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Autore: Unsub    14/03/2011    1 recensioni
Il nuovo team è finalmente tornato a casa. Ognuno di loro ha preso la propria decisione. Ma saranno tutte rose e fiori ? Avranno fatto la scelta giusta? Perchè questo nuovo caso sembra mettere in discussione tutte le loro vite?
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Emily Prentiss, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'Profiler'
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15 Capitolo XV. What I know about you

-    E adesso? – Reid fissava Prentiss che era appena rientrata nella stanza dopo aver accompagnato Morelli.
-    Adesso, cosa? – interloquì Jack dal divano – Siamo ancora tutti sospesi, il fatto che ora loro ci chiedano aiuto non cambia il casino con la disciplinare.
-    Ma il fatto che Chris non sia più sospettato dovrà valere qualcosa – Puka, completamente digiuna di tali faccende li guardava perplessa.
-    Loro non ci hanno messo sotto inchiesta perché Reid era sospettato – JJ si allenava con una molla stringimano – Non credo che si risolverà tutto così facilmente, la Harper ci ha messi in un bel casino.
-    Fatemi fare un paio di telefonate – Emily entrò nello studiolo e chiuse la porta dietro di sé.
-    Sapete chi è il procuratore che si occupa di questo caso? – Isabel cercava di essere pratica – Non vorrei finire fra le grinfie di uno peggio della Harper.
-    Per quello ci sono io! – Puka si girò e cominciò di nuovo la danza delle mani sui monitor.

Prentiss era seduta alla scrivania dello studio e si reggeva la testa con le mani. Aveva chiesto un grosso favore, un favore immenso e probabilmente con questo aveva tracciato una linea rossa sui possibili nomi da chiamare in caso di necessità. Non avrebbe potuto chiedere ancora a quella persona di cercare di tirarli fuori dai guai e non era neanche sicura che lei riuscisse a risolvere qualcosa.
Sbuffò indispettita e decise che era ora di raggiungere i ragazzi, essendo inutile rimanere lì nell’attesa di una chiamata che forse non sarebbe arrivata. Meglio tuffarsi nel lavoro e togliersi dalla mente tutto quel gran casino, almeno finché non avesse ricevuto risposta al suo S.O.S.
Erano tutti chini sui rispettivi I-pad, rimuginando sul caso, mentre Puka era tutta presa da chissà quale ricerca. La ragazza sembrava particolarmente concentrata nel ciberspazio e incurante di quello che le avveniva intorno. Emily sorrise, ripensando alla prima volta che Puka era entrata nella sede dalla B.A.U.
All’epoca Derek era ancora supervisore dell’unità e lei gli faceva da secondo. Jack e Chris ancora non erano stati arruolati, della vecchia squadra oltre loro due era rimasta solo Garcia che era pronta a mollare gli ormeggi per seguire più da vicino i gemelli (che davano non pochi problemi, vista la loro natura curiosa e avventurosa). Era stata propria Penelope a scovare quell’abile hacker che riteneva il meglio del meglio, ma Prentiss ricordava fin troppo bene la faccia del marito alla comparsa dell’eccentrica informatica.
Garcia in confronto sembrava una modella di Chanel. Puka si era presentata con i capelli viola, piena di piercing e con un completino in latex che aveva fatto rabbrividire persino l’informatica uscente. Eppure aveva preso subito in simpatia quella ragazza strana e vitale, sempre presa dietro qualcosa ma ligia al dovere e di una professionalità che a volte rasentava una forma maniacale.
Le cene del venerdì che avevano reso tutti loro una famiglia, più che una squadra, erano già un lontano ricordo. Questo era il maggior rimpianto di Emily, non conoscere le vite private dei “suoi ragazzi”, non essere partecipe delle loro scelte. Avrebbe voluto essere per loro quello che Sarah e Rossi erano stati per la vecchia squadra. Gioire delle vittorie, consolare delle sconfitte, rallegrarsi della felicità della loro vita fuori dall’ufficio.
Tante cose di loro le era venute a sapere per vie traverse. Che Jack e Lizzie si frequentavano era stata una sorpresa (anche se ricordando come lei lo guardava adorante da piccola, c’era da aspettarselo); il fatto che Chris avesse messo la testa a posto grazie a Irons lo sapeva perché era tutto avvenuto sotto i suoi occhi; che JJ fosse gay l’aveva sempre sospettato, ma che addirittura avesse una relazione stabile e convivesse era stata una vera sorpresa; di Puka, sfortunatamente, non sapeva niente, anche il passato della punk era avvolto nel mistero.
Se fossero usciti sani e salvi da tutta quella storia, si ripromise di riprendere lei la tradizione che aveva instaurato Sarah e che era andata perduta nel tempo. Quei ragazzi erano “suoi” in molti sensi, si considerava una specie di mamma surrogata per alcuni di loro e per gli altri provava un affetto che le ricordava i bei tempi andati.
Derek sarebbe stato d’accordo con lei, anzi sarebbe stato entusiasta di avere quei ragazzi in giro per casa una volta alla settimana. Lontani dall’ufficio avrebbero trovato il modo di aprirsi reciprocamente, di conoscersi meglio e di fidarsi gli uni degli altri. Annuì convinta decisa ad accantonare quel proposito e tornare a concentrarsi sul caso, in attesa che il telefono squillasse.

