-“Forza Kate. Dobbiamo
fare un bagno!”-
Kate si era appena risvegliata ma
era ancora in
uno stato comatoso e confuso, ma appena sentì le parole
pronunciate dallo
scrittore rispose con forza:
-“Scordatelo,
Castle!”-
Castle era davvero molto
preoccupato.
-“Hai la febbre alta,
Josh è ancora irreperibile
e il mio dottore ci impiegherà più di
mezz’ora ad arrivare. Bisogna farti
scendere la febbre adesso!”-
Kate lo guardò. Aveva
ragione, si sentiva uno schifo.
Annuì contrariata e si
alzò dal letto. A mala
pena riusciva a reggersi in piedi, così Castle la sorresse.
Il suo profumo alla ciliegia gli
invase le
narici.
Era così bello averla di
nuovo fra le sue
braccia, anche se ora era più preoccupato per la sua salute.
La accompagnò fino in
bagno e con sua enorme
sorpresa non c’era la vasca, ma solo la doccia.
-“Ok. Ce la fai da
sola?”- gli chiese Castle
gentilmente.
Non voleva che pensasse che volesse
approfittare
della situazione.
-“Si. Ce la
faccio!”-, ma non appena lui la
lasciò le gambe di Kate cedettero di nuovo, e lui fu
costretto a salvarla
un’altra volta.
-“No, Kate non ce la fai.
Sei troppo debole. Ma
devi assolutamente fare una doccia fresca o la febbre rischia di salire
ancora.”-
Detto questo Kate si
legò i capelli in modo che
non si bagnassero a contatto con l’acqua.
Castle le tolse dolcemente la
maglietta e i
pantaloni e lei lo lasciò fare, senza obiettare. Si fece
spogliare da lui, come
due amanti.
Farsi nuovamente toccare da lui e
sentire le sue
dita sfiorarle la pelle, le fecero provare di nuovo tutte quelle
sensazioni ed
emozioni che aveva provato quella notte.
Un brivido le corse lungo la
schiena.
Castle cercava di non guardarla, ma
sentiva la
sua pelle profumata sotto il suo tocco, e per lui era davvero bello
poterla
avere così vicino un’altra volta. Pensò
che era la prima volta che poteva stare
accanto a una donna senza per forza voler fare sesso con lei. Voleva
starle
accanto anche solo per guardarla respirare. Con Gina e Meredith non
aveva mai
pensato una cosa simile, le aveva sposate solo perché erano
attraenti, anche se
in quel momento pensava di esserne innamorato e che fosse la cosa
migliore da
fare.
Ma dopo aver conosciuto Beckett, si
rese conto
che fino ad allora non aveva conosciuto l’amore, ma soltanto
la passione del
momento.
Con lei era diverso. Lei era
riuscita a cambiarlo
e anche se lei non l’avrebbe mai ammesso neppure sotto
tortura, anche la
vicinanza di Castle era riuscita in qualche modo a farla aprire, a non
lottare
più con se stessa, a non sentire tutto il peso del mondo
sulle sue spalle.
-“Sei
bellissima.”- la bocca di Castle parlò per
lui. Non era riuscito a trattenersi.
Beckett sbattè
velocemente le palpebre e abbassò
lo sguardo, come vergognandosi di quel complimento. Sapeva di essere
una bella
ragazza, ma sentirselo dire da lui, la mise in imbarazzo.
-“Grazie…”-
riuscì a rispondere debolmente.
Castle si era avvicinato a lei, ma
quando stava
per toglierle il reggiseno Beckett lo bloccò:
-“No, Rick... Josh
potrebbe tornare da un momento
all’altro e sono sicura che capirebbe.”-
-“Kate, non me ne importa
nulla se Josh arriva e
ci vede così. Capisco che sia un medico, ma lui non
c’è adesso, ora che hai
bisogno di lui!”-
-“Castle…”-
-“No, è la
verità! Lui non c’è mai per
te!”-
Beckett abbassò lo
sguardo. Sapeva che Castle
aveva ragione, ma sentirselo sbattere in faccia le fece comunque
male.
Sospirò e
rispose:
-“Va bene, ma tengo la
biancheria. Dopo mi
cambierò!”- gli rispose Kate facendogli capire che
quello era un discorso
chiuso.
-“D’accordo, ma
entro anch’io nella doccia con
te.”-
-“Castle!! Dannazione,
no!!!!”-
-“Kate, non ti reggi in
piedi. Lo vedi? Sei
attaccata alle mie braccia. Non ho nessuna intenzione di lasciarti
andare per
farti cadere.”-
-“Castle, non hai un
cambio!”- tentò di
obiettare.
