Alla Kay **
Iroha Uta
Lei può
diventare tutto ciò che vuoi, è così
che è stata educata
fin da quand’era bambina. L’hanno portata al Dojo
all’età di sette anni, ciò
che accadde prima lo custodisce nel cuore segretamente.
Ha i capelli color del grano, gli
occhi che sembrano riflettere il cielo e un sorriso capace di addolcire
anche
il più duro degli assassini.
«Come
mi desidera oggi?»
Può essere tutto ciò che vuoi, ma
non sarà mai tua.
La sua vita sarà sempre macchiata
da gocce di vernice viola di cui non desidera lavarsi.
La storia narra
di una bambina sola
che viaggiava di città in città
spinta dalla fame…
Per lui, la giovane ragazza,
farebbe qualsiasi cosa. Nessuno sa perché, son solo maligne
voci quelle che
circolano per i corridoi. A
lui, Rin, da
del ‘tu’, nessun
‘voi’; per lui,
Rin, darebbe la vita
stessa, ma tutto quello che può donargli non è
quel suo corpo acerbo. Lui
attende il momento giusto, si accontenta di abbracci e carezze.
«Come mi desideri oggi?»
…che venne
salvata
dalla morte certa
da un giovane Samurai.
Da quel giorno
un patto inesorabile lega i due.
E’ quel filo rosso del destino
che regola la vita di tutti.
Può osservarla quanto vuoi, con
la consapevolezza che non sarà mai tua.
Non è per te che si
incatenerebbe, non è per te che si cosparge di rose mentre
l’inverno muore; non
è nelle tue mani la sua esile vita.
Un Samurai combatte.
Un Samurai non nega mai al suo fendente l’incontro col nemico.
Un Samurai va incontro alla morte con onore,
anche se rimpiange tutto ciò che perde.
« Addio Rin ».
Lo Tsuka rivestito di stoffa porpora è macchiato di rosso; la lama nemica interrompe la vita del Samurai con un colpo netto. Il taglio però, non recide il filo rosso.
La storia narra
di una giovane donna abbandonata
che decise di rinnegare tutto
spinta dalla forza della vendetta.
Non vive più a Dojo, la giovane Rin.
Non indossa più nessun Kimono ricamato.
Non tinge più le sue labbra col rossetto color cremisi.
Non si ricopre più di petali di rose allo scemare
dell’inverno.
Tutto ciò che possiede adesso è uno Yukata da
guerra e una
katana dall’elsa macchiata di sangue.
Le hanno insegnato a
combattere, alla giovane donna,
invece che a danzare d’inverno.
Ha imparato l’arte del Samurai
invece dell’arte della Geisha.
Impugna
Non si tirerà indietro, sa che è un volto
familiare quello
che comparirà davanti a lei.
Colui che ha ucciso Gakupo in quella notte d’inverno non
è
altri che lui, Kaito, suo amico, fratello, nemico, ma mai amante.
«A te
che mi hai permesso di chiamare vita
questa inutile esistenza
dedicherò tutto
».
Ha fatto quella promessa quando ha
impugnato lo tsuka di
Gakupo per la prima volta.
Non se ne è mai pentita.
La neve cade lenta sul colpo morente di quel che era il suo
migliore amico.
Morirà anche lei con quell’inverno.
Non ha più bisogno di quell’inutile esistenza,
può appassire
come quella rosa che Gakupo le donava ad ogni inizio primavera.