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Autore: Andrewthelord    20/01/2006    9 recensioni
Harry romanesco, Hermione fennechiana, Ron balassiano. Ecco cosa la turpe mente sovversiva di ATL ha preparato in anni di turbe psichiche.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Il trio protagonista, Neville Paciock, Ron Weasley, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Harry Potter prima che J.K.Rowling smettesse di bere, quando al posto di Racliffe era stato scritturato Enzo Salvi.

Harry Potter non era un ragazzo come gli altri. Era sfigato e deficiente il doppio. Era orfano, e viveva chiuso in un sottoscala dagli zii in

compagnia dei topi e delle copie vecchie del TV sorrisi e canzoni. Sua zia, Petunia, oltre che essere stata sorella di sua madre, aveva

lavorato negli anni più felici con Smaila, come ragazza cin cin. Suo zio, Vernon, vendeva trapani sponsorizzati dall'Inter, ed era perennemente

incazzato. I due amavano sopra ogni altra cosa il loro figlio Dursley, ma lo amavano talmente tanto ed erano così premurosi da fargli

raggiungere l'invidiabile traguardo dei 130 chili, cosa che per un ragazzino di undici anni qui in Italia darebbe il diritto di essere

ospiti fissi di Mara Venier.

Harry trascorreva i suoi giorni chiuso nel sottoscala, torturando ragni e cercando di pettinarsi.

Una bella mattina fu svegliato dal picchiettare alla porta del sottoscala da sua zia Petunia.

"Harry! Harry! Svegliati! La colazione è pronta!"

Harry era felice. Sua zia aveva preparato la colazione per lui.

"Tieni. Un grappolo d'uva. Sbrigati. Devi andare a lavorare!"

"Che?"

"Ed io?" Interruppe Dudley.

"Oh...tesoro...noi andremo al luna park..."

"Dov'è che devo annà a lavorare?"

"Un mio amico ha una miniera. 1 sterlina ogni dodici ore di lavoro."

"Che culo..."

Harry cominciò a lavorare. Lavorava sodo, ed era talmente simpatico a tutti, ma talmente simpatico a tutti, che veniva regolarmente nerchiato

dai minatori più anziani, dal muletto tira-caretto e dall'uccellino rileva-perdite-di-gas. Ogni sera tornava a casa alle undici,

e veniva accolto a scope in faccia da zia Petunia e dalle smorfie con la bocca piena di Dudley.

Qualche giorno dopo, a colazione, Harry masticava ormai privo di forze la sua noce, quando cadde sul suo piatto.

"Alzati! Non è buona educazione!"

"Già" disse Dudley, trangugiando una barrona di cioccolato.

Harry gli augurò di raggiungere un peso tale da fargli fare un collasso.

Il giorno dopo, dopo essere stato pestato a sangue da un nuovo collega iraniano, cercava, ormai privo di forze, di masticare il suo bagigio.

Dudley lo sfotteva. Harry gli augurava di raggiungere un peso tale da fargli fare un collasso.

Il giorno dopo ancora, Harry cercava di iniettarsi il succo di frutta in vena, ormai senza più ragione. Vide, ormai sfocata, la figura

di un ragazzo perfettamente snello e carino. Con un filo di voce disse : "Chi è?". Rispose zia Petunia : "E' Dudley, gli abbiamo regalato

la liposuzione!". Da quel giorno Harry cominciò a bere.

Dopo un mese di lavoro da schiavo, Harry fu pestato a sangue, ma a differenza delle altre volte, esplose la miniera.

Fu l'unico sopravvissuto. Quindi fu l'unico ad indebitarsi per pagare affichè qualcuno sistemasse quel casino che si era creato.

Harry rimurginò a lungo sul fatto di essere sopravvissuto, e cominciò a pensare di essere dentro a sua insaputa in un reality show.

Verso metà luglio, arrivò a casa Dursley una lettera indirizzata ad Harry.

"C'è una lettera per me?...Oh...Finalmente comincia ad arrivarmi Playboy...Sapete...Ho fatto l'abbonamento con i soldi guadagnati in miniera"

Zio Vernon gli strappò la lettera di mano, la aprì in fretta e furia, stralunò gli occhi e la buttò sul fuoco, come se avesse

visto un fantasma.

"Ma era per me! Mi appello ai diritti costituzionali inglesi per i quali i nostri padri si sono battuti a lungo, secondo cui

la corrispondenza è privata anche per un minore!"

Zio Vernon stette un pò in silenzio, poi scoppiò in un sonoro rutto, che provocò risate in tutta la sua allegra famigliola.

"Che vita di merda..."

La notte si sognò di una motocicletta volante. Raccontò il sogno agli zii. Vernon si alterò parecchio. "Chi ti ha detto di frugare tra le

mie cose? Quella cicoria la tenevo ormai da due mesi!"

La notte dopo si sognò di un tizio, avvolto in un mantello nero, da cui partiva una roba verde, che gli provocava un dolore alla cicatrice.

La notte dopo ancora si sognò Pamela Anderson, ma qui è meglio che taccia.

Il giorno successivo arrivarono altre due lettere, subito prese e fatte triturare da Zio Vernon.

Il giorno dopo arrivarono dieci lettere, che zio Vernon triturò e buttò su una pattumiera.

Il giorno successivo arrivarono altre quaranta lettere, e zio Vernon non ne potè più.

Aprì quindi un centro riciclaggio per la carta, e cominciò a trasformare le lettere che gli arrivavano in comodi ed economici block notes.

Quando il mercato internazionale della carta fallì per colpa sua, Vernon comprò un terreno a Milano due dove sperava non sarebbe stato

raggiunto dalle fastidiose missive.

I tre Dursley assieme a Potter arrivarono in Italia, aprirono la porta della loro villettina a schiera con vista sul lago a Milano due,

e si accomodarono. La casa era completamente nuova, si sentivano ancora gli odori degli appalti freschi freschi.

Vernon si diresse in cucina, dove trovò un gigante alto due metri e mezzo.

"E lei chi è?" Chiese Vernon. "Ehm...Sto cercando Harry...Devo portarlo ad Hogwarts..." Vernon non credette molto alle sue parole, poichè

il gigante, mentre gli parlava, cercava di accendere il gas con due pietre focaie.

Arrivò Harry. "Ma...sei un gigante...La mia famiglia mi sfrutta e mi avvilisce...Gigante, pensaci tu!"

"No...Io non sono quel gigante...Quello è mio cugino, dopo il contratto con la mulino bianco si è montato la testa..."

"Ah...E allora chi sei?" disse Harry, visibilmente deluso. "L'importante - disse il gigante - non è quello che sono io, ma quello

che sei tu...Tu sei un mago..." Harry non fece una grinza. "Senti, bello - disse il ragazzino - l'anno scorso Vanna Marchi m'ha

fregato due milioni...Ho ancora i tronchetti in salotto...No, grazie..."

"Ma tu sei un mago sul serio!" Insistette il gigante. "Anzi, non mi sono presentato...Io mi chiamo Hagrid..."

Hagrid nel primo libro viene rappresentato come una specie di Babbo Natale, poi si scoprirà essere figlio di una gigantessa e di un maghetto

piccolino, morto subito dopo il concepimento di Hagrid ucciso dalla gigantessa per la delusione ( "Ma chi cazzo ha detto che nella botte

piccola c'è il vino buono?" ).

"Dimostrami che la magia esiste e ti seguirò..."

"La roma ha sconfitto il dream team in trasferta!"

"Ok...Ci credo...Ciao zii, statemi bene, ah...se volete ammalarvi fate pure, non mi disturbate..."

Hagrid caricò Harry in una fiat stilo e partirono alla volta di londra.

"Ehi, fratello, dov'è che mi porti? Non dovrò mica sedermi in un banco e vedere Giucas Casella che ipnotizza Mara Venier?"

"Oh...Niente di tutto ciò...Sai, ora dovrei raccontarti la tua vita, il fatto che i tuoi genitori siano stati uccisi da Tu-Sai-Chi"

"Il SISDE?"

"No...Tu-Sai-Chi!"

"Non lo so chi! Se non me lo dici non posso saperlo!"

"Ah...Forse tu non sai chi è Tu-non-sai-chi!"

"Senti bello, non so cosa vi fumiate là, ma sono certo di volerla assaggiare..."

Dopo quattordici fusioni del motore i due arrivarono a Londra.

"Senti, Chicco...Dov'è che iamo?"

"A Diagon Alley...Lì comprerai i tuoi oggetti magici ed i libri di testo..."

"Senti, amico...non è che devo comprarmi una cassa per segarmi l'assistente, due mazzi di carte e dei fazzoletti colorati?"

"No...Dovrai comprarti un calderone, i libri di testo, le provette, un telescopio, la bacchetta magica..."

"Mazza, oh...Ah, Hagrìd...Non è che me fai un prestito...Non c'ho nà lira..."

"Non preoccuparti...I tuoi genitori t'hanno lasciato molto alla banca dei maghi..."

Hagrid e Harry si trovavano davanti alla camera di sicurezza dove si trovava il tesoro dei Potter.

Un folletto aprì la porta. Harry non credeva ai propri occhi.

"Miii...E queste cosa sono?"

"Una televisione bianco e nero, le rate della macchina da pagare, eh...Ah...Sì...Un'assicurazione della vita scaduta...Questo è

quello che t'hanno lasciato i tuoi genitori..."

Harry disse, rivolto al folletto : "Ah Puffo...Non è ch'abbiamo sbagliato stanza?"

Il folletto scuotè la testa, stroncando la speranza del ragazzino.

"Me cojoni..." Disse Harry, prima di risalire in superficie.

"Harry...T'ho già comprato un gufo...Tu vai da Olivander..."

"Dov'è che devo annà?"

"Da Olivander...Ti devi comprare una bacchetta..."

Harry entrò nel negozio di Olivander.

"OOOOOOLIVANDER!!! Damme nà bacchetta da far presto..."

Un uomo apparve da dietro gli scaffali.

"Lei è...Harry Potter...Non sa da quanto volevo vederla..."

"Embè..."

"Lei è l'unica persona che è sopravvissuta all'attacco di Colui-Che-Non-Può-Essere-Nominato"

"Natta vota..."

"Ora dovrò prendere le sue misure..."

"Senti bello...Vabbè che potresti rimanè sorpreso...Ma King Kong oggi non esce dalla caverna..."

Olivander lo ignorò, prese un metro e misurò l'altezza del ragazzino, il suo girovita, la lunghezza delle braccia e delle gambe.

"Senti bello...Amo finito?"

"Prendi questa bacchetta..."

Harry prese in mano la bacchetta.

"Che ce devo fà?"

"Agitala!"

Harry agitò forte la bacchetta. Dalla bacchetta uscì un raggio, che colpì un topo che passava. Il topo si trasformò in Toto Cotugno

e cominciò a cantare "Voglio andare a vivere in campagna!"

"Figo!"

"No...Assolutamente no...Prendi questa..."

Harry agitò la bacchetta. Un raggio colpì l'armadio, dal quale partì un cassetto che colpì la nuca di Olivander.

"Li mortacci..." Disse Harry, divertito.

"...No - disse Olivander, rialzandosi - proprio no..."

Dopo mezz'ora, quando ormai il negozio di Olivander aveva l'aspetto dello studio di Buona Domenica, con cuccioli che andavano

di corpo, subrettes ex-uomini, lottologhe padovane e direttori d'orchestra equini, Olivander consegnò ad Harry l'ultima bacchetta.

"Tieni questa...Se non va cambio lavoro..."

"Chissà che verrà fuori...Magari vinciamo n'atro scudetto...S.Francesco Totti, te amo!"

Harry prese in mano la bacchetta. Ne uscirono un pò di brillantini ed una musichetta midi.

"Embè...Miii...Che merda..." Disse il giovane maghetto deluso.

"E' perfetta! E' strano che la sua gemella sia quella che le ha provocato quella ferita...Una bacchetta ottenuta dalla stessa piuma

che è dentro la sua bacchetta è in possesso di Lei-Sa-Chi"

"Embè...Uno che sente per anni stà musichetta der cazzo è ovvio che se rincojonisce...Ao...A Olivà...Te saluto..."

"Salve Signor Potter...Ci aspettiamo tutti molto da lei..."

"...Se comme no...A nonno...Se vedemo..."

"Harry...Ho comprato i tuoi libri di testo..."

"Ambè...Fammi vedere...Una ricetta al giorno de Wilma De Angelis?"

"E' il tuo testo di pozioni..."

"Li mortacci..."

"Ok Harry...Ti porto alla stazione...Devi prendere il treno al binario nove e tre quarti..."

"Senti bello...Non è che stai a pija pe o culo?"

"No...No...Il binario nove e tre quarti esiste, eccome...Ecco scendi...Ci vediamo ad Hogwarts..."

"Ciao! Ah...Tiemme da parte un pò di cicoria...Nun te la fumà tutta!"

E salutò con la mano la fiat stilo che si allontanava.

Harry si avvicinò ad un poliziotto.

"Ah amico...Per caso me sai dì duv'è il binario nove e tre quarti?"

Il poliziotto lo guardò storto e poi lo nerchiò di botte.

Harry, con il volto tumefatto, si aggirava per King Cross.

"Miiii...Comme sto..."

Poi udì la voce di una donna.

"Ma porca puttana! Quanti babbani...Tirerei fuori la bacchetta e farei un macello..."

"Mama...state bona...Uncò se el me primo giorno de scueoa...Se importante 'ndare a scuoea..."

Harry si avvicinò a questa signora, rotondetta e dai capelli rossi, che era accompagnata da una bambina, un ragazzino,

due gemelli ed un impiegato al catasto ( come definireste quel pipparolo di Percy? )

"Miii...Signora...Comme sto...Com'è che si arriva ad Hogwarts?"

"Ma tu...tu...tu..."

"...Occupato..."

"...tu sei...Harry Potter..."

"Ha vinto nà bambolina..."

"Mamma...Mamma - disse la piccola Ginny - posso toccarlo?"

"Dall'anno prossimo..."

"Che palle..."

"Senta...Signò...Invece di dire stè cazzate...Me dica come faccio a pija sto cazzo di treno?"

"Certo...Anche Ron è al suo primo anno a Hogwarts...Ti seguirà..."

"Mamma...Sono emosionato...Passame ea bacheta che vago..."

"Mii...Balasso..."

"Non sappiamo perchè - disse la signora Weasley - ma Ron parla in veneto..."

"I misteri dela vita" Disse Ron con voce stridula ed acuta.

"Ah Signò...ME DICA COME CAZZO SE FA AD ARRIVARE AL BINARIO NOVE E TRE QUARTI CHE NON PRENDO UN TRENO DALLA ROMA-INTER DI DUE

ANNI FA!!!"

"Vedi quel muro...Attraversalo..."

"Con tutta stà mercanzia nel carrello? C'ho l'uccello che mi si spaventa..."

Tutti stralunarono gli occhi : "Oooo!!!"

"Ma ch'avete capito, 'nfami! Il gufo!!!"

"Ah..."

"Andiamo noi!"

"E voi chi siete?"

"Io sono Fred, e lui è George, siamo i gemelli Weasley! Secondo le statistiche abbiamo fatto più danni noi del nino e di george

messi insieme..."

"Mmazza...Ah...La settimana prossima devo anna a trovà dei amici miei della Lazio...Se mi potete accompagnà..."

"Sbrigatevi ad attraversare!" Tuonò la signora Weasley.

Termina qui la prima puntata. Ovviamente pretendo critiche e recensioni. Questo mio lavoro non è contro Harry Potter, possiedo

tutti e quattro i libri, forse i migliori fantasy dal tempo di Tolkien. Grazie ancora a tutti.

