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Autore: Medea Astra    16/03/2011    2 recensioni
Chi c’è poi di più sciocco… no, di più beato di quelli che si ripromettono una straordinaria felicità se recitano tutti i giorni quei famosi sette versetti dei sacri salmi?
mi farebbe piacere ricevere i vostri commenti...bacione e grazie per l'attenzione.
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Epoca moderna (1492/1789)
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Chi c’è poi di più sciocco… no, di più beato di quelli che si ripromettono una straordinaria felicità se recitano tutti i giorni quei famosi sette versetti dei sacri salmi?
Erasmo de Rotterdam
La mattina dei 31 Ottobre 1517 gli abitanti della cittadina tedesca di Wittemberg  ebbero un risveglio a dir poco movimentato. Sulle porte della chiesa di Ognissanti, infatti, erano state affisse 95 tesi che esponevano le nuove teorie religiose e invitavano i cittadinial pubblico confronto su di esse. Il documento portava in calce la firma di Martin Luther, colui che oggi, erroneamente chiamiamo Lutero. Quest’ultimo, figlio di un minatore e di una contadina, viveva a Wittemberg da anni, lì infatti esercitava la professione di docente di teologia presso l’università. Uomo dai modi pacati, ma facile ad infervorarsi, godeva di buona fama presso chiunque, in special modo presso i locandieri, di cui spesso era ospite e che ce lo descrivono come una buona forchetta. Di pari passo con la sua fame, andava però la sua fede, tanto da esser paragonato da molti,ai mistici orientali. Nel 1510 Luther si era recato a Roma per sbrigare alcune faccende per conto del suo ordine. Aveva accettato l’incarico perché aveva sentito parlare di un papato corrotto come non mai e voleva accertarsi con i suoi occhi di come fosse la situazione. Quella che Luther salutò con la celebre frase: “ Salve Roma città santa madre di martiri, a te mi inchino” si rivelò degna delle voci che circolavano su di essa. Agli occhi inquisitori del monaco apparve una chiesa dedita al lusso, allo sperpero, corrotta, immorale e permeata da un rigido formalismo. La povertà predicata da Cristo era in netto contrasto con l’eccessiva ricchezza della chiesa. Sconvolto da quanto vide, una volta tornato in Germania, si dedicò anima e corpo alla sua battaglia: la riforma della chiesa. Per sette lunghi anni lavorò sui testi sacri e consultò i letterati del suo tempo, il suo più che uno studio fu un viaggio alla riscoperta degli antichi valori della cristianità che culminò con la stesura delle 95 tesi. La chiesa rifiutata come divina, la salvezza raggiungibile solo per fede e libero esame dei testi sacri, furono i principi cardini della riforma luterana. La diffusione delle nuove idee fu incoraggiata e supportata dalla stampa a cui il monaco affidò anche le numerose traduzioni della Bibbia in modo che tutti potessero usufruirne senza l’ausilio sacerdotale. Nel 1520 il papa Leone X ormai messo alle strette, invitò Luther, attraverso la bolla Exurge Domini, ad abiurare le proprie idee. Il monaco tedesco naturalmente rifiutò arrivando perfino a bruciare pubblicamente il documento papale. Repentinea ed inevitabile, la sera del 3 Gennaio 1521 arrivò la scomunica. Convocato da Carlo V a Warms Martin Luther rifiutò ancora una volta di ritirare le proprie tesi e venne bandito. Per garantire l’incolumità del monaco, il principe elettore di Sassonia Federico III,  organizzò il suo rapimento e dal castello Wartaburg incoraggiò gli scritti sulla nuova dottrina. Sono passati esattamente 494 anni dalla mattina in cui gli abitanti di Wittemberg scoprirono l’affissione delle 95 tesi. Oggi quasi il 7% della popolazione mondiale risulta essere di religione protestante. A lungo si è discusso sulla figura del monaco agostiniano che ha dato i natali alla riforma. Gli storici sono divisi tra chi considera Luther come un santo che ha cercato di estirpare la corruzione dalla chiesa e chi lo considera come un uomo qualunque, dedito ai piaceri della gola e della carne. Non si può dire chi abbia torto e chi ragione. La riforma della chiesa era un evento prevedibile, quasi annunciato e Lutero non è stato altro che un mezzo usato dalla storia per compiere il suo corso; un uomo come tanti che ha cambiato le sorti dell’ Europa. 
   
 
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