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Autore: ignorance    18/03/2011    5 recensioni
« Mi fai schifo, Sirius »
Sirius/James?
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Potter, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Commenti dell'autrice: Mh-hm. Devo dire che ho partorito questa schifezza non nel pieno delle mie facoltà, ovvero durante un momento del mio delirante, schifoso, dannatissimo raffreddore D: Oltretutto non l'ho nemmeno riletta, quindi se fa schifo -e, credetemi, fa proprio schifo- concedetemi almeno l'attenuante. È un misto. Triste, sconsolato misto. Senza sale, per giunta *ride* E a me, che i misti di solito fan proprio schifo, ironia della sorte, questo è venuto. Basta, vado a spruzzarmi qualcosa nel naso. As usual, ai posteri l'ardua sentenza.
Disclaimers: I personaggi non sono miei. Fortunati, eh?

***

Ci aveva provato.

Ci aveva provato davvero.

Con tutte le sue forze, aveva ricacciato le lacrime indietro e aveva deglutito un paio di volte.

Aveva soffocato il disgusto e la disperazione e aveva tirato fuori uno dei suoi sorrisi, incredibilmente spento.

Aveva anche trovato la forza di fare un paio di battute e aveva giocato a fare il buffone, ma quel nodo, quella sensazione di non avere più aria nei polmoni, ma di star aspirando veleno, quella non era scomparsa.

L’odio, l’ansia, la disperazione, attanagliavano il suo stomaco, strizzandolo con nodi sottili di fili taglienti. Il cuore -il cuore- s’era ridotto a niente più che una poltiglia sanguinante e mentre dal naso arrancava un respiro, e un rantolo indicibilmente labile sfiorava le labbra, al grido di “Viva gli sposi!” un conato lo piegò in due.

Ovattate, giunsero delle voci. Sfocati, un paio di occhi incredibilmente marroni e ciglia, le ciglia così lunghe e così sottili.

« Amico, ti senti bene? »

No.

No che non mi sento bene, idiota.

Un cenno del capo.

« Ho… Ho solo bevuto troppo. Credo che- »

Non aveva bevuto nemmeno lo champagne. Nemmeno quello, dannazione!

« Ha solo bisogno di un po’ d’aria, Jam. Lascia che lo accompagni fuori »

Due braccia. Morbida lana. Il maglione sformato. Remus.

« Remus… »

« Shh. Va tutto bene. Tutto bene »

Non che non va bene.

Chiuse gli occhi e si lasciò guidare. Sentì l’aria che entrava nei polmoni, ma non la voleva.

Serrò gli occhi più forte che poté e cercò di contrastare l’aria che continuava a filtrare nei polmoni.

« Oh, ma allora sei proprio stupido! Respira, cretino! Respira! »

Un ceffone.

Diamine, che ceffone. Non sapeva che Remus ne fosse capace.

« Non cambierai nulla se muori, diavolo! Respira, Sirius! »

Aria. Aria che corrode, come veleno. Aria e basta. Stupida, stupida aria.

« Mi fai schifo, Sirius »

Sirius spalancò gli occhi e lo guardò.

« Sì, faccio quest’effetto » borbottò, amareggiato. Si guardò intorno e si accorse che erano sul portico.

Remus si sedette su di un gradino, senza sorridere.

« Smettila » ingiunse, placido « Non cambierai le cose facendo l’idiota »

Sirius si accomodò al suo fianco, in silenzio.

« Cos’è che dovrei cambiare? La mia disposizione ad ingollare più alcohol di quanto dovrei? » ridacchiò.

« Mi credi così stupido? » il tono di Remus era quasi ferito « Non hai bevuto nemmeno lo champagne. E di solito non ci si ubriaca con l’acqua »

Sirius tentò di sorridere e alzò le mani in segno di resa.

« Mi hai scoperto. L’acqua mi fa sempre quest’effetto »

Remus non rispose. Mosse una gamba e fece battere il tacco basso della scarpa sul gradino, emettendo un ‘tac’ piuttosto soffice.

« Cos’hai intenzione di fare, allora? » chiese invece, lanciandogli uno sguardo di striscio « Glielo dirai? »

Sirius sbatté le palpebre.

« Dire cosa a chi, per la precisione? »

« A James » rispose Remus lapidario, continuando a far battere la scarpa contro il gradino « Che ti piace »

« … »

Remus si passò una mano sugli occhi, sospirando.

« Beh, scusa, detto così sembra un po’ riduttivo » si corresse, desolato « Che lo ami » fece una pausa e sorrise « Oh, così sì che va bene »

Sirius scoppiò a ridere.