-“Oh ma io
entrerò nudo!”- le disse con il suo
solito sorriso malizioso.
Kate sgranò gli occhi:
-“Non se ne parla
neanche!”-
Beckett non sapeva se essere
furiosa di più con
sé stessa per non riuscire a stare da sola nella doccia o
con Castle che diceva
di non voler approfittare della situazione ma che evidentemente ci
marciava sopra.
-“Vorrei ricordarti che
mi hai già visto nudo!”-
disse Castle in un sussurro, avvicinandosi al suo orecchio.
-“E’ meglio non
ricordare, Castle! Va bene,
allora terrò gli occhi chiusi così non
vedrò nulla!”- rispose Beckett, che
sentiva il suo respiro sul collo, e arretrando di un mezzo passo da lui.
-“Come preferisci. Ma
sappi che se vuoi aprirli
sarò sempre vicino a te!”-
Kate divenne violentemente rossa ma
gli lanciò
comunque una delle sue occhiatacce.
Chiuse gli occhi nel vedere che
Castle stava
iniziando a spogliarsi.
Kate rimase immobile, nonostante
gli occhi chiusi
la testa le girava vertiginosamente e in più nella sua mente
immaginava Castle
mentre si sbottonava la camicia e lentamente faceva scivolare
giù i pantaloni
con i suoi indumenti intimi.
Non poteva pensarci. Non con lui
così vicino.
Castle l’aiutò
ad entrare nella doccia, e il
cuore di Kate iniziò a battere velocemente, sapendo lui nudo
nella sua doccia e
per di più insieme a lei.
Sentiva i muscoli delle sua braccia
sotto le sue
mani e cercava di convincersi che non provava nulla per lui, che quella
notte
era stata il frutto di tanti cocktail, l’adrenalina per
l’arresto e per la discoteca.
Ma in cuor suo sapeva che stava
mentendo a se stessa.
Sentì il getto freddo
dell’acqua a contatto con
la sua pelle, e nonostante non si sentisse bene, l’acqua era
un balsamo sul suo
corpo.
Pensava che la doccia fredda
potesse esserle
d’aiuto per i suoi bollenti spiriti, ma continuava pensare a
lui, nella doccia
con lei. Nudo.
Aveva un’irresistibile
voglia di aprire gli
occhi, di baciarlo e chiederle di stare con lei tutta la notte, ma si
ricordò
che esisteva Josh. Non poteva tradirlo un’altra volta, non ne
avrebbe avuto il
coraggio, e il senso di colpa sarebbe stato ancora più forte
questa volta.
Erano immersi in un completo
silenzio. Nessuno
dei due emetteva un suono.
Si udiva solo il getto
dell’acqua.
A un certo punto sentì
il tocco della spugna e
lui che cercava di rinfrescarla il più possibile.
Avvertì una mano di
Castle posarsi sulla sua
pancia, accarezzandola dolcemente, e infine quella stessa mano
scivolare sulle
sue cosce e le sue gambe.
Castle aveva sempre avuto un debole
per le sue
gambe, e poterle toccare e accarezzare un’altra volta lo
emozionò di nuovo.
Kate aprì gli occhi e
istintivamente guardò in
basso, e vide che aveva tenuto i boxer.
E allora capì che
l’aveva messa alla prova.
-“Mi hai
imbrogliato!!”-
-“Hai guardato in basso
però!”- le rispose lui
sorridente.
-“…
è stato un riflesso involontario! E poi
adesso non potrai cambiarti!”- rispose Kate visibilmente
imbarazzata.
-“Ho visto che hai
l’asciugatrice. Come ti
rivestirai tu mi sistemerò anch’io. Non
preoccuparti!”-
Kate aveva voglia i baciarlo.
Era lì, sorridente,
mezzo nudo e bagnato di
fronte a lei, che la scrutava, e Kate non poté fare a meno
di arrossire.
Le piaceva il modo in cui lui la
guardava.
Le piaceva sentirsi desiderata.
Le piaceva farsi desiderare da lui.
Sapeva che lui l’aveva
sempre voluta, un’altra
delle sue conquiste, ma quella notte, per lui non era stato soltanto
sesso, lui
le aveva sussurrato di amarla, e Kate si era spaventata.
Non sapeva perché ma
avrebbe preferito essere una
delle sue conquiste.
Quella notte non era pronta, non
ancora a farsi
amare da lui. Non era pronta a stare con lui, a scottarsi,
perché era questo
che spaventava a morte la detective: si era già scottata con
lui e non voleva
soffrire un’altra volta.