ATL

Harry Potter prima che J.K.Rowling smettesse di bere, quando al posto di Racliffe era stato scritturato Enzo Salvi.

Riassunto della puntata precedente...

Harry Potter è un orfanello da telefono azzurro, tifoso del Milan e clone di Enzo Salvi, che, dopo anni di stenti

e sofferenze, scopre di essere un mago. Invece di sostituire Do Nascimento nel trio della Marchi, compra l'occorrente

e si iscrive alla scuola di maghi più prestigiosa in assoluto : Hogwarts.

Harry salì sul treno, in compagnia del suo coetaneo Ron.

"Ah Ron...Com'è che te la passi?"

"Casa mia semo puareti...Semo talmente puareti che co se magnemo e onge parecciemo..."

"Li mortacci..."

"Che squadra de chidich te tifi?"

"Che?"

"Te go dimandà che squadra te chidich te tifi..."

"Ah boaro...Parla come magni..."

"A casa no magno..."

"Li mortacci..."

"Scolta...A sto punto del libro ea Roling..."

"Che?"

"La siora Roling..."

"Embè...continua..."

"Dise che ti te me dovarissi offrire dei ciuceti magici..."

"Ma parlame un pò de sto Chidicc..."

Ad un certo punto entrò nel loro scompartimento Hermione Granger.

"Ambedi che gnocca...ehm...Ciao...Come te chiami?"

"Io sono Hermione...Hermione..."

"Che oggi m'illudi...Che domani ti illudi...O Ermione...Ah Pioggia der Pineto...Che me la dai?"

Hermione mollò un ceffone all'esuberante maghetto.

"Miii...Che ceffone...Ah sventola..."

Ma Hermione stava già tediando Ron.

"E così ho già imparato a memoria tutti i libri di testo.

"Me cojoni" "Ostregheta!"

"I miei genitori sono due babbani..."

"Che? Ah gnocca...Parla come magni..."

"Babbani...Nel senso che non hanno poteri magici..."

"Embè...Non tutti sono perfetti come noi...Ah Ron, passame er ketchup, toji er tappo che me o bevo..."

Dopo due ore e mezza di esposizione di storia della magia da parte di Hermione, e due tentativi di suicidio da

parte di Ron, Harry prese la parola.

"Senti chicca...Tu che sai tanto bbene ste storiacce de goblin e puffi...Me parli mejo del brutto fio de na mignotta

che m'ha fatto sto cazzo de cicatrice e che m'ha ammazzato i mi vecchi...Se c'avessi avuto er babbo sarei 'nnato a

vedere pure e trasferte dea magica Roma..."

"Vorresti che ti parlassi di colui-che-non-deve-essere-nominato?"

"Nnata vota...Chicca...DIMMI ER SU NOME!!!"

"Non posso dirti il nome di Voldemort!"

A Ron andò per traverso una cioccorana, ed Hermione si mise imbarazzata una mano sulla bocca.

"Ah Chicca...T'ho fregata! Anvedi che pora scema..."

"No! Come hai osato prenderti gioco di me?"

"Com'è che non posso nominare sto Voldemort der Cazzo?"

"NO!!!"

"Voldemort!"

I due si tapparono la bocca.

"Voldemort! Voldemort! VOOOLDEEMOOORT!!!"

"Diavoeo sassin can porco! Desso basta!"

Ron prese una valigia e la sbattè in testa ad Harry.

"Miii...Comme sto..."

E cadde a terra, svenuto.

"Bravo maschione!" Disse Hermione.

"Paduan lover!" Aggiunse Ron, con voce stridula.

E successe ciò che tutti voi potete ben immaginare.

Dopo tre ore arrivarono a destinazione.

Harry si alzò in tempo, scese dal treno e raggiunse i suoi due nuovi amici, in mezzo alla folla di nuovi iscritti.

"Ciao Harry, te te si ripreso..."

"Ma li mortè...M'avete nerchiato solo perchè ho detto Voldemort?"

Panico tra la folla, chi correva di qua, chi correva di là.

"Non farlo mai più!" Tuonò Hermione, sudando.

"Num me succedeva così da quella volta che ho mollato na viola in un ascensore!"

Un bambino obesotto, un ragazzino dai capelli neri ed un altro pirlotto gli si avvicinarono.

"Tu-tu-tu-"

"L'utente è occupato...se prega de richiamare..."

"Tu sei Harry Potter!"

"Natta bambolina a Ghiottolino!"

"Piacere...Neville Paciok..."

"Ciao! Io sono Seamus...Finnigan..."

"Ed io sono Dean Thomas..."

"Ah raga...Ho sentito parlare solo di Cici...Chidich... Qualcuno parla de calcio...No...Che sta' senza Totti è un

pò come sta' senza gnocca..."

"Io - disse Dean, entusiasta - sono un fanatico di calcio!"

"Figo!!! E che tifi?"

"West Ham!"

"Mavvaffanculo!"

Hagrid li prese, salutò Harry, e li caricarono su varie barchette.

"Perchè dovemo nà fa i geppetti?"

"E' l'accoglienza per il primo anno!"

"Noi a trastevere i legamo e ie dipingiamo i baffi...Ah...La cicoria?"

"Domani vienimi a trovare..."

"Evvai!"

Arrivarono all'altra sponda.

"AAAAAAAAOOO?? Che stai a dì?"

Del lago, ovviamente..."

"Ah..."

Harry, Hermione e Ron erano in piedi davanti al portone di Hogwarts.

Gli si avvicinarono tre brutti ceffi, due energumeni ed un ( come diciamo noi in veneto ) tenarina pallidino e

biondino come un bambino con la diarrea.

"P-p-piacere...Io sono..."

E cadde indietro, ma fu sorretto dai due gorilla.

"...Come...stavo...dicendo...io...io..sono..."

E cadde in avanti, privo di sensi.

"Ah Alzaimer...Te saludo..."

E si diresse verso il portone.

"Aprite! Aprite! Aprite porca puttana!"

Aprì una donna non giovanissima, non bellissima, non gentilissima, nemmeno tanto savia di mente. La signorina

MacGranitt ( il termine signorina dopo i quarantanni significa zitellona ) insegnava da molti anni Trasfigurazione,

ovvero l'arte di cambiare qualcosa in qualcos'altro. I suoi migliori allievi furono Madonna e Giulio Tremonti.

"Ora vi spiegherò le regole di Hogwarts..."

"Ah Bella...Num pe contraddite...Ma mi sono fatto er culo come un negro per remare fino a qua, so' inzappa come

un caimano, aprime ea porta che entro..."

"Signor Potter..."

"E natta che sa er me nome..."

"...anche se fui io stessa che la misi ancora in fasce davanti al portone dei Dursley..."

Il volto di Harry si contrasse.

"Anvedi sta zoccola!"

E la colpì con un pugno sul muso, che la fece stramazzare al terreno.

"E' colpa de sta' zoccola se sono vissuto dentro na' gabbia per undici anni! Forza ragazzi! Entriamo! Occupazione!

OCCUPAZIONE!!!"

Tutti cominciarono ad urlare, entrarono dentro alla scuola e cominciarono a fare casino, incendiare le biblioteche,

( tutti tranne Hermione, che si limitò a dare calci su di un'armatura ), ingorgare i cessi, stuprare i fantasmi...

Harry stava spargendo benzina sulla MacGranitt, quando un omone con la barba bianca gli comparve alle spalle.

"Ah Babbo...Ok...Quest'anno solo carbone...Pazienza..."

"No... - disse l'uomo ridendo - Sono il preside..."

"Merda..."

"Albus...Silente..."

"E allora statte zitto..."

E continuava a spargere benzina sulla MacGranitt.

Silente lo prese per un braccio.

"Temo che dovrai aspettare qualche anno prima di dargli fuoco...magari alla festa di addio ad Hogwarts...Ora vieni

di là..."

Silente accompagnava Harry dentro ad un enorme salone, con quattro tavoli disposti paralleli per lungo, ognuno

con un diverso stendardo. Alla fine dell'enorme stanza, davanti ad un tavolo perpendicolare agli altri quattro,

erano accalcati tutti gli studenti del primo anno, ormai sazi di frustate e devastazioni.

"Ora - disse Silente - indosserete uno ad uno questo cappello, che, come v'ha detto la professoressa McGranitt..."

La professoressa McGranitt avanzava stordita verso il suo tavolo, Harry stralunò gli occhi.

"...Vi smisterà in una delle quattro case di Hogwarts...ma ora diamo la parola al cappello..."

Il cappello cominciò a cantare : "I coraggiosi tutti a Grifondoro! I leali tutti a Tassorosso! I saggi tutti a

corvonero! Gli astuti ed i furbi tutti a..."

"FANCULO!!!" Urlò Harry, tra le risate generali.

Il cappello sbottò : "Forse è colpa mia...E' meglio la solita lagnanza del rap sbrigativo...Ok...Fatevi avanti..."

Il cappello parlante sembrava in crisi.

"Tassorosso!" "Serpeverde!" "Grifondoro!"

I ragazzi continuavano ad essere smistati. Paciok e Seamus finirono nel Grifondoro, Tiger e Doyle nel Serpeverde.

"Hermione Granger!" Urlò la MacGranitt.

"Mmm...Però... - disse il cappello parlante - non sapevo che avessi fatto tutte queste cose..."

"Quali?" Urlò Hermione, imbarazzata.

"Mmm...Bellissimo...E così quel barista sardo...ehm...beato lui..."

"SIGNOR CAPPELLO!!!" Urlò la MacGranitt.

"Ok...Grifondoro...Ah...se vuoi venirmi a trovare, io sono nell'ufficio di Silente..."

Hermione andò al tavolo del Grifondoro.

"Draco Malfoy!"

Il ragazzino pallidino come il bambino con la diarrea si diresse verso il cappello.

"Ah Alzaimer! - urlò Harry - Se c'hai bisogno der defibrillatore, c'ho mio cugino che fa l'infermiere al Gemelli!"

La MacGranitt lo raccolse mentre stava per cadere, lo fece sedere sullo scanno e gli mise il cappello, mentre il

povero ragazzo reclinava piano la testa.

"Mmm... - mormorò il cappello - Draco Malfoy...figlio di Mangiamorte Malfoy..."

"Mangiamorte?" Domandò Harry.

"Quei che i seguiva ti-te-se-chi..."

"Li mortacci..."

"Serpeverde! E vedi d'annà a fanculo!" Tuonò il cappello.

Malfoy si alzò in piedi, ma ricadde subito, privo di sensi.

"Ronald Weasley!"

"Vegno siora maestra, vegno!"

La MacGranitt gli mise il cappello in testa.

"Mmm...Sei già il sesto Weasley che viene...posso farti una domanda?"

"Dime caro!"

"Ma la tu mamma ed il tu babbo non c'hanno qualcos'altro da fare oltre che trombare?"

"...No go capio..." Ron, oltre ad essere veneto, era anche ritardato.

"Ok...Grifondoro!"

"Harry Potter!"

"Ma vieni! Nnamo che famo lo show!"

Si accomodò, e la MacGranitt, un pò alterata, gli mise il cappello in testa.

"Mmm..." Disse il cappello.

"Ah sgorbio...Dime do devo annà!"

"Hai delle doti da serpeverde..."

"NO! Co Alzaimer no! No vojo alzarme ae tre de notte co Alzaimer che vomita!"

"...Ma perchè? Divveresti grande come serpeverde..."

"Pe' no sta qua a parlà delle scariche intestinali!"

"Ok...Grifondoro!"

Harry gettò il cappello, si buttò a terra con le mani vicino al pube. "MA VIENI!!!"

Poi continuò, facendo il gesto dell'ombrello : "AH ALZAIMER! TIE'!!!"

"...Devi sceglierti...meglio...le amicizie..." Ribattè Draco Malfoy.

Harry gli si avvicinò silenzioso.

"Ma dimmi...Cos'è questo?"

"E' il mio respiratore..."

Harry, con una mano morta, staccò la spina.

"MA CHI SONO IO!!!"

Ilarità generale tra le file del grifondoro.

"...Potter..ghghg...me la...ghghgh...pagherai...tu tu tu tu tu tu tu tu"

Silente si alzò e prese la parola.

"Bene! Si dia inizio al banchetto!"

Davanti ai loro occhi comparirono centinaia e centinaia di piatti pieni zeppi di cibo.

"Li mortacci! Ah Ron...possiamo mangià?"

"Ostregheta...Certo che sì..."

"Andateci piano ragazzi...Non vorrete mettervi in mostra!" Tuonò Hermione.

La ragazza però fece silenzio, vedendo Ron con la testa sul piatto ed Harry che cercava di mandare giù

un vitello intero.

"Mmm...Che bono!"

Dopo che furono sazi di cibi e di bevande, i ragazzi furono accompagnati dal prefetto, Percy,

alla loro casa.

"Ah Percy! Anvedi ste scale!"

"Vanno dove vogliono..."

"Ah Percy! Anvedi ste armature!"

"Sono vive..."

"Mazza...Ah Percy! Anvedi sti quadri!"

"Sono vivi..."

"Li mortè...Ah Percy! Anvedi che zoccola!"

"E' la mia fidanzata...La prefetto del corvonero..."

"...Ah...Te saludo..."

Il maghetto riuscì a schivare in tempo una maledizione crociatus di Percy.

"...e questa è la regola 475...bene...ora potete andare a letto..."

Percy, nella sala comune, aveva tediato per quattro ore i nuovi iscritti.

"Ah Percy... - disse Harry, rialzandosi - non è che me so' perso qualcosa? No, è che ho dormito fino adesso..."

Risate generali.

"Temo che avrò molto da lavorare con te..." Disse Percy, rassegnato.

Qualche ora dopo, nella camera delle ragazze del primo anno...

Harry si introdusse furtivamente nella stanza, e si inchinò davanti al letto di Hermione.

"Hermione...Hermione...Lo so che siamo al primo anno, magari te senti un pò sola, anch'io me sento un pò solo...

Sai che te dico...Consoliamose!!!"

"Crucio!"

"Li mortècci..."

Termina qui la seconda puntata, scritta in tempo record...

ATL

Harry Potter prima che J.K.Rowling smettesse di bere, quando al posto di Racliffe era stato scritturato Enzo Salvi.

Harry dormiva da pochi minuti quando suonò la sveglia.

"Svejate! Svejate! Uncò xe el primo dì de scuoea!"

"Mmmm...Ah Ronn...Non me rumpere i cojoni..."

"Se no te te sveji ea MacGrenit se fa el cueo!"

"...Chi è cazz'è la MacGranitt?"

"Xe quea che te voevi darghe fogo..."

"Li mortecci...Se non vengo me far culo sul serio...Nnamo..."

I due entrarono nella sala grande. Tutti gli studenti gli lanciavano occhiate furtive.

"Hary! Tuti i te sauda!"

"So' famoso eh..."

"Hary! Tuti i te varda!"

"Ah Ronn...So' io che ho sconfitto quel brutto fio de na mignotta che sai tu quale..."

"Hary! Vara quante fighe! E te soride!

"Ebbè...Il fascino del latin lover..."

"Hary! Te te si messo e braghe pa storto!"

"Li mortacci..."

Harry corse fuori dalla stanza, mentre tutti scoppiavano a ridere.

Dopo dieci minuti Harry e Ron si sedettero al loro tavolo.

"Ah Hermione! Direttamente da Trastevere el giovane mago più figo derr mondo posa le sue regali chiappe e se

appresta a magnà sta divina colazione...Latte e biscotti...Vabbuò...Ah Silente! Che merda de latte! C'hai messo

l'acqua e nun te pagamo!!!"

