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Autore: sara71    16/03/2011    2 recensioni
Cosa accadrà ai protagonisti della nostra saga preferita dieci anni dopo? Dal Prologo: Sapevamo che prima o poi sarebbe successo....il tramonto si sarebbe dipinto non di rosso,ma di grigio fumo e l'aria avrebbe profumato d'incenso.
Colpi di scena e vite completamente diverse che si fondono fino a diventare una sola. Nuovi eventi e nuovi amori, anche i più improbabili.....
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Volturi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Capitolo 1 - La scelta di Demetri



Sara T.


LIBERA ETERNITA'



Prologo


Sapevamo che prima o poi sarebbe successo.

Ne eravamo consapevoli.

Eravamo certi che prima o poi avrebbero voluto vendicare l'onta subita.

Arrivarono in un giorno di primavera,

il tramonto si sarebbe dipinto non di rosso,

ma di grigio fumo

e l'aria avrebbe profumato d'incenso.

Solo allora saremmo stati liberi di vivere la nostra eternità.



Capitolo 1

LA SCELTA DI DEMETRI



Eravamo arrivati a Forks da circa un paio di mesi ed ero felice: avevo rivisto mio padre...Era rimasto basito quando ci aveva visti entrare in casa: i suoi occhi dicevano alt! Alt! Qui c'è qualcosa che non funziona, ma il massimo dello sgomento glielo avevo visto negli occhi, fu quando Renesmee era apparsa sulla porta: la sua piccola e speciale Renesmee, ormai, era una donna bella e fatta...

Nonno finalmente posso riabbracciarti”, disse.

Charlie non parlò, la strinse a sé, punto.

Sue che probabilmente, per ovvi motivi, era più preparata, ci salutò e rincuorò mio padre con uno sguardo che la sapeva lunga...

Ma ero felice anche per un altro motivo, il tredici agosto, avrei festeggiato il decimo anniversario di matrimonio con Edward e, festeggiarlo a Forks, aveva sicuramente un sapore diverso...

Erano già passati dieci anni, ma il modo così intenso ed inspiegabile di amarci non era cambiato di una virgola ed ogni volta che ci amavamo era una scoperta, come se fosse sempre la prima...ed in questo mi sentivo ancora una ragazzina...

Nonostante il mio corpo fosse fermo, in perfetto equilibrio, sospeso nei suoi diciotto anni, la mia personalità era mutata: ero maturata anche se di fatto vivevo la mia vita fuori di casa, come un'adolescente.

Mancavano esattamente tredici giorni al nostro anniversario e quella sera Edward ed io uscimmo per andare a caccia, con l'intenzione poi di fermarci nella nostra casetta, mentre Tanya, Nessi e Jake sarebbero rimasti a casa Cullen.


...


Molte cose erano cambiate dopo quel Capodanno: qualche mese dopo la disfatta dei Volturi, ci eravamo trasferiti nel New Hampshire.

Avevamo cominciato a frequentare il college e a fare una vita pressoché normale, ma qualcosa era cambiato.

La nostra famiglia era diventata la classica famiglia allargata, se così la si poteva definire: il legame tra Jacob e Nessie era così forte che il mio miglior amico si era trasferito con noi ed insieme a Nessie si era iscritto al liceo. Tanya poi, rimasta l'unica single della famiglia, aveva preferito lasciare Denali e trasferirsi momentaneamente da noi. Quel momentaneamente durava ormai da più di otto anni.

E io e lei eravamo diventate grandi amiche.



Nel bel mezzo della serata il cellulare di Edward squillo inspiegabilmente, rispose, dall'altro capo c'era Alice... Un ringhio cupo uscì dalla sua bocca, capii all'instante che qualcosa stava per succedere o era già successo e non era sicuramente nulla di piacevole.

Che succede?”, chiesi...

Presto avremo visite...Demetri...”.

I Volturi...” ringhiai...

No, solo Demetri. Alice dice che non sta cercando noi, ma Eleazar. Se n'è andato, ha lasciato il corpo di guardia, ma Alice non ne è sicura...”.

Perché?”, perchè succedeva di nuovo?

Perché i Volturi non accettavano di lasciarci vivere in pace, senza voler interferire nelle nostre vite?

