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Autore: Balestra    16/03/2011    4 recensioni
Una mia storia comica per celebrare i 150 anni dell'Unità, con una spedizione dei mille tutt'altro che epica, con un Garibaldi che non avete mai visto...
Leggete e commentate. Rating giallo per esclamazioni colorite.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: L'Ottocento
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LA SPEDIZIONE DEI 1000

meno 990

 

Una ficiton per festeggiare i 150 anni del nostro paese... ovviamente comica, ambientata al tempo della spedizione dei 1000, con protagonista un Garibaldi come non lo avete mai visto...

 

 

Torino, una bella giornata luminosa. Vittorio Emanuele II se ne sta beatamente seduto a fare pensieri sconci sull'amicone Napoleone III.

Improvvisamente una porta si apre... parte una musica figa di sottofondo... ed entra Garibaldi. Il condottiero si lancia in una serie di pose fighe, mentre alcuni paparazzi si affrettano a scattargli le foto.

 

Vittorio Emanuele: -Il solito sborone...-

Garibaldi: -Vitto! Quanto tempo!-

Vittorio Emanuele: -Porta rispetto, sono il tuo re! E smettila di chiamarmi a quel modo-

Garibaldi: -E andiamo, su! Stai le ore qui, a trastullarti l'uccello mentre pensi a quel francese invece di scendere a governare e, magari, unificare l'Italia...-

Vittorio Emanuele: -Di nuovo! Ogni santo giorno vieni qui a chiedermi questo... HEI, COME SAI CHE MI MASTURBO PENSANDO A NAPOLEONE?!-

Garibaldi: -Bhe, ho trovato una foto dell'imperatore francese, in pose provocanti tra l'altro, coperta di sp...-

Vittorio Emanuele: -Basta! Non continuare.-

Garibaldi: -Come vuoi, Emanù!-

Vittorio Emanuele: -Basta con questi soprannomi idioti.-

Garibaldi: -Torniamo seri... Come ogni santo giorno, sono venuto a chiederti se ti sei deciso a fare l'Italia-

Vittorio Emanuele: -E io, come ogni santo giorno, ti risponderò di no. Ma cosa ci trovi di bello a voler attaccar briga con i Borbone?-

Garibaldi (Voce solenne): -è una storia iniziata molto tempo fa...-

Vittorio Emanuele (sospirando): -Ci risiamo...-

Garibaldi: -Ero andato in vacanza nel Regno delle Due Sicilie quando... lo vidi. Francesco II di Borbone con i suoi amici. Mi venne incontro e strillò qualcosa in una qualche lingua incomprensibile. E io cosa risposi? Risposi “Terù, non ho capito un cazzo!”. E così mi pestarono e mi fregarono la merenda... da allora voglio VENDETTA!-

Vittorio Emanuele: -Il solito esagerato... ma pure tu, chiamare Terùn il primo che passa!-

Garibaldi: -Mio re, mi dia il permesso di malmenare Francesco e avere la mia vendetta...-

Vittorio Emanuele: - E col ca... (ci pensa) Anzi. Anzi. Caro Garibaldi, sai che io ho fatto un accordo con il buon vecchio Napoleone?-

Garibaldi: -Di usare sempre la vasellina quando...?-

Vittorio Emanuele: -Anche quello... MA CHE CAZZO MI FAI DIRE! Ho firmato con lui gli accordi di Plombiers.-

Garibaldi: -Ma non è stato Cavour?-

Vittorio Emanuele: -Dettagli. Allora, ho fatto questi accordi di Plombiers...-

Garibaldi: -Vittò, pronunci male! Si dice Plombières.-

Vittorio Emanuele: -E ma vaffanculo. Come si dice si dice. Devo dargli tutto il sud e il centro.-

Garibaldi: -Si, me ne hanno parlato.-

Vittorio Emanuele: -Naturalmente non rispetterò i patti ma questa potrebbe essere la volta buona per metterlo in... ano... ai Borbone. Usiamo gli accordi come scusa e ci prendiamo il sud.-

Garibaldi: -Vittò, finalmente! Finalmente ti sei deciso!-

Vittorio Emanuele: -Ma non dire niente a Benso, sennò quello rompe i coglioni.-

Garibaldi: -Promesso, Vittò-

Vittorio Emanuele: -BASTA CHIAMARMI COSI', PORCA PUTTANA!-

 

Entra Cavour, con sottofondo una canzone lirica epica. L'Inquadratura spazia dall'alto verso il basso, dando un senso di fighezza in più.