Ron tagliuzzava una pagnotta di pan biscotto.

"Desso me preparo 'na colassione tipicamente padovana...Na volta se meteva ea poenta...Ma va ben anca el pan..."

"Ah Pioggia der Pineto...Chi c'avemo oggi..."

"Io ho già ciavato ieri!" Sbottò Ron, intento a sbriciolarsi quella pagnotta.

Hermione arrossì.

"No, no, no...C'hai capito, 'gnurante! Dicevo che materie c'abbiamo oggi..."

"Allora...Alle 9 abbiamo Trasfigurazione...Pausa alle 11...Pranzo alle 12...Pozioni alle 14..."

Ron versava accuratamente i singoli frammenti di pan biscotto dentro il latte.

"Direttamente la MacGranitt...Me cojoni...E poi..."

"Piton! Severus Piton, capo della casa dei Serpeverde...Faremo lezione assieme agli studenti del serpeverde..."

Harry si alzò sulla sedia, rivolto al tavolo dei serpeverde.

"Ah Alzaimer! Fracidò! Comme te la passi? Quanti organi hai riggettato sta notte? Ce vediamo a Pozioni alle 2!!!

Num me schiattà, mi raccomando..."

Malfoy cadde con la testa nella tazza di latte, privo di sensi.

"So' le otto e quaranta...Ah Ron! Namo!"

"Ti no te se proprio niente, eh?"

"A che?"

"Adesso i gufi ce porta la posta..."

"Mejo che vado...Spero proprio che quei due fracidoni dei miei du zii non me faccino pagà gli alimenti...Vado..."

Ron ora, con un'espressione di felicità e realizzazione, si apprestava ad immergere il cucchiaio nel latte.

"POSTA!!!"

THUF

Ron era completamente bagnato. Qualcosa era caduto nel suo pane e latte.

"Una ricordella per me!" Urlò Neville, mettendo la mano nella tazza di Ron.

"MA DIAVOEO SASSIN CAN PORCO SBUDERATO LADRO CAN PORCO!!! MA CHE CASSO TE SALTA IN MENTE!!!"

Ron usciva completamente inzuppato dal salone grande. Harry lo aspettava alla porta.

"Hary? Cossa te si drio fare? No te ve' daea MacGranit?"

"Ah Ron...Che ore sono?"

"Le xe le manca diese ae nove..."

"C'è tutto er tempo...M'aspetta n'amico...seguime!"

I due uscirono dal castello, e si diressero vicino al bosco.

"Ma...el bosco? No te lo ghe sentiò silente?"

"Ah Ron...Le regole so stà fatte pè essere 'nfrante...E poi nnamo nella capanna..."

Bussarono. Venne ad aprire Hagrid.

"Oh, Ciao Harry! Ti devo mostrare una cosa..."

"Che cosa? Sai cosa mi devi dà..."

"Ecco...Questo è Norberto..."

"E che è?"

"Il mio nuovo drago spacciatore..."

Ron capì tutto al volo, come al solito.

"Me fradelo li studia in Romania...Lu dise che li xe i migliori pa sto tipo de lavori...Spetè n'attimo...Ma parchè

gavio comprà un drago spaciatore?"

Hagrid, ridendo, aprì una tenda, dalla quale uscirono tre Veela.

Harry urlò forte : "Ah raga! Nnamo col party..."

Verso le nove e ventisette due ombre di ragazzi entravano nella stanza.

Uno si appoggiava sulla spalla dell'altro, l'altro arrancava facendo dondolare lo zaino sul braccio.

"Osteria numero 1..."

"...paraponsiponsipon..."

"...Qui non entra più nessuno..."

"...paraponsiponsipon..."

"...entra solo preti e suore **** *** *** ******"

"Daghela ben biondina, daghela ben biondà!"

"Miii...comme sto...Ah raga...Do stà la mummia dea MacGranitt? Nun è ancora arrivata?"

"Xe mejo...Desso no riussiria a strasfigurare un casso..."

"E ce credo...Dopo tutto quello che te te sì fumato...Mortacci..."

Gli studenti del grifondoro e del tasso rosso li fissavano con la bocca spalancata mentre si avvicinavano

alla cattedra. Un bel gatto era seduto al di sopra del tavolo.

"Ah Ron...Num mi reggo in piedi..."

"Sentemose..."

Si sedettero al primo banco. Ron aprì la borsa. Estrasse qualcosa che fece molto piacere ad Harry.

"Miii...Soppressa fatta in casa? Ah Ron! Sei troppo grosso!"

Hermione, che era seduta dietro, scosse visibilmente la testa, mentre Ron tagliava la prima fetta.

"Ah digo sempre - disse il ragazzo dai capelli rossi con voce stridula - dopo verme fumà un paro de canoni,

e dopo verme fato nà Veea...Ea roba meio da fare se magnare da bea fetina de soppressa co..."

"Con?"

"... - Ron agitò la bacchetta trasformando una borsa che si trovava sopra il loro banco in un qualcosa di

tipicamente veneto - ea poenta brustoeà!"

"Ma vieni..."

I due cominciarono a darci dentro, sotto il silenzio irreale della classe.

"Bbona...Veramente bbona...El vino ce l'hai?"

"Orco" E trasformò il gatto in una bottiglia di vino.

La classe si alzò sbigottita.

"Ch'amo fatto? O...parlate..."

Ed intanto Ron strappò con i denti il tappo dalla bottiglia.

La classe urlò forte.

"Cossa xe che ghe xe?"

Ed intanto beveva dalla bottiglia. Harry gli fregò la bottiglia e bevette anche lui.

"Sa da tappo sto cazzo de vino...Che merda!"

E lanciò la bottiglia contro un muro. Il vetro andò a mille pezzi.

Hermione svenne.

"Mmm...Me volete dì che c'avete?"

Ron ed Harry erano entrambi in piedi davanti alla cattedra di Silente.

"E quindi - ih ih ih - non permettetevi più - ah ah ah - di trasfigurare qualcosa - eh eh eh - senza permesso...

Ora andate..."

"E finisce tutto qua senza un'ombra de punizione?"

"Sì...Per questa volta..."

"Ma vieni..."

I due uscirono ridendo dall'ufficio di Silente.

"No pensavo de cavarmea cussì fassilmente!"

"Ah Ron...Guarda un pò là..."

La MacGranitt, piena di nastro adesivo, usciva barcollando a gambe aperte dall'infermeria. Mentre camminava

emetteva scricchiolii metallici.

"Ron...Forse è mejo che je chiediamo scusa..."

Harry si avvicinò da dietro, ed urlando "Ah Proffa..." le diede un colpo sulla spalla.

La MacGranitt si sbriciolò di fronte ai loro occhi.

"Ostregheta!"

"Ah Ron...C'è qualcuno qua attorno?"

"No...Me pare de no..."

"Tajemo 'a corda..."

All'ora di pranzo furono accolti da un'ovazione di tutti i tavoli. L'unico a non applaudire fu Draco Malfoy,

ma non per il fatto che Harry gli stesse personalmente sul culo, ma perchè in quel momento lottava tra la vita

e la morte per rialzarsi dal piatto di minestra dove stava affogando.

"Grazie...Grazie...Paj autografi rivolgetevi aea Pioggia der Pineto..." Urlava Harry.

"Non ci posso credere...Sei troppo forte..." Disse Dean.

"Modestamente..."

"Madama Chips c'ha messo di due ore per recuperare i pezzi della MacGranitt...Chissà che faccia avrà adesso..."

Disse Fred.

"La faccia non l'hanno ancora trovata..." Disse ridendo George.

"Voi dovreste vergognarvi..." Tuonò una voce inconfondibile.

"Ah Mignò... - disse un Harry alterato - ...nun devi rompè i cojoni ar giovane maghetto più figo der mondo...

Ora...Dimme un pò...Ce ne sono dei libri intitolati Hermione Granger?"

"No..." Disse lei rassegnata.

"Ce sono dei videogiochi intitolati Hermione Granger, eh?" Incalzò Harry.

"No."

"Ce sono delle riviste intitolate ad Hermione Granger?"

"No."

"Ghe sarìa no speciae de Penthouse..." Fece notare Ron.

"Ce sono dei giocattoli chiamati Hermione Granger?"

"No."

"Ghe sarìa na bamboea gonfiabie..." Appuntò preciso Ron.

"Allora?"

"...scusate..." Hermione scappò via piangendo.

"La te ghe fata piansare...puareta..."

"Ah bè...Ee celebrità fanno sempre piagne 'a gente comune..."

Harry e Ron stavano camminando per un corridoio. D'un tratto videro Hermione.

"Ara Eri! Che xe Hermione!"

"Ah Pioggia!!!"

"...scusate..." E scappò via, piangendo.

"Tea ghe fata piansare...puareta..."

"Nun sai quanto me diverte..."

Ripresisi ormai completamente dagli effetti dei cannoni, Ron ed Harry presero posto per assistere alla lezione

di pozioni. Verso le 13 e 58 un uomo, completamente vestito di nero e con un vistoso mantello entrò nella stanza.

"Ah Matrix!" Lo salutò cordialmente Harry.

Piton però lo ignorò. "In questa lezione non vedrete nè bacchette agitare nè strane formule, voglio solo davanti

a voi calderone, provette e libri di testo..."

"Ah Ron...Hai portato tutta sta rroba?"

"...Go portà el saeado..."

"...almeno quello..."

"Ma el sorse se lo gà magnà sa tuto..."

"Un sorcio nea cartella? Ammazzalo!"

"No...el se crosta...el me sorse..."

"...Non mi aspetto che molti di voi capiscano la segreta arte e la fine abilità delle pozioni..."

"...Ah Ron...Lo stai ad ascoltà?"

"...ohm...bon sto saeado..."

"Ma scusa, lo mangi col sorcio?"

"...El sorse xe me amigo...Lo conosso..."

"...Ma ai pochi scelti dal fato io insegnerò come soggiogare i sensi, irretire gli animi e mettere un freno alla

morte..."

Harry si alzò in piedi.

"Ah proffo, magari trovemo un modo pe no fa' schiattà Alzaimer!"

Risate generali tra i grifondoro.

Harry si pavoneggiò un pò, poi, voltatosi verso Hermione urlò : "Bu!"

"...scusate..." La ragazza scappò via piangendo.

Piton gli si avvicinò.

"Ecco il signor Potter, la nostra nuova celebrità..."

"Peii autografi rivorgiti a Rron..."

"...Mi cossa?"

"Dimmi...Cosa ottengo se misto asfodelo e artemisia?"

"...un pastrocchio?"

"Dove cercheresti se ti chiedessi di trovarmi un bezoar?"

"...nea dispensa?"

"Vedo che la fama non è tutto..."

"Ah Matrix...Vacce piano...Ara che so' talmente potente e talmente forte, che te ribalto come un calzino..."

Piton lo guardò minaccioso.

"...Ma so anche tanto tanto bono..."

Piton si allontanò, leggermente compiaciuto.

"...E ce voe tanto per farmi 'ncazzà..."

"Ok...Meno dieci punti per il grifondoro."

"Aaoo? Che te salta in mente?"

Piton lo squadrò con gli occhi.

"Volevo dire...Che so anche troppo pochi..."

"Hai ragione...Come minimo te ve ne toglierò cinquanta..."

E mentre i suoi compagni lo nerchiavano di botte, Malfoy, sebbene in coma celebrale, piegò le labbra accennando

una risata.

Termina qui la terza puntata.

Il mio cuore gronda di felicità! Byron Moreno non arbitrerà più nemmeno una scapoli-ammogliati! Alleluja!

ATL

Harry Potter prima che J.K.Rowling smettesse di bere, quando al posto di Racliffe era stato scritturato Enzo Salvi.

Quarta puntata

Riassunto delle puntate precedenti.

ATL, per una punizione divina, è costretto a vagare all'infinito tra i meandri della fanfiction italiana senza

trovare pace. Incappa quindi su quattro bei libri, scritti da una brava autrice scozzese, che narrano le gesta

di un giovane maghetto, chiamato Harry Potter, e dei suoi simpatici amici. Corroso dall'invidia e dal fatto che

nessun regista lo aveva precedentemente convocato per trarre un film dalla fanfic "L'Organizzazione", apre il suo

diabolico text editor, e comincia a digitare i primi diabolici tasti...

Harry Potter è un povero bambino sfigato, caso limite da libro cuore, con dei capelli frutto di un esperimento

fallito di Cesare Ragazzi, una cicatrice misteriosa che gli fa male quando c'è un cellulare vicino, che vive

nel sottoscala dei suoi zii, torturato ogni settimana dallo zio per il dispiacere se il Manchester perdeva, e per

la contentezza quando il Manchester vinceva. Lo salva Hagrid, gigante alto due metri a causa di una stitichezza

cronica, che lo porta ad Hogwarts, illudendolo di essere un mago famoso. Harry volta faccia. Forse per il trauma

mentale dovuto allo shock di essere un mago, oppure alla mano rimasta schiacciata nella porta della metropolitana,

diventa un ultrà romanista strafottente e perennemente in cerca di tre cose, lo scudetto, i cannoni e la gnocca.

Diventa amico di Ron Weasley, maghetto con ascendenti veneti della confraternita magica del baccalà, e di Hermione

Granger, mezzosangue di nascita ma molto intelligente, e, ehm...ehm..., dico vissuta per non dire altro.

Ed ora torniamo dal nostro amico...

____

Harry si svegliò.

Ricordò di essere ad Hogwarts, di essere un celebre maghetto, di avere un brillante futuro davanti a sè.

Saltò sul suo letto per gridare "Ma vieni!", ma un dolore a tutto il corpo lo assalì, e ricadde in avanti.

"Harry! Che ti salta in mente?"

"Do sto'?"

"Sei in infermeria...Ti hanno picchiato di brutto..."

Un uomo vestito di blu lo stava medicando. Harry lo riconobbe. Era il mago Zurlì.

"Mma lei non era er tizio deo zecchino d'oro?"

"Lo hanno chiuso perchè dicevano che Topo Gigio era comunista..."

"Ah..."

Harry si diresse verso l'enorme sala da pranzo. Il suo pensiero principale era quello di potersi riconciliare

con i grifondoro, che aveva danneggiato durante l'ultima lezione di pozioni. Si sedette vicino a Ron, che gli

rivolse la parola. Harry ne fu sorpreso.

"Hary...Scoltame natimo...No la xe colpa tua..."

"Me vorei riconcilià coi fratelli dea curva...err...der grifondo'"

"Ma uncò che xe erboeogia..."

Gli occhi di Harry scintillarono.

Tutti gli studenti del grifondoro uscirono ballando e cantando dalla lezione di Madama Sprite, la quale

anch'essa avanzava inneggiando al libero amore. Harry si era riconciliato.

____

Il tempo ad Hogwarts passava tranquillo, senza alcun tipo di problemi, a parte Neville che rimase con la mano

incastrata nella dentiera della MacGranitt.

Un giorno, durante la prima colazione.

"Harry...Come steto unco'"

"A bene...a parte chei tre gol che c'ha fatto er parma der cazzo..."

"Uncò gavemo ea prima lession de voeo coea scoea..."

"Co' a scuola?"

Hermione entrò nel salone grande.

"No...cossa te ghe capio? Ea scoa!"

"Hogwarts?"

Hermione si sedette.

"Zoccola!" Tuonò Harry.

"...scusate..." Hermione scappò via piangendo.

"Ea scoea! Quea che to mare usa pa' netare par tera!"

"AH! Ea scopa! Puttana eva! Cioè, voi dire che dobbiamo sederci so na' scopa e volare?"

"Sì!"

"Figo..."

