Era il tramonto e leggerissime nubi un po’ scure, coprivano il cielo. Nonostante ciò, faceva abbastanza caldo per essere solo ai primi di giugno e per i standard londinesi. Una figura,coperta da un ampio mantello, camminava silenziosa e veloce in un viale alberato, stando probabilmente, bene attenta a non essere seguita. Non poteva assolutamente permetterlo diretta dov’era . Era stato abbastanza difficile fingere di essere qualcun altro, tra poco però, avrebbe potuto rivelare la sua vera identità. Giunse in prossimità di un campo, che a occhio babbano, e non appariva incolto e abbandonato. Non per la nostra figura, alla quale fu sufficiente alzare la bacchetta dare le sue generalità e il motivo della visita e, davanti a lei si materializzò un cancello talmente bianco da sembrare trasparente. Aspettò che si aprisse: lo superò e il cancello cosi com'era apparso, sparì. Poi, come se qualcuno avesse acceso la luce, apparve in tutto il suo splendore, la proprietà. Vi era un immenso giardino inglese curato ma non sfarzoso, si poteva udire lo scrosciare di una piccola cascata in lontananza ma non c'era tempo per ammirare il paesaggio, la sua meta era la villa che si stagliava di fronte ad essa. Di fronte alla figura all'improvviso apparve una fenice. All'inizio credette fosse vera ma, lei non spiccò in volo. Rimase li, ferma a fissare il nuovo ospite con occhio indagatore e una voce si udì chiaramente rivolgersi all’individuo: "Chi osa entrare?" La figura dovette rispondere, non aveva scelta:"Sono Alexis vengo dal futuro e sono qui per chiedere aiuto" Si tolse l'ampio cappuccio che le celava lo sguardo turchese, una cascata di capelli castani, le scese sulle spalle. Aspettò che la fenice di marmo sparì. Assicuratasi, che non vi fossero altre trappole o quant'altro, arrivò d'innanzi al portone di mogano lucido che era quasi interamente coperto da un strato di edera rampicante che lasciava, visibile solo qualche sprazzo di legno e il battente in ottone. Alexis, allungò una mano per bussare ma non c'è ne fu alcun bisogno;il portone si apri silenzioso sull'atrio del palazzo. O almeno così pensò, dato che non si vide neanche l'ombra di un elfo domestico o di qualcun’altro. Una manina, però che aveva afferrato la sua veste, le fece abbassare lo sguardo. Una bimba di non più di cinque anni era di fronte a lei con dei buffi capelli giallo limone e occhi enormi. Sembrava un cartone animato giapponese . La bimba, non accennava a mollarle la veste. Anzi insistette talmente tanto che alla fine Alexis fu costretta a chinarsi sui talloni all'altezza della piccola che parlò: "ciao!" Alexis con un sorriso le rispose:"Ciao a te piccola, la mamma e il papà ci sono?" La bimba ci pensò su un attimo, poi con uno sguardo birichino e diciamo anche malandrino rispose:"mm... no!Però ci sono io!" Alexis rise una risata cristallina che contagiò anche la bambina, calmatasi le disse:"Tesoro sono sicura che tu sia un ottima compagnia...ma vedi io ho urgente bisogno di parlare con i tuoi genitori" Nel frattempo un uomo sulla quarantina si godeva lo spettacolo nascosto dietro la bambina;doveva intervenire o anche lei, sarebbe finita nella sala da te, formato mini, a bere te invisibile con kili di zucchero invisibile in porcellane finte. Cosa che lui stesso aveva provato. Essendo il padre della bambina, lo costringeva a giocare alla famiglia insieme ad altri poveri tre Peluche e altre pupazzi che, si loro stavano belli comodi ma lui no! Ma alla piccolina era difficile che dicesse di no … specialmente quando voleva giocare. Cioè sempre. Fortuna che aveva il tempo pieno alla scuola materna.. quindi era costretto solo al suo rientro dalla scuola. Si ridestò dai suoi pensieri si spostò alla luce, e schiarendosi la gola in modo fintamente imperioso sgridò la bambina:"Altair! Quante volte ti ho detto che non devi importunare gli ospiti?" la bimba corse in braccio al padre che la prese al volo e con la testa china su un lato chiese :"Che cosa vuol dire ippottunare*?" L'uomo la fissò e gli rispose:"Importunare,tesoro, sarebbe a dire che non devi disturbare la gente. Specie quando non si conosce,sai non tutti amano bere il tè" Concluse con un occhiolino facendo ridere la bimba. La fece scendere e le disse:"Va a lavarti le mani tra poco si cena "
Nel
frattempo Alexis si alzò, stette
lì a godersi la scena con un
sorriso che le increspava le labbra, era strano ritrovarselo di fronte
cosi
giovane ,l'uomo la guardò sorpreso:"Assomigli in una maniera
impressionante a mia madre" Disse egli sorridendogli, Alexis
biascicò qualcosa e Ted,questo
il nome
dell'uomo,rise:"ho la netta sensazione che tu abbia ereditato il
carattere
di mio padre invece" la ragazza alzo lo sguardo e sorrise. I capelli
virarono subito a un rosa antico "im-magino che tu sappia chi sia
io...giusto?" Chiese tentennante. Ted sorrise:"Beh,ne ho una vaga idea. Direi che è
meglio rimandare il nostro colloquio a dopo cena, sai ho
un certo
languore."concluse prendendole il mantello che appoggiò da
qualche parte,
poi, prese la ragazza sotto braccio, percorsero la strada verso la
cucina
,dove,ad attenderli c’erano una donna dai lunghi capelli
ramati che Alexis
riconobbe come sua nonna,intenta a finire di preparare la cena, aiutata
da due
ragazze l’una bionda e
l’altra castana
chiara. Appena la videro,le due ragazze le andarono subito incontro.
