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Autore: Yumeji    14/03/2011    3 recensioni
Antonio apri la porta, trovandosi davanti due volti familiari,
-Che...- non fece in tempo a parlare l’iberico,
- Non credere che ti siamo venuti a trovare, bastardo!- lo interruppe, urlandogli in faccia Romano, -... s-olo che ci serve un posto dove stare- aggiunse poi, abbassando la testa, come pentito o maledicendo se stesso.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Non è facile innamorarsi di un Tsundere'
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Romano è Tsundere
(
cosa di cui tutti eravamo già a conoscenza)

 

 

Quel mattino, il sole sembrò splendere un poco di più sulla casa di Antonio, il quale si era svegliato di ottimo umore, come sempre del resto, ma per quella giornata aveva proprio un ottimo presentimento.

Presentimento che divenne realtà quando, verso le dieci, sentì qualcuno bussare alla porta,

-Sì..?- fece aprendo, dando il benvenuto ai suoi ospiti con un sorriso solare, trovandosi davanti due volti conosciuti.

 

-Vheee, Spagna!- gli si presentò davanti Feliciano sorridente, salutandolo con un gesto della mano, alle sue spalle, con un espressione tutt’altro che cordiale, anzi, piuttosto stizzita, c’era Lovino.

-Che...- non fece in tempo a parlare l’iberico,

- Non credere che ti siamo venuti a trovare, bastardo!- lo interruppe, urlandogli in faccia, Romano, portandosi davanti al fratello, scostandolo in maniera un poco brusca, -... s-olo che ci serve un posto dove stare- aggiunse poi, abbassando la testa, come pentito o maledicendo se stesso.

-Eh..?- fu l’unico commento di Spagna.

 

- Ricapitoliamo: vi sono esplose le condutture dell’acqua di casa?- chiese un Antonio leggermente stupito, mentre si ritrovava con i due italiani nel proprio soggiorno, divisi da un piccolo tavolino posto trai due divani sul quale erano seduti,

- Si, qualcuno ha buttato un petardo accesso nel water e ha tirato lo sciacquone- spiegò sempre sorridente Italia del Nord, anche se socchiuse un poco l’occhio destro, mostrando la sua iride nocciola, fatto più unico che raro, mentre volgeva uno sguardo di rimprovero a Romano, sedutogli affianco.

- Per l’ultima volta: è stato un incidente! E poi ti ho già chiesto scusa, chi pensava che sarebbe esploso?! Con tutta quell’acqua avrebbe dovuto spegnersi- si giustificò Italia del Sud,

- Le tue scuse non aggiustano il mio bagno- replico l’altro tenendo le braccia incrociate al petto, volgendo la testa dall’altra parte, in un chiaro gesto offeso.

Antonio intanto assisteva curioso alla loro discussione, era la prima volta in cui vedeva Feliciano comportarsi cosi. – E io che avevo invitato Ludwig a mangiare la pasta...- aggiunse poco dopo il suddetto, sospirando a mal’in cuore, avvolto da un leggera aura grigia di depressione, per poi tornare alla solita espressione sorridente, rivolgendosi a Spagna, - Comunque, a noi ci serve qualcuno che ci possa ospitare per una settimana. E visto che sei un amico di mio fratello pensavamo...-

- Sarò lieto di offrirvi a casa mia- affermò subito Antonio, alzandosi di scatto dal divano e poggiando un piede sul tavolo, preso dall’impeto del momento. Già immaginava uno splendida settimana trascorsa con il suo Lovino.

- I-io non ho intenzione di accettare!!- urlò Romano, anche lui tirandosi in piedi, e cominciando ad additare l’iberico, - Perché? Perché proprio da lui, fratello?!- cominciò a chiedere, osservando spaventato il volto sognante di Antonio, il quale era ancora perso nel suo mondo di perversa fantasia.

- Ti ho dato un scelta: o paghi le riparazioni del bagno, o dovrai accettare senza obbiezioni il posto dove troverò alloggio- gli ricordò Feliciano, mantenendo il suo sincero ed ingenuo sorriso, ma spalancando lo sguardo.

Lovino si azzittì immediatamente, abbassando mogio, mogio la testa, suo fratello sapeva essere davvero perfido delle volte, soprattutto quando voleva punirlo.