"Speta natimo..."

Ron rincorse Hermione.

"Hermione! Hermione!"

Hermione si voltò. La MacGranitt, che era lì vicino, si fermò ad ascoltare, fermando con lei anche il bastone

che usava per deambulare meglio, dopo i traumi subiti.

"Hermione...scolta natimo..."

"Dimmi..." Hermione parve risollevata.

"Uncò ghemo voeo so scopa...Visto che i to do veci i xe dotori, che te me spalmi ea pomata pae moroidi?"

Hermione rubò il bastone alla MacGranitt, che cadde rovinosamente a terra, e lo usò sulla testa del povero

maghetto veneto.

"DIAVOEO SASSIN CAN PORCO, FIOEO DE NA VACA!!! SOEA TESTA EL ME GA DA' EL BASTON! CHEA BRUTA TROIA DE SO MARE!!!"

( Se mi conoscerete dal vivo, avrete l'occasione di sentire la corretta pronuncia. Nd. ATL )

Il mago Zurlì continuava a passare le bende sopra la sua testa.

"Ragazzino...Te l'ha data proprio forte!"

"Eeeehhh...Me la gavesse dà...chea roba là al posto del baston..."

"Credo di non avere capito..."

"Canta nà canson...che te fa ben..."

"Nooo...ma il livello delle canzoni dello zecchino è notevolmente migliorato..."

"Te gavarissi anca' rason..."

"Infatti...Quest'anno ha vinto una canzone di Bennato..."

"...L'anno prossimo chi vinse...Marilyn Manson?"

"Faccio finta di non averti sentito...Ecco qua...è finito...Ciao Ron!"

Ron si alzò, salutò il mago dell'Antoniano e si diresse allo stato di Quidditch, dove si tenevano le lezioni di

volo su scopa.

Madama Bump ( che nel film è Switch di Matrix ), divise i ragazzi del primo anno in due file, e consegnò ad

ognuno di essi una scopa della scuola.

"Queste scope non sono un granchè...Appartengono ad Hogwarts dai tempi di Merlino...Ora fate come v'ho detto..."

I ragazzi andarono davanti alla loro scopa, e girarono per sette volte la manovella che vi era apposta.

"Avanti! Avanti! Che forse fra un mese arrivano le nuove scope della FIST!!!"

"C'ha detto?" Chiese Harry a Ron.

"FIST! Ea FIAT la xe ea Fabrica Italiana Auto Torin, mentre ea FIST se ea Fabrica Italiana Scope Torin!"

"Ah Bumpa! Fors'è mejo che ce tenemo queste!"

"Bene - interruppe Madama Bump - ora dite SU!, ed afferrate la scopa..."

"C'hai detto, Bumpa?"

"Dovete urlare SU! Per richiamare la scopa!"

"Ah...SU!"

Harry afferrò senza problemi la scopa.

"Eh Eh Eh - si pavoneggiò il giovane maghetto - io con le scope ce so fare...Come scopo io no scopa nessuno..."

"SU! SU! SU! MA MOVATE SCOEA DE MERDA!"

"COME TI PERMETTI - urlò Madama Bump - DI INSULTARE HOGWARTS?"

"Cossa la ga capìo, siora...Go insulta la scoa, quea che usa pa netare par tera..."

"Ho capito...anche se io uso la bacchetta..."

"Orco che fadiga..."

Draco, con un filo di voce, disse : "SU'!!!"

La scopa, dopo mezzora, arrivò all'altezza della sua vita. Cioè molto ma molto in basso.

"Ce l'ho fatta!" Urlò felicissima Hermione.

"ZOCCOLAAAAAAAAAAAA!!!" Tuonò il solito Harry.

"...scu-scusate...sigh..." E scappò via piangendo.

"Su!" Anche Neville gridò. Il povero ragazzetto, però, che si era scordato di avere la scopa in mezzo alle gambe,

prese il volo. Dalla sua tasca cadde la ricordella.

"Aia..."

Neville volava a molti metri di altezza, descrivendo cerchi concentrici.

"Signor Paciok! Torni subito giù!"

Draco accennava una risata, ( il dottore gli aveva vietato di ridere, ma probabilmente nemmeno lui ci sarebbe

riuscito ) mentre i suoi due scagnozzi lo tenevano per le braccia, per evitare che cadesse.

Neville sfondò una finestra, entro nella classe del professor Vitious ( un nano cocainomane ), e nel tentativo

di aggrapparsi lo portò fuori dall'altra finestra. Lo sfigato ed il nano ora volavano verso le torri, ed

entrambi si presero in testa pennacchi, gargoyles, mutandoni della MacGranitt appesi negli stendiabiti.

"Bastardo! Lasciami andare! Lasciami andare!" Urlava Vitious, mentre mordeva la mano a Neville.

Neville se lo scrollò di dosso, ed il professore d'incantesimi cadde da trenta metri d'altezza, ruppe una finestra

e finì dentro il bagno delle corvonero all'ultimo anno.

"Salve..." Cercò di giustificarsi Vitious. Le ragazze lo nerchiarono fino a notte tarda. Vitious gliene fu

interiormente grato.

Neville andò a sbattere contro la statua di Nascia Prandi ( la professoressa di divinazione e di ginecologia ),

la scopa si ruppe ed il povero Paciok cadde da tredici metri, uscendone più morto che vivo.

Madama Bump andò verso di lui.

"Poverino...ASSISTENTI DI ZURLI'!!! MUOVETEVI!!!"

Due tizi vestiti di bianco con una barella comparsi dal nulla si diressero verso Neville e la Bump.

Uno dei due era alto e calvo, l'altro non molto alto, magro e con i capelli castani. Arrivarono vicino a Neville

e lo caricarono nella barella. Il mago calvo agitò una bacchetta, e comparvero davanti a loro miriade di strumenti

medici, con flebo, defibrillatore, misuratore della pressione.

"Allora Green...Che mi dici?"

"Varie fratture scomposte all'altezza del torace, del sacro...polmone perforato...trauma cranico scomposto..."

"Vai con 5CC di Adrenalina! Riattiviamo la circolazione!"

"Sta scendendo la pressione! Sbrigati! Lo stiamo perdendo! Porca puttana!"

Tutti erano preoccupati, Madama Bump in primis. Solo Draco rideva.

"Ti sta bene..." Sussurrò, e cadde a terra.

Carter e Green gli lanciarono un'occhiata.

"O Gesù..."

"Guarda Mark!"

"No...non ci posso credere..." Fecero cadere Neville dalla barella e si diressero con gli strumenti verso Malfoy.

"Carter...non vedevo talmente tante malattie insieme da diciannove anni! Anemia, bulimia, stress da altezze,

ipertensione, eiaculazione precoce, tumore al colon, emorroidi, ginocchio della lavandaia, epilessia ed anche

una piccola gravidanza isterica..."

"Mark...Scommetto venti dollari che in meno di tre mesi lo rimetto a nuovo..."

E se ne andarono, lasciando da solo Neville.

"Ehm...poichè i dottori sono andati via con Malfoy porterò io stessa Paciok da Zurlì...Quindi aspettatemi...

E guai a voi se volate! Vi assicuro che verrete espulsi da Hogwarts prima di riuscire a dire Quidditch!"

Tiger e Goyle seguirono il loro capo, e da lontano si udì nitidamente questa frase :

"Capo...ecco qui la ricordella!"

"Gra--zie..."

"Ennò - urlò Harry - giù le mani daea Ricordella de Ghiottolino, l'amico mio!"

Saltò sulla scopa e corse verso la barella.

"Green! Quel pazzo ci sta venendo addosso!"

"Io me la squaglio!"

I due dottori di E.R si allontanarono, seguiti a ruota da Tiger e Goyle. La barella con a bordo Malfoy, trovandosi

in pendenza, continuava nella sua folle corsa.

"aaaaaaaaaaaaaa" Maggior suono Malfoy non riusciva ad emettere. Harry gli era alle calcagna.

"ALZAIMER!!! Damme quea ricordella! Se no te gonfio!"

Malfoy però era già in coma. La barella acquistava velocità, finchè non andò a sbattere contro la capanna di Hagrid.

Malfoy entrò dentro la capanna rompendo la finestra. Hagrid urlò : "Cazzo...Quella maria nuova mi fa vedere le

barelle volanti...troppo grozio...". La ricordella invece, sfuggita dalle mani di Malfoy, si diresse quasi per magia

a trecento chilometri all'ora verso Hogwarts. Harry continuò a seguirla, ma la ricordella ruppe una finestra,

cavò un'occhio alla MacGranitt che "casualmente" passava di lì, e rimbalzò dritta tra le mani dell'amico Potter.

"Bravo! Bravo!"

"Grande!"

"Heri! Te si stà veramente un figo! Chea baetta la gera cussì picoea e ti te la ghe ciapà sensa problemi!"

"Harry...mi congratulo con te..."

"A grazie...ZOCCOLA!!!"

"...scusate...sigh..."

"Harry...seguimi...presto..."

La MacGranitt, con una benda sull'occhio come il capitan BarbaNera ( la barba no, ma i baffi ce li aveva davvero ),

dall'alto della sua severità stava chiamando Harry.

"Ok...la pacchia è finita...Ron...se qualcuno te domanda dea cicoria...TU NON ME CONOSCI!!!"

Harry seguiva la MacGranitt per i meandri di Hogwarts. Cominciò a pensare seriamente alla possibilità di darle

una randellata ed inventarsi una scusa tipo : "S'è sentita male...ma chissenefrega...tanto era vecchia" oppure

"Vottemart o come cazzo si chiama se l'è trombata e poi l'ha ammazzata...ma io me so' salvato..."...

Il nostro giovane maghetto però non riuscì a decidersi in tempo che la MacGranitt bussò all'aula di difesa

contro le arti oscure. Prima di entrare nella stanza, la MacGranitt ammiccò ad Harry facendogli l'occhiolino.

Harry deglutì. I sospetti di Harry divennero diabolica certezza quando udì la MacGranitt chiedere un "bastòn"

a Raptor. Un baston? Harry sapeva che in veneto significava bastone, dopo settimane di convivenza con Ron.

Perchè la MacGranitt aveva chiesto un bastone a Raptor? Per picchiarlo? Sì, ma perchè gli aveva fatto l'occhiolino.

"ANVEDI LA VECCHIA NINFOMANE SADOMASO...Che faccio? Mah...Perduto per perduto..." Pensava Harry.

"Baston...T'ho trovato un cercatore...HARRY!!! CHE TI SALTA IN MENTE?!? RIMETTITI I PANTALONI!!!"

Termina qui la quarta puntata di Harry Potter prima che la Rowling smettesse di bere.

Grazie a tutti coloro che m'hanno fatto i complimenti per questa fic.

Se vi è piaciuta, provate a leggere l'Organizzazione, e già che ci siete date un'occhiata alla due mani

con Kagome ( la genialoide di Unz Unz ), che abbiamo già pubblicato.

Ciao!

ATL

Harry Potter prima che J.K.Rowling smettesse di bere, quando al posto di Racliffe era stato scritturato Enzo Salvi.

Quinta puntata.

Inutilissimo riassunto delle puntate precedenti.

Harry Potter è un ragazzetto inglese piccolo, brutto, sfigato e spettinato, che viene regolarmente picchiato e

seviziato dagli zii. Quando un gigante gli rivela i suoi poteri magici, dapprima non ci crede, poi per la gioia

squarta tre gatti e dà fuoco a due suore. Tornato alla calma, entra nella prestigiossima scuola inglese ( ? )

di Hogwarts, dove per i successivi sette anni avrebbe imparato i trucchi della magia e del falso in bilancio.

Conosce decine di maghi e di streghe con lunghe e complicate storie, che la Rowling nasconde o fa intravedere

provocando così nei lettori scompensi psicofisici ai giovani lettori che si sfogano masturbandosi o scrivendo

fic in attesa dell'uscita dei libri successivi. Harry è appena stato ingaggiato nella squadra di Quidditch del

Grifondoro, ed ora sta parlando con il capitano allenatore nonchè azzurro Oliviero Bastòn.

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Vestito con la divisa scolastica del grifondoro, il giovane Potter seguiva Bastòn che si stava recando allo

stadio di Quidditch.

"Bastòn?"

"Si...Vengo da Padova...Solo che a differenza del tuo amico so parlare anche inglese...Utili nelle conferenze

stampa...Sai...Sono titolare nella nazionale italiana!"

"E tu chi sei nea squadra?"

"Io sono portiere...Sai...Mio cugino è Toldo..."

"Toldo? Er portiere dell'Inter?"

"Sì...Lui s'è specializzato nel calcio ed io nel Quidditch..."

"Toldo un mago?"

"Se non fosse un mago come avrebbe fatto a parare cinque rigori nella semifinale contro l'Olanda?"

"C'avresti anche ragione..."

Bastòn spiegò dettagliamente ad Harry tutte le regole del Quidditch.

"Mi hai capito?"

"Sì...Solo nà cosa? Noi der grifondoro che colori abbiamo?"

"Rosso e Giallo."

"Ma vieni!!! I colori dea magica rroma!!!"

"Qualcos'altro?"

"Sì...Cos'è sta pluffa?"

"Te sì veramente un figo, Heri! Te sì el primo der secolo che soga a chidic el primo anno de scoea!"

"Scopa?"

"Scuoea!"

"Ah..."

"Harry...le mie congratulazioni! Da quello che ho potuto leggere dai libri la storia del Quidditch secondo Bruno

AbracaPizzul, e Quidditch attraverso i secoli di Josè Magifini, quello che hai..."

"GRAZIE ZOCCOLA!!!"

"...scusate...sigh..." Hermione scappò via piangendo.

"No te dovarissi tratarla un fiatin meio?"

"Cosa vuoi? Se c'ha n'alito che puzza de cipolla è ovvio che piagne...Ah ciao bella! Come te chiami?"

"Angelina Johnson...Ciao Harry...Sei il nostro nuovo cercatore! Spero starai bene con noi..."

"Co te certamente...de hi ho ho ho...Ma scusami...Cos'è che dovrei cercà?"

"Ah Ah Ah spiritoso...Ci vediamo al prossimo allenamento! Ciao!" E si allontanò.

"Ciao..."

"No te ga dito cossa te ghe da sercare!"

"Sta attento dove te cammini...Se dovemo trovà qualcosa assicuriamoci de no pestarla...No vojo deludere chel pezzo

de na gnocca!"

"Starò tento! No go voia de farte perdere!"

Il giorno dopo...a colazione.

Ron preparava in un mini calderone la sua razione di polenta, e spesso si lamentava con Silente per il fatto

che lì non la preparavano.

"Vara che bea...vara che bea...Desso, coea magia de cotura, me cusino sti tre quaieti ( quaglietti ) che me

ga ciapà Hagrid! Ne vuto uno Heri?"

"No - il giovane maghetto si mise una mano sulla bocca - sai...de mattina qualcosa di dolce..."

"Facile! Fregoeotta padovana!" E tirò fuori il delizioso dolce dalla sua borsa.

"Ah Ron...Sei troppo grosso!"

"AAAAHHH!!! Incivili! Come osate cucinare quegli adorabili uccellini..."

"Ah zoccola! Lo so che te gli uccellini li hai sempre trattati bene! E come...Ma questi so' quagli, e se el me

amico Ron se voe magnà quagli! Sei po' magnà quanto vole! Te, zoccola, pensa a mangiarte gli altri tipi..."

Ron sorrise. Questa fu la goccia che fece traboccare il vaso. Hermione scoppiò a piangere come una fontana.

"UAAAAAAAARRGH!!! Come osate comportarvi così? Io vorrei essere vostra amica! Ma voi non volete...UARGH!!!"