Nonostante ciò che era successo, dopo l'incontro avvenuto poco meno di dieci anni prima nella radura, le nostre strade non si erano più incrociate.

Quando? Quando arriverà?”, chiesi irrequieta.

Tra una settimana”, disse Edward.

Alice aveva già informato Eleazar e il clan di Denali era pronto ad accoglierlo, tutti tranne Tanya che era a Forks con noi. Ci dirigemmo verso casa Cullen senza alcun indugio. Quando arrivammo Tanya ci aspettava sulla porta, Kate l'aveva chiamata, voleva partire subito, raggiungerli, ma Edward la fece riflettere: che senso aveva partire subito? Se Alice avesse avuto ragione, Demetri aveva abbandonato il corpo di guardia e se n'era andato per un motivo che ci era ancora oscuro e stava andando da Eleazar, l'unico con il quale poteva parlare, l'unico vampiro che considerava amico e per Demetri la parola “amico” aveva un significato profondo che si era evoluto nel tempo.

Informammo Jake di quanto stava per succedere e insieme decidemmo di tenerne all'oscuro Renesmee, ci sarebbe stato tempo per spiegare, anche perché se la dipartita di Demetri dai Volturi fosse stata definitiva prima o poi l'avrebbe incontrato e avrebbe sicuramente chiesto spiegazioni.

La settimana passò senza particolari eventi, a Forks quella settimana aveva piovuto ininterrottamente e a detta di molti quell'estate era la più piovoso degli ultimi decenni.

Infine Demetri arrivò.

In accordo con la nostra famiglia partimmo per Denali il giovedì successivo al nostro anniversario: c'era molto di cui discutere, tante novità da ascoltare e anche delle decisioni importanti da prendere, così aveva detto Eleazar parlando al telefono con Edward.

Lasciare Charlie così presto, costò a Nessie e a me, uno sforzo immane: avremmo voluto passare più tempo con lui, ma anche questa volta i Volturi ci avevano messo i bastoni tra le ruote.

Jake aveva parlato con Sam: se fosse stato il caso, i branchi dei lupi si sarebbero spostati in Alaska, ma a questo non volevo pensare, non potevo.

Quando arrivammo era notte fonda, Jake e Nessie dormivano profondamente sul sedile posteriore dell'auto. Appena Edward spense il motore, Jake aprì gli occhi, prese tra le braccia Renesmee e dopo essere entrato in casa l'adagiò sul divano del salone, mentre noi li seguivamo con lo sguardo...

Entrammo, le nostre cugine ed Eleazar ci stavano aspettando insieme all'ospite d'onore: lo guardai dritto negli occhi con un risentimento tale che me ne vergognai all'istante.

Non c'era traccia del vampiro forte e fiero che avevo incontrato anni prima, naturalmente non era cambiato fisicamente, ma l'espressione del suo viso e dei sui occhi, mi ricordarono nell'immediato una maschera di dolore che conoscevo fin troppo bene, a metà tra il dolore straziante e la lacerazione totale.

Bella, Edward”, disse accennando ad un timido saluto.

Demetri”, salutò secco Edward.

Carlisle ed il resto della truppa arriveranno tra circa un'ora Kate.”, aggiunse.

Perfetto”, disse “sistematevi pure. Jake porta Nessie nella mia stanza, è già pronta e poi starà molto più comoda.”, lo invitò Kate.

Grazie” disse e sparì al piano di sopra...

Il rapporto tra il lupo Jacob e i nostri parenti era molto migliorato, insomma lo consideravano uno di famiglia e senz'altro questo aveva reso le cose molto più facili a tutti. Il nostro modo di vivere, la nostra natura così fuori dal comune, ci aveva permesso di scindere tutta la faccenda in maniera piuttosto tranquilla.

Mentre Tanya entrava in casa vidi una smorfia di dolore dipingersi sul viso di Demetri, non capii subito perchè, ma rimase fermo ad osservarla tanto a lungo da infastidirmi. Ad un certo punto la chiamai e lui distolse lo sguardo...