- Ma io credevo che andassi a chiedere al crucco..- si giustifico tornando a sedere, proprio nel momento in cui Spagna tornava in se.

Qualcun altro aveva bussato alla sua porta.

 

-Ludwig?.. Che ci fai qui?- lo riconobbe subito Feliciano, ancor prima di vederlo, quando Antonio fece accomodare nella stanza il tedesco,

-Ehm... Ecco, ho sentito il tuo messaggio in segreteria che annullavi la cena per un imprevisto. Ho provato a chiamarti per chiedere spiegazioni, ma mi ha risposto un certo Carlo, ha detto di essere un idraulico, e mi ha detto che, a causa di un incidente idraulico, sei andato a cercare ospitalità da Spagna- aveva cominciato a parlare il tedesco, trovandosi un poco in imbarazzo, -Senti, Feliciano se ti serve un posto dov...-

-Ah-ah, ma che carino hai portato qualcosa!- lo interruppe Spagna indicando la borsa che Ludwig teneva sotto al braccio,

- Ah, si ecco questo...- fece, sempre un poco rosso in viso, appoggiando la borsa sul piccolo tavolino ed estraendovi una bottiglia di liquore, -... è uno bottiglia consigliatami da Prussia, la volevo portare a Feli come ringraziamento del suo invito- spiegò porgendola all’iberico, il quale ne sembrava molto interessato.

- Vieni, Romano andiamo ad aprirla in cucina, mentre loro due discutono- propose Antonio, trascinando l’italiano, il quale provò inutilmente a sfuggirgli,

- Lasciami bastardo!- fu l’ultima imprecazione di Lovino prima di sparire nell’altra stanza.

 

- Uhm... Sono venuto qui a dirti: s-se vuoi puoi venire da me. Non ho problemi ad ospitarti- riuscì finalmente a chiedergli il tedesco, arrossendo ancor di più sulle guancie,

- Vheee! Evviva! Una settimana con Ludwig!!!- rispose Feliciano, aprendo l’occhio sinistro, mantenendo un tono di voce ingenuo, ma rivolgendogli un sorriso dolce, pieno di malizia, che fece nuovamente arrossire l’altro.

-Whaaa!-  il ritorno di Romano e Spagna, distrusse però il momento in cui le labbra del tedesco e dell’italiano avrebbero dovuto incontrarsi.

L’italiano sembrava piuttosto agitato, mentre correva a nascondersi dietro al fratello, seguito dall’iberico che non sembrava proprio in se, difatti, non indossava più la maglietta e il suo sorriso era strano, cosi beota e stralunato.

- Cos’è successo?- domandò Ludwig, tornando al suo autocontrollo, il fatto che Feliciano fosse andato a chiedere ospitalità prima a Spagna che a lui, l’aveva scombussolato non poco, ma ora era tornato se stesso.

- Quell’idiota si è scolato da solo tutta la bottiglia- spiegò un Lovino piuttosto isterico, dopo essere fuggito alle varie scenette perverse del quale Antonio aveva cercato di farne il protagonista.

- Comunque io vado da Ludwig. Tu rimani purè qui- si aggiunse l’altro Vargas, abbracciando il braccio del tedesco,

- COME?!?- esclamò sconvolto Romano, ricevendo l’occhiataccia del fratello, il quale gli fece il labiale, “o paghi”, lo stava ancora punendo per il bagno.   

 

- Romano è il cosi dettò Tsundere, ostile e intrattabile verso chi gli si avvicina, ma docile e carino all’interno…- vaneggiava un Antonio con gli occhi sognanti, e una leggera strisciolina di bava che gli scorreva lungo il mento, volteggiando senza controllo per la stanza, arrampicandosi poi in cima ad una tenda.

Sembrava essere già partito verso il suo pervertito mondo di fantasia, con tanto di sfondo rosa a fiorellini tutt’intorno.

 

Dall’altra parte della stanza, Germania lo fissavano con uno sguardo inquieto, mentre Lovino si disperava in un angolo, piangente, con quello lui ci doveva vivere.