Draco Malfoy sorrise, ma secondo gli esperti si trattò di una semplice contrazione post-mortem.

Due uomini vestiti di bianco che trainavano una barella apparvero davanti i loro occhi.

"Rilevo perdita anomala di liquidi dai bulbi oculari!"

"Cosa consigli, Mark?"

"Ricovero ed anestesia! Urgente!"

Green e Carter presero ognuno per un braccio Hermione, e la caricarono di forza nella barella.

"Zurlì avrà un lavoraccio!"

"Se lo merita dopo anni di cazzeggio..."

E sparirono davanti i loro occhi.

"Scometo chea cataremo aea lession de Vitious..."

"De chi? Der vecchio maniaco?"

"I me fradei, che li xe esperti de sta scoea, scuoea, scuola, i me ga dito che Vitious na volta el se gà travestio

da calderone el xe rotoea nel cesso de' tosate..."

"E cos'è successo?"

"Ghe gera soeo ea MacGranitt drio cagare..."

Harry rabbrividì al solo pensiero.

Lezione di incantesimi.

Tutti aspettavano in silenzio l'arrivo del professor Vitiuous. Alle ore 9:12 qualcosa si intrufolò dentro la

stanza. Una palla rotolava lentamente verso i banchi degli alunni. Si fermò un attimo, e dalla palla uscì una

specie di periscopio per circa quattro secondi, poi, la palla continuò a rotolare fino a sotto i banchi, e si

fermo giusto sotto la gonna di Hermione Granger. Nessuno fece nulla, ma Hermione, dopo aver udito degli strani

mugolii uscire dalla palla, si alzò tutta rossa e la colpì con grande forza.

"Embè - disse un Harry annoiato - vorrei vedere se l'avrebbe fatto co' Tarico'..."

Hermione era ancora in piedi, ansimante ed imbarazzata, quando dalla palla, che si era andata a schiantare contro

un muro, uscì il minuscolo Vitious.

"Ok - squittì il nano - per oggi mi può bastare...Ah Harry! Ciao!"

"Ciao Gnomo! Vedo c'hai fatto na' certa esperienza dea me amica Pioggia der Pineto..."

"Eh Eh Eh...Ti ringrazio per quella panoramica di ieri...Ehm Ehm...Ora passiamo alla lezione..."

I ragazzi avevano già imparato incantesimi basilari, tra cui quello di accendersi una sigaretta senza ausilio

di accendino alcuno e di truccare un bilancio senza farsi scoprire.

"Oggi studieremo, l'incantesimo di richiamo!"

"MA! - urlò l'insopportabile Granger ( scusami Marty-chan, ma ormai la linea editoriale è definita ) - Si studia

solo al quarto anno..."

"Da quello che ho visto - disse mugolando Vitious - potrei insegnarvi anche roba da settimo anno..."

Risate generali. Ron rideva mentre si stava mangiando un panino con la soppressa, Harry rideva come un pazzo

contorcendosi per il banco, solo Draco ed Hermione non ridevano, Hermione stava piangendo con la testa tra le

gambe, mentre Draco...Draco...

___

Infermeria. Draco sul letto, Zurlì, Green e Carter lì attorno.

"Passami 4CC di adrenalina!"

"Lo stiamo perdendo! Mark lo stiamo perdendo!"

"Dovrò fare una tracheotomia! Passami il bisturi!"

"No! Non servirebbe a nulla!"

"Sono io che decido! Ho fatto quarantacinque anni di zecchino d'oro per qualcosa!"

"Ok...Tieni...Ma se lo perdi è colpa tua!"

"Vabbuò...E' un serpeverde mafioso...non è che sia sta gran perdita..."

"E' un serpeverde? Potevi dirmelo prima!"

E se ne andarono, dimenticandosi però il respiratore acceso.

___

"Ok - continuava Vitiuos, dopo essere salito sulla sua solita pila di libri - allora...l'incantesimo di richiamo...

signorina Patil...questo è un mio regalo...ih ih ih..."

E le lanciò un reggiseno.

"Le piace?"

"Stupeficium!"

Il nano cadde a terra.

"Ok...torniamo alla lezione...ehm...cos'è che stavamo facendo?"

"L'incantesimo de riciamo!" Disse Ron.

"Grazie Weasley...Salutami tua mamma...me la ricordo ancora...mmhhh - espressione da Fantozzi eccitato - ok...

l'incantesimo di richiamo è...Agitare...Dire accio ed aggiungete la cosa che volete richiamare...Davanti a voi

avete delle piume...ora richiamatele...accio piuma!"

E la piuma davanti a Vitious gli si avvicinò.

"Ok...Er mago più figo der mondo ve fa vedè come se fa...accio piuma!"

E la piuma gli si avvicinò.

"Quanto so figo! Anvedi nano!"

"Bravo Potter...per dimostrarti quanto sono fiero di te...ti presto il playboy...eh eh eh..."

"Grazie nano!"

Entrambi risero. Hermione agitò la bacchetta.

"Accio piuma!"

Lentamente la piuma gli si avvicinò.

Ron cominciò a pronunciare la formula : "Accio...", quando Harry, che si stava dirigendo da Vitiuos gli pestò

un piede : "...CHEA FIGA!!!" Urlò Ron accecato dal dolore. In quel momento Hermione Granger prese il volo

verso di lui.

Gli studenti del primo anno uscirono dalla classe di incantesimi ridendo come dei pazzi. Harry portava in groppa

il minuscolo Vitious, che aveva in mano un bottiglione di cabernet fregato a Ron. Entrambi cantavano strofe

piene zeppe di parolaccie e allusioni. Gli ultimi ad uscire furono Ron ed Hermione, la quale stava ( sorpresa... )

piangendo.

"Me despiase..."

"...fa niente..."

"Veramente..."

Hermione scappò via.

Ron parve per la prima volta dispiaciuto sul serio.

I giorni passavano veloci ad Hogwarts, non successe nulla di particolare, a parte il tentato omicidio nei confronti

di Vitious da parte di Madama Sprite, dopo che lo aveva trovato in un mutande in camera sua, e l'incidente

accaduto a Silente, che rimase intrappolato nel cesso per tre giorni per colpa del diabolico effetto ventosa.

Harry ricevette la sua prima scopa, una nimbus 2000, la scopa migliore sul mercato, che riusciva a raggiungere

i 400km/h. Fu la MacGranitt a regalargliela.

"Rron...Maremma maiala..."

"Cossa gheto?"

"Quea befana sadomaso della MacGranitt m'ha regalato nà scopa...nattro gingillo sadomaso?"

"Scolta Hery...ti no te si un mago come i altri...te si molto, ma molto pì importante...quindi...serca de fare

calcossa pa salvarte..."

"Ok..."

Harry andò dalla MacGranitt.

"Ciao Harry! Ti è piaciuto - occhiolino - il regalo?"

Harry si calò i pantaloni e la colpì con la scopa. La vecchia cadde a terra svenuta.

"Vabbuò...Ormai è andata..."

E se ne andò.

Ron ed Harry stavano salendo le scale tra i meandri di Hogwarts.

"Hery...varà là..."

Draco Malfoy camminava per un corridoio portandosi appresso una flebo.

"Aspetta n'attimo..."

Harry gli si avvicinò.

"Ciao Alzaimer!!! Comme te la passi?"

"Potter...sfregiato...cosa ci fai qui?"

"Sfregiato a me? Cioè, stai a parlà dea cicatrice che m'ha fatto er Vottemorte der cazzo?"

"Sì...ma si chiama grande signore Voldemort...Ricordatelo...GRANDE SIGNORE..."

Ron si avvicinò.

"BRUTTO FIOLTON CAN!!! TOCO DE MERDA!!! DESSO TE FASSO EL CUEO!!!"

E si avventò su di lui. Harry lo fermò.

"Ron...no...no' bisogna fà i violenti...bisogna stare buoni..."

Ed afferrò il palo della flebo.

"Quindi...CORRI CORRI CORRI!!!"

E lanciò il palo giù per le scale. Draco fu costretto a seguirlo.

"Me la pagherai Potter!!!"

"Dannato fio de na mignotta!"

"Noialtri a padova disemo fiolt on can!"

Da dietro di loro spuntò nientepopòdimeno che Severus Piton.

"Potter...Weasley...nel mio ufficio!"

Ron si alterò.

"Ma va cagare Matrix!!!"

E lo gettò dalle scale.

"Figo!" appuntò Harry.

"Ma cosa?"

Ron si voltò e lanciò giù chi c'era dietro.

"AAAAAAAAAHH!!"

"Scusame Hermion! No te gavevo visto!"

Termina qui la quinta puntata di HPPCLRSDB, ovvero Harry Potter prima che la Rowling smettesse di bere.

Ciao a tutti!

ATL

Harry Potter prima che J.K.Rowling smettesse di bere, quando al posto di Racliffe era stato scritturato Enzo Salvi.

Sesta puntata.

Harry Potter, ragazzetto stupido seviziato dagli zii e per questo divenuto ultrà della Roma, frequenta la prestigiosa

scuola di magia di Hogwarts. Lì conosce Ron Weasley, giovane maghetto veneto insaccato-dipendente, Hermione Granger,

giovane ninfomane dalla lacrima facile con dei sensi di colpa enormi, Neville Paciok, ex-bambino dei bay-bel ora

adolescente dei bay-bel, Draco Malfoy, attore fisso di E.R. nel ruolo di bambino infortunato ogni volta per un

trauma diverso. Siamo ormai a fine ottobre, due cose affollano quasi interamente i pensieri degli apprendisti maghi

di Hogwarts ( oltre alle solite manie omicide e perversioni sessuali ) il campionato di Quidditch ormai alle porte

e la festività di Halloween, entrambi pretesti per vestirsi male e fare casino.

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Dopo un'estenuante lezione di Pozioni, durante la quale Piton si divertì a testare sulla pelle di Potter e Weasley

nuovi rimedi contro l'osteoporosi e l'impotenza, con il conseguente tentativo di Potter di possedere carnalmente

la signorina Granger, i ragazzi di Hogwarts si trovavano nel Salone Principale per consumare il loro pasto, spesso

cucinato dagli elfi con la collaborazione del maghetto dei fornelli, Ron Weasley, buongustaio della bassa.

"Bbon..disemo che l'è bon..."

"Mmm...C'hai ragione Rron...C'hai proprio ragione...Macche è?"

"Cojoni de vedeo!"

La voce si propagò per tutta la sala. Dopo un momento irreale di silenzio, tutti, all'unisono, sputarono fuori

le gonadi bovine. Gemiti e conati si susseguivano per tutta la sala, fino a che tornò il silenzio.

Draco Malfoy, accompagnato ( cioè portato di peso per colpa di qualche ignoto acciacco sul quale i dottori-maghi

di Hogwarts scommettevano cene a base di pesce ) dai due scagnozzi Tiger e Goyle, si stava avvicinando al tavolo

del Grifondoro.

"potter - voce bassissima, Goyle gli porse un microfono che però non riuscì ad afferrare, il microfono cadde a terra,

quindi preso da Tiger che lo tenne all'altezza del mento del suo capo - Potter...ora è troppo...ti sfido a duello..."

"Che? Tu sfidi me, er grande Potter de Trastevere a duello...Per me va bene..." E gli sferrò un cartone da record.

"No! - urlò Goyle - non funziona così...Si combatte con le bacchette!"

"Va bene..." Disse Potter, gettandosi sul corpo di Malfoy, quindi estrasse la bacchetta e gliela infilò nell'occhio.

"No! - sbraitò Goyle - con le magie!!!"

"Nun c'è problema... - Disse Harry estraendo con la bacchetta un bulbo oculare di Malfoy e puntando la magica verga

nei pantaloni di Malfoy - INCENDIO!!!"

Harry provocò danni inenarrabili all'attrezzatura di Draco Malfoy, rendendogli così impossibile recitare nelle fic

lemon per i seguenti diciasette anni.

"Q-q-q-uesto è troppo...Potter...questa sera, nella sala dei trofei...ti aspetto..." E cadde in coma.

"Io non me tiro mai indietro...Giusto Ron?"

Ron stava cercando nei piatti dei suoi compagni di classe i testicoli di vitello.

"RRRON!!! SMETTILA DE MAGNA' I COJONI E VIE QUA!!!"

"Vegno..." Ron si alzò.

"Cossa xe che ghe xe? ( trad. che c'è? )"

"Che fracidò fio de un vottemorte de Alzaimer m'ha sfidato a duello!"

"Va ben...Missarò el to secondo..."

"Benissimo...Ie faremo sputà er sangue..."

"Eh Eh Eh..."

---

Musica di Rocky...

THE ROAD TO THE...Ah Ron! Comme se dice duello in inglese?

Dueo?

Vabbuò...THE ROAD TO THE DUEO!!!

Harry, vestito con una tutina attilata, prese un preparato super-energetico, e lo sputò subito fuori. Corse

per tutta Hogwarts, aggregando a sè gente di ogni tipo, dagli studenti agli inservienti, dai professori ai presidi.

Prese a cazzotti prima i quarti di maiale nelle cucine degli elfi, poi gli stessi elfi, che si prestavano allegramente

a questo speciale gioco. Durante l'allenamento era perennemente seguito dal suo trainer, un Ron Weasley vestito

di grigio con un orribile basco in testa ed un panino di soppressa in mano.

"Va ben - disse Ron - ora te si pronto pael punjibol magico!"

"Che?"

Eye of the tiger...

Sala centrale del grifondoro. Un ring fatto apparire dai gemelli Weasley dominava il salone, non abituato all'insolito

oggetto. Harry, vestito con una tutina attillata, braghette blu e maglietta bianca, salì per primo sul ring. Ron,

vestito con un paio di braghe lunghe, una camicia ed un basco, portò sul ring un punji-ball da quattrocento chili,

con attaccata la foto di Draco Malfoy sul letto dell'infermeria, con un respiratore e le flebo attaccate.

Un studente del settimo anno, con un incantesimo di galleggiamento, lo fece volare a mezz'aria.

Qualcuno giura di avere sentito uscire dal sacco queste parole : "IO TI SPIEZZO IN DUE"

Harry si portò a presso del sacco, fece dei saltini su sè stesso, si atteggiò un pò e sferrò il primo colpo. Il sacco

dondolò e ricolpì Harry, che cadde a terra. Il maghetto si rialzò, giusto per essere steso di nuovo dal punji-ball.

Dopo qualche secondo di nebbia mentale, Harry riemerse, e corse verso il sacco, che evitò, colpendo invece in pieno

il suo amico Ron. Il sacco dondolava ancora lì. A mezz'aria. Harry tentò un altro colpo, ma scivolò sul suo sudore.

Ormai Harry era al limite. Estrasse la bacchetta e polverizzò il punji-ball. Bandiere americane e coriandoli.

"So' pronto...dorc..."

E cadde a terra, privo di sensi.

---

Notte fonda nella torre del grifondoro.

Harry e Ron erano pronti per la sfida.

Harry vestiva un paio di pantaloncini colorati di rosso e di giallo fluerescenti, Ron aveva una maglietta bianca

con scritto in caratteri cubitali "Harry Potter"

"Desso ndemo..."

"...eie famo er culo come nà fiat stilo!"

"Dove credete di andare?!?"

Hermione li stava squadrando con una mazza ferrata in mano.

"Che voi? Brutta zoccola de nà pioggia!"

"Non mi incanti più...sigh...ora so...sigh...trattenermi!" E scoppiò a piangere.

"Ma vi seguirò lo stesso!" Urlò Hermione.