 

Cavour: -Che dite? Che urlate?-

Vittorio Emanuele: -Niente, Benso.-

Cavour: -Pensavo che stesse facendo cose sconce.-

Vittorio Emanuele: -Benso, secondo te sono quel tipo di persona?-

Cavour: -Andiamo, tutti lo sanno che passate intere notti con Napoleone a fare...-

Vittorio Emanuele: -Non dirlo.-

Cavour: -Comunque, di che parlavate?-

Garibaldi: -Ecco, noi...-

Vittorio Emanuele: - Discutevamo della veridicità del fatto che Sapendo che la somma degli angoli interni di un triangoloo qualsiasi è 180° (π rad), nel caso particolare di un triangolo rettangolo, sapendo che uno degli angoli interni è retto allora è facile dedurre che la somma degli altri due angoli interni vale sempre 90°-

Cavour: -Aaaa, la geometria! Quale nobile arte... (Comincia a divagare, non prestando attenzione a ciò che lo circonda)

Vittorio Emanuele: -Partite domani da Quarto, vedrò di trovarvi qualche barcone di immigrati in cui confondervi-

Garibaldi: -Ma quante persone potrò reclutare in così poco tempo?-

Vittorio Emanuele: -Cazzi tuoi. Ora devo tornare alle foto di Nap... cioè, ai miei affari di stato.-

 

Vittorio e Garibaldi escono dalla stanza, lasciando Cavour a parlare da solo sulla geometria.

 

PARTENZA DA QUARTO

Porto di Quarto, quattro di mattina. Garibaldi, in incognito, cammina tra gli scaricatori che lanciano bestemmie contro ogni divinità conosciuta e sconosciuta.

Un gommone sgonfio pieno di rattoppature è attraccato alla bell'e meglio.

 

Garibaldi: -Cosa? Questa sarebbe la nave promessami da Vittorio Emanuele? Speriamo almeno di aver reclutato un grosso esercito-

 

Dal nulla compaiono 10 barboni sdentati, capitanati da un tizio.

 

Tizio: -Ecco i volontari che formeranno il suo esercito, grande Garibaldi-

Garibaldi: -Ma io ne avevo chiesti mille!-

Tizio: -Non erano molti i volontari disposti ad imbarcarsi un gommone per cercare di rovesciare un impero dotato di esercito.-

Garibaldi: -Alle armi ci ho pensato io, mi hanno fatto un buon prezzo.- (estrae fucili e pistole)

 

I barboni afferrano le armi. Garibaldi salta sul gommone.

 

Garibaldi: -Andiamo a fare l'Italia!-

Barbone: -Cosa? L'Italia? Io pensavo di andare a magiare la pizza napoletana.-

Garibaldi: -Ci sarà tempo per quello!-

 

Il gommone parte, tra la puzza di pesce marcio, le imprecazioni e i peti mattutini.

 

Garibaldi: -Avrei pensato a qualcosa di più glorioso...-

 

ARRIVO A MARSALA

 

Il gommone attracca a Marsala. Un soldato borbonico, che controlla eventuali immigrati clandestini, vede arrivare Garibaldi.

 

Soldato: -Hei, lei! Lei! Venga qua! Chi è, cosa fa qui?-

Garibaldi: -Sono venuto a fare l'Italia e a scacciarvi dalle vostre terre per sottomettervi al regno di Piemonte, a tasse, leggi idiote e cazzi vari. E sono qui anche per vendicarmi di Francesco di Borbone-

Soldato: -Mi scusi...- ( si gira) -Qualcuno venga ad aiutarmi a malmenare questi!-

 

Una ventina di soldati borbonici arrivano, armi alle mani.

 

Garibaldi (estrae la pistola e la punta contro i soldati): -Morite! Per l'Italia!-

 

Il proiettile esce dalla canna dell'arma e colpisce un soldato borbonico, ricoprendolo di vernice.

 

Garibaldi: -Ma come! Mi hanno fregato! Armi da paintball!-

Soldato: -Oh-oh! Qualcuno è nella merda... Polentone del cazzo. Volevi ammazzarci è?-

Garibaldi: -Mi insulti! Ti sfido ad un gioco che si usa dalle nostre parti...-

Soldato: -E quale sarebbe?-

Garibaldi : -Ho perso. Ora anche tu--

Soldato: -O porca... figlio di... erano dieci anni che non ci pensavo!-

Garibaldi: -Prateriatamente non interagirei con postilla per trovare la fermata del comburato!-

Soldato: -Eh?-

Garibaldi: -CHIUPA!!!!!!!!!!-

Soldato: -Ti chiama?-

Garibaldi: -Chi?-

Soldato: -'STO CAZZOOOOOOOOOOOOO!-

Garibaldi: -Questa è una battaglia che non posso perdere...-

Soldato: -Antanti la confraternita?-

Garibaldi: -E se ti offrissi da mangiare?-

Soldato: -E perché?-

Garibaldi: -Dimmi cosa vorresti.-

Soldato: -Palloni fritti rabarbarati come se fosse shake e mastro appaninato-

Garibaldi: -Mastro appaninato con rimbalzo o senza?-

Soldato: -Mi hai smerdato...-

Garibaldi: -UI ARE TE CEMPIOOOOOON!-

Soldato: -Vedremo quanto riderai quando incontrerai l'esercito...-

Garibaldi: -A si? Films, sfrogari, dari, sori, dilgobani?-

Soldato: -Eh?-

Garibaldi: -CHIUPAAAAAAAAAAAAAAAAA!-

Soldato: -O ma porco...-

 

Garibaldi e i suoi escono trionfanti dal porto della città. Acclamati dalla folla accorrono in birreria, pronti per sbronzarsi.

