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Autore: Miss Black    19/01/2006    5 recensioni
Salve a tutti!!^^ nei miei momenti di malinconia,ormai un po' troppo frequenti,me la prendo con la povera Pansy Parkinson -che comunque come personaggio adoro!!- e quindi.. eccovi un’atra one shot!! non è lunghissima..-mmm..bè,un po'!!^^- ma penso,spero,sia piacevole.. io l'ho scritta tutta d'un fiato,ma mi è piaciuta -anche perchè sennò non la pubblicavo!-.. comunque se recensite mi fate un grande piacere!! grazie e un bacio a tutti!!
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Pansy Parkinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mare è tutto azzurro

 

Le piccole onde si infrangono sulla sabbia bianca.

Si forma un po’ di schiuma bianca,che poi viene riportata via dalla stessa onda che la aveva lasciata a terra.

Il mare è azzurro. Azzurro quasi come il cielo,che è limpido e chiaro.

È tutto chiaro,la sabbia bianca,il mare azzurro,il cielo pure. È mattina,solo sola su questa spiaggia.

C’è una calma incredibile,ben diversa dal casino a cui sono abituata.

Bel confronto con la mia vita.

Con un piede sfilo la scarpa destra bianca con tacco,e poi con il piede nudo tolgo anche l’altra,abbandonandole sulla sabbia.

Sento la sabbia fine tra le mie dita,mi rilassa.

Guardo ancora il mare.

Sembra tutto perfetto.

Sembra.. perchè nulla è perfetto..

È tutto quasi immobile,le piccole onde sono così piccole che se non guardi proprio nel punto in cui si infrangono vedi solo una distesa azzurra che ha dei piccoli movimenti,quasi fossero singhiozzi.

Vado verso il mare,l’acqua è fredda,ma tengo i piedi dove quelle piccole onde si infrangono.

Onde infrante,sogni infranti.. posso paragonare tutto quello che vedo alla mia vita.        

Ero innamorata,e tutto mi sembrava impeccabile,Draco mi dava tutto quello di cui avevo bisogno.

Vivevo nell’illusione che tutto durasse così per sempre,anche dopo Hogwarts.

Invece dal mare fermo e calmo mi sono ritrovata in una delle tante e piccole onde che finiscono qui,sotto i miei stessi piedi,speranze che si frantumano,sogni che non si realizzeranno mai,aspettative infrante..

Una lacrima scende sulla mia guancia.

Io non volevo che tutto finisse così.

So perfettamente che tutti,i miei genitori,i miei amici e anche i miei nemici volevano che io diventassi una Mangiamorte.

Io no,però.

Ma a quanto pare le mia opinione non è così importante.

Quella sera,durante il settimo anno,andai io,di mia volontà,con tutti gli altri,nella foresta,per farmi fare questo maledetto marchio che adesso porto sul braccio.

Alzo il braccio sinistro. Scosto il velo che lo copre. Un brutto segno nero mi colpisce gli occhi. Il mio braccio pallido fa un bel contrasto con il marchio nero ed il mare azzurro che vedo nello sfondo..

Non volevo,ma tutti se lo aspettavano.

Così,da stupida,sono andata,segnandomi la vita…

Non va più niente bene nella mia vita,che era perfetta fino a quel giorno..

 Mi butto a sedere sulla sabbia,incurante del vestito bianco che indosso. È così ampio,così lungo,così bianco,così.. troppo.

Alzo i pizzi e tutti i merletti e gli orli che ci sono e li appoggio sulle ginocchia.

Muovendo le gambe sulla sabbia bagnata continuo a guardare il mare. L’oceano.

Quando ero piccola venivo sempre qui. Questo paesaggio mi ha visto crescere,estate dopo estate..

Mi ha visto giocare sulla spiaggia con mio fratello,mi ha visto fare i miei castelli di sabbia,mi ha visto ridere,piangere,sperare..

Questo posto è parte di me. E anche oggi,l’ultimo giorno della mia libertà,sono qui.

Il mio sospiro si perde tra il leggero rumore delle onde..

Il mio pensiero va ancora al mio braccio sinistro.

Inizia lentamente a bruciare,sempre di più.

Non voglio andare,no.

Non ho avuto nulla di quello che mi aspettavo dalla mia vita.

Io volevo solo essere ricca,anche se già lo ero,con un marito,Draco,più precisamente,che amavo e che mi ricambiava,con dei figli,e tanta gioia,essere felice,essere libera. Credo che,alla fine,sia tutto quello che le ragazze come me chiedano.

Invece mi ritrovo vincolata in un giuramento che non voglio,costretta all’ubbidienza di qualcuno che potrei superare,in tutto.

Non sono felice,non sono libera.

Ma tra qualche ora dovrei sposarmi,e sono incinta.

Sono incinta di un uomo che non mi ama più,perché si,anche se Draco non me lo ha mai detto,io lo so.

Hermione Granger.

Se voleva rovinarmi la vita.. bè,si,c’è riuscita.

Una volta tanto la mezzosangue mi ha battuto.