-    Trovato! – Puka si girò verso gli altri con un’espressione soddisfatta stampata sul volto.
-    Trovato, cosa? – chiese Emily all’oscuro di quello che la ragazza stava cercando.
-    Il procuratore che si occupa di questo caso – rispose la ragazza con un’espressione del tipo “non è ovvio?” – Dobbiamo sapere in mano a chi siamo, no? Allora eccoci qui!
Tutta contenta fece apparire sullo schermo una foto a mezzo busto di un attraente uomo sulla cinquantina. Un uomo decisamente affascinante e dal sorriso rassicurante, vestito impeccabilmente e dall’aria distinta.
-    Malcom J. Blaire, la J sta per Junior – cominciò ad esporre – Cinquantadue anni, sposato e padre di tre figli, un maschio e due femmine. Famoso per il suo temperamento calmo e razionale, è un tipo composto che gioca secondo le regole. Nell’ambito giudiziario è conosciuto soprattutto per la sua capacità di ammaliare le giurie e di portarle dalla sua parte, ha all’attivo un sacco di cause vinte. Si occupa sempre e solo di omicidi, il resto lo lascia ai suoi sottoposti.
-    E la Harper allora? – Isabel sollevò un sopracciglio.
-    La Harper prende l’iniziativa di occuparsi dei casi di omicidio in via preliminare, chiudendo il caso prima di arrivare al processo con un patteggiamento. Cosa che non piace molto al nostro procuratore visto che ha chiesto più di una volta il trasferimento della suddetta in un’altra divisione, possibilmente non penale, ma le sue richieste sono cadute nel vuoto. A quanto pare non siamo gli unici a non far parte del fan club della principessina bionda.
-    Quindi il caso di Chris è stata una sua iniziativa? – indagò ancora Jack.
-    A quanto pare la notizia è arrivata prima a lei che al procuratore e quindi ha deciso di sguinzagliare i suoi scagnozzi per fare bella figura. Stavolta ha fatto il passo più lungo della gamba – Cassandra sembrava gongolare del passo falso del vice procuratore – Altra cosa interessante, il procuratore, spesso e volentieri, le toglie i casi. Qualcosa mi dice che fra quei due non scorra buon sangue.
-    Non mi meraviglia, Blaire è una persona tutta d’un pezzo – constatò Emily – La Harper deve avere qualche santo in paradiso se lui non riesce a mandarla via dal suo ufficio.
-    Ho fatto altre ricerche… beh, la Harper ha più di qualche santo in paradiso. Su un sito di gossip, gira voce che abbia ottenuto il posto grazie al suo ex amante, un senatore…
-    Personcina tanto a modo, questa signorinella – JJ aveva incrociato le braccia ed assunto un aria da cane da caccia – Muoio dalla voglia di rivederla… un incontro informale, per chiarirle cosa ne penso dei suoi metodi.
-    Buona JJ – Emily si voltò verso il telefono che aveva preso a squillare – Forse stanno arrivando buone notizie, mi raccomando non perdiamo di vista il nostro obiettivo.
-    Prendere il maniaco di Dupont Circle – le fece eco Chris.

Continua…
   
 
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