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Autore: ryry    15/03/2011    4 recensioni
A sei anni dalla fine della seconda guerra magica – in cui il Bene aveva trionfato sul Male – la mia vita sembrava aver preso una piega inaspettata, ma la felicità finalmente era arrivata anche per me.
Dopo la morte dei miei genitori – uccisi da uno dei seguaci di Voldemort – ero caduta in un mondo di dolore e sofferenza da cui pensavo non ne sarei mai più uscita, invece ecco che la vita mi aveva riservato una strada che non avrei creduto di percorrere, soprattutto con lui.

Questa One-shot si è classificata quinta nella sezione Crack Pairing al ‘Tutto l’amore che ho Contest’ indetto da PaytonSawyer sul Forum di EFP
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Questa One-shot si è classificata quinta nella sezione Crack Pairing al ‘Tutto l’amore che ho Contest’ indetto da PaytonSawyer sul Forum di EFP





Nickname: ryry6
Titolo: Dopo il dolore... la gioia e l'amore
Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Ginny Weasley, Harry Potter, Ron Weasley (comparse)
Pairing scelto: Draco/Hermione
Citazione scelta: C’è sempre un grano di pazzia nell’amore, così come c’è sempre un grano di logica nella follia. – Nietzsche
Genere: Romantico
Rating: Verde
Avvertimenti: One-shot





DOPO IL DOLORE... LA GIOIA E L'AMORE



Ordinati e morbidi boccoli castani mi ricadevano sulle spalle, mentre osservavo un’ultima volta la mia immagine nell’enorme specchio a parete della mia stanza.
A sei anni dalla fine della seconda guerra magica – in cui il Bene aveva trionfato sul Male – la mia vita sembrava aver preso una piega inaspettata, ma la felicità finalmente era arrivata anche per me.
Dopo la morte dei miei genitori – uccisi da uno dei seguaci di Voldemort – ero caduta in un mondo di dolore e sofferenza da cui pensavo non ne sarei mai più uscita, invece ecco che la vita mi aveva riservato una strada che non avrei creduto di percorrere, soprattutto con lui.
Ancora non potevo crederci.
Erano passati ben cinque anni da quella mattina, dalla mattina che cambiò per sempre la mia – anzi, la nostra – vita.

<< Desidera, signorina? >> mi chiese un cameriere.
<< Un cappuccino ed una brioches alla crema, per favore >> risposi, osservando il ragazzo segnare l’ordine sul suo taccuino per poi sparire alla mia vista.
Seduta ad un tavolino esterno di quel bar della Londra babbana, ripensavo all’anno appena trascorso senza i miei genitori.
Avevo trovato subito un lavoro al Ministero della Magia – nell’Ufficio per l’Uso Improprio delle Arti Magiche – ed ero soddisfatta del mio ruolo di segretaria del Capufficio.
Il lavoro non mancava mai e ci mettevo tutta me stessa per svolgerlo al meglio, così da tenere la mente occupata e non lasciarmi risucchiare dal dolore e dal passato.
Nonostante Harry, Ginny, Ron e tutti i miei amici cercassero di farmi distrarre, ancora non ero in grado di lasciarmi ciò che era successo alle spalle e vivere appieno il presente, così da poter mettere le basi per un futuro sereno e felice.
<< Ecco a lei, signorina >> disse il cameriere, interrompendo i miei pensieri.
<< La ringrazio >> risposi, accennando un sorriso.
Una flebile brezza mi scompigliò i capelli e portò al mio naso un profumo che da molto tempo non sentivo – un anno per la precisione – e che mi ricordava terribilmente qualcuno.
Alzai lo sguardo e – a pochi passi dal mio tavolo – scorsi un ragazzo dai capelli biondi e scompigliati, fisico asciutto e scolpito ed uno sguardo grigio come il cielo in tempesta, che si stava avvicinando a me.
<< Buongiorno Granger >> mi salutò.
<< Malfoy >> dissi, riportando l’attenzione alla mia colazione.
Percepii la sedia dinanzi a me spostarsi ed il biondo prese posto al mio tavolo, senza distogliere i suoi occhi attenti e curiosi dalla mia figura.
<< Non avrei mai pensato d’incontrarti in mezzo ai babbani >> proferii, interrompendo il pesante silenzio che si era creato.
<< In un anno possono cambiare molte cose, Hermione, ed un ragazzo che prima giudicava ciò che non conosceva potrebbe aver capito il suo errore >> rispose con tranquillità.
<< Mi stai dicendo che ammetti di aver sbagliato a giudicare inutili e feccia i babbani? >> domandai, ma poi un’altra cosa mi stupì << Mi hai chiamata per nome? >>