Ha l’amore del mio fidanzato.

Se solo lei non fosse mezzosangue si sposerebbero,e lui mi direbbe addio senza tanti complimenti.

Non ho ancora detto a Draco che aspetto un bambino.

Passo una mano sugli occhi.

Il mascara,la matita,l’ombretto e tutto il trucco sono colati grazie alle mie lacrime.

Non volevo questo.

No,non volevo un figlio che il padre non voleva veramente,anche se so che Draco lo amerà ugualmente,non volevo un matrimonio senza amore,non volevo diventare una mangiamorte.

Ma ho e sono tutto questo. Perché la vita è stata così crudele?

Che cosa ho fatto io di tanto male per meritarmi tutto questo?

Calmati.. calmati… devo fissarmi in mente queste parole,o adesso sarei scossa da singhiozzi,e non riuscirei a fermarmi,mai.

Mi perdo nell’azzurro.

È così azzurro.

Come i miei occhi.

Come gli occhi di Draco..

Draco.. è così bello.. mi perdo nell’azzurro come mi perdo nei suoi occhi.

Mi rassegno alle lacrime che ormai hanno distrutto la faccia fatta di trucco della sposina felice.

Singhiozzo,piango e mi dispero fino a che posso.

Non voglio sposarmi.. guardo il mio abito. Ormai tutto questo bianco si è sporcato.

Ci sono chiazze nere e granellini di sabbia ovunque.

Mi alzo di scatto.

Mi strappo il velo,lo butto in mare.

Lascio libero,almeno lui..

Lo vedo portare via dalla corrente,sperando di poter fare come lui.

Sento un rumore dietro di me.

So cos’è. So chi è.

Non mi volto,mi vergogno,ho la faccia sporca,ho pianto.

‘Pansy?’ chiede lui con voce incerta.

‘D-Draco.’ La mia voce è singhiozzante.

So che mi ha visto buttare il velo in mare. È ancora là,visibile.

‘perché non sei venuta quando sei stata convocata? Perché non sei pronta?’ la sua voce è dura,mi fa male.

‘eh,Pansy? Mi vuoi rispondere?’ chiede ancora,dopo un attimo del mio silenzio.

Sto ferma sulle gambe,muovo solo due dita:gioco nervosamente con i miei lunghi,lisci capelli neri. Li adoro.

‘Pansy,rispondimi!’ adesso me lo ordina..

Mai un ‘cara’ ,‘tesoro’.. Pansy. Ci mancasse solo che mi chiami Parkinson.

Questa indifferenza verso di me non c’era mai stata,fino a che la Granger..

Non ci voglio pensare,anche perché adesso le uniche cose che mi preoccupano sono le lacrime.

Basta.

Ho accumulato rabbia e rancore per un anno.

Non me lo merito.

‘cosa vuoi da me,Draco? Certo non sposarmi…’ urlo,voltandomi di scatto. Mi passo frettolosamente una mano sulla faccia,cercando di rimediare al disastro.

‘no,certo non sposarti. Ma devo farlo.’ Ha la voce ferma,maledettamente ferma. Lo odio,lo odio,lo odio!!!!

‘allora vattene,vattene con quella puttana della Granger.. non ti voglio più vedere!’ strillo,urlo con quanto fiato ho in corpo.

Sembra impietosirsi. Che ipocrita..

‘Pansy,mi dispiace,ma..’ cerca di dire,inutilmente. Ormai sono lanciata.

‘ti dispiace? Oh,immagino! Tantissimo,vero? Lo sai qual’è il problema,eh,Draco?’

Non mi ha mai visto tanto sconvolta,arrabbiata e disperata.

Ma lo sono. Non posso farci niente…

Invece si.

Prendo la mia decisione in un attimo. Mi basta un attimo per pianificare tutto.

Dopotutto,ho sempre saputo di essere brillante.

Mi guarda interrogativo.

‘INCINTA! SONO INCINTA! ASPETTO UN BAMBINO,DRACO.’

Annuisce. Annuisce solo! Continuo a piangere.

Lo guardo con un aria di sfida,anche se immagino che con tutto il trucco sbavato non sembrerà tanto di sfida..

Strappo una parte della gonna del vestito,la strappo,e la butto a terra.

Gli voglio fare paura.. voglio fargli capire che con me non si scherza..

Sfilo la bacchetta,e gliela punto contro.

Finalmente parla.

‘Pansy,cosa vuoi fare..? Pansy!!!’ urla. Le sua urla sono rasserenanti per me.

‘avada kedavra!!’ strillo.

All’ultimo secondo inverto la posizione della bacchetta.

Il raggio verde mi colpisce,cado a rallentatore nel mare.

Questa era la decisione giusta.

Ho gli occhi sbarrati,vedo Draco.

È sconvolto.

Vedo una lacrime spuntare timida dagli occhi.

Meglio così.

L’ultima cosa che vedo è l’azzurro dei suoi occhi.. o forse del mare…

E questa spiaggia,che mi ha vista crescere,mi ha vista anche morire.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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