Svegliatosi di soprassalto, Ghiottolino, ovvero Neville Paciok urlò :

"Dove andate? La MacGranitt mi ha detto che fuori dalla torre c'è il Babau!"

Harry lo atterrò con un cazzotto.

"Nnnamo a spaccaje er culo!"

I tre arrivarono alla sala dei trofei.

"La gheto la bacheta?"

"Quale bacchetta?"

"Assa perdare..."

"Chel pezzo de merda nun è ancora arrivato..."

"Secondo mi se gà cagà dosso"

Intanto, Malfoy...

___

La camera dei serpeverde del primo anno è illuminata solamente da candele colossali con incise icone di Santi e Madonne.

Al centro della stanza si trova una cassa da morto, messa incima ad un carrello. Un uomo vestito di nero apre la cassa.

Troviamo Draco Malfoy con gli occhi chiuse, le mani giunte con dentro un rosario, ed un cuscino fatto di fiori. Le

ragazze dei serpeverde, vestite come delle vedove siciliane, si stracciano i capelli, mentre Tiger e Goyle, in piedi

si asciugano le lacrime con un fazzolettino.

___

"Arriveranno..."

"...secondo me t'ha teso una trappola..."

"Estatte un pò zitta!!! Zoccola!!!"

Le labbra di Hermione cominciarono a contrarsi.

"No..."

Ma le labbra della ragazza si contraevano sempre di più.

"Nun...piagne..."

"UEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!"

Tutta Hogwarts si svegliò di soprassalto.

"NO!! NO!! NO!! Se rompi i cojoni no potrò fa' l'eutanasia a cher Fracidò de Alzaimer!"

"UEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!"

"Heri! Scampemo! Xe drio rivare Gaza!"

"Nun c'è er tempo! Nascundiamoci dietro la tenda!"

Harry e Ron presero Hermione di forza e si nascosero dietro la tenda.

Un uomo stava entrando. Gazza era un magonò, ovvero un tizio sfigato che non ha poteri magici pure uscendo da una

famiglia di maghi. Gazza era sempre stato preso per il culo da quando era nato. Tutti lo prendevano per il culo. Lui

non era un mago. Lui non era un mago ed allora lo prendevano per il culo. Suo cugino Attilio lo prendeva per il culo.

Il suo fratellino Piero lo prendeva per il culo. Sua zia Jessica lo prendeva per il culo. Sua cugina Erminia, che era

zoppa, cecata, fognosa e pure brutta come la peste, ma che però era strega, lo prendeva per il culo. Gazza cominciò

quindi a darsi all'autolesionismo, prima amatorialmente, poi professionalmente, nei villaggi turistici, dove il pensionato

che indovinava il nome del cugino di Mike Buongiorno nei giochi notturni poteva nerchiarlo con una gigantografia del

grande puffo. Quando ormai si era rassegnato a finire i suoi giorni in un villaggio turistico vestito da paperotto

con un sottofondo musicale di Mino Reitano, incontrò, tra i vecchiotti del villaggio, che in quel mentre era sotto

il controllo del melomane uomo gatto, che usava Gazza ogni giorno per farsi le unghie, un tizio con una barba enorme

ed una predisposizione naturale alla flautulenza. Con sua grande sorpresa, Gazza scoprì che quest'uomo era il preside

di una delle più grandi e prestigiose scuole di magia del mondo, e questi, per non farlo parlare, lo prese come bidello

( sì, avete capito bene cari amanti di Harry Potter...Gazza è veramente un bidello...non al livello di Ciccio, claustro-

fobico ed eccentrico inserviente del Tito, celebre per le sue dispute con Petrus, però... ) ad Hogwarts, nonostante le

orribili cicatrici che aveva riportato dopo anni di sano sadomasochismo. Ad Hogwarts Gazza conobbe l'amore : Mrs.Purr,

gatta rognosa cugina di quella di Pets, con cui cominciò, e continua tuttora, una torbida storia di passione.

"Dove...siete?...So che siete qui...Sì...Lo so...ghghghghgh" Gazza ripeteva queste parole mentre avanzava sbavando.

"Non starete mica...eh eh eh...settimo anno scommetto...magari una bella cacciatrice..."

Harry rimaneva nascosto dietro la tenda.

"A brutto maialone..."

"Sta sitto!"

"ueee..."

"Venite fuori...sì...venite fuori...non glielo dico a nessuno...specie a Silente...ghghghgh..." Bave alla bocca.

Harry non ne poteva più. Si era preparato seriamente per un vero incontro magico. Aveva rinunciato a molto per essere

pronto ( soprattutto ad un pomeriggio con nello spogliatoio femminile del Grifondoro travestiti da piante esotiche ).

Ed ora era lì, nascosto nella sala dei trofei, scambiato per uno studente in cerca di intimità.

Uscì atteggiandosi come un combattente di wrestling dalla tenda, verso un sopreso Gazza.

"Sei uscito finalmente! - disse Gazza sorridendo - peccato che tu non sia una ragazza...oh...ma vedo la signorina

Granger...magari potrei stare zitto se..."

Harry era fuori di sè. Si fermò a venti centimetri da Gazza.

"MADDECHE'?" Urlò Potter, sputandogli in un occhio e mandandolo al tappeto con una cragnata.

Ron si gettò a terra ai piedi di Gazza.

"Xe svegnùo! Te vinsi ti! Hery!"

Bandierone americane. Coriandoli.

Harry alzò le mani al cielo.

"ADRIANA! ADRIANA! ADRIANA!!!"

"Hery! Te ghe vinto!"

Hermione prese la parola.

"Dobbiamo andare...saranno qui a momenti..."

"Me sa che c'hai ragione...nnamo..."

I tre cominciarono a correre, e salirono sulla prima scala davanti a loro.

La scala cominciò a parlare, con voce di donna.

"Prego, inserire cinquanta centesimi nella speciale boccuccia e pronunciare a chiare lettere la destinazione..."

"Come? Cinquanta centesimi? Ma noialtri noighemo i schei! E poi da quando se paga?"

"Prego, inserire cinquanta centesimi nella speciale boccuccia e pronunciare a chiare lettere la destinazione..."

"Ah Bella! T'ho detto che nunc'avemo i sordi...e poi perchè se deve pagare?"

"I tagli ai fondi hanno imposto politiche di risparmio e di raccolte extra...Prego inserire..."

Harry colpì con forza il marchingegno elettrico.

"Brutta scala di merda! Muoviti!"

"Ok..." Disse la scala, e si mosse verso il terzo piano.

"No! - urlò Hermione con la sua voce saccente - non si può andare al terzo piano! E' pericoloso..."

"Ah Bella...No vojo fame espellere e torna' a lavorare alla miniera... - Harry si immaginò di usare la bacchetta magica

per far esplodere il cesso mobile della miniera - ...anche se... eh eh eh..."

"Hery! Movimose..."

Ed aprirono la porta. Davanti a sè videro un cagnone con tre teste, che sbavava e ringhiava.

"Guardate! - disse Hermione - sorvegliano qualcosa!"

"Ecchissenefrega!" Urlò Harry, mentre una delle teste del cane gli mutilava un braccio.

Termina qui la sesta puntata.

Nella prossima puntata :

---

"Come cacciatrice...La giocatrice di Quidditch più sexy della capitale...La maga della pluffa...Quella che non me l'ha

data solo perchè dice di farsi il velinone, mentre i cacciatori di solito si fanno le veline...Angelina!"

"JOHNSON!!!" Urlò la folla del Grifondoro.

---

"Mortacci..."

---

Due trailer. Ecco qui. Contenti? Ci sentiamo...

ATL cambia faccia, diventa sorridente e disponibile.

ATL : "Cari amici...vi piacciono le fic comiche? Vi piace ridere? Avete liti in corso con la rozza Kagome di Unz Unz?

Allora...Iscrivetevi numerosi al sindacato autori fanfiction comiche italiane! Io sono il segretario generale, fino

a nuove elezioni...quindi...ecco il link...

http://it.groups.yahoo.com/group/sindacatoficomiche

riceverete in omaggio l'autografo via e-mail di ATL, che ha vinto il premio per l'imitazione migliore del vescovo di Padova,

e una reliquia : un frammento dell'apparecchio dentario di Mr.Faniz, ovvero fino a quanto può spingersi la crudeltà umana.

Ciao!

ATL

Harry Potter prima che J.K.Rowling smettesse di bere, quando al posto di Racliffe era stato scritturato Enzo Salvi.

Settima puntata.

Ante Scriptum.

Vi ricordate i due trailer?

Scordateveli.

Come introduzione riporto un articolo di giornale.

"Harry Potter, il mago più celebre e più fortunato del mondo, rivive oggi le sue avventure sotto l'occhio indiscreto

e mezzo cecato di Andrewthelord, autore veneto che però ha grande stima di Roma e dei coatti, tanto da offrire in

sacrificio alla capitale la stessa creatura della Rowling. "Tanto non è mia" Ha commentato ATL.

La storia di Harry Potter è una storia che tocca noi tutti, ho chiesto a mio figlio cosa fosse e lui, mentre si

infilava una mano sul naso e con l'altra si grattava il culo mi ha risposto : "ghghgh", poi accorgendomi di poter

intervistare un altro mio figlio che ha più di tre mesi, sono andato in camera sua e gli ho chiesto : "La storia

di Harry Potter, cosa rappresenta per tutti noi?", lui mi ha risposto : "Ah Papà, non rompermi i coglioni che

sto giocando a Final Fantasy." Dopo queste dichiarazioni non ho più bisogno di continuare il mio articolo. So che

Harry Potter è la storia di una scuola, una scuola magica, dove tutto è meraviglioso come la vita dei bambini.

E con questo ho raggiunto le dieci righe. Può bastare."

Beppe Servegnini.

Corriere della Sera.

Era la serata di Halloween.

Harry Potter si trovava nella sala grande, dove stava partecipando al banchetto di Halloween. Aveva passato tutta

la giornata in infermeria insieme a Ron ed Hermione, dopo l'incontro ravvicinato con il cane a tre teste. Hermione

non stava cenando con loro. Harry era molto triste per questo. Poi si ricordò di averle urlato : "MIGNOTTA!!!"

quando questa le aveva chiesto di passarle la maionese. Davanti a sè aveva Ron, che può essere considerato un amico

simpatico per i primi giorni, ma dopo qualche settimana la sua vista sempiterna può cominciare a far girare

seriamente i maroni ad ogni essere umano medio, fatto che giustifica l'elevato tasso di abbandoni sulle autostrade. In quel mentre

Ron stava discutendo animatamente con Oliver Bastòn, portiere e capitano di Quidditch della squadra del Grifondoro,

nonchè azzurro juniores. Ron affermava che la nazionale italiana di Quidditch, una delle squadre più amate e titolate

della storia, avesse bisogno di un rinnovamento. Bastòn invece affermava che la colpa delle ultime batoste fosse da

addebitare alla direzione arbitrale. Harry li ascoltò per qualche minuto, poi, notando che entrambi avevano i capelli

rossi, e ricordandosi che per un'antica legge di natura nessuno con i capelli rossi poteva sperare di intendersi di

sport, calcio o Quidditch che fosse, si girò da un'altra parte e si divertì a sparare molliche di pane verso il tavolo

dei tassorosso, obesotti allegri e bonaccioni, che noi in Italia definiremmo "Compagnia dei magnaccioni". I ragazzi

del tassorosso continuavano a ruttare e raccontarsi barzellette, non notando lo scherzo di Harry Potter, che si girò

da un'altra parte. Vide Ron urlare : "CLAMMMMOROSO!!!", e si girò ancora dall'altra parte. Dopo ore passate a girarsi,

Harry decise di farla finita. Ingoiò un vitello intero e cominciò a lottare contro sè stesso per masticarlo tutto.

Seamus Finnigan stava parlando con Ghiottolino, Neville Paciok.

"Allora Calì m'ha detto che Hermione è in bagno a piangere..."

"Io - voce da bambinetto inutile - non piango da due giorni...sono ormai un ometto...mia nonna mi dice sempre che..."

"Sì...ho capito..."

Seamus prese in mano la bacchetta, e trasformò una salsiccia in un cannone di maria. Seamus Finnigan studiava ad

Hogwarts non per diventare un bravo mago, ma per trovarsi l'Alcool e la droga a basso prezzo. E chi conosce il mondo

di Harry Potter può darmi ragione.

"UN T-T-T-T-T" Raptor entrò di corsa urlando.

"Che?" Urlò Harry.

"Un t-t-t-t-t-t" Raptor tremava, come se colpito da una scossa elettrica.

"Un trapano?" Domandò Harry.

"Un teerrr-teerrr-terrrooo..."

"Un terrone?" Urlò Harry.

"Un tr-tr-trroom..."

"Un trombettiere?"

"Un troll! Nei sotteranei! Duh..." E cadde a terra svenuto.

Il professor Raptor era il più insicuro ed il più folle dei professori di Hogwarts ( forse a parimerito con Vitious

che si era travestito da facocero durante un rave in sala professori ). Balbettava come se avesse un topo nelle

mutande e teneva uno strano turbante. Per qualcuno sotto quel turbante si nascondeva lo spettro di Voldemort, per

qualcun altro una strana mappa mistica, ma per la maggioranza si trattava di una semplice pelata dovuta agli

psicofarmaci. Hobby principali del professor Raptor erano la caccia al cinghiale ( era il cinghiale che cacciava lui ),

le scommesse sui cavalli ( arrivava sempre ultimo, nessuno scommetteva su di lui ), e sassi dal cavalcavia ( lo

pagavano per prendersi i sassi ), ma la vera fonte di divertimento per l'uomo erano le lunghe ore trascorse nei giochi

sadomaso di Gazza, durante le quali perse l'uso del mignolo sinistro ( indovinate che cosa ci faceva Gazza ).

Dopo un momento irreale di silenzio, tutti gli studenti di Hogwarts cominciarono ad agitarsi, presi dal panico.

Ron ne approfittò per fregare i fegatini a Bastòn, che si contorceva dal terrore.

Ron con la bocca piena disse : "Sito drio contorsete dal terore?"

"No! - Urlò Bastòn - la mia orticaria!"

"Ao...Ron? Che è un trolle?"

"El xe na bestia...na bruta bestia..." Disse Ron con la bocca piena.

"Come er colera?"

"Er coera no te magna i buei...e no tira de chee scorese..."

"Mortacci..."

"SIIIILLLLLLLLENZZZZZIOOOOOOOOOOO!!!" Urlò Silente.

"Silente ha urlato silenzio - disse Harry ridendo - ...glom..." Harry non era più convinto.

"Ea considerassion che gavevo par ti xe croada..." Disse Ron, inflessibile.

"Lo so...mazza..." Concluse Harry, triste.

"I prefetti accompagnino nei dormitori gli studenti...I professori vengano con me nei sotterranei..." Concluse Silente,

in tono piatto.

"Ah Ron...Hermione...è in cesso a piagne!"

"Xe vero! E ghe xe el trol...Dovemo salvarla!"

I due ragazzi si guardarono per qualche secondo, poi scoppiarono a ridere.

"Seeeee!!!"

"Bea questa!"

"Che Ron, te ce vedi noi due che nnamo a salva' Pioggia?"

"Sì! Speta natimo, speta natimo! Ti che te tiri fora ea bacheta...tea punti e PATATUF! El trol che more!"

"Ah Ah Ah..." Harry continuava a ridere. Ron però si fece d'un tratto serio.

"Hery...Ghe xe un trol...nei soteranei...e ghe se Hermion in cesso..."

"Cazzi eh?"

"Cossa femo?"

"Che ddici, namo?"

"Ndemo..."

Mentre i prefetti chiamavano a sè gli studenti più giovani, Harry e Ron sgattoialorono verso i sotterranei.

