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Autore: unleashedliebe    17/03/2011    12 recensioni
-Sei carina quando sorridi, dovresti farlo più spesso- mi strinse in un abbraccio protettivo.
Non essendo molto alta, sentivo il cuore di Bill battere attraverso la pelle. Batteva forte, come il mio.
-Batte forte- sussurrai sopraffatta dalla situazione.
-E' colpa tua, cretina- rispose scompigliandomi i capelli.
-Mi viene il diabete così- esclamai.
-Ehi! Penso che morire a causa del diabete, non sia così brutto- mi riaccoccolai fra le sue braccia esili.
Dio, eravamo così dolcinati. Ma, mi piaceva. Parecchio.
Abbiamo lasciato Anna (Carotin) con un cellulare in mano, dopo aver ricevuto quel messaggio inaspettato. E ora che farà? Ci saranno tante svolte, e anche Bill si troverà a fare i conti con l'amore, ma non sarà tutto rose e fiori, anzi.
"Immer wenn es wehtut, ist sie ganz allein.
Doch nach dem letzten Mal, hat sie nicht mehr geweint."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '~ Louder love '
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(Anna)

Ok, forse sto esagerando.. non trovate stia postando troppi capitoli? Non succederà più! E' che..
non vedevo l'ora di dedicare un po' di spazio ad Anna e Tom! *-* Così ho postato il quinto :3
Pubblicherò un po' più lentamente, prometto u.u

* * * *

Quinto capitolo: flashback

Fu un colpo all'autostima vederselo arrivare davanti: la sua bellezza avrebbe oscurato anche il più bello dei modelli.

Certo, tutto quel trucco poteva evitarlo! Se voleva fare il maschio, lo stava facendo nel modo sbagliato! Poi tutte quelle borchie, e collane.. erano terribilmente belle, ma forse.. più adatte a una donna, tutto qui. Mi chiedevo che prodotti per capelli usasse, la sua capigliatura teneva dopo tutte quelle ore, probabilmente si serviva di chili di gel e lacca, ecco il responsabile del buco dell' ozono, pensai fra me e me. E poi, era magro come uno stecchino! E alto come un palo.

-Tu chi sei?- disse squadrandomi dalla testa ai piedi. Come si permetteva? E che cazzo.

-Non sai leggere?- risposi indicando il cartellino attaccato alla t-shirt. -Maia comunque- sorrisi sarcastica e continuai, -e tu?-

Gli altri scoppiarono a ridere, mentre lui mi fulminò con lo sguardo, bel primo incontro.

-Simpatica Maia!- pronunciò il mio nome con tono acido, -Bill Kaulitz- mi porse la mano laccata di nero e la strinsi.

-Saresti tu il tecnico del computer?- domandò come se la risposta fosse ovvia, come se non fossi io.

-Si, vuoi vedere il cartellino da vicino forse?- era incredibile come riuscisse a far uscire la mia vena sadica! Sfilai il cartellino e glielo porsi.

-Uhm, Maia A. Ferlich, tecnico informatico. Okay ti credo- me lo porse e tornò a guardarmi, -per cosa sta la A puntata?- Oh oh, segreto.

-Sta per.. no non te lo dico. Posso vedere il computer?- chiesi sbrigativa, guadagnandomi un'altra occhiataccia, nel frattempo la band e la rossa osservavano la scenetta divertiti, bha. Mi condusse in silenzio nella sua stanza, cioè.. un letto appoggiato al muro con una parete sottile che faceva da separatore.

Mi indicò il computer, ovviamente uno dei migliori in commercio, che spreco.

-Che problemi ha?- domandai io sbrigativa, volevo fare in fretta per tornare a dormire.

-Ultimamente era lento, oggi diciamo che è partito del tutto- rispose, -beh, io torno di là, se hai bisogno-

Risposi con una scrollata sulle spalle, già immersa nel lavoro. Capì subito il problema: il laptop doveva avere non più di sei mesi, e non aveva antivirus, furbo di un Kaulitz! Guardai distrattamente fuori dal finestrino, e m'accorsi con orrore che il paesaggio stava cambiando.

Si, il bus si stava muovendo! Chiusi di fretta il computer, dopo averlo rimesso in testa, e tornai dagli altri.

