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Autore: Callisto    19/01/2004    1 recensioni
Morgana non era una di quelle sfigate protagoniste dei romanzi rosa per cui era ora di smetterla di piangersi addosso perchè Hisashi non la voleva. Certo più facile a dirsi che a farsi, finchè un bacio dalla persona più inaspettata sconvolge del tutto la sua vita.....
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akira Sendoh, Hisashi Mitsui, Kaede Rukawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Meg non aveva nessuna voglia di concentrarsi sulla discussione proposta dalla signora Ridley,  l’insegnante di lettere.

L’argomento del dibattito era  “la cosa più importante”.

Tutti stavano dando le classiche risposte buoniste, come l’amore o l’amicizia, che era esattamente ciò che Mrs. Ridley si aspettava di sentire.

Sembrava di assistere a quelle interviste che facevano ai concorsi di bellezza.

Uno di quei momenti in cui si voleva dare una parvenza di serietà a quelle manifestazioni, dimostrando che le candidate avevano una personalità e che non erano solo delle oche.

Impresa piuttosto inutile poiché quando chiedevano quale era il loro più grande desiderio, queste puntualmente rispondevano “la pace nel mondo”.

Le veniva quasi da ridere.

La stessa ragazza che ora dichiarava  “l’amicizia è la cosa più importante”, ci aveva messo meno di un secondo a fregare il ragazzo alla sua migliore amica.

All’ennesima affermazione sull’amicizia e l’amore prima di tutto, si lasciò sfuggire un sospiro annoiato. 

Sospiro che non passò inosservato a Mrs. Ridley.

“Morgana siccome trovi così poco interessante il parere degli altri, saresti così gentile da esprimerci il tuo?”

In condizioni normali, Meg avrebbe risposto “il denaro”.

Certo l’amore e l’amicizia erano cose bellissime e sicuramente importanti, sfortunatamente con l’amore soltanto non si tirava avanti.                          Il mito di “due cuori e una capanna”  era stato sfatato da un pezzo. Tante volte non funzionava  nemmeno “due cuori e una megavilla con piscina”.  

Quanto all’amicizia poteva aiutarti solo fino ad un certo punto. Gli amici non potevano mica mantenerti.                                     

Quella mattina però era decisamente di cattivo umore e voleva divertirsi un po’.

Era passata una settimana dalla sera in cui Akira sarebbe dovuto andare a cena da loro e ancora non si era fatto vedere.

I rotocalchi continuavano ad inventarsi storie assurde e lei non era ancora riuscita a parlargli per cercare di risolvere la situazione.

Quella mattina aveva trovato dei giornalisti davanti a casa e aveva perso un sacco di tempo per evitarli.

 Ultimamente poi, non faceva che piovere e lei odiava la pioggia.

Così decise di imitare Sandra Bullock in miss detective e rispose:

“pene più severe per chi viola la libertà condizionata”

La prof non trovò divertente la sua risposta e le mise una nota.

Evidentemente Mrs. Ridley  non aveva il senso dell’umorismo.

Perlomeno era stato divertente vedere la sua faccia stupefatta quando le avevo risposto in quel modo.

 Finalmente le lezioni terminarono.

Ora le toccava affrontare un’altra prova.

Kaede doveva passare a prenderla e questo avrebbe provocato le solite scene di delirio tra le sue compagne.

Nemmeno l’apparizione di Brad Pitt avrebbe provocato tanto casino.

Era ancora nel corridoio e già sentiva i vari:

“Hai visto chi c’è?”

“Ma quanto è figo!”

“Dio com’è bello”

“Dal vivo è anche meglio che sui giornali”

Più naturalmente le solite risatine imbarazzate e gli urletti deficienti.

Quando uscì rimase di stucco.

Ad aspettarla nel parcheggio non c’era Kaede, bensì Akira.

Se ne stava appoggiato alla sua Jaguar come un divo di Holliwood .

Indossava una camicia  bianca, dei jeans neri e degli occhiali da sole che gli davano un’aria misteriosa.

Era incredibilmente affascinante.

Tutte le sue compagne lo stavano letteralmente mangiando con gli occhi.

“Oh Meg sapessi come t’invidio” esclamò Amy, la sua vicina di banco.

Fantastico, quest’apparizione di Akira le sarebbe costata un’altra settimana di pettegolezzi e richieste di particolari .

Perché mai quelle stupide continuavano a fissarlo in quel modo patetico, per quanto ne sapevano era il SUO ragazzo.