Da quel giorno abbiamo iniziato ad uscire e – devo ammetterlo – i pregiudizi che avevo su di lui ai tempi di Hogwarts hanno presto lasciato il posto a qualcosa che andava oltre l’amicizia.
Inizialmente Harry e gli altri non avevano visto di buon occhi Draco – ricordavano ancora troppo bene gli insulti ricevuti e le cattiverie subite – ma col tempo e la continua vicinanza, si erano a loro volta ricreduti, accettando Malfoy tra noi.
Un anno dopo il nostro incontro a quel bar, Draco mi aveva proposto una vacanza a Parigi con lui ed io avevo accettato con entusiasmo la sua proposta.
Visitammo tutti i monumenti più importanti della città e – sulla cima della Torre Eiffel – mi confessò – con un discorso un po’ confuso – il suo amore.

Un magnifico tramonto si mostrava ai miei occhi, mentre Parigi si stendeva in tutta la sua magnificenza tutt’attorno.
Dall’alto della Torre Eiffel si poteva scorgere l’intera città ed una brezza primaverile portava con sé i profumi di pane, fiori appena sbocciati e molto altro.
<< E’ bellissimo >> sussurrai, aprendomi in un sorriso.
Draco si posizionò alle mie spalle, avvolgendomi la vita con le sue braccia forti e protettive e stringendomi contro il suo petto.
<< Hermione >> sospirò al mio orecchio destro.
Un brivido di piacere mi attraversò tutto il corpo, facendomi poi voltare verso quel ragazzo – ormai uomo – che era riuscito nell’impresa di farmi rivivere, di farmi riemergere dal vortice di dolore e sofferenza in cui continuavo a cadere.
Quell’uomo era riuscito a rubarmi il cuore.
I miei occhi si scontrarono con i suoi e mi persi in quelle iridi argentee, così profonde e vive.
<< Un anno fa ci siamo incontrati in un bar londinese e d’allora ci siamo conosciuti più intimamente, diventando amici. Però c’è una cosa che devi sapere. Il sentimento che mi lega a te non è solo d’amicizia, ma qualcosa di più profondo che non avrei mai pensato di poter provare. Ti ho chiesto di accompagnarmi in questa vacanza, non solo per godere della tua compagnia, ma anche perché cercavo il momento giusto per poterti confessare i miei sentimenti ed ora quel momento è arrivato. Hermione >> iniziò a dire Draco, ma lo fermai posandogli due dita sulle labbra.
<< Ti amo anch’io Draco >> mormorai, sorridendo.
Lo vidi ricambiare il mio gesto, prendendo la mano con cui l’avevo zittito nella sua e stringendola gentilmente, prima di abbassare il viso su di me e baciarmi con dolcezza.