Finalmente tutta la famigli Cullen arrivò: era giunto il momento di ascoltare, ma nessuno aveva nemmeno lontanamente previsto quelli che erano stati i veri motivi che avevano spinto Demetri a lasciare i Volturi. La prima parte del racconto fu così triste che mi sembrò di rivivere il periodo in cui ero rimasta separata da Edward, fu come se per un momento la voragine che allora mi squarciò il petto, si fosse riaperta: poco dopo il loro rientro in Italia, Gianna, la segretaria, era diventata il pasto di mezzogiorno di Caius, non perchè ci fosse un motivo, semplicemente perchè quel giorno aveva sete...di lei..

La cattiveria d'animo di Caius era ben nota e Jane, nei secoli, ne era diventata la perfetta portavoce.

Qualche settimana più tardi al suo posto arrivò Liliana, una ragazza bellissimo dai capelli biondo rossiccio, aveva poco più di vent'anni e Demetri le aveva dato un soprannome...

La chiamavo Lily, pur sapendo che odiava i diminutivi, ma lei era così educata e grata di quel lavoro, che aveva accettato di buon grado anche quello. Aveva carattere, sapeva per chi lavorava, ma non provava paura, né repulsione per ciò che eravamo e facevamo. Dopo qualche mese, mi resi conto che la pensavo spesso e che la sera quando tornava a casa, quasi inconsciamente la seguivo, senza farmi vedere, per fare in modo che nessuno la importunasse. Era più forte di me, ma non avevo sete del suo sangue, era una sete diversa. Volevo stare con lei, abbracciarla, stringerla a me, baciarla...quando mi resi conto di questo, la prima cosa che mi è venuta in mente o meglio le prime persone a cui ho pensato sono state Carmen ed Eleazar e poi quale esempio migliore se non voi due?” disse guardando Edward e me.

Strinsi forte la mano di Edward e gli consentii di veleggiare nei miei pensieri ripensando al primo periodo in cui ci eravamo conosciuti, contraccambiò con il suo sorriso strambo che amavo e tornammo al racconto di Demetri.

Non potevo accettare tutto questo, non potevo pensare di sentire, provare certe cose, non ci era permesso, non era nella nostra natura, almeno così ci avevano insegnato...perfino i rapporti tra vampiri a volte non erano ben visti... e comunque Aro sosteneva che noi eravamo votati alla protezione della regola e solo in casi particolari potevamo permetterci di essere in disaccordo e quello non sarebbe stato sicuramente un motivo valido visto che a detta di Miranda – una nuova componente del corpo di guardia – Liliana, non era altro che un'insignificante umana priva di qualsiasi ragion d'esistere. Le vedevo negli occhi tutti i giorni, la bramosia con la quale avrebbe voluto fare scempio di lei e fu quello che fece scattare in me quel qualcosa in più. Decisi che l'avrei protetta ad ogni costo e che mai avrei permesso che qualcuno le facesse del male, ma non avevo messo in conto che Aro si era accorto che qualcosa in me era cambiato. Non avevo mai pensato che un giorno avrei dovuto fare i conti con il suo potere e che anche se avessi voluto, non avevo la forza per oppormici. E lui contava proprio su quello...”.

Esitò, lanciò un breve, ma profondo sguardo verso Tanya e continuò la sua storia. “Era un giorno come un altro, stavamo aspettando Heidi ed Eleonora, anche lei è nuova nel corpo di guardia, con il solito gruppo di turisti mal capitati, ma prima che arrivassero successe quello che da tempo mi aspettavo...Aro mi chiamò e mi chiese la mano, gliela porsi senza discutere e nello spazio di un secondo comprese cosa mi era successo. La sua risata acuta e fastidiosa non poteva portare a niente di buono e infatti poco dopo Miranda accompagnò Lily al suo cospetto. Aro le chiese di poterle stringere la mano e vide, vide che quello che sentivo e provavo era il medesimo sentimento che anche lei sentiva, vide nella sua mente che, mentre io facevo di tutto per celarmi ai suoi occhi, lei aveva capito e visto e che era felice, sinceramente felice, perché si era innamorata di me....”

A quel punto la sua voce si spezzò: fu Eleazar a continuare il racconto...

A quel punto Aro ha chiesto a Demetri una prova di lealtà verso tutti loro. Ha capito subito cosa gli stava chiedendo... non ha avuto scelta, l'unica cosa che ha chiesto era di poterlo fare altrove, da solo, e gli è stato accordato. L'ha portata in una delle più belle stanze della reggia e l'ha guardata negli occhi. Lei aveva già compreso...”