 

 

BATTAGLIA PER IL SUD

Garibaldi e i suoi dieci, sbronzi, barcollano fino al luogo d'incontro con il re Borbonico, Francesco II.

 

Garibaldi: -In ogni città in cui siamo stati ci siamo sbronzati e l'abbiamo liberata! Ora ci attende l'ultimo scontro!-

I dieci: -Yeeeeeeh!-

Garibaldi: -Glie la faremo vedere, a Franeeeeeeeesc.... (vomita)

 

Entra in scena Francesco II, a cavallo di uno dei suoi servi.

 

Francesco II (scendendo dalla schiena del servo): -Garibaldi! E così ci incontriamo!-

Garibaldi: -Già. E io avrò la mia vendetta!-

Francesco II: -Vendetta?-

Garibaldi: -Si. Per quando mi picchiasti! Non ricordi?-

Francesco II: -Veramente non ho mai picchiato nessuno-

Garibaldi: -Ma come! Ho vissuto tutta la mia vita per vendicarmi... e... e...-

Francesco II: -è la prima volta che ti vedo.-

Garibaldi: -Ma se non eri tu, chi era quello?-

Francesco II: -Non so nemmeno di chi parli.-

Garibaldi (si sforza... gli sovviene l'immagine di Pio IX): -ORA RICORDO! Pio IX. È stato lui! VENDETTAAAAAAAAAAAAAAA!-

Francesco II: -Ma tu sei assatanato!-

Garibaldi: -Dopo il Sud toccherà anche a Roma! Terùn, togliti dai piedi-

Francesco II: -Polentone del cazzo. Vuoi rissa?-

Garibaldi: -Fammi vedere!-

Francesco II: -Ok. 11 contro 11, ora e adesso-

 

Garibaldi e i suoi barboni sono pronti a combattere.

 

Francesco II (Indicando undici tizi da tre metri ciascuno e completamente composti di muscoli): -Io verrò rappresentato da questi lottatori di wrestling professionisti-

Garibaldi: -O mio... (rivolto ai suoi) è il momento dell'arma segreta.-

 

Garibaldi estrae dalla tasca la sua arma più potente...

 

Garibaldi: -Ecco a voi un problema di geomteria!-

Lottatori di Francesco: -NOOOO! Vade retro!-

Garibaldi (avvicinandosi con il problema in mano) -Fatevi sotto-

Lottatori: -Se in un triangolo rettangolo AB=5 cm, AC= 7 cm, quanto misura CB? Ecco... noi...-

Garibaldi: -Arrendetevi!-

Lottatori (scoppiano a piangere): -Non siamo capaci! Siamo degli asini! Ci arrendiamo!-

Garibaldi: -E il Sud è nostro! Francesco, fai le valigie!-

Francesco II: -Pio IX mi aiuterà e da Roma rovesceremo il Piemonte!-

Garibaldi: -Come no! Ora vado in osteria! Seguitemi, truppe!!-

 

Garibaldi e i suoi si sbronzano in osteria.

 

Garibaldi (Ubriaco come una spugna): -Domani (singhiozzo) andremo fino a (singhiozzo) Roma e ce la (singhiozzo) prenderemo! E avrò la mia vend.... (vomita)-

I dieci: -Bravo! Hai ragione!-

Garibaldi: -O Roma o Morte!-

I dieci: -O Roma o Porte!-

 

TEANO

 

Garibaldi e i suoi arrivano a Teano. Ad aspettarli c'è Vittorio Emanuele.

 

Vittorio Emanuele II: -Benso c'ha sgamato. Dobbiamo finirla qua Napoleone III s'incazza. E poi finiamo in una guerra-

Garibaldi: -Ma la mia vendetta!-

Vittorio Emanuele II: -Ma non l'ahi già ottenuta?-

Garibaldi: -MI ero sbagliato, non era Francesco che mi ha malmenato ma Pio IX-

Vittorio Emanuele II: -Ma che c'entra ora Pio IX! Senti, dammi i territori che hai preso e torniamo a Torino.-

Garibaldi: -Ma dai, Vittò!-

Vittorio Emanuele II: -Se non lo farai ti ritroverai con un fucile in culo.-

Garibaldi: -Allora obbedisco.-

Vittorio Emanuele II: -Quello che conta ora è trasformare questa enorme cazzata in un avvenimento storico che i posteri ricorderanno per sempre. Mi capisci?-

Garibaldi: -Più o meno...-

Vittorio Emanuele II: -Andiamo, su. Sono sicuro che anche tra 150 anni l'Italia sarà in buone mani-

Garibaldi: -Hai ragione. Mica la monarchia crollerà a favore di una repubblica guidata da un nano ultrasettantenne che va a puttane-

Vittorio Emanuele II: - Ridicolo-

 

Vittorio Emanuele II, Garibaldi e compagnia bella corrono all'osteria più vicina a... bhe, lo sapete.

 

 

E così ecco qua la FF per i 150 anni d'Unità. Spero che vi sia piaciuta. Recensite, mi raccomando.

 

BALESTRA

 

  
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