Al nostro ritorno dalla Francia, Draco mi aveva proposto di trasferirmi al Manor di sua proprietà ed io avevo acconsentito, iniziando così la nostra convivenza.
Un sonoro ‘Pop’ mi riportò al presente e mi fece voltare in direzione dei miei migliori amici, arrivati giusto in tempo per poterci avviare tutti insieme allo stadio di Quidditch per l’ultima partita del mondiale.
<< Allora sei pronta? >> mi chiese Ginny, sorridendo.
<< Sì, possiamo andare >> risposi, affiancandola e smaterializzandoci dinanzi lo stadio.
<< Ron ci sta già aspettando in tribuna >> mi urlò Harry, cercando di sovrastare il chiassoso vociare dei tifosi.
Entrammo nell’edificio ed iniziammo a salire sui vari piani, raggiungendo i posti in tribuna e venendo accolti dal Ministro della Magia in persona.
<< Miei cari, sono contento di vedervi. Prego, accomodatevi e godetevi la partita >> ci salutò, voltandosi subito dopo verso il campo da Quidditch.
Con un incantesimo, il Ministro amplificò la sua voce per farsi sentire dalle migliaia di persone che affollavano lo stadio e presentare così le due squadre finaliste del mondiale.
L’Inghilterra fece il suo ingresso – accolta da urla e fischi d’incoraggiamento – subito seguita dall’Irlanda.
<< Ecco Draco >> mi disse Ginny, indicando un giocatore alla mia destra.
Ebbene sì, Draco era entrato nella squadra di Quidditch dell’Inghilterra da due anni e ricopriva – egregiamente, secondo il mio modesto parere – il ruolo di Cercatore.
Le partite di campionato lo costringevano a stare lontano da casa per alcune settimane, ma poi tornava sempre da me e mi riempiva d’attenzioni come solo un perfetto fidanzato poteva fare. E lui – per me – era ancor più perfetto del più perfetto dei galantuomini esistenti sulla faccia della Terra.
<< Abbia inizio la partita >> vociò il Ministro della Magia, scatenando la gioia della miriade di tifosi radunati per quell’evento.
Mi sembrò di trattenere il respiro per tutto il tempo della partita, emozionata perché sapevo quanto importate potesse essere quel momento per Draco ed i suoi compagni.
<< Sembra che i Cercatori abbiano avvistato il Boccino >> disse Ron, che ci aveva raggiunto poco dopo il nostro arrivo.
Spostai lo sguardo su Draco e sul Cercatore dell’Irlanda, osservandoli puntare qualcosa proprio dinanzi a loro.
I due giocatori indirizzarono le loro scope verso il basso, dirigendosi a gran velocità verso il prato verde dello stadio.
<< Così si schianteranno! >> esclamò una donna alle mie spalle.
L’irlandese cambiò direzione di volo e tornò in alta quota, mentre inorridii nel constatare che Draco sembrava intenzionato a proseguire nel folle intento di recuperare quel maledetto Boccino.
<< Ma è pazzo! >>
<< Non riuscirà ad evitare il suolo in tempo! >>
<< L’impatto sarà mortale! >>
<< Draco >> sussurrai, con le lacrime agli occhi dalla paura.
All’ultimo secondo prima del contatto con l’erba del campo, il Cercatore dell’Inghilterra deviò direzione ed alzò il braccio sinistro verso gli spalti.
<< Malfoy ha preso il Boccino d’Oro! L’Inghilterra è Campione del Mondo! >> si sentì urlare dal Ministro.
Mi presi la testa tra le mani, non riuscendo a trattenere i singhiozzi di sollievo per lo spavento che quell’idiota del mio ragazzo mi aveva fatto prendere.
<< Vieni, Herm. Andiamo dalla squadra >> mi strattonò Ginny.
La seguii, ricomponendomi e ritrovando la calma e la compostezza che mi distinguevano in momenti come quelli.
Molti tifosi erano scesi dagli spalti e stavano festeggiando i neo Campioni Mondiali, ma appena Harry ed il Ministro li raggiunsero, si fecero da parte per lasciarli passare.
<< Draco, ci hai fatto prendere un bello spavento! >> esclamò Ginny, abbracciando il biondo Cercatore.
<< Avevo tutta la situazione sotto controllo >> lo sentii rispondere.
Quando i due amici si scostarono, mi ritrovai immobile dinanzi al mio ragazzo.
<< Piaciuto lo spettacolo? >> mi chiese, stampandosi sul viso il suo solito ghigno made in Malfoy.
<< Tu sei tutto matto! >> esclamai, lasciando che la mia voce si alzasse di alcune ottave.
Un suo braccio mi avvolse velocemente la vita e mi tirò a sé con forza, ma nel contempo con gentilezza.
<< Ringraziando Salazar, perché se non lo ero ci provavo col cavolo! >> ribatté, mantenendo sul viso quel sorrisetto divertito.
<< Fammi assistere ancora ad una mossa del genere e giuro su Merlino che sei un uomo morto >> lo minaccia, ma un ghigno degno di lui si fece largo sulle mie labbra e la mia intimidazione perse la sua aria pericolosa.
<< Per oggi, so come farmi perdonare >> mi rivelò, scostandosi ed inginocchiandosi dinanzi a me. Gli occhi di tutti i presenti erano fissi su di noi e potevo scorgere sui loro volti un’espressione di puro stupore.
<< Hermione Jane Granger, nonostante posso risultare un fidanzato lunatico, a volte assente, pazzo – anche se su questo punto avrei da ridire – e follemente innamorato, vorresti concedermi l’onore di diventare mia moglie? >> mi chiese, mostrandomi un cofanetto con dentro un bellissimo solitario.
Ginny era letteralmente a bocca aperta ed Harry sembrava aspettarsi una scena del genere, dato il sorrisetto contento che gli leggevo in viso.
<< Sì >> fu tutto ciò che riuscii a rispondere.
Osservai il mio – ormai ufficiale – fidanzato infilarmi l’anello al dito ed alzarsi subito dopo per regalarmi il bacio più passionale, intenso ed amorevole di tutta la mia vita.