Demetri alzò la mano con per non farlo proseguire e poi disse:”Per la prima volta nella mia esistenza di vampiro ho capito cosa significasse volere qualcuno da amare, l'ho baciata e il fuoco che avevo in gola non aveva alcuna importanza. Le sue ultime parole sono state per me, perché non voleva che mi sentissi in colpa... sono felice che sia tu a farlo, ti regalo il mio cuore Demetri, tu ricordami sempre e se puoi lascia questo posto e trova qualcuno che sappia amarti come avrei fatto io...”, s'interruppe incapace di proseguire.

Eleazar riprese: “In questi casi l'intero corpo di guardia sta lì nell'ombra, a guardare che tu faccia il tuo dovere e che tusia leale fino in fondo e Demetri lo è stato...fino a poco tempo fa, quando il senso di colpa ha avuto la meglio ed è fuggito.”

Non riuscivo a capacitarmi degli atti che Demetri aveva compiuto, non potevo crederci, era stato abominevole, aveva tolto la vita alla persona che amava...

Edward non l'avrebbe mai fatto. Come aveva potuto?

Edward mi stringeva ancora la mano ed io non riuscivo a tenere a freno tutto il mio livore verso quel tremendo oltraggio compiuto verso l'amore. Non potevo, il veleno mi sgorgò in bocca, Edward mi attirò a sé e mi portò fuori dal salone.

Amore mio, vivere con i Volturi è accettare passivamente la legge, non hai voleri, ne poteri, l'unica tua salvezza è il tuo dono speciale se ce l'hai, e se non ce l'hai finisci per morire o per venire cacciato. Non avercela con Demetri, ha agito solo perché consapevole delle regole. Non lo sto giustificando, ma in qualche modo per lui era un dovere o meglio un obbligo nei confronti della legge. Mi capisci?”.

No”, ringhiai tra i denti, “non capisco come si possa essere così insensibili e freddi, senza cuore...”, in quel momento forse mi fu una volta per tutte, chiara la differenza che intercorreva tra la nostra famiglia e il nostro modo di vivere e tutti gli altri clan vampiri che conoscevamo: la brama di sangue umano non lasciava spazio ai sentimenti.

Ecco perché invece Edward si era innamorato di me, lo stile dei vita dei Cullen era alla base di tutto, alla base della nostra “umanità”, alla base del nostro saper convivere con gli esseri umani come se fossero stati molto simili a noi, con l'unica differenza che un umano, prima o poi muore. L'essere compassionevole in vita di Carlisle, il suo essere “per gli altri”, aveva dato una forte impronta al carattere di tutta la famiglia, egli aveva donato la sua esistenza di vampiro per aiutare gli esseri umani, ecco qual'era la chiave di tutto.

Dopotutto non era poi una sorpresa così grande, probabilmente l'avevo sempre saputo, ma non mi era stato chiaro fino in fondo e fino a quel momento.

Mi strinsi forte ad Edward.

Ti amo” gli dissi e tacqui, ma lui aveva capito e ricambiò stretto l'abbraccio. Rientrammo, la notte era ancora lunga e molte erano le cose di cui discutere; gli sguardi delle mie cugine avevano un non so che di smarrimento, Esme mi venne incontro e come avrebbe fatto mia madre, mi strinse a se:

Ti voglio bene Bella”, disse, “capisco quello che provi, pensa solo che se ora se n'è andato, significa che anche lui ha compreso”.

