<<"Fuckin' Lies."
Se avessi un diario, la maggior parte delle pagine inizierebbe con questa frase. Fuckin' lies. Perché?
Perché è questo che ho sentito nella maggior parte della mia breve vita. Anche da chi non avrei dovuto.
Ma questo è un quaderno dove scrivo i miei pensieri, e forse posso definirlo così, quindi sì, inizio sempre con questo inutile "Fuckin' Lies">>

E' questo che scriveva nei suoi quaderni Klara. Lei, a 13 anni, non aveva mai desiderato soldi, bei vestiti o altro. Lei desiderava solo una famiglia felice.
Klara non era nemmeno brutta, era castana ed aveva grandi occhi verdi. Klara amava anche colorarsi i capelli, ma avendo un po' smesso, decise di tenere solo una ciocca colorata di turchese.
La sua era una modesta famiglia di operai. O meglio, solo il padre era un operaio, perché il resto erano disoccupati e (nel caso di Klara) ancora studenti. Lei sapeva disegnare e usare il computer molto bene. Tutti amavano i suoi disegni. Forse non amavano il suo carattere, almeno, non lo amavano i suoi coetanei. Lei era chiusa in sé stessa, all'inizio poteva sembrare estroversa e simpatica, ma dentro è un'altra persona. Se si conosceva davvero, Klara era un'altra. Introversa, triste, dall'atteggiamento impaurito, in cerca di qualcuno che la volesse bene. Gia gli insegnanti alle scuole medie le davano un'età superiore alla sua età anagrafica, perché riusciva a capire cose che non tutti i suoi coetanei capivano, o semplicemente, a loro non interessavano.
Klara si sentiva diversa. Klara sentiva che tutto questo, la sua famiglia, la sua "intelligenza superiore", il suo aspetto, ed anche il mondo intero, erano solo gigantesche bugie, solo delle Fuckin' Lies.
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Spazio Autore: Klara in gran parte mi rispecchia, come la maggioranza dei miei personaggi. L'ho scritta in un momento di noia, e appunto, di rabbia, ma ormai sono cose di tutti i giorni. Se avete voglia, recensite pure, anche negativamente, per me è importante.