Vivi per me.
George si
avvicinò alla lapide, in silenzio.
-Hei Fred -.
Fissò per un
po’ la foto del fratello sorridente, e con un incantesimo
veloce la lustrò per bene. Poi
si sedette lì davanti, per terra, a gambe incrociate.
Distolse lo sguardo.
Sai che fa
impressione vedere la propria lapide? -. Il suo sguardò
tornò alla foto.
Sorrise.
Si passò una
mano fra i capelli, continuando a sorridere.
-Che
silenzio in questo posto. Sembra che sia morto qualcuno! -. Rise
amaramente.
-La verità,
amico mio, è che insieme facevamo davvero ridere, ma da solo
ora sono alquanto
patetico -.
Scosse la
testa.
-Dovresti
vedere, Fred. Qui nascono bambini ogni due mesi! Bill ha due bambine,
per
adesso. Si chiamano Victoire e Dominique. Sono la fotocopia di Fleur,
però
sono sempre alla tana, sai? Anche Percy si è dato da fare..
chi l’avrebbe mai
detto. Charlie invece è rimasto il solito burbero innamorato
dei draghi – sghignazzò
– Finalmente Ron si è deciso! Si è
messo con Hermione! -.
Alzò un
braccio in segno di trionfo, ma lo abbassò subito. Il
sorriso gli morì sulle
labbra, e chinò la testa, giocando con i fili
d’erba.
-Hanno una
bambina, Rose. E Ginny invece è diventata una Potter. Hanno
due figli. – Rialzò
lo sguardo per incontrare quello del fratello – James Sirius
e Albus Severus!
Questo è l’esempio di come si può
rovinare la vita da un figlio già dalla
nascita! -. Scosse la testa ridendo.
-La mamma è
felice. Ha sempre qualcosa da fare, cerchiamo sempre di tenerla
occupata. Ma
papà dice che a volte la notte piange -.
Evocò un
mazzo di fiori e li sistemò ai piedi della lapide, poi li
fece scomparire con
una smorfia.
-Papà anche
sta bene. E’ diventato un inventore adesso. Passa la maggior
parte del suo
tempo fra oggetti babbani -.
-Poi c’è il
figlio di Lupin e Ninfadora, Teddy. Te lo ricordi? Oh, non penso, era
molto
piccolo quando.. -. Scosse la testa e distolse di nuovo lo sguardo
dalla
lapide.
-Passa tutto
il tempo a casa di Harry. E’ il suo padrino. Immagino che lui
provi ad imitare
Sirius, sai? -. Sorrise guardando in lontananza, come per evocare
ricordi antichi
e straordinari.
-Mi ha detto Hagrid che Gazza è andato in pensione! Ma ci
credi, Fred? -. Spalancò gli occhi ridendo, quasi fosse un
bambino.
-Io
lavoro al negozio. Ora sto con Angelina. Penso di amarla, sai Fred? -.
Posò la
testa fra le mani, sorridendo, e riprese a guardare la lapide con
espressione colpelvole, quasi come se quella felicità, la sua felicità,
non fosse giusta, e si sentisse in qualche modo responsabile anche di
quella di suo fratello. Rimase per un pò in silenzio.
-Anzi, ne
sono convinto. Ora aspetta un bambino. Spero sia maschio. Ma anche una
femmina
mi farebbe piacere. -. Fissò la foto e scosse la testa.
-No, ma
certo che no. Non voglio fare lo sdolcinato. -. Rise.
-Lo chiamerò
Fred, se sarà maschio, te lo prometto. -. Chinò
ancora la testa, e si alzò.
-Bè,
fratello. E’ stato un piacere stare con te. Ma la vita ora mi
chiama. -.
Mentre si
girava, un fruscio di vento lo colpì, e gli parve di sentire
una voce distinta
e famigliare.
Annuì, e con
voce bassa rispose -Vivo anche per te. -.
Lanciò un occhiolino alla lapide, poi girò su
se stesso, e scomparve.
**
Non c'è molto da dire.
Forse, solo che Fred è George, e George è Fred, e addio Mondo! :)