Riprendemmo i nostri posti e tutto ricominciò: ora finalmente avremmo conosciuto quali erano i piani di Aro, lo sapevo, il momento per un nuovo incontro era maturo. Erano passati quasi dieci anni, ma loro non avevano dimenticato, anzi tutto avevano fatto pur di potersi fortificare ancora di più. Demetri riprese il racconto: “Dopo il nostro ultimo incontro, Aro, Caius e Marcus, si sono rinchiusi in un silenzio innaturale per un lungo periodo. A nessuno era permesso disturbarli, solo a Jane e ad Alec, che saltuariamente portavano loro nuove notizie e comunicazioni. Poi dopo ciraca un anno ripresero il loro posto e ci illustrarono il loro piano: volevano a tutti costi acquisire gli elementi più notevoli del vostro clan e distruggere il resto, ma il pezzo più prezioso oltre ad Alice, doveva essere vostra figlia, insieme al suo lupo. Aro vuole farne la sua dama di compagnia per compiacersene di fronte a tutti, e del lupo la sua guardia del corpo più fedele”. Dalle scale giunse un ringhio soffocato eco del mio e di quello di Edward. Jacob ci stava ascoltando e quello che aveva sentito non lo aveva reso felice. Non tanto il fatto di fare da leccapiedi ad Aro, quanto il fatto che voleva rendere Renesmee schiava dei suoi assurdi desideri.

Edward mi teneva stretta, avessi potuto avrei fatto Demetri in mille pezzi, anche a morsi se necessario e lui mi avrebbe aiutata, ma al momento mi era utile, avevamo bisogno di sapere quali erano i suoi piani.

Negli ultimi sei anni Aro ha acquisito altre due figure piuttosto importanti nel corpo di guardia, una è Miranda, che ha lo stesso dono di Eleazar: sa riconoscere le persone con doni particolari, ma il suo tratto più spiccato è la cattiveria che usa nella maniera più abbietta. Non si limita a eliminare le sue prede, lei trae piacere nel farle soffrire prima di finirle.. Nelle spedizioni punitive è la prima a partire, spesso insieme ad Alec, che negli ultimi tempi viene spesso separato dalla sorella, con enorme disappunto di entrambi.

L'altro membro, un'altra donna, si chiama Eleonora ed ha un'attitudine molto particolare: ha il dono di influire sulla sfera fisica del malcapitato: questi non ha più il controllo del suo corpo, ma è costretto a compiere qualsiasi atto che gli venga imposto anche se contrario alla sua volontà. Non ti va di ballare, lo fai comunque anche se stai piangendo perché hai smarrito la strada di casa e hai una paura tremenda. Un esempio pratico? Per compiacere Caius, ha fatto morire suicide più di venti persone in un solo colpo durante l'ultima festa di San Marco. Altro esempio pratico? Per fare dispetto a Jane, ha “costretto” Felix a lottare con Alec, l'ha quasi ammazzato: è stato allucinante. Jane ad un certo punto si è ribellata e l'ha messa in ginocchio, ma questo le è costato una gran parte della stima che Aro aveva per lei: nessuno può provare compassione. Il nodo della questione è sempre il medesimo: ognuno è per se stesso, ma tutti in difesa della regola e dei tre Volturi.”

A quel punto, mi spazientii:”Ci vuoi dire o no che intenzioni hanno, oppure non lo sai? O forse il tuo è tutto un raggiro, per approfittare di noi e consegnarci tutti nelle loro mani?”.

Mi guardò smarrito e quasi con un filo di voce mi rispose:

Non lo farei mai Bella. Non dopo quello che è successo....I Volturi, nei secoli trascorsi con loro, mi hanno tolto tutto, la volontà, il carattere, l'amore. Mi hanno plasmato secondo le loro necessità e quando me ne sono andato, mi sono ripromesso che mai avrei fatto lo stesso ad altri. Perciò no, sono qui perché Eleazar, quando era nel corpo di guardia era l'unico con cui potevo dire di avere una specie di rapporto di amicizia, (Eleazar era stato il creatore di Demetri); ma sono qui soprattutto per aiutarvi perché forse, dopo secoli di ingiustizie, è giunto per il nostro mondo, il tempo che i Volturi prendano un'altra strada e che ci lascino vivere ognuno a modo nostro”.

Arriveranno, non so quando, ma il loro piano è chiaro: distruggere ed acquisire – come sempre, ma soprattutto colmare la loro sete di vendetta”, concluse.

Io li vedrò”, disse Alice, “lo sanno e probabilmente prenderanno decisioni repentine in modo da non lasciarci troppo spazio di movimento, ma vi assicuro che noi saremo pronti e questa sarà la volta definitiva. L'unica cosa che sarà necessario fare nei prossimi mesi, sarà avvertire glia altri clan, metterli in allerta, aggiornarli su tutto, in modo tale da essere pronti. Poi potremo solo aspettare....”.