"Hery! Dovemo stare tenti! I trol i xe fetenti! I xe cativi! I gà sempre nà clava in man!"

"Anche Fred Flistones c'e n'aveva una!"

"Fred Flinston? E chi xeo?"

"Teddevi fa' na' cultura!"

Svoltarono ancora ed infine entrarono nel bagno delle ragazze. Udirono da un cubicolo i lamenti di Hermione.

"Hermione! Semo rivai! Hermione!"

"Sii...peffottuna che ce semo noi! Te possiamo iutare!"

"Si...desso vegnemo tuti do..."

"...te tiramo fori..."

"E te femo vardare el bruto mostro che ghe xe, cussi te capissi..."

Hermione urlò da dentro il cubicolo.

"Eh...a' riconoscenza al ggiorno d'oggi..."

"Ste femane...e ga' sempre paura de tuto..."

"...Nno dico! Vorrei vede' se un Alzaimer o un mangiammotte der cazzo verrebbe qua a rompesse i cojoni per mette'

a posto sta rompicojoni...che no sta mai dove deve stare...che fruga nei posti do' no deve guardare...e soprattutto

che s'offende pe' dee battutine..."

"NOOOO!!!" Urlò Hermione. "Non fatemi del male...Sono una ragazza onesta..."

"Ecchissenefrega..." Appuntò Harry, non capendo l'equivoco.

"Secondo mi noea capisse." Disse Ron, piano.

"...A capisce benissimo! Capisce che se non vie' fuori lei...qualcuno je farà un mazzo così!"

Hermione urlò.

"Hermion! Vien fora, parpiasere!" Ron era disperato.

"Rron...amico mio...lascia fa' a me...HERMIONE BRUTTO PEZZO DE TROIA!!! VIE' FORA CHETTE RISCHI! TE RISCHI GROSSO!!!"

"Ok... - disse Hermione, rassegnata - ora esco fuori, ma fate piano." I ragazzi udirono una specie di singhiozzo.

Hermione aprì la porta, e ne uscì fuori in reggiseno e mutande.

Ron ed Harry spalancarono la bocca.

"Ma che cazzo fai? Coprite che fa freddo! E nnamo!"

"Ma voi due non volevate..." Hermione parve delusa.

"Volevamo cosa?" Harry fu interrotto. Una clavata da dietro lo gettò a terra.

"UN TROLL!!!" Urlò Hermione.

"Cossa ghemo serca' de dirte pa' do ore?!?"

Era un mostro alto tre metri e mezzo, completamente verde. Ricordava un pò Borghezio della lega, niente di più, niente

di meno. Il troll avanzava verso Harry, che era svenuto. Ron decise di salvarlo.

"Troll! Beo! Vie' qua...troll?" Il troll si girò.

"Ehm..." Ron non era molto convinto. "Cossa fasso Hery?"

Harry era a terra, svenuto.

"Quanto so mona...el xe svegnuo...Hermion! Ti scampa! Ghe pensi mi...opporco giuda ladro schifoso...ghe penso mi..."

Hermione osservava la scena da distanza di sicurezza, piacevolmente sorpresa. Quelli che la prendevano in giro e la

chiamavano "Zoccola!" in realtà erano pronti a rischiare la vita per lei. La ragazza si decise. Doveva fare qualcosa

anche lei.

"TROLL!!!"

Il troll si girò.

"Cossa feto Hermion?"

"Cazzo succede..." Harry si alzò frastornato.

"TROLL!!! VIENI QUI...SE LASCI IN PACE I MIEI AMICI...IO...IO" Hermione sorrise ed ammiccò nei confronti del troll.

"No." Harry lasciò cadere a terra la mascella.

"Hermion...un troll...un troll...el xe fora dae to possibiità!!!" Ron era preoccupatissimo.

Hermione gli sorrise.

"Tranquillo Ron...sono assolutamente in grado..." E si strappò il reggiseno.

Il troll la prese in braccio e si allontanò tra i corridoi. Harry e Ron guardarono sbigottiti Hermione sparire alla

loro vista.

"Un troll..." Harry era la quintessenza della spettralità.

"Un troll...che potensa..."

"Parli come Barrichello..."

"El xe originario de treviso...comunque...so contento..."

"Per chi? Per troll?"

"No...pa' Hermione...un sogno che xe reaisa..."

Nel bagno delle ragazze entrarono la MacGranitt, Piton, Silente e Raptor. Piton zoppicava sensibilmente.

"Signor Weasley! Signor Potter! Cos'è successo? Dov'è il troll?" La MacGranitt ansimava.

"Eh...er troll?"

"Sì...il troll!"

"Er...er troll...è...nnato...via...Vero Ron?"

"Orco...el troll l'è nna' via!"

"Siete stati voi a cacciarlo?" Chiese Silente.

"Sì...cioè...no...no samo stati noi...è stata...è stata Pioggia..."

"La s-s-s-s-s-signorina Granger?" Domandò Raptor.

"Ah...così se chiama? Spetta che'o scrivo..."

"E come ha fatto una ragazzina mezzababbana del primo anno a scacciare un troll delle montagne?" Piton era sospettoso.

"Ghea ga da'!" Disse Ron. I professori spostarono gli occhi su di lui.

"Gli ha dato cosa?" Domandò la MacGranitt.

"Ie'ha data..." Disse Harry, muovendo le mani come se si trattasse della cosa più normale del mondo.

"La bacchetta?" La MacGranitt aveva gli occhi puntati, come se si aspettasse una smentita.

"Veramente è stat'er troll a darje qualcos'altro de simmile..."

"Potter...ti prego - la MacGranitt divenne bianca come un cencio - ...conoscendo la signorina Granger...non vorrei

pensare che...ti prego Potter...ti prego...veramente lei..."

Harry annuì.

Minerva MacGranitt cadde all'indietro con un tonfo, alzando la polvere tra i calcinacci.

Il silenzio calò nella stanza. Dopo qualche secondo, Albus Silente si piegò sulle ginocchia, e cominciò a ridere

a crepapelle. Raptor rimaneva fermo in piedi, probabilmente svenuto anch'egli. Piton squadrava i giovani Potter e

Weasley con un ghigno omicida.

"Che c'ha, proffo?" Domandò Harry.

"...grr...a me non me l'ha data...grr..."

Termina qui la settima puntata di Harry Potter prima che la Rowling smettesse di bere, quando al posto di Radcliffe

era stato scritturato Enzo Salvi.

Saluto i miei fans in seconda A, che hanno scoperto questo mio scritto.

Forse per la prossima volta arriverò al match di Quidditch, ma non sono sicuro.

Ciao!

ATL

Harry Potter prima che la Rowling smettesse di bere, quando al posto di Radcliffe era stato scritturato Enzo Salvi.

Ottava puntata.

"Figo! La Rowling non mi ha ancora denunciato!!!"

Piccolo intermezzo...

Fan #1 : "Io mi ci vedo bene Hagrid tra i tassorosso."

Fan #2 : "Io non ci vedo per niente i tassorosso se in mezzo c'è Hagrid."

--

Erano l'una di notte nel dormitorio del Grifondoro. Harry e Ron stavano sezionando il rospo di Neville nel

salone principale, riscaldati dal chiarore del fuoco acceso.

"Malfoy nella nave dei pirati, nerchiato a sangue da tre magrebini di Al Qaida!"

"Se lo dici tu...ma chi ha messo sta parola d'ordine di merda?"

"Sarà stata la MacGranitt..."

Una ragazza entrò nei dormitori. Aveva i vestiti in disordine, ed un grossissimo sorriso in volto.

"Hermio'...te sei divertita?"

La ragazza non parlò, ma si gettò nell'abbraccio del giovane Potter, piangendo dalla gioia.

"Harry...sei un amico...ti ringrazio...ti ringrazio veramente...anche tu...Ron!"

E si strinse nel caldo abbraccio del soppressa-dipendente.

"Ok...Pioggia...grazie de' tutto...ma noi'ommeni stamo a lavora'...Ron...passame i petardi de' Filibuster chej

infijamo ner culo der rospo..."

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Coming soon television

Trailer :

"Un ragazzo..." Volto di Harry, mezzo fatto di roba stravaccato nel divano assieme a Ron.

"...la sua scuola..." Il mago Zurlì che spalma inorridito la pomata contro le emmorroidi a Silente.

"...i suoi amici..." Malfoy cade per le scale, svenuto. Neville che viene picchiato a sangue da Huck e Jim, che

si trovano per non si sa quale ragione ad Hogwarts.

"...la sua squadra..." Totti disperato dopo il 2 a 0 a Como.

"...ed un grosso nemico..." Si intravede la pelata di capelli di un tizio...no...non è Raptor...è GALLIANI!!!

Scene in velocità...Duelli magici, alzate di cartellini rossi, rigori contro, Malfoy che vomita, Huck e Jim che

infieriscono su Paciok.

"...HARRY POTTER..."

Galliani ride spavaldo.

"...AND THE REFEREE GATE..."

Harry Potter incazzato spacca il decoder di stream con scheda tarroccata all'interno.

"...on the theaters now..."

-------------

Harry era felice. Andò a letto ridendo, sporco degli intestini di Oscar, il rospo di Paciok, che la sera di Halloween

era stato pestato da Huck e Jim, vestiti da traghettatori. Ed in effetti quella era la loro occupazione.

Hogwarts era in pieno fermento. A fine settimana avrebbe avuto luogo, salvo ritiri d'ultim'ora, la prima partita

a Quidditch dell'anno : Serpeverde contro Grifondoro. Grifondoro vantava il più giovane giocatore del secolo :

Harry Potter, che si dice essere entrato in squadra grazie a giochetti sadomaso con Minerva MacGranitt.

Oliviero Bastòn, azzurro juniores, sottoponeva i suoi compagni di squadra ad allenamenti sfiancanti. A risentirne

di più era Harry, che si era fatto sostituire, a modo suo.

"Dai! Mettete sta' maschera che io vado..."

"Scoltaeo! - Anche Ron aiutava Harry nel convincere l'interlocutore - L'è lù che ga' copà el Signore Scuro!"

"Chi?"

"Ti-te-se-chi!"

"Voldemmorte?"

Ron scappò via urlando. Il maghetto provò di nuovo a farsi sostituire.

Un ragazzino di colore denutrito cercava di opporsi al giovane Harry, non volendo salire in groppa alla scopa nè

tantomeno lavorare al posto suo, trovandosi in una situazione di inedia pericolosa.

"A' pocket coffee...se fai sta' allenamento de Chiddich come cazzo se chiama al posto mio te offro un pacchetto

de craker!"

Il ragazzino di colore accettò, indossò una lacera maschera di plastica raffigurante il giovane Potter, salì in groppa

alla scopa ed entrò nello stadio. Fred Weasley gridò, tenendo la mazza da battitore in mano.

"ATTENTO HARRY!!! BOLIDE IN ARRIVO!!!"

SBOOOOOOOOOOOM

Per qualche ora Harry venne ritenuto deceduto : in questo breve lasso di tempo il ragazzo si divertì, vestito da

fantasma, a spaventare le corvonero del settimo anno nel loro bagno privato.

Come punizione per le molestie al rospo di Neville, per non aver impedito che il suo padrone fosse pestato da Huck e

da Jim, per essersi fatto sostituire all'allenamento del Quidditch e per la spesa che Silente aveva affrontato per

un sacco nero per il cadavere del negretto, poi fatto sparire tra le fauci del calamaro gigante di Hogwarts, Harry e

Ron furono costretti a dare un esame di Trasfigurazione avanzata.

"Signor Potter...Signor Weasley...ecco questi due cocci di anfora..."

"Voe che je aggiustamo?"

"No...Potter...voglio che eseguiate un difficile incantesimo di trasfigurazione...voglio...che li trasformiate in

felini..."

"Filini? L'amico de Fantossi? A mi me piase un casìn Fantossi..."

"Non Filini - lo corresse la MacGranitt - Felini...leoni, tigri, pantere..."

"A' vecchia! Stamo a' Harry Potter, non ar Mago de Orz!"

"Sì, hai ragione, scusami - continuò la MacGranitt - come accostamento era un tantino azzardato...Comunque...al

lavoro...Prima tu Weasley..."

Ron agitò la bacchetta. Il coccio prese vita, cambiò di colore ed aumentò la sua massa, fino ad assumere l'aspetto

di qualcosa di vivo.

"Buonaseeeraaaa..."

Quel qualcosa di vivo non era esattamente un felino. Alto ed in forma, indossava dei vestiti fluorescenti, trucco

al viso e capelli impomatati tipo rock-star per bambini di età scolare.

Dal nulla uscì fuori questa musica : "GATTO GATTO MAN, GATTO GATTO MAN, GATTO GATTO MAN, GATTO GATTO MAN!"

La MacGranitt apparve delusa.

"Andava bene un gatto...non l'uomo gatto."

Ron calò giù la testa. L'uomo gatto cominciò a girare per la stanza, agitando un orribile peluche di Pikachu e

proponendo agli studenti del grifondoro giochi nuovissimi, tipo mamma casetta o nascondino, con la differenza che

non riuscivano. Venne quindi il turno di Harry.

"Ora ve' sbalordisco - La MacGranitt fissò ancora di più lo sguardo su Potter - TIGRE CONTRO TIGRE...m'è riuscita!"

Il coccio prese forma. Nè uscì un omone panzuto, completamente vestito di nero e con una maschera di carnevale

raffigurante una tigre.

"Mazza...L'ommo tigre..."

"No...assolutamente no..." Sentenziò la MacGranitt.

"So' er tigre..." Disse con voce cavernosa il panzuto coatto.

"Tu qui?" Domandò con voce stridula l'uomo gatto.

"See...Papi...ora je faccio er mazzo a sto' sola...senza offendere...perchè lui non è un ommo...è un sola!"

"E tu stai zitto...coatto! Spero che ti venga un incidente quando passi il raccordo anulare!!!"

"AAAAOOO...Me voi sfida'?"

E gli mollò una panzata, che lo lanciò a metri di distanza.

"Vorrei proprio vedere... - l'uomo gatto rubò la bacchetta magica di Harry, mentre l'uomo tigre, dopo aver tramortito

la MacGranitt con un cartone, afferrò la sua bacchetta - ...ora ti distruggo!!!"

Due raggi partirono dalle loro bacchette, contemporaneamente. Non si vide più nulla per qualche secondo. Quando

gli studenti del grifondoro aprirono gli occhi, si trovarono davanti a due bellissimi peluche : un gatto persiano

ed una tigre del bengala, entrambi con etichetta con scritto "Trudi".

"Checcarini!" Lavanda e Calì corsero verso ai pupazzi di coloro che prima erano stati ancora più pupazzi di quanto

non lo fossero in quel momento.

La MacGranitt si rialzò.

"Mamma mia...quell'omone... - e lanciò un'occhiata ai due pupazzi - bè...il risultato...va bene dai...piùcchessufficiente..."

"MAVVIENI!!!"

Harry fu felice. Talmente felice che lanciò con un calcio un gargoyle contro Malfoy, che morì prima di rendersene conto.

Il grande giorno era arrivato. Lee Johnson, giovane grifondoro, commentatore ufficiale delle partite di Quidditch e figlio

segreto di Carlo Porta ( credo si chiami così lo speaker della Roma ), strepitava per la sala comune.

"Non vedo l'ora...oggi pomeriggio...mi raccomando...Harry..."

"Eh eh eh..."

"Harry?"

"Oh...scusami - disse Harry, divertendosi nel vedere Huck e Jim che pestavano Neville Paciok - dicevi?"

