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Autore: Fabi_    15/03/2011    1 recensioni
Un tempo gli altri centauri erano la sua famiglia.
Per questo la freccia che Cassandro gli stava puntando contro, gli faceva male come se avesse già centrato il suo cuore.
PROTAGONISTI: Fiorenzo, Cassandro, Centauri, la storia ha partecipato al contest 'gioco di squadra', di foxfeina, ottenendo un punteggio di 39/40
Genere: Fantasy, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Questa storia ha partecipato al contest 'Gioco di squadra'. Più giù trovate il banner della mia squadra, abbiamo perso la prima gara, ma ci faremo valere XD

Ringrazio la giudice foxfeina, la mia squadra e chiunque leggerà la storia.

 

 puff

 


 

Una famiglia.


Un tempo gli altri centauri erano la sua famiglia.

Per questo la freccia che Cassandro gli stava puntando contro, gli faceva male come se avesse già centrato il suo cuore.

“Siamo fratelli”, riuscì a sussurrare.

“Tu ti sei venduto, non hai più niente a che fare con noi. Tornatene dagli umani”. La voce gelida del suo compagno del passato era peggio di un pugno nello stomaco.

Fiorenzo si era fatto da parte, non avrebbe permesso a Cassandro di ucciderlo, sapeva che questo avrebbe scatenato una guerra all’interno del branco, per lo stesso motivo aveva deciso di non forzare gli eventi, prima o poi avrebbero capito.

Ora però, non aveva più una casa. Piton l’aveva cacciato da Hogwarts senza curarsi di dargli una motivazione, anche se il Centauro aveva capito chiaramente quale fosse il motivo: non era certo degno di insegnare. Si era perfino stupito che quel lurido Mangiamorte non avesse cacciato il branco intero dalla Foresta Proibita. Forse non ne sentiva la necessità, forse credeva che si sarebbero sterminati tra loro a causa della presenza dei Dissennatori, che spesso entravano nella foresta.

Fiorenzo ormai si era rassegnato a starsene ai confini dei territori del branco, ad annusare i profumi che lui aveva da sempre associato alla parola casa, a suonare il suo flauto per intrattenere i Thestral e i pochi Unicorni che ancora non erano scappati, gli unici rimasti a tenergli compagnia.

Il suo arco era invece l’unico vero amico che gli restava, passava le giornate a preparare le frecce che avrebbero dovuto difenderlo in caso di attacchi. Si sarebbe impegnato a difendere il suo branco da qualunque cosa o persona avesse tentato di introdursi nel territorio per offendere. Fiorenzo era pacifico, ma l’unico modo che aveva di rendersi utile era questo: combattere per loro. Forse un giorno l’avrebbero accolto di nuovo a casa.

Si nutriva di ciò che la foresta gli regalava e spesso anche di quello che alcuni studenti gli portavano di nascosto. Non capiva cosa li spingesse ad essere gentili, ma quello era uno dei lati buoni degli uomini.

La loro debolezza spesso era anche la loro forza. Era questo che Cassandro non capiva.

Gli umani potevano essere gentili, creature interessanti. Non era forse stato un gesto gentile quello di Silente? Non aveva forse tentato di tendere una mano verso il branco per rendere la convivenza più semplice?

Voleva che non ci fossero discriminazioni, né tra gli umani, fossero maghi o Babbani, né tra le diverse razze. Forse questo aveva messo Silente in una posizione difficile nei confronti del mondo magico, che invece riteneva i Centauri Creature d’intelligenza quasi umana.

In quella tiepida giornata di metà aprile, Fiorenzo stava intagliando delle frecce come al suo solito, le depositava nei sentieri battuti dai suoi simili, con la speranza che le prendessero per un segno della sua lealtà e del suo desiderio di avere un dialogo.

Osservava i fiori che stavano sbocciando nella piccola radura che aveva scelto di occupare quel giorno, i raggi del sole filtravano tra i rami degli alberi e tutto sembrava carico dell’energia pulita che rinvigorisce la natura in primavera.

La foresta sembrava gioire, era più viva che mai.

Proprio mentre osservava il gioco di luci e ombre formato dai rami e dal sole, vide dei Centauri fermi di fronte a lui, seminascosti nell’ombra della foresta.

Una volta resisi conto di essere stati visti, iniziarono ad avanzare lentamente. Fiorenzo lasciò cadere a terra la freccia che stava intagliando e la sua faretra. Lui non avrebbe combattuto contro di loro.

“Fiorenzo, abbiamo delle domande da porti”.

“Risponderò”.

Con voce piatta, Cassandro cominciò a parlare: “Gli umani, ti hanno trattato bene?”

“Sì”.

“Ti hanno fatto domande sul nostro modo di vivere?”

“A volte, ma non hanno voluto sapere niente di privato, niente segreti per loro”, Fiorenzo rispondeva con poche parole, sapendo che era questo che i suoi simili volevano.

“Ti hanno studiato? Ti hanno costretto a rinnegare la foresta per stare con loro?”

“No. Niente di tutto questo. Ho solo insegnato loro l’arte della Divinazione, ho insegnato loro ad amare la foresta. Ho conosciuto dei maghi molto lontani dalla corruzione che un tempo ci aveva costretti ad allontanarci da loro. Silente mi ha sempre trattato da suo pari. È quello che vorrei per noi, vorrei che non ci fossero più guerre. Lo sai, Cassandro, sono sempre stato un idealista…”

“Basta così, Fiorenzo, ora dobbiamo decidere”.

I Centauri si allontanarono e discussero per qualche minuto, al loro ritorno, a parlare fu Ratlaldo: “Fiorenzo, per una decisione quasi unanime del nostro consiglio, sei riammesso nel branco. Abbiamo visto come sarà il futuro e abbiamo capito che un’alleanza è ciò che ci serve adesso. Non terremo gli occhi serrati come un tempo, metteremo fine alla guerra che sta sconvolgendo il mondo nel quale tutti viviamo, dando un sostegno a questi umani con i quali abbiamo sempre avuto un rapporto conflittuale, ma che paiono bisognosi di un nostro aiuto. Lo facciamo per scacciare l’oscurità da questa foresta. Lo facciamo per la nostra sopravvivenza”.

Fiorenzo gioì in silenzio di quella scelta che pareva soltanto egoistica, ma che invece era un passo verso il sogno che tutti nel branco credevano irrealizzabile, quel sogno che nessuno avrebbe ammesso di avere: una convivenza pacifica e collaborativa con gli umani.

 

♣ FINE ♣

 

 



 

Grammatica: 10/10

Lessico e stile: 10/10

Originalità: 5/5

Caratterizzazione e IC: 10/10

Gradimento personale: 4/5

Totale: 39 punti

 

Il personaggio di Fiorenzo mi è sempre piaciuto tantissimo, sin dalla sua prima comparsa *-* E' bello che tu l'abbia scelto come protagonista, non è una scelta semplice né ovvia. La storia mi è piaciuta parecchio. Per quanto manchi di colpi di scena ed esagerata intensità emotiva, riesce ad avere un suo perché. Scrivere in uno stile del genere non è semplice: si rischia di annoiare il lettore con descrizioni e introspezioni. Eppure, devo dire, sei riuscita ad incuriosirmi quel tanto che bastava a farmi arrivare fino alla fine in tutta tranquillità, senza ansia, ma piacevolmente. E' una sensazione un po' strana, non so come spiegarmi. Non direi “E' una storia meravigliosa”, ma è veramente piacevole da leggere. Credo di non riuscire a dirti altro, e il punteggio parla da solo :)

   
 
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