-“Dottor Miller. La
ringrazio per essere venuto!”- disse Castle,
stringendo la mano del medico.
-“Sua madre mi ha detto
che era una cosa urgente
e mi ha dato questo indirizzo.”-
-“Si. Sono molto
preoccupato. Non le scende la
febbre e ha continui svenimenti…e poco fa ha anche rimesso.
Le ho fatto una
doccia fredda ma credo che la febbre sia scesa più di
tanto!”-
Castle era visibilmente agitato e
il medico se ne
accorse.
-“Si calmi, Richard.
Sicuramente la sua fidanzata
avrà solo preso un virus influenzale. Mi porti da
lei!”- rispose gentilmente il
medico.
-“Oh…
lei… lei non è la mia fidanzata.
Just friends. E per la sua sicurezza le
consiglio di non dire una cosa del genere di fronte a lei. Potrebbe
spararle
senza pensarci due volte!”-
Il dottor Miller guardò
Castle perplesso, ma
annuì senza proferire parola.
Castle fece strada e quando il
medico entrò si
presentò e andò subito vicino Beckett.
-“Allora, da quanto tempo
ha la febbre?”-
Kate non rispose subito.
Guardò prima Castle e
poi il medico, come se non
volesse avere Castle lì in quel momento mentre lui la
visitava.
E anche il
dottore capì.
-“Richard, ci scuseresti?
Preferisco rimanere con
la paziente da solo!”-
-“Oh… si,
certo!”- rispose Castle abbastanza
confuso.
Il dottor Miller non aveva mai
avuto problemi ad
avere familiari lì insieme a lui durante la visita, quindi
non capiva proprio
perché dovesse uscire.
Ma in effetti lui non era un familiare e Beckett era una
persona estremamente riservata.
Così uscì
senza opporre resistenza. L’unica cosa
che gli importasse in quel momento era sapere che Beckett si sarebbe
presto
ripresa.
Chiuse la porta dietro di
sé.
Aveva voglia di
origliare, gli passò per la mente di prendere un bicchiere e
ascoltare, ma
scese e si diresse in cucina.
Se fosse rimasto lì
avrebbe cercato in tutti i
modi di ascoltare, di sapere cosa aveva Beckett e lui
non voleva assolutamente invadere la sua
privacy. Se Kate aveva preferito parlare da sola con il dottore
avrà sicuramente
avuto i suoi buoni motivi.
E poi Castle
pensò.
E se si trattasse di una
malattia mortale e questi fossero i primi sintomi? E se Kate in quel
periodo
non era sotto forte stress ma stesse male sul serio, se avesse un
problema
medico? In fondo anche Ryan l’aveva detto, in quel mese che
non si erano visti
lei era uno straccio.
“Illuso a pensare che stesse male per me”.
Castle era ancora immerso nel suoi
pensieri
quando il dottor Miller lo raggiunse.
-“Come sta?
Guarirà?”-
-“Ha solo preso
un’influenza un po’ brutta.
Guarirà in pochi giorni. Le ho appena fatto
un’iniezione e deve prendere queste
per 4/5 giorni. Ora sta riposando.”- gli disse porgendogli
una scatoletta di
antibiotici.
-“Grazie dottor
Miller.”- disse gentilmente accompagnandolo alla porta.
Appena il medico andò
via, Castle si precipitò in
camera.
Beckett stava dormendo.
Si avvicinò piano, senza
fare rumore per paura che si svegliasse.
Era così bella mentre
dormiva. Castle pensò che
l’amava al punto che avrebbe potuto passare tutte le notti a
guardarla, senza
che lei lo sapesse.
Osservare il modo in cui respirava, e il modo in cui inconsapevolmente,
faceva delle buffe smorfie con le labbra mentre dormiva.
Era ormai quasi
mezzanotte.
Josh non si era
ancora fatto vivo, e l’antipatia per motorcycle boy
crebbe ancora di più in
Castle.
Aveva lasciato Kate completamente da sola, in un momento in cui lei non
stava bene, e per giunta non era la prima volta.
Lui salvava il mondo, salvava
tante persone, ma non aveva cura dell’unica persona che aveva
bisogno di lui in
quel momento. Ma ciò che Castle ignorava è che
Beckett aveva proprio la persona
che voleva al suo fianco.
Era stanco. Decise che avrebbe
dormito lì. Non
poteva lasciarla sola.
Non ora.
Voleva fargli capire che lui ci sarebbe stato
sempre per lei.
Prese una coperta e si distese
affianco a lei.
Non voleva entrare nel suo letto, non senza che lei glielo chiedesse
esplicitamente.
Le toccò la fronte.
Beckett era ancora
febbricitante.
Gli sembrava una scena
già vissuta quella notte
insieme. Beckett distesa su un fianco e lui che la osservava dormire.
Solo che
questa volta era più in ansia, più preoccupato
che il suo amore stesse così
male.
Dolcemente le accarezzò
la guancia con il dorso
della mano, e finì per sfiorarle le labbra, le sue dolci e
morbide labbra che
Castle ricordava perfettamente impresse sulle sue.