Ci guardammo tutti negli occhi, con parole veloci e toni sommessi: ognuno a quel punto sapeva qual'era il proprio compito e come avrebbe dovuto svolgerlo, sapevamo Edward e io, che la nostra priorità assoluta sarebbe stata nostra figlia e insieme a lei, Jacob. Ce l'avremmo fatta, lo sapevo, ne ero sicura, ma per il momento potevamo solo cominciare ad operare in vista di quella che si profilava una partita dall'esito definitivo per tutti.

Nel bene o nel male.

In mezzo a tutto quel caos ben ordinato però, c'era un però, Demetri non aveva smesso un attimo di fissare Tanya con occhi trasognati, e questo continuava ad infastidirmi in maniera quasi capricciosa. Edward se ne accorse, mi prese per la vita e mi attirò a sé:

Tanya assomiglia a Lily quasi come una goccia d'acqua.”, mi disse in un sussurro. Questo mi bastò per capire e per guardare oltre, in avanti: anche per Tanya era arrivato il momento di avere accanto qualcuno con cui condividere la sua eternità? Forse.

Ormai l'alba era arrivata, Renesmee si sarebbe svegliata di li a poco, e d'accordo con Jake, avevamo deciso di spiegarle cosa stava accadendo e quali sarebbero stati i programmi per i mesi futuri: sicuramente ne sarebbe rimasta turbata, ma anche tremendamente solleticata.

Qualsiasi situazione di pericolo per Nessie era fonte di nuove ispirazioni, sembrava me quando avevo incontrato Edward la prima volta e l'adrenalina mi scorreva nelle vene alla velocità della luce.

Renesmee si svegliò ed insieme uscimmo per una breve - seppur carica di interrogativi – passeggiata.

Non sapevamo come affrontare l'argomento, Edward e io, mi trovavo in profondo imbarazzo a spiegare a mia figlia che la storia stava per ripetersi, che di li a qualche mese, avremmo dovuto affrontare una nuova sfida, anche se con una certa presunzione, ero convinta che questa volta ce l'avremmo fatta.

Ci guardava di sottecchi, Nessie, aveva capito che qualcosa non andava e che stavamo per raccontarle qualcosa che non si aspettava. Edward parlò, le raccontò il vero motivo per cui eravamo a Denali, le spiegò che i Volturi presto o tardi sarebbero arrivati per cercare di completare un lavoro che non erano riusciti a concludere ben dieci anni prima e che anche questa volta lei era uno degli obbiettivi.

Non ti devi preoccupare”, le dissi;”questa volta le cose sono molto diverse, con Demetri dalla nostra parte abbiamo una sicurezza in più e comunque avendo saputo le loro intenzioni con così largo anticipo, saremo in grado di fronteggiarli senza problemi e senza farci cogliere di sorpresa.”Azzardai un “non puoi ricordare quello che successe quel Capodanno, eri troppo piccola”. Errore, grande errore,

Era accigliata, la mia bambina ormai adulta, muta come un pesce ci stava a guardare come se le avessimo detto ciò che lei già sapeva.

Allungò entrambe le mani, appoggiandole sul viso di Edward e sul mio: un batter di ali e tutte le immagini stampate nel cervello di Nessie si rincorsero nei nostri pensieri. Ricordava tutto, ogni gesto, ogni scena, ogni particolare...tutto.

Ammutolimmo!

Staccò le mani dai nostri volti, afferrò la mano di Jake e disse “Sono pronta a giocare questa partita accanto a voi come dieci anni fa, questo vi sia chiaro, io non ne starò fuori!”.

Poi guardò Jacob e disse:“Andiamo”.

Jake smarrito ci guardò ed Edward rispose annuendo a un suo pensiero silenzioso: ci voltarono le spalle e si addentrarono nel bosco.

Angolo dell'autrice: eccomi di nuovo qui. Questa storia si colloca come avrete già capito, dieci anni dopo gli eventi di BD. Ci saranno delle novità e anche dei colpi di scena non indifferenti. Vite completamente diverse si fonderanno fino a diventare una. Matrimoni e un viaggio, il viaggio verso un eternità pressoché perfetta.

Spero di avervi incuriosite e spero che apprezzerete. Con affetto. S.

  
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