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Autore: ShinyDarkF    16/03/2011    1 recensioni
Erano solo due ragazzi.
Erano felici.
Non sapevano quello che stava per accadere.
Ora sangue è quello che vedono.
Sangue è quello che sentono.
Sangue è quello che vogliono.
Ma forse non tutto è perduto.
Sono stati nel buio per anni ma ora...
Stanno tornando.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tom non voleva tornare a casa. Aveva ancora il sangue sulla faccia e gli occhi rossi come due rubini ma camminava come se non fosse successo niente. La gente lo guardava e a volte urlava.
È scontato dire che faceva sempre una brutta fine.
Tom era sempre stato un mostro insensibile e senza cuore, o almeno lo era diventato quando si era trasformato in vampiro ma non era mai stato così.
Sembrava che intorno a lui non ci fosse più niente, non sentiva più nulla sulla pelle.
Non sentiva neanche il vento.
Credeva di essere invincibile ma non era così.
Credeva che non sarebbe mai morto.
Invece non era così.
Niente sarebbe più stato come prima.
Quel giorno lui e Bill si erano avventurati in una biblioteca, ma non un semplice luogo pubblico.
Ormai della biblioteca non era rimasto più niente se non ruderi e qualche misero libro strappato.
Nessuno avrebbe mai messo piede là dentro.
Metteva i brividi.
Ma il diario di loro padre parlava chiaro: tanto tempo fa in quella biblioteca era successo qualcosa di veramente importante, probabilmente una di quelle solite battaglie tra bene e male di cui nessuno conosce l’esistenza.
E alla fine era finito tutto in cenere.
La biblioteca era stata bruciata ed erano state trovate dentro ceneri umane.
Qualcuno pensava che era stato un incidente.
La verità era che qualcuno si era sacrificato, e per fortuna aveva avuto la meglio il bene.
Ma non era quello il motivo per cui i Kaulitz erano entrati là, la storia non gli interessava.
Cercavano un libro, un qualcosa che avrebbe potuto parlargli della creatura che dovevano combattere.
E lo trovarono veramente, solo che non era come si aspettavano. Si chiamava “Creature mistiche” ma ormai non era rimasto nulla del libro se non la copertina e uno strano foglietto dentro. Non era una pagina, qualcuno aveva lasciato un messaggio.
Ed era per loro.
Diceva che combattere era inutile. Alla fine non avrebbero vinto. Nessuno avrebbe vinto. Il mondo che conoscevano stava per finire.
Di solito i gemelli ci avrebbero riso su, ma qualcosa dentro di loro gli diceva che non erano cose da prendere tanto alla leggera.
Dopo tanto tempo qualcosa dentro di loro li fece sobbalzare.
Era un brivido.
Era paura.
E così Tom si trovava da solo per strada. Era arrabbiato, frustato, molto più del solito. E avrebbe fatto una strage.
Una donna passò, sfortunatamente non c’era nessun altro per strada se non Tom. Non ebbe neanche il tempo di urlare che subito la sua gola fu squarciata e il suo sangue si trovò a imbrattare la bocca già sporca del ragazzo.
Tom alzò la testa dalla sua preda, quasi quasi si sentiva felice. Stava forse diventando goloso?!
"Mi fai schifo, lo sai?"
"E tu per caso mi segui?"
Tom si girò. C’era Sue dietro di lui, aveva un paletto di legno in mano.
La ragazza lo guardò in faccia e notò i suoi occhi rossi e il sangue sulla faccia. Nonostante tutto, non aveva paura di lui.
"Sei disgustoso"
"Piacere di vederti, anche tu mi sei mancata".
Sue alzò il paletto. "Anche tu mi mancherai"
Sue ci provò. Scagliò con  tutte le forze il paletto e cercò di prendere in pieno il cuore di Tom e ci riuscì quasi. Il ragazzo fece in tempo a fare un salto rapidissimo e finì a terra. Altrimenti sarebbe morto.
"Stai migliorando! Sono contento!"
Sue non si arrese. Non appena il vampiro si alzò cercò di colpirlo di nuovo e stavolta riuscì a conficcare il paletto nel braccio. Naturalmente, però, non gli aveva fatto niente.
"Ahi che dolore" disse Tom con fare scherzoso.
"Ridammelo"
"Vienilo a prendere"
Cominciò così una battaglia tra i due che non avevano rimorsi a tirare calci e pugni a vicenda. Si colpivano con maestria, si vedeva che entrambi erano molto allenati. Tom colpì la ragazza, ma Sue era abile e gli immobilizzò il braccio, facendo in modo da riprendere il paletto.
Forse Sue stava davvero migliorando.
Prese il paletto e lo alzò, puntandolo dritto al cuore del vampiro.
Quando vide che Tom non si muoveva si fermò, il paletto a pochi centimetri dal suo cuore.
"Hai deciso di voler morire?" disse la cacciatrice.
"No, non voglio morire"
"E allora perché non ti sposti"
"So che non lo farai"
"Sono una cacciatrice, è il mio lavoro, è il mio mestiere farlo, ti devo uccidere, io devo uccidere tutti i vampiri…"
"Allora più azione e meno parole, sono pronto, se proprio devo morire voglio che sia tu a farlo>>
Sue alzò il paletto e fece per conficcarlo dentro Tom. Ma non ci riuscì.
Commise l’errore di guardare il suo viso.
Era pieno di sangue, aveva gli occhi rossi, aveva i denti lunghi, aveva ucciso davanti a lei.
Ma ancora non riusciva a considerarlo come un cattivo.
Le sembrava così…innocente.
"Non posso" disse e lasciò cadere l’arma a terra.
"E sai che io ora potrei ucciderti?"
Tom prese il viso della ragazza tra le sue mani. Poteva torcerle il collo in meno di un secondo.
“Almeno non soffrirò” pensò la ragazza.
"Lo so"
"E non hai paura?"
"Più azione e meno parole"
Tom rise e anche Sue non potè fare a meno che ridere. Anche in punto di morte non riusciva ad aver paura di quel ragazzo.
Tom si avvicinò ma non la uccise.
La baciò.
Una parte di Sue voleva staccarsi, lei era la cacciatrice, lei doveva uccidere i vampiri, non baciarli. Aveva i sensi di colpa alle stelle. Aveva lasciato che persone innocenti morissero solo perché aveva una cotta per un vampiro. Si infuriò quando pensò la parola “cotta”. La sua non poteva essere una semplice cotta. Era qualcosa di più, qualcosa che la faceva stare male con se stessa.
Eppure non riusciva a staccarsi da lui.
Sapeva che il suo viso si stava macchiando di sangue, del sangue di persone innocenti e sentiva l’odore del sangue.
Quella persona era stomachevole.
Eppure non riusciva a staccarsi.

   
 
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