Si sedette di fianco a lui, era visibilmente teso. Era pronto per affrontare la situazione?
- Ehi, amico. Come te la passi?
- Non male, ma potrebbe anche andare meglio.
Quest’uomo sembrava così freddo, un pezzo di ghiaccio a cui le donne non sanno resistere. Caso strano che si trovasse tutto solo, questa sera.
- Cosa fai in questo buco? Non mi sembri il tipo.
- Non sono solito bere, ma è un periodo un po’ pesante.. Un drink non migliorerà certo le cose, ma un piccolo sfogo..
- Oh, non aggiungere altro.
- Anche tu?...
- Sì, e ti dirò di più, amico. Sono stanco di queste sciacquette, non dà alcuna soddisfazione portarsele a letto, sai?
- Quindi.. sei in cerca di qualcosa di serio?
- Francamente non lo so nemmeno io cosa sto cercando, accadrà quel che accadrà.
Dopo aver dato l’ultimo sorso al suo drink, finalmente alzò lo sguardo e lo diresse verso il suo interlocutore. Lui era impressionatamene vicino, coi suoi occhi di ghiaccio e caldi allo stesso tempo, la sua barba ispida, e la bocca che tanto bramava. Lo stava fissando, in attesa di una risposta, come se gliela potesse leggere in faccia.
Forse era così? Era giunto il momento di provare? Ma se avesse fallito? Non osava immaginare la vergogna nel venire respinto, un tentativo ridicolo con un uomo troppo burbero per volere l’amore. Ma se invece si stavano cercando entrambi? In quel caso avrebbe finalmente ottenuto la persona tanto desiderata, per quanto insano paresse quel desiderio.
L’uomo continuava a fissarlo. Quando, stufo di aspettare, lo prese per il colletto lui trasalì. Cosa aveva intenzione di fare? Perché mai avrebbe dovuto picchiarlo?
E invece, con sua grande sorpresa, si portò vicino il suo viso. Aveva paura, stava sudando, tremava anche? L’uomo gli mise le grandi mani dietro la schiena e se lo spinse contro, i loro corpi come attillati. Ormai non vi erano più dubbi su quali fossero le sue intenzioni: voleva Michael, e lo voleva ORA. Gli infilò la lingua in bocca e lo baciò a lungo, mentre lui andava sciogliendosi per questo bacio tanto atteso e ardito. Si strinsero più forte, mentre continuavano quel gioco di lingue. Sentiva il ruvido della barba contro la sua faccia, un dolore piacevole.
Quando si staccarono, Michael gli lesse un accenno di sorriso; non l’aveva mai visto sorridere prima d’ora. Era questa la novità che cercava?
Lo portò fuori e salirono nella sua macchina. Giusto il tempo di entrare in casa e Michael venne buttato sul divano sgangherato, lui gli si buttò addosso e gli tolse la camicia. Era sudato, un po’ per il nervoso un po’ per l’emozione, e questo non fece che rendere lui più frenetico. Si stese su di lui e lo baciò, accarezzando ardentemente tutto il suo corpo. Lo sentiva caldo sotto di lui, gli baciò il collo facendolo gemere, poi tornò alla bocca. Era chiaro per entrambi che ora appartenevano uno all’altro. Si recarono abbracciati in camera da letto, dove portarono a termine la loro unione, un amore tanto atteso quanto non sperato, che era diventato reale.