-Ehm, scusate-, mi intromisi nella loro conversazione molto animata; mi fissarono curiosi. -Il tourbus è partito- possibile non se ne fossero accorti?

-Oh cavolo!- esclamò Anna. -Uhm, la prossima fermata è domani mattina-, aggiunse pensierosa. Oh, la mattina dopo, fantastico.

-Puoi dormire con me, ho la camera più grande- disse la ragazza, mimando sulla parola camera, con le dita. Beh, non avevo molte altre alternative.

-Se non creo disturbo! Insomma, mi accontento del divano!- sorrisi cercando di mostrarmi educata, anche se avrei preferito saltare dal bus in corsa, fare l'autostop e salire in macchina con qualche sconosciuto.

-No, non ti preoccupare! E' un letto a castello, vieni ti do' qualcosa per dormire- ricambiò il mio sorriso.

Salutò tutti i ragazzi - dando un bacio a Kaulitz-il-chitarrista - e mi porse qualcosa da mettere, una tuta extra large, non del mio stile, ma meglio di nulla.

Mi struccai in fretta, fortunatamente non andavo mai via senza salviettine e un po' di materiale per truccarmi in borsa, e mi fiondai a letto. Poco dopo mi raggiunse Anna; non riuscivo a dormire, c'era un silenzio che aveva dell'imbarazzante.

-Okay, io non riesco a dormire, tu?- dissi io, in cerca di dialogo, onde evitare altro silenzio.

-No, neanche io, mi raggiungi?- replicò, la raggiunsi sopra: lei aveva preso il posto alto sul letto a castello.

-Allora, sbaglio o nutri qualche astio contro Bill?- mi domandò, intuitiva la ragazza.

-Uhm, diciamo che non mi sta simpatico a pelle, poi magari è la persona più simpatica del mondo- dissi l'ultima frase con tono scettico.

-Secondo me potreste andare d'accordo. Anche io e Tom non andavamo d'accordo all'inizio- confessò, colsi la palla al balzo per cambiare discorso.

-Sarà. Ma, mi racconti di te e Tom? Insomma, come sei finita con lui?- chiesi curiosa.

-Uhm, è una storia lunga- cercò di sviare, ma non demorsi, la fissai insistente. -Okay, okay! Adesso ti racconto- sorrise.

-Allooora.. dove cominciare?- Si fece pensierosa. -Tutto è iniziato quasi due anni fa, quando ho fatto il provino per partecipare a Fertig Los, alla fine, sono riuscita a vincere il programma, così sono andata in tour con loro, per sei mesi. All'inizio io e Kaulitz non andavamo d'accordo, insomma.. lui non mi sopportava perchè non ero una di quelle che la danno subito e poi non gli piacevano le rosse-, ridacchiò al ricordo; -poi beh, ci prendevano a parole in maniera incredibile, semplicemente non lo sopportavo. Poi però, ho scoperto che era anche una brava persona, mi ha aiutato molto. E da cosa nasce cosa..- mi lasciò un''occhiata allusiva.

-Quindi, siete insieme da quasi un anno?- chiesi sinceramente stupida.

-Oh, no. Ne abbiamo passate un po' prima di diventare una vera coppia. A febbraio ci siamo lasciati, appena finito l'Humanoid city tour. Una sera avevamo litigato per una cazzata e l'ho lasciato solo a una festa. Il giorno dopo sui giornali c'era la foto di lui che baciava un'altra- continuò, -Allora l'ho lasciato, cioè.. non era ancora pronto per una storia seria, così gli ho detto di farsi sentire qualora fosse pronto- Wow, tosta.

-Quindi? Che è successo dopo?- la interrogai curiosa.


Pdv: Anna ( Carotin )

-Quindi? Che è successo dopo?- Mi domandò curiosa Maia.

Sorrisi pensando a quell'anno e mezzo in cui non avevo avuto contatti con Tom, Mopp.

Ripensai al pomeriggio di un mese prima, quando il loro album Unfertig uscì, a Bill che faceva il vacuo e misterioso e alla fine, al pacchetto regalo che m'aspettava a casa. Pensai alla prima volta che l'ascoltai, mettendo come traccia Unter deiner Haut, a come mi fossi sentita bene in quel momento.

E alla felicità dopo, appena ricevuto quel semplice messaggio dal chitarrista.