Un anno dopo



<< DRACO LUCIUS MALFOY CHE SCHERZO E’ MAI QUESTO >> urlai.
Appena avevo messo piede nella futura stanza del mio piccolino, ero stata accolta dai colori verde-argento della Casata di Serpeverde.
<< Mia bella mogliettina, cosa ti ha turbata tanto? >> domandò il magnifico uomo che solo da nove mesi era diventato mio marito.
<< Come ti è saltato in mente di addobbare la stanza di nostro figlio coi stendardi ed i colori di Serpeverde! >> esclamai, furibonda.
<< Credi davvero che il nostro principino finisca in una Casa che non sarà Serpeverde? Mia cara, certo che conosci proprio male noi Malfoy >> mi prese in giro Draco.
<< Ti ricordo che ora sono una di voi e che non permetterò al mio bambino di finire in una Casa di pazze ed irritanti serpi >> ribattei, fronteggiando mio marito a testa alta.
<< Dettagli, amore. Dettagli >> mormorò il biondo, zittendomi con un bacio da infarto.
<< Sei un folle se pensi che non lotterò con le unghie e con i denti per evitare che mio figlio finisca a Serpeverde >> gli rivelai, sfiorando le sue labbra morbide ed invitanti.
<< Sei solo al sesto mese di gravidanza ed io ho ancora undici anni a disposizione per farti cambiare idea. Comunque, potremmo sempre avere altri figli finchè uno di loro non finirà a Grifondoro, anche se non scommetterei un galeone su questa possibilità >> mi riferì Draco, ghignando.
<< E perché mai? >> chiesi, avvolgendogli il collo con le braccia.
<< Perché tutti sanno quanto focosi ed imprevedibili sono i Malfoy, quindi – a logica – l’unica Casa a cui corrispondono queste qualità è Serpeverde >> ragionò lui.
<< Quella che hai appena aperto è una guerra a tutti gli effetti, Malfoy >> gli feci notare, sogghignando.
<< E sono sicuro di vincerla, solo che ora vorrei pensare un po’ a noi. Sai mia bella mogliettina, sono un paio di ore che non sento il letto cigolare >> disse Draco, malizioso.
Sorrisi alla sua allusione e lo baciai con amore e passione, felice per come la mia vita era cambiata da quando avevo rincontrato Draco in quel bar babbano e per il futuro pieno di gioia ed amore che mi si prospettava davanti insieme a lui ed al nostro bambino.

C’è sempre un grano di pazzia nell’amore,
così come c’è sempre un grano di logica nella follia.
(Nietzsche)



   
 
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