Entrambi si avvicinarono di
più. C’erano già
passati e Beckett sapeva che se l’avesse baciato non si
sarebbe fermata in
tempo. Ma la tentazione e la voglia di stare insieme era troppo forte
per tutti
e due.
Lentamente Castle fece scivolare la
sua mano
dietro la schiena di Kate, avvicinandola ancora di più, in
modo che i due corpi
aderissero perfettamente l’uno all’altro. Un
tutt’uno.
Le spostò qualche ciuffo
ribelle dietro
l’orecchio.
Non solo Kate aveva voglia di
baciarlo.
In quel mese di lontananza si erano
desiderati a
vicenda.
Non c’era bisogno di
parlare, i loro sguardi
esprimevano già tutto, la loro voglia di abbracciarsi, di
baciarsi e di stare
insieme di nuovo.
Ma qualcosa nella mente di Kate
scattò, come una
scintilla.
Non poteva, non di nuovo. E mentre
Castle la
baciava sulla guancia per poi scendere sul collo, prima che perdesse
totalmente
il controllo, Beckett a voce bassissima disse:
-“Non posso,
Rick.”-
Castle la guardò. Era
stupenda quando pronunciava
il suo nome, ma non ebbe il tempo di rispondere perché Kate
continuò:
-“E’ meglio
uscire da qui!”-
Beckett gli passò un
asciugamano:
-“Non vorrai ammalarti
anche tu!?”-
Castle prese
l’asciugamano e le rispose con un
sorriso triste:
-“No. Ti aspetto
fuori!”-
Kate dopo la doccia si sentiva un
po’ meglio.
Riuscì a reggersi in piedi da sola, e fra un giramento di
testa e l’altro
riuscì a cambiarsi. Sentiva che la febbre non era scesa di
molto e il suo
battito cardiaco era ancora molto veloce.
Sapeva che non era solo per la
febbre ma anche
per essere stata a stretto contatto con lui, nella sua doccia. Si disse
che
Josh non avrebbe dovuto sapere neanche quello. In effetti iniziava ad
avere
troppi segreti con lui, ma non voleva farlo soffrire.
E poi l’ennesima
sensazione di nausea la invase
nuovamente.
Senti l’aria chiudersi in
gola, e proprio mentre
cercava di respirare più profondamente dal suo stomaco
sentì salire un conato
di vomito.
Castle la sentì.
Spalancò la porta e la trovò
inginocchiata vicino al gabinetto, rimettendo.
-“Kate…”-
Beckett si rialzò e si
diresse verso il lavandino
con l’intenzione di lavarsi i denti.
-“Kate, tu non stai
bene!”-
-“Però…Che
occhio Castle!”-
-“No, intendo…
non è solo l’influenza!”-
-“Oh…
è stato un periodo di forte stress. Mi
passerà appena starò meglio!”-
-“Cosa? Vuoi dire che non
è la prima volta? Ti sei
fatta controllare?”-
-“Castle, il mio
ragazzo è un medico. È tutto
apposto!”- rispose Beckett, accennando a un
mezzo sorriso e mettendo fine a quella discussione.
Sapeva che niente era apposto, e
ciò che
nascondeva presto sarebbe venuto a galla. Ma in quel momento non poteva
pensarci.
Si rimise a letto sperando che la
stanza
smettesse di girare e nel mentre che Castle si stava asciugando il
campanello
suonò.
Si infilò la camicia e le disse: -“Resta a letto. Sarà il mio medico!”-
ANGOLO DELL'AUTRICE: ciao a tutti.. ecco a voi il 4 capitolo....spero vi sia piaciuto!! ;)non ricordo se l'avevo detto ma durante i capitoli ci saranno delle frasi in inglese o solo in corsivo: quelle sono le frasi che ho preso dal telefilm...
dunque non ho molto da dire in questo capitolo lascio la parola a voi... XD
grazie mille a tutti per aver recensito i precedenti capitoli e grazie a chi leggerà questo e lascerà la sua recensione!! *_*
A presto con il prox capitolo che credo arriverà mercoledi o giovedì.. XD
sbaciotti a tutti...
kate24 ;>
PS: vi lascio il link dove ho trovato la foto di Nathan con gli occhiali da vista, per chi non l'avesse ancora visto... XD
http://celebrityphotosnetwork.com/galleries/nathan_fillion_pictures/nathan_fillion_129017396292968750_/nathan_fillion_129017396292968750_.html