"Ti sto aspettando, T."

In quel momento la parte razionale del mio cervello mi aveva abbandonata, ero in preda a sensazioni stravolgenti, fortissime.

Mi sentivo viva, dopo tanti mesi di apatia.

Grazie a un misero sms.

Cosa avrei dovuto fare? Preparare le valigie e correre da lui? Insomma, mi aveva pur sempre spezzato il cuore.

Ma senza di lui, vita non era vita.

No, non fu ciò che feci.

Perchè?

Perchè non avevo tempo di farle le valigie. No, presi la mia borsa e andai direttamente a prendere l'autobus, diretto al loro appartamento berlinese.

Ero in fibrillazione, il mio cuore rimbombava fino alle orecchie.

Tum tum tum tum tum.

In quel momento una strana idea mi balenò in testa. Insomma, quando si è nervosi, agitati, in presa a una crisi d'ansia, il cervello produce cose strane e insensate. E se quel messaggio non fosse stato per me?

Insomma, magari Kaulitz doveva inviarlo a una groupies, e invece aveva sbagliato il destinatario!

E probabilmente in quel momento stava pregando perchè io non avessi interpretato le sue parole come un invito.

Cercai di scacciare quel pensiero dalla mia mente, insomma.. okay che era un po' - ma neanche tanto eh - stupido Tom, ma sperai, non fino a quel punto.

Sbuffai, se qualcuno avesse saputo cosa mi stava passando nella testa, mi avrebbe preso per pazza e cretina.

Pochi minuti dopo l'autobus si fermò proprio nel quartiere dell'appartamento dei gemelli, c'ero stata un paio di volte e, per fortuna, la mia memoria funzionava abbastanza benino. Chiusi gli occhi e cominciai a respirare lentamente, onde evitare di andare iperventilazione.

Percorsi la strada che m'avrebbe portato nel mio "limbo" e, quando mi ci trovai davanti, fui quasi tentata di girarmi e correre via.

Molto coraggiosa, in effetti. Cercai di riflettere, se la malsana idea che i miei neuroni avevano sviluppato, si fosse realizzata, avrei sempre potuto abbozzare la scusa d'esser andata lì solo per trovare il Kaulitz buono, il che in fondo era verosimile, mi mancava.

Contai molto poco velocemente fino a dieci, e mi recai nell'androne del palazzo, ovviamente l'entrata era controllata!

La fortuna però, fu dalla mia parte: il bodyguard davanti alla porta dei gemelli, era Saki: mi riconobbe.

-Ehi Anna! Che ci fai da queste parti?-, domandò sorpreso dalla mia presenza.

-Uhm, volevo rivedere i ragazzi- sorrisi, -Posso entrare?-

Lui annuì -Non sono in casa, però.- fantastico, avevo altro tempo per prepararmi psicologicamente. -dovrebbero arrivare a minuti- Ah, non molto tempo però.

-Okay, grazie mille- sorrisi nuovamente e mi inoltrai nell'attico.

Non era cambiato particolarmente dall'ultima mia visita, sempre il solito casino.

Cosa potevo fare per passare il tempo? Mi sedetti a gambe incrociate sopra al tavolo della cucina e cominciai a giocherellare col piercing al labbro.

Poco dopo, troppo poco, sentì qualcuno armeggiare con la serratura.

Loro non sapevano fossi lì, avevo chiesto a Saki di mantenere il segreto.

Chissà come avrebbero reagito! Lo avrei scoperto nel giro di pochi istanti.

Eccoli lì, il primo ad entrare fu Bill. Aveva i capelli che ricadevano lisci sulle spalle, solito abbigliamento particolare. Poi fu il turno di Tom.

Mi si bloccò il respiro, era così.. bello. Sensuale. Perfetto.

Stavano borbottando fra di loro, troppo concentrati per accorgersi di me.

Mi schiarì la voce, per far cadere l'attenzione sulla mia figura. Mi sentivo terribilmente stupida!

Si girarono contemporaneamente verso quell'estranea seduta scomposta su un piano di legno.

La loro espressione mi fece ridacchiare: identica! Sopracciglio destro inarcato e labbra leggermente spalancate.

-Anna! Oddio, ma sei tu?- domandò il frontman. Domanda intelligente, ovvio.