E poi perché diamine lui dava loro così tanta confidenza, non poteva essere un po’ più antipatico ?

Oddio ma che diamine si era messa a pensare.

Calma doveva stare calma, anche se la visione di Amy praticamente spalmata addosso ad Akira, le dava molto fastidio.

Si stava comportando come una fidanzata gelosa, senza averne alcun titolo.

Se Akira voleva il play boy con quelle galline, era liberissimo di farlo.

Tra loro non c’era una storia o roba del genere.

Certo quelle erano solo delle stupide oche che s’interessavano a lui perché era famoso, che gli sbavano dietro basandosi solo sul suo aspetto, senza sapere niente di lui.

Lei invece…..

E quest’ultimo pensiero, da dove usciva?

 Si stava rincretinendo?

Quella situazione stava minando la sua sanità mentale, quindi era meglio darci un taglio.

Si avvicinò ad Akira, lo salutò e poi salì in macchina.

“Andiamo?” chiese vedendo che il ragazzo non si muoveva.

Nessuno dei due disse una parola per tutto il viaggio..

Akira ogni tanto la guardava con la coda dell’occhio.

Meg era strana.

Non era da lei tenere il muso.

Aveva previsto una scenata, una Meg arrabbiatissima per il bacio che le aveva dato, non quello strano silenzio.

Aveva evitato di andare a cena da Rukawa, perché non se la sentiva di affrontare la rabbia di Meg e sperava che nel frattempo sbollisse un  po’.

Era già rimasto stupito del fatto che Meg non gli avesse mollato un ceffone quel giorno in palestra, ma forse era perché l’aveva colta di sorpresa.

In realtà quel bacio aveva sorpreso anche lui.

Non aveva avuto intenzione di baciarla sul serio; doveva essere solo uno scherzo.

Solo che quando se l’era ritrovata così vicina, aveva sentito il bisogno di assaggiare le sue labbra, di eliminare quella piccola distanza che ancora c’era tra loro.

Ora però bisognava risolvere quella situazione.

Non sopportava che Meg lo ignorasse a quel modo.

“Meg per caso ce l’hai con me?”

“Certo che l’ho con te! Mi baci senza permesso davanti a tutti, i giornalisti continuano ad inventarsi storie assurde, la preside mi convoca nel suo ufficio perché crede che io aspetti un bambino, le mie compagne mi assillano per avere particolari di una storia inesistente e  in più, tu ti metti anche a fare il dongiovanni con loro!”Meg aveva parlato di getto, senza pensare a quel che stava dicendo, si rese conto troppo tardi di quello che si era lasciata sfuggire.

Akira sorrise.

Poteva  sbagliarsi, ma quella sembrava gelosia.

Questo apriva delle interessanti prospettive.

Forse non era stata solo la sorpresa, il motivo per cui Meg non l’aveva schiaffeggiato.

“Be’ Meg, in parte è stata anche colpa tua.

Se tu non ti fossi lasciata baciare, non sarebbe successo tutto questo.

Avresti potuto tranquillamente respingermi, ma sai perché non l’hai fatto? Perché in fondo io ti piaccio”

“CHE COSA ?” esclamò Meg in un tono tra lo stupito e l’irritato

“Io ti piaccio” ripeté tranquillamente Akira

“Non è affatto vero”

“Scommetti? Se io ti bacio di nuovo, stavolta col tuo consenso, e tu non reagisci significa che io ho torto. In caso contrario avrò ragione io”

“D’accordo!”  figuriamoci se aveva ragione lui.

Quando però Akira iniziò a baciarla, si ritrovò a rispondere al suo bacio.

Ad un certo punto Meg si riscosse da quella specie di torpore che l’aveva invasa.

Si staccò da lui, aprì la portiera ed entrò velocemente in casa.

Com’era potuto succedere?

Non era possibile che lui le piacesse.

Se ne sarebbe accorta prima.

Probabilmente i suoi ormoni le avevano giocato un brutto scherzo

“Ma in fondo cos’è un bacio?”

Non si accorse di aver espresso quest’ultimo pensiero a voce alta, finche non sentì Kaede risponderle in tono ironico

“Un apostrofo rosa tra le parole t’amo?”

Meg si voltò verso il fratello.

“Sai una cosa Kaede? Era meglio quando stavi zitto!”

Dopodiché salì in camera sua a pensare.

 

 

 

 

 

  
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