Una di
esse, la bionda, si limitò a sorriderle
e rivolgendosi al padre disse:”Ha chiamato
James,ha detto che dobbiamo
indire immediatamente una assemblea speciale con tutto il nuovo
ordine:a quanto
pare abbiamo un po’ di problemi”Ted
sospirò:“la riunione speciale può
benissimo
aspettare. Prima ceniamo poi vedremo il da farsi. Comunque
…” disse
rivolgendosi ad Alexis guardandola sorpreso e al contempo imbarazzato:
“lei è
…” la ragazza, l’ho anticipò:
“Sono Alexis molto piacere” Si presentò
con un
sorriso. Le due ragazze citate poc’anzi le si
avvicinarono:”Beh immagino che tu
sappia chi siamo. Vero?”Disse la bionda tendendole la
mano,Alexis la strette
subito e dichiarò:”Hai immaginato bene..tu sei
Andromeda o ~Med~ che dir si
voglia, prima genita di
Victoire
Weasley e Ted Remus Lupin
…” Ted la interruppe:”Ted è
più che sufficiente” Alexis avvampò e
la donna che
nel frattempo si era affiancata al marito disse: “non
è necessario che tu
continui: se la
fenice ti ha lasciato
passare significa che fai parte della famiglia e che non sei qui per
nuocere a
nessuno. Che tu provenga dal futuro o meno, non ha importanza”
“Mie!”
“Mie!”
“Mie!”
“Mie!”
“Mie!”
“Mie!”
“Mie!”
“Tue..aspetta
…
no non è giusto mi freghi sempre!!” Med, trionfante
rise e si prese le sue agognate costole: Ah-ha
!! Ho
vinto salutale paparino … Gnam!” Ted
le salutò
mogio mogio con dei
capelli grigio topo deprimenti: “addio
miei amate e mai assaporate succulente, dolci costole
d’agnello” Abbassò il
capo a mo’ di saluto fingendo di levarsi un cappello
invisibile e sospirò
affranto. Victoire sospirò, e aiutando la figlia Altair a
salire sul suo
sgabello, si voltò verso Alexis che sostava ancora in piedi
sorridendo.
“Siediti pure, immagino tu sia abituata a certe scene
… Mi scuso comunque per
il loro comportamento, ogni volta che cucino l’arrosto
è sempre la stessa
storia ” Le disse con tono rassegnato e divertito al contempo
stesso.
Prese un vassoio di
plastica con sopra
della carne al sangue, e ne mise un
po’
di fette, accompagnandole con abbondante insalata nel piatto di Alexis
che, si
affrettò ad accomodarsi su di uno sgabello imbottito di
fronte a Ted che,
ancora triste e desolato per le sue
costole di agnello mai assaporate, fissava con sguardo perso i disegni
del suo
piatto di ceramica. Toire
fissò suo marito:”ma
insomma Ted erano solo delle costole d’agnello che vuoi che
sia!!”disse fintamente
esasperata. Ted si ridestò e guardò la moglie
come se provenisse da chi sa
quale lontana galassia e, stupito chiese : “Tua figlia ha una
casa sua, perché
deve venire a rubare le mie
costole?!”
Med,che
stava aiutando Altair,
dato che era seduta come
sempre affianco a lei
disse: “ semplice
papà le costole della mamma sono le migliori, e sai
perfettamente che io, come
te, non so cucinare nemmeno un uovo al tegamino. Indi per qui vengo qua
a
rubarti le tue, mi sembra più che ovvio.” Ted la
fissò, e arreso disse: “ah non
c’è storia con voi!”Si protese in avanti
verso il vassoio con la carne arrosto
e ne prese un po’ di fette insieme alle salse. Tutti risero e
seguitarono a
finire.
Finito
di
cenare,tutta la famiglia compresa Alexis ovviamente,si
spostò in salotto.
Era
arrivato il
momento della verità.
come avrete notato (chi ha letto la storia precedente)ho
completamente stravolto il proggetto di Back to life.. riprendendo
quello originale.
Esso consisteva nel mandare indietro nel tempo alcune persone per
aiutare l'ordine della fenicie e impedirne la morte di alcuni ed
eliminare i mangia morte dalla faccia della terra.
Sappiate che qui, non esistono le regole che vietano a chiunque
provvenga dal futuro di rivelare qualcosa al passato,purche egli sia in
qualche modo collegato alla persona del futuro(nel corso della storia
questo concetto sarà spiegato chiaramente)
Io non ci
guadagno un bel niente
perché, ho bisogno del vostro sostegno
per migliorare. E per me sono molto indispensabili:D
Spero vi sia piaciuto questo primo :)
Per il prossimo spero di non farvi aspettare troppo D:
A presto ;)