Lei continuò a dormire,
ma respirò più a fondo
come se si rendesse conto che lui l’aveva appena accarezzata.
Gli passò un braccio
intorno alla vita, e lei si
strinse ancora di più a lui, intrecciando le loro dita.
Le diede un bacio sulla guancia e
si addormentò
in un sonno profondo.
Camminava,
ma non sapeva esattamente dove si trovasse.
Il buio
e
lunghe pareti grigie lo circondavano.
Tastava
a
tentoni l’aria come se cercasse qualcosa.
Più
andava
avanti e più l’aria si faceva pesante.
Una
fitta
nebbia si addensava sotto i suoi piedi e mano a mano che andava avanti
raggiunse le sue ginocchia.
Intorno
a
lui solo freddo, desolazione, e morte.
Continuava
a guardare a destra e sinistra, percependo una strana presenza, ma non
riusciva
a vederla. Poteva avvertirla solo chiudendo gli occhi.
Un
varco si
aprì, come una porta, e dal nulla, apparve una figura
bianca, eterea. Era
bellissima e agghiacciante insieme.
Castle
si
avvicinò lentamente. Era attratto come una calamita, ma al
tempo stesso ne
aveva paura.
Era
strana,
avvolta in una misteriosa luce, che rendeva Castle cieco di fronte a
tanta
bellezza e maestosità.
E poi
la
riconobbe:
era Beckett.
La sua musa.
La sua Kate.
Correva,
ma
più cercava di avvicinarsi più lei si
allontanava, come se cercasse di
proteggerlo da qualcosa, che stava al di là di quella porta.
Non
capiva
perché gli impediva di raggiungerlo, e proprio nel momento
in cui urlò il suo
nome, più arrabbiato che mai con lei che non voleva dargli
spiegazioni, Kate
decise di tornare indietro.
Si
avvicinò.
Camminava
piano, lentamente, come se tutte le forze del suo corpo
l’avessero abbandonata.
Trascinava i piedi, e con fatica si avvicinò a lui.
Era
bianca
come un cadavere, e il camice d’ospedale la rendeva ancora
più spettrale.
Gli
prese
una mano e lui avvertì che era fredda come il ghiaccio, come
se ogni singola
goccia di sangue fosse sparita dal suo corpo, risucchiata da qualche
strana
forza.
Lo
guardò
un istante e lui fece presa sulla sua mano.
Ma
Beckett, scosse la testa e
iniziò a parlare.
Gli disse che presto non avrebbero più lavorato insieme e
risolto omicidi, che non avrebbero più passato del tempo
insieme, che lei
sarebbe andata via per sempre, in un posto in cui lui non avrebbe
potuto
raggiungerla, che nessuno avrebbe potuto stare più con lei.
Era
confuso. Lui con i suoi soldi poteva quasi tutto, perché
stavolta era diverso?
Beckett,
con una voce debole e stanca gli rispose che stava morendo.
“Sono sempre più
pallida Castle. Non lo vedi? Fra poco scomparirò per
sempre.”
-“No!
Tu
devi reagire!! Non puoi abbandonarmi!”- urlava Castle.
Ma come
un
fantasma Beckett andava via per non fare più ritorno, per
andare in un posto
lontano, proibito a chi ancora ha un cuore che batte, a chi ancora ha
sangue
caldo nel corpo.
Più
cercava
di raggiungerla e più lei si allontanava.
La sua
figura diventava sempre di più fioca, e la luce intorno a
lei si affievoliva
ogni secondo più in fretta.
Continuava
a chiamarla, non poteva andare via. Tanto valeva farsi uccidere
lì e subito per
poterla raggiungere e stare lì con lei.
Ma più la chiamava, più lei scompariva.
-“No… Kate… Stay with me!”-
ANGOLO DELL AUTRICE: Ciaoooooo
ragazzi/eeee!!!
ecco il 5 capitolo!!!
ok alcune cose non si sono risolte o non si sono ancora scoperte...ma
abbiate fede!!
in questo capitolo ho cercato di far capire quanto Castle abbia paura
di perdere Beckett.. e probabilmente lui stesso realizza che questa
è la sua paura più grande...
nella parte in corsivo, ho cercato di ricreare la stessa atmosfera che
c'era dentro il container quando stavano congelando.. non so se ci sono
riuscita, o se mi sono solo avvicinata... o se non ci siamo proprio!
ditemi poi voi!
che altro? mi pare di aver scritto tutto...
come sempre ringrazio la mia Beta/Rick che legge sempre pazientemente ciò che scrivo e anche Paola e Cate che sono sempre le prime a leggere... :)
al prossimo
capitolo...che arriverà... o domenica o lunedì...
ditemi voi quando preferite!! XD
grazie mille a tutti
quanti, in particolare a chi legge e chi lascia sempre una recensione,
facendomi tanto felice!...
e ovviamente anche a ki l'ha inserita fra le ricordate, preferite e
seguite!
a presto! e sbaciotti
a tutti
kate24 ;>