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Autore: skeight    19/01/2006    0 recensioni
Una nuova fan-fiction, un prequel sulla vita di Onigumo, il ladro che ha dato vita a Naraku. Commentate numerosi!
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naraku, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Di fronte all’uccisione di Jigoku ero rimasto pietrificato

Di fronte all’uccisione di Jigoku ero rimasto pietrificato. Mai avrei creduto che Onigumo fosse capace di un tale sadismo, ma ora lui era davanti a me, sporco di sangue non meno del cadavere del nostro signore, e ansante. Ho sentito dire che uccidere provoca piacere a chi lo fa, ma Onigumo non era né contento né sereno, aveva la stessa espressione truce di prima e guardava con odio il corpo di Jigoku.

Per un po’ restammo così, entrambi senza parlare. Poi lui si voltò verso di me e disse: “Prendiamo la roba e andiamocene”.

Quando mai era stato così deciso? Per quella notte fu lui il capo, e non io. Andammo alla capanna che Jigoku ci aveva indicato, e che era davvero piena di ricchezze da far impallidire uno shogun. Ne facemmo abbondante incetta, e fuggimmo nella notte.

 

Da un giorno all’altro eravamo diventati ricchissimi, e questo mi fece dimenticare le riserve che la crudeltà di Onigumo aveva suscitato in me. Del resto, nei giorni successivi anche lui abbandonò l’aria furiosa che da un po’ lo contraddistingueva e tornò il brigante gaudente di un tempo. Almeno, così mi sembrava. Molto tempo dopo tornai a riflettere su quei giorni, e giunsi alla conclusione che Onigumo, in realtà, non pensava di uccidere Jigoku, ma solo di spaventarlo, e di distruggere la sua immagine di uomo coraggioso che stava lì a ricordargli la sua viltà. Non essendoci riuscito, aveva perso la testa trasformandosi in un sadico torturatore. In altri tempi un simile comportamento lo avrebbe sprofondato in una lunga crisi depressiva, ma ormai era cambiato, era diventato cinico proprio come gli avevo detto di fare, ed era in grado di giustificare a sé stesso la barbara uccisione senza particolari rimorsi. Come aveva detto Jigoku, Onigumo aveva imparato bene la lezione.

Il pensiero che, invece, ancora lo opprimeva era quello della sua debolezza. Ma sull’argomento non era solo: dopo l’uccisione di Jigoku eravamo tornati a vagabondare. Certo, non era più come qualche anno prima: eravamo ricchi, eravamo armati, e sapevamo come cavarcela. Pure, essendo solo in due, non potevamo più contare sulla sicurezza della banda. Anzi, i nostri ex compagni, se ci avessero trovati, non avrebbero perso l’occasione di vendicarsi; senza contare che quando la notizia della morte di Jigoku si diffuse, molti altri banditi tornarono a farsi vivi nelle zone dove prima la sua banda dettava legge, e la situazione era diventata estremamente precaria. Per questo la nostra principale preoccupazione era di aumentare le nostre forze, per metterci in posizione di tranquillità.

 

Dovette passare un anno, ma poi ci si presentò una opportunita: mentre girovagavamo vedemmo una comitiva di uomini che accompagnavano un carro blindato. Il particolare ci fece pensare che custodissero qualche tesoro, ma ci accorgemmo che erano ben armati, quindi non li attaccammo. Però avevamo ancora i nostri abiti eleganti, per cui ci potevamo far passare per ricchi signorotti, e con questa finzione ci avvicinammo al gruppo, dicendo che andavamo nella stessa direzione, e chiacchierando spillammo un po’ di informazioni sul loro conto. Ci dissero che provenivano da un villaggio di sterminatori di demoni, il loro mestiere, e che in uno degli oni da loro abbattuti avevano trovato la sfera degli Shikon, che ora portavano ad una sacerdotessa in grado di purificarla.

Era la prima volta che sentivo parlare di tale sfera, e chiesi chiarimenti. Il capo degli sterminatori mi spiegò quello che probabilmente voi già sapete. Potete immaginare l’interesse che svegliò in me ed Onigumo quel talismano in grado di aumentare il potere di demoni ed uomini. Quando l’uomo finì di spiegare io lanciai un’occhiata ad Onigumo, e non ci fu bisogno di parole: eravamo entrambi già determinati a rubare quella sfera degli Shikon.

 

   
 
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