- Come è bello vedere qualcuno di buon umore- commentò ingenuo Feliciano, il quale fingeva di non comprendere appieno la situazione,

- Ehm… Feli, credo sia meglio se ce ne andiamo- lo invitò il tedesco, poggiandogli una mano sulla spalla e conducendolo gentilmente verso la porta, già prevedeva la tempesta che presto si sarebbe abbattuta, concludendosi con la totale distruzione della spagnolo.   

 

- S-pa-gna!!- lo nominò l’italiano quando gli altri due se ne furono andati, furioso ed avvolto da un aura di pure tenebre, gli occhi erano ridotti a due fessure, nel suo più tenibile e pericoloso sguardo omicida.

Purtroppo o per fortuna, in quelle condizioni, Antonio non comprese appieno lo stato d’animo dell’altro e, quando questi gli si avvicinò, un sorriso caldo e felice, non molto differente da quello che aveva di solito, era ancora dipinto sul suo viso.

- Te quiero, Lovino -  gli disse senza esitazioni l’iberico, mentre l’italiano lo sovrastava preparandosi ad ucciderlo con le proprie mani.

- C-com..?- domandò stupito Romano, totalmente colto di sorpresa, ritrovandosi cosi immobile a poca distanza dall’altro, non se lo aspettava.

- ♥ Lo-vi-no! ♥ - lo chiamò Antonio con un tono spiacevolmente smielato e zuccheroso, facendolo arretrare vistosamente, spaventato, quasi terrorizzato. Non gli piaceva il suo sguardo. - Non scappare- gli consigliò lo spagnolo, con il sorriso di un bambino a cui si regala un giocattolo nuovo, afferrandolo per il braccio prima che gli si allontanasse troppo.

-Lasciam-i bastardo!!- cominciò ad insultarlo Romano, cercando di liberarsi dalla sua stretta, ma con ben pochi risultati, l’iberico era piuttosto forte, tanto che senza fatica lo spinse verso di se, facendogli perdere l’equilibrio, cosi da farlo cadere tra le proprie braccia.

- No!- protestò in tono infantile Antonio, - sei troppo carino…- piagnucolò, stingendolo in un ancor più forte abbraccio,  

- A-antonio…- lo chiamò l’italiano arrossendo violentemente, imbarazzato da quella vicinanza,

-Whaaa! Che bell’espressione ♥ - fu la sua esclamazione, mentre entrava in modalità seme, rendendo ancor più nervoso e color porpora il suo Lovino/uke.

- Smettila bastardo pervertito!!! Non sono un liceale che sta prendendo l’autobus!!!- provò ad allontanarlo, ricordando una delle fantasia a cui Spagna poco prima aveva cercato di farlo partecipare, agitandosi sempre più bruscamente. Lo spagnolo però lo sollevo di peso e senza fatica,  per condurlo nella propria stanza,

- Infatti, sei la sposina vergine alla prima notte di nozze- lo corresse Antonio, sorridendo gioioso, ignorando le sue proteste.

Ad un tratto un lampo attraverso la mente dell’italiano, il quale fu percorso da un terribile presentimento,

-Tu hai solo fatto finta di essere ubriaco, vero?- si rese spiacevolmente conto, ritrovandosi a sudare freddo.

 

-Forse..- rispose sibillino Antonio, sogghignando, richiudendosi cosi la porta della camera da letto alle spalle.

Lovino faceva tanto il prezioso, ma una volta lì dentro non avrebbe resistito allungo alle “pressioni” dello spagnolo.

Eh, si. Quella sarebbe stata la miglior settimana della sua vita.

 

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Ehy, salve gente ^^ ...  Prima di tutto volevo spigarvi due cose: 1) Non ho idea di come sia nata questa piccola FF, semplicemente era una giornata noiosa a scuola e ho cominciato a scrivere cosa un poco a casaccio su word. Ed eccola qui ^^’ (lo so, non è una cosa bella da dire xP );
2) I personaggi sono un poco OOC lo ammetto (anche se credo che Feli possegga veramente un “lato oscuro” e Lovi un “lato buono”, se cosi si possono definire xD xD ), spero di non essere uscita troppo dai personaggi ^^’’’’

Cooomunque è tutto: spero che questa FF vi sia piaciuta e fatemi sapere cosa ne pensate ^^ DAANKE...

Bye-bye e alla prossima ;-)))

  
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