-No Billuzzo, quello che vedi è un ologramma, in realtà Anna si è sposata un alieno e si è trasferita su Saturno- risposi sarcastica.

-Oh si, sei decisamente tu!- subito dopo fui stritolata dalle sue braccine sottili. Ricambiai l'abbraccio e gli sorrisi felice.

Quando mi staccai, notai che Mopp era rimasto imbambolato davanti alla porta.

-Ehm-Ehm.- fece Bill, -io vado a fare un giro, vi lascio soli soletti, torno fra.. qualche ora!- saltellò fuori dalla porta.

Ero rimasta da sola, con lui.

C'era un silenzio irreale, imbarazzante. Nessuno dei due però sembrava volerlo rompere.

-Hai ricevuto il messaggio- disse d'un tratto, grattandosi l'orecchio imbarazzato. Io annuì.

-Quindi.. il fatto che tu sia qui, cosa significa?- domandò.

Pensai un istante alla risposta, cercando di elaborare una risposta intelligente, ma i neuroni m'avevano abbandonata.

-Secondo te, Kaulitz? E' passato più di anno, da quando ci siamo ehm, lasciati. E io ho sofferto, tanto, troppo. Eppure è bastato un tuo messaggio per farmi tornare. Allora, che significa per te?- fu ciò che dissi.

-che non riesci a vivere senza il sottoscritto, senza la mia bellezza, senza stare con me, senza bac..- cominciò a dire, ma lo interruppi.

-senza la tua idiozia, il tuo essere deficiente, cretino, stronzo. Devo continuare?- dissi sarcastica.

-Mi sei mancata- si avvicinò a me. Il mio corpo reagì come dopo aver preso una scossa, grazie alla sua vicinanza.

-La canzone.. è stupenda- gli sorrisi dolce.

-E' dedicata a te, non poteva non esserlo- Sentì le mie gambe cedere, dovetti far uso a tutta la mia forza per non cadere come un sacco di patate. Fui aiutata da due braccia che mi strinsero la vita, e mi avvicinarono al corpo del chitarrista.

-Ti amo, Carotin- sussurro al mio orecchio.

Fu così che i pochi neuroni rimasti, sopravvissuti alla vittoria del concorso, al primo bacio, alla prima volta con lui, alla seconda, terza, quarta, quinta, ecc., alla rottura, all'ascolto della canzone, mi abbandonarono in preda agli ormoni e al battito impazzito del mio cuore.

Mi amava.

Lui mi amava.

Mopp amava Carotin.

Tom Kaulitz innamorato di Anna Schneider.

La gola mi si seccò, volevo rispondergli, ma non ce la facevo.

Cosa feci? Mi alzai sulle punte e lo baciai.

Come mai avevo fatto prima, cercando di trasmettergli ciò che le parole non potevano fare.

Fu come tornare a galla dopo tanto tempo passato in apnea, e prendere un lungo respiro.

La sensazione del suo piercing freddo che sfiorava il mio, le mie labbra, la mia pelle, indescrivibile.

Lo strinsi a me, accarezzai le sue trecce e percorsi la sua schiena con tocco sottile.

Lui ricambiò con altrettanta dolcezza, passione, foga.

Non so come, ma arrivammo a letto.


-Okay, puoi evitare i dettagli!- la voce di Maia mi riportò alla realtà, stavo divagando, impegnata a ricordare quei momenti.

-Quindi, state insieme da un mese e mezzo! Siete freschi!- affermò sorridente.

-Freschi ma consolidati!- le sorrisi, mi stava simpatica a pelle.

-Quindi, hai mollato tutto per lui?- domandò.

-Uhm, non proprio; per il lavoro che faccio - fumettista -, posso farlo in tour, ho dovuto lasciare la mia coinquilina, però è felice per me, e poi amo viaggiare. Stare con i Tokio Hotel, un'avventura infinita!-

-Tortura infinita, vorrai dire!- mi fece una boccaccia.

Scoppiammo a ridere, si preannunciavano mesi davvero interessanti.

* * * *

Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Ringrazio tutte le persone che hanno recensito il capitolo prima, e
anche i lettori silenziosi, mi fa piacere continuiate a seguirmi :)
Spero la storia non vi deluda.
Fatemi sapere, Anns



   
 
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