« Sei l’unica persona che conosca che si corregge da solo » spiegò allo sguardo irritato di Remus, che in tutta risposta arricciò le labbra.

« Oh, avanti! Permettimi di fare il buffone, almeno adesso. »

Silenzio.

« Sono un vero cretino, eh? Avrei potuto dirglielo in qualunque momento. Avrei dovuto dirglielo. Ma… Non so spiegarlo, era come se qualcosa mi bloccasse. Come se avessi… Beh, come se avessi paura. »

« … »

« Okay, avevo proprio paura. Una paura dannata. Ma è ovvio. Anche se ero –sono ancora- il brillante, affascinante Sirius Black, con la sua lieta favella sempre appresso, temevo potesse respingermi. E Lily… »

« … »

« …Lily è sempre stata un intralcio. Era la materializzazione delle mie paure. Così brillante, così carina –anche se le rosse non mi son mai piaciute, troppo colorate- e un osso duro. Perfetta.

« Ma anche io sono perfetto, capisci? Io e James siamo fatti l’uno per l’altro, sempre insieme, non ci siamo mai separati in tutti questi anni. E nonostante lo abbia riempito di discorsi incoerenti mi è sempre stato a sentire, mai una volta che mi abbia urlato di stare zitto come fai tu o chiunque altro.

« E parlavamo notti intere, di cose futili, cose che non stavano né in cielo né in terra e ridevamo, oh, come ridevamo! E l’amavo. L’amavo come mai avevo amato in vita mia, era tutto ciò che desideravo. Ma poi… »

Sirius strizzò gli occhi e rimase in silenzio. Remus continuava a far quel rumore con il tacco, respirando piano.

« Non ho mai avuto il coraggio di dirglielo. Né quando ci hanno annunciato il fidanzamento, né dopo… Organizzare questa festicciola, così all’improvviso. Non me lo aspettavo, ma sapevo che prima o poi sarebbe successo. »

Uno sbuffo d’aria. Uno sfarfallio di ciglia, leggero. Ridicolo.

« Forse non lo accetterò mai. Forse non riuscirò mai a dimenticare. Ma se lo merita, capisci? Deve essere felice, è tutto quello che voglio per lui. Il resto non m’importa »

Una lacrima. Una stilettata in pieno petto, sangue che sgorga da ferite che mai ci si è accorti d’avere.

Sirius guardò la gocciolina salata scendere lungo la linea del naso e poi giù, giù, sull’asfalto.

Un singhiozzo e una risata tremula.

Sirius guardò Remus, il suo petto sotto il maglione che si contraeva, la cassa toracica schiacciata sotto il peso del dolore e le lacrime che scorrevano inesorabili sulle guance.

« Remus? Perché stai piangendo? »

« Stupido, vero? Chissà perché adesso sto piangendo… Scusami, Sirius. Io… Oh Dio, sono così insensibile. »
Così piccolo. Così indifeso.

« Perché piangi? »

Le lacrime che non vogliono arrestarsi, che bruciano, ma è un dolore benefico, una liberazione, se non fosse che lo fanno apparire così meschino a se stesso.

« Sirius… Mi spiace, mi spiace. Io non posso… »

« Remus, Remus. Perché? »

« Io… Sono solo in pena per te, tutto qui. Continua pure »

Remus si asciugò le lacrime e rimase ad ascoltarlo per tutta la notte, in silenzio.


***


Una figura ammantata al Ministero.

La desolazione e la distruzione che Voldemort aveva portato con sé in quel luogo impressa in ogni angolo, il silenzio.

La figura procedette a passo spedito, fermandosi solo davanti al Velo.

Poi, cupamente, un singhiozzo patetico risuonò nel silenzio. Un solo singhiozzo, mille lacrime.

Remus Lupin cadde in ginocchio, con gli occhi e la bocca spalancati in un urlo silenzioso.

Sussurri, sussurri indistinti di anime dentro quel Velo, artigli che si conficcano nel cuore e riaprono ferite mai rimarginate a dovere.

« Mi spiace, Sirius… » tra le lacrime, la voce soffocata e incredula di chi non riesce ancora a capire « Io… Non ho mai avuto la forza… Volevo che fossi felice. Il resto non importava. E ora… Riuscirai mai a perdonarmi? »


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Spero abbiate colto la Sirius/Remus. Ve l'avevo detto che era un misto D: Non mi sono nemmeno concessa il lusso del misto mare, infatti fa proprio schifo. Però spero almeno che vorrete dirmi quanto vi fa schifo, mi farebbe piacere.
   
 
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