“Un bacio. Il bacio.”
Li
aveva osservati, una volta, da una finestra sul retro.
Era
stato un attimo, per sbaglio. Un attimo durato un’eternità.
Erano
nello stretto viale di fianco al locale. Nascosti da sguardi indiscreti,
nascosti dal freddo, nascosti dal mondo.
Il
giovane Lupin poggiava la schiena al muro, stretto nel suo cappotto scuro, le
mani in tasca, il viso affondato nella pesante sciarpa di lana.
Di
fronte a lui stava un altro ragazzo. Lei non poteva vederlo in volto, ma non vi
erano dubbi sulla sua identità. I capelli lunghi nascosti nel cappuccio del
giubbotto alzato fin sulla fronte, le mani che stringevano la vita dell’altro.
Si
sentì in colpa, come se stesse invadendo quel momento di loro proprietà, come
se si stesse intromettendo senza permesso nel loro mondo, in quel mondo che
esulava tutto ciò che non facesse parte dei loro occhi agganciati.
Non
ne aveva mai avuto la certezza, era sempre stato un vago sospetto, un sentore,
più che altro. Sarà che di coppie
innamorate ne aveva osservate davvero tante, sarà la sua vena estremamente
romantica, sarà il suo riuscire a guardare oltre ciò che di solito la gente
vede.
Aveva
notato tante volte gli sguardi carichi di sottintesi che i due erano soliti
lanciarsi, le porte del loro universo spalancarsi quando i loro occhi si
incrociavano, i movimenti timidi ed impacciati, l’imbarazzo di un tocco, il
rossore che si faceva largo sui loro volti quando erano vicini.
In
cuor suo ci aveva sempre sperato, e lo aveva sempre saputo.
Li
guardava mentre si perdevano l’uno negli occhi dell’altro, come dimenticando
ciò che li circondava, dimenticando ciò che vi era oltre quelle mani, oltre
quelle bocche, oltre quei due cuori che da troppo battevano la stessa sinfonia.
Remus
immerse le sue mani nelle tasche di Sirius, attirandolo leggermente a sé. Lo
vide abbassare lo sguardo, imbarazzato. Riusciva quasi a sentirlo, il battito
impazzito del suo cuore. Sirius avvicinò il suo viso al suo, sussurrando
qualcosa. Remus alzò il volto, sorridendo timido.
Ed
era quello il momento che aveva sperato di vedere almeno una volta nella sua
vita. Era per quell’attimo che avrebbe dato tutto, era per quell’attimo che
continuava a mandare avanti la sua locanda ospitando ragazzi e ragazze colmi
d’amore.
Perché
non era per il bacio in sé, non vi era niente di emozionante nell’incontro di
due labbra.
No,
era nell’istante che lo precedeva che si poteva osservare quanto profondamente
si amassero due persone.
Sirius
lo osservò, poggiandogli una mano sul viso, in una carezza appena accennata,
come a volergli trasmettere tutto ciò che il giovane riusciva a fargli sentire.
Gli scostò la sciarpa dal viso, scoprendo appena le labbra. Vide Remus
trattenere il respiro mentre il suo amato si avvicinava lentamente. Lo vide
sorridere sulla sua bocca, respirando quel profumo che accompagnava ogni suo
sogno, ogni sua notte. Le loro fronti si toccarono mentre i loro occhi non
accennavano a distrarsi. Completamente persi l’uno nell’altro.
Sirius
annullò quella breve distanza tra di loro, unendo le loro labbra in un bacio,
morbido, delicato. Poteva tranquillamente essere il primo tra loro, per la
timidezza, per l’imbarazzo, per la dolcezza con la quale si erano avvicinati.
Fu
un attimo, poi le loro labbra si separarono, sorridendo complici.
Le loro fronti continuarono a restare unite, così come i loro occhi e, sicuramente, anche i loro cuori.
*****
NdA:
Nel caso in cui non risultasse chiaro, l'insospettabile spettatore è Madama Rosmerta!
Inolte i vostri giudizi sono
fonte di gioia e di ispirazione per me, per cui, se non vi costa molta
fatica, mi farebbe estremamente piacere sapere cosa ne pensate!