la schiena di Kate, avvicinandola ancora di più, in modo che i due corpi aderissero perfettamente l’uno all’altro. Un tutt’uno.

Le spostò qualche ciuffo ribelle dietro l’orecchio.

Non solo Kate aveva voglia di baciarlo.

In quel mese di lontananza si erano desiderati a vicenda.

Non c’era bisogno di parlare, i loro sguardi esprimevano già tutto, la loro voglia di abbracciarsi, di baciarsi e di stare insieme di nuovo.

Ma qualcosa nella mente di Kate scattò, come una scintilla.

Non poteva, non di nuovo. E mentre Castle la baciava sulla guancia per poi scendere sul collo, prima che perdesse totalmente il controllo, Beckett a voce bassissima disse:

-“Non posso, Rick.”-

Castle la guardò. Era stupenda quando pronunciava il suo nome, ma non ebbe il tempo di rispondere perché Kate continuò:

-“E’ meglio uscire da qui!”-

Beckett gli passò un asciugamano:

-“Non vorrai ammalarti anche tu!?”-

Castle prese l’asciugamano e le rispose con un sorriso triste:

-“No. Ti aspetto fuori!”-

 

Kate dopo la doccia si sentiva un po’ meglio. Riuscì a reggersi in piedi da sola, e fra un giramento di testa e l’altro riuscì a cambiarsi. Sentiva che la febbre non era scesa di molto e il suo battito cardiaco era ancora molto veloce.

Sapeva che non era solo per la febbre ma anche per essere stata a stretto contatto con lui, nella sua doccia. Si disse che Josh non avrebbe dovuto sapere neanche quello. In effetti iniziava ad avere troppi segreti con lui, ma non voleva farlo soffrire.

E poi l’ennesima sensazione di nausea la invase nuovamente.

Senti l’aria chiudersi in gola, e proprio mentre cercava di respirare più profondamente dal suo stomaco sentì salire un conato di vomito.

Castle la sentì. Spalancò la porta e la trovò inginocchiata vicino al gabinetto, rimettendo.

-“Kate…”-

Beckett si rialzò e si diresse verso il lavandino con l’intenzione di lavarsi i denti.

-“Kate, tu non stai bene!”-

-“Però…Che occhio Castle!”-

-“No, intendo… non è solo l’influenza!”-

-“Oh… è stato un periodo di forte stress. Mi passerà appena starò meglio!”-

-“Cosa? Vuoi dire che non è la prima volta? Ti sei fatta controllare?”-

-“Castle, il mio  ragazzo è un medico. È tutto apposto!”- rispose Beckett, accennando a un mezzo sorriso e mettendo fine a quella discussione.

Sapeva che niente era apposto, e ciò che nascondeva presto sarebbe venuto a galla. Ma in quel momento non poteva pensarci.

Si rimise a letto sperando che la stanza smettesse di girare e nel mentre che Castle si stava asciugando il campanello suonò.

Si infilò la camicia e le disse: -“Resta a letto. Sarà il mio medico!”-

ANGOLO DELL'AUTRICE: ciao a tutti.. ecco a voi il 4 capitolo....spero vi sia piaciuto!! ;)
non ricordo se l'avevo detto ma durante i capitoli ci saranno delle frasi in inglese o solo in corsivo: quelle sono le frasi che ho preso dal telefilm...
dunque non ho molto da dire in questo capitolo lascio la parola a voi... XD

grazie mille a tutti per aver recensito i precedenti capitoli e grazie a chi leggerà questo e lascerà la sua recensione!! *_*

A presto con il prox capitolo che credo arriverà mercoledi o giovedì.. XD

sbaciotti a tutti...

kate24  ;>

PS: vi lascio il link dove ho trovato la foto di Nathan con gli occhiali da vista, per chi non l'avesse ancora visto... XD
http://celebrityphotosnetwork.com/galleries/nathan_fillion_pictures/nathan_fillion_129017396292968750_/nathan_fillion_129017396292968750_.html
   
 
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