"Mi raccomando...cattura subito il boccino...cattura il boccino!"

"Boccio che?"

"Vedo che ti piace scherzare..."

"Anche te...mavvaffanculo..."

"Cosa pensi dei tuoi compagni di squadra?"

"Delle tre bonazze?"

"Bè...veramente ci sarebbero anche Bastòn ed i gemelli Weasley..."

"Ronne c'ha un gemello? E ggioca anche lui?"

"No...Ron ha due gemelli..."

"Ce so tre RRon che ggirano pe' Hoggwarts?"

"No...sono gemelli tra loro..."

"Non c'ho capito na' mazza..."

"Ovviamente stai scherzando..."

"No..."

A pranzo, Harry trangugiò tutto quello che era perlomeno commestibile : ingoiò quindi pure i tovaglioli, due mosche, dei

fiori ed un centrotavola di paglia.

"Mi raccomando! Vinci! Devi vincere! Io faccio il tifo per te, Harry." Disse Hermione, fumandosi una sigaretta.

"Grazie Pioggia..." Ringraziò Harry, con la bocca piena.

"Hermiòn, come mai te fumi?" Chiese Ron.

"Eh...dopo Pucci..."

"Pucci?"

"Il troll..."

"Che c'entra?"

"Dopo una cosa del genere...ho calcolato che dovrò fumare per altre tre settimane..."

"Ostregheta...Hermiòn! Varda...Xe drio rivare Piton..."

"Salve...Harry..." Disse il professore, digrigando i denti.

"A' Matrix...sempre co' chel mantello? C'ho mia zia che c'ha no spaccio de abiti de lavoro...je faccio fare o' sconto so

un grembiulino da' badante...se vole..."

Piton lo ignorò.

"Sicuramente per te questa partita sarà uno scherzetto...dopo quel troll..."

"Veramente l'ho affrontato io!" Disse Hermione decisa, alzandosi in piedi.

"ZITTA TROIA!!!" La atterrì Piton. Hermione cadde sulla sedia, e cominciò a piangere. Harry e Ron si arrabbiarono.

"Passi Zoccola...Zoccola è un soprannome amichevole che noi je affibbiamo comme amica...ma tu...Matrix...non osare più

chiamarla troia!!!"

"Io chiamo troia chi mi piace!"

"No ghe credo!"

"Invece sì!"

"Invece no!"

"Invece sì!"

"Dimostramelo!"

"Io chiamo troia chi mi pare!"

"Dimostramelo! Dimostramelo! Dimostramelo! Da' della troia...a quella lì!" disse Harry indicando Madama Bump.

Piton non li guardò nemmeno, ma corse zoppicando verso il tavolo dei professori.

"TROIA!!!"

"Come ti permetti?!?" Urlò Madama Bump, schiantandolo. All'unisono, gli studenti del serpeverde si portarono con un sordo

rumore la mano nella fronte, mentre i grifondoro saltavano sulla sedia, come se il cielo stesso avesse regalato loro

la beatitudine eterna. Gli studenti degli altri tavoli si limitarono a ridere, sperando che il grifondoro, con qualche

favore arbitrale, schiacciasse il serpeverde.

Piton si rialzò, schioccando un'occhiata omicida ad Harry. Il giovane maghetto lo aveva ingannato, aveva ingannato tutta

la sua casa del serpeverde : l'arbitro, Madama Bump, non sarebbe stata sicuramente imparziale.

Harry veniva abbracciato da tutti i suoi compagni del Grifondoro : la sua trovata valeva più di dieci boccini d'oro.

"So er mejo! So proprio er mejo!"

Lo stadio era pieno fino all'orlo. Non solo gli studenti di Hogwarts, ma molti altri tifosi gremivano le tribune :

maghi di mezza età, ex-giocatori professionisti, osservatori, giornalisti e chi ne ha più ne metta.

Ancor prima dell'inizio della partita le teste rasate del serpeverde si erano rese protagoniste di atti di vandalismo e di

ferimento di molte persone, tra cui il pestaggio ai danni di Neville Paciok, avvenuto sotto gli occhi stupefatti di Huck

e Jim, non abituati a vedere il loro giocattolo in mani altrui.

"Harry...Alicia...Fred...George..."

"Io sono George! Lui è Fred!"

"Tanto siete tutti e due battitori...chissenefrega..."

"...sob..."

"...Katie...Angelina...ed io...come cazzo mi chiamo?"

"Oliviero..."

"Oliviero! Grazie!...dobbiamo vincere! Dobbiamo assolutamente vincere!"

"Perchè?" Chiese uno dei Weasley, mai specificato.

"Come perchè? Vincere è importante!"

"Non sarebbe meglio cominciare piano questo torneo...così...per convincere gli altri della nostra debolezza e poi..."

"Ma che vi salta in mente, Weasley? Noi vinceremo! Perchè parlate così?"

"Bè...cioè...noi..."

"Basta con queste sciocchezze...tirate fuori le scope..."

"Scusami..." Disse Fred, portando con sè George indietro. Entrambi si recarono dietro allo stadio. Li aspettava un giapponese

vestito con un completo Armani. Fred gli porse un sacchetto pieno di galeoni.

"Mi dispiace - disse cupo George - ma oggi non ce la facciamo proprio a perdere apposta...magari la terza col corvo..."

Il giapponese lasciò cadere a terra gli occhiali da sole e li pestò, alterato. Poi si allontanò in fretta, ma cominciò

a correre quando vide una trentina di orientali inseguirlo armata di Katani.

La voce di Lee Johnson risuonava per lo stadio.

"Buongiorno sportivi per la prima partita di Quidditch della stagione. In cartello Grifondoro contro Serpeverde... - boati

della folla - quest'anno la magica squadra del Grifondoro, dopo anni di errori arbitrali ed infortuni, tenta il colpaccio,

schierando il cercatore più giovane della storia...l'altra squadra invece sembra non sarà in grado di terminare la partita -

fischi dei serpeverde, boati ed applausi dal grifondoro... - ed ora le formazioni!!!

"IN PORTA!!! IL MIGLIORE PORTIERE DELLA STORIA DEL QUIDDITCH DOPO SE' STESSO!!! QUELLO CHE L'UNICA PALLA CHE HA FATTO PASSARE

IN VITA SUA RIGUARDAVA LA TINTURA DEI SUOI CAPELLI!!! OLIVIERO!!!"

"BASTON!!!" Urlò la folla, mentre il portiere faceva il suo ingresso in campo.

"PRIMO BATTITORE!!! LA FURIA UMANA!!! L'ORRORE DEI PROFESSORI E DI MASTRO GAZZA!!! IL MAESTRO DELLE CACCABOMBE E DEI TIRI

MANCINI!!! IL FIDANZATO DI ANGELINA JOHNSON, PORCACCIA DELLA MISERIA, FRED!!!"

"WEASLEY" Rispose la folla.

"SECONDO BATTITORE!!! IL FRATELLO GEMELLO DEL BATTITORE DI PRIMA!!! FRATELLO DEL MIGLIORE CERCATORE DEL SECOLO SCORSO, CHARLIE

WEASLEY, FIGLIO DEL CACCIATORE CAMPIONE DEL 64, ARTHUR WEASLEY, E SOPRATTUTTO FRATELLO DEL PORTIERE DEL GRIFONDORO DAL QUINTO

LIBRO IN POI, GEORGE!!!"

"WEASLEY!!!" Continuò la folla.

"MAVVAFFANCULO!!!" Aggiunse George.

"PASSIAMO ALL'ATTACCO...I CACCIATORI...LE TRE CACCIATRICI CHE FANNO UNA PIPPA AI TRE MOSCHETTIERI!!! E CHE MAGARI LA FAREBBERO

SUL SERIO!!! A DESTRA...IL TERRORE CON LA PLUFFA IN MANO ED I BIGODINI IN TESTA!!! SCOLLATURA MOZZAFIATO, GRANDE DESTREZZA

SUL PALO...

"SI DICE SCOPA!!! SCOPA!!!" Urlava disperata Alicia.

"SI' - si corresse Lee - E SCOPA CHE E' UN PIACERE...ALICIA!!!"

"SPINNET!!!" Aggiunse la folla, mentre Alicia entrava volando nel campo.

"AL CENTRO...LA CACCIATRICE FIDANZATA DI FRED WEASLEY, LI MORTACCI SUA...UNA GRANDE DEBITRICE...PIETRO NON TORNA INDIETRO...

PRESTAMI E SCORDATI...QUELLA A CUI HO PRESTATO TRE GALEONI PER DUE BURROBIRRE ED E' DUE ANNI CHE NON LI VEDO...ANGELINA..."

"JOHNSON!!!" Aggiunse la folla, mentre una rossissima Angelina entrava in campo.

"Serviva proprio dirlo a tutti?" Chiese da lontano a Lee.

"La vendetta è un piatto che va gustato freddo..." Disse sogghignando a microfono spento Lee.

"ULTIMA MA NON PER IMPORTANZA CACCIATRICE...A SINISTRA...COLEI CHE HA L'ELEMENTO DELL'ARIA IN SUO POTERE...LA MIGLIORE AMICA

DEI NEMBI E DEI CUMOLONEMBI...LA RAGAZZA SORELLA DEI TIFONI E DEGLI URAGANI...SUO ZIO E' UN INSTALLATORE DI CLIMATIZZATORI...

KATIE..."

"BELL!!!" Aggiunsero i tifosi.

"ED ORA IL CERCATORE!!! SIGNORI E SIGNORE...ACCOGLIETE CON APPLAUSI ED ONORE IL TALENTO DEL SECOLO...COLUI CHE HA SCONFITTO

VOI-SAPETE-CHI, TRA L'ALTRO EX-GIOCATORE DEL...DEL...DELL'ALTRA SQUADRA - fischi dai serpeverde - ...IL CAPITANO...IL NOSTRO

CAPITANO..."

"MA QUELLO SONO IO!!!" Si disperava Bastòn. Lee però lo ignorava e continuava.

"...SIGNORI...ER GIOVANE COATTO PIU' COATTO DEI ROMANI DE ROMA...SIGNORI...L'IDOLO DELLA CAPITALE...E' TRA NOI...HARRY!!!"

"POTTER!!!" La folla esplose. Il giovane maghetto entrò dentro lo stadio a bordo della scopa ad altissima velocità, toccando

i duecento chilometri orari.

"Mazza! A'o! Ciao! Ve vojo bene! Popolo! Ve vojo..."

Harry non finì la frase. Andò a schiantarsi contro la tribuna dei tassorosso, provocando la caduta di una cinquantina di

obesotti.

Termina qui l'ottava puntata.

Ciao, ed alla prossima!

ATL

Harry Potter prima che la Rowling smettesse di bere, quando al posto di Radcliffe era stato scritturato Enzo Salvi.

Nona puntata.

Riassunto inutile della puntata precedente :

"Harry Potter, giovane depravato con trascorsi nel mondo del club , si ritrova per non si

sa quale ragione nella più grande e prestigiosa scuola di magia del mondo, Hogwarts, da sempre legata da grande

rivalità con l'istituto superiore Severi, di cui gli studenti ogni primavera imbrattono i muri con scritte inneggianti

all'espletamento delle funzioni biologiche. Poichè tutto il mondo è paese, il giovane Harry, dopo aver ripetutamente

prestato servizi sessuali all'anziana ma ugualmente arrapata professoressa di trasfigurazione, la tizia che faceva

la superiora in sister act, ottiene di giocare come titolare nella squadra di Quidditch, uno sport dei maghi che

ricalca il rugby babbano, con la sottile differenza che i maghi alla fine di ogni gara non puzzano necessariamente

come un cadavere di un petomane leccese amante dei crauti riesumato dopo ventisette anni per le proteste dei vicini

di loculo. Harry è alla sua prima partita. Il suo compito è quello di, dopo essere salito su una scopa volante

maledetta, recuperare volando per il cielo di uno stadio ampio mezzo chilometro una pallina dorata che si muove a

mille chilometri orari. Un pò come le speranze della nazionale italiana di qualificarsi all'europeo, o quelle di Cesare

Cadeo di riuscire a vendere un materasso ad una vecchiotta minacciata da venti lottatori di wrestling armati di piumino

solleticante, oppure le speranze dell'autore di recuperare un pò di ispirazione, onde evitare di cadere in depressione

e sfogarsi molestando con una fionda il sedere del vecchio e sovrappaso zio." Avv.

La scorsa puntata ha fatto leggermente cagare per colpa di erroracci e di stilungamenti portati avanti oltre ogni

umana comprensione. Una sola cosa, come direbbe l'insigne ragionier Ugo Fantozzi. Abbiate pietà!

---

Stanza da letto giapponese. Materassini verdi per terra. Una scrivania. Un bambino con gli occhiali che dormiva ed un

gattone blu-opel che camminava avanti indietro.

"Nobita! Ehm...ATL! Devi continuare a scrivere! E' nove mesi che non vai avanti con Harry Potter prima che la Rowling smettesse

di bere! Ma non ti vergogni?"

"Mmm...lasciamo dormire..."

"Guarda che se sei così pigro Shizuka...ehm...Kagome...non ti vorrà più! Vergognati!"

"Mmm..."

"E Shigure...ehm...no...quel bambino obeso con il maglione arancione...come cazzo si chiama...Gian! Continuerà a prenderti

in giro e pestarti!"

"Mmm...Ma Shigure non è un bambino obeso!"

"Ah no?"

"Mmm...lasciami perdere...ho sonno..."

"Eh no! Devi scrivere!"

Doraemon prese una frusta e cominciò a frustare ATL.

"Ehi! Che vuoi? Lasciami in pace!"

Doraemon ritrasse la frusta.

"Questa non è una normale frusta! E' la frusta scribacchina!"

"Ma che..."

ATL corse verso il PC, lo accese e cominciò a scrivere.

"E' magica...ora scriverai il nuovo capitolo in quattro e quattro otto!"

"Posso aprire con un omaggio al mio gatto?"

"Certo che puoi!"

Disse Doraemon sorridendo.

"ATL, posso dirti una cosa?"

"Dì pure..."

"Lo sai che io sono un gatto sempre allegro e soddisfatto?"

"Lo so."

"E lo sai anche che ho la testa rotondissima?"

"Lo so."

"Dovresti già presumere la battuta che ne verrà fuori. Basta collegare per analogia la mia testa rotonda con un altra qualità della

testa che però viene applicata a te, secondo il concetto Kantiano di noumeno"

"La presumo."

"Mi sembri Teeteto."

"Hai ragione, Socrate."

"Sei logorroico..."

"To mare."

"Sei consapevole di concentrare in dieci righe tutti i tormentoni della tua classe, a parte le battutacce hentai sulla controriforma

di quella di Storia dell'Arte?"

"Ohi...ohi...ohi...E' L'INIZIO DELLA FINE!!!"

Tuoni e fulmini. Versioni di greco. Doraemon venne colpito e morì.

---

Mentre i becchini portavano via i cadaveri dei Tassorosso caduti dalla loro tribuna, Harry Potter si dirigeva al centro

dello stadio.

"A' Oliviero!"

"Dimmi Harry..."

"Quand'è che arriva a' Bumba?"

"Non stiamo organizzando attentati terroristici..."

"A' c'hai capito, gnurante? Madama Bumb, l'arbitro!"

"Non lo so...E' già in ritardo, effettivamente."

---

Stanza da letto di Madama Bumb.

"Severus...lo sapevo che provavi quest'attrazione per me...e lo so anche che sono state le tue pulsioni erotiche nei

miei confronti a farti dire quelle cose..."

"See..."

Severus Piton, vestito alla sadomaso come il vigile dei village people, stava legando al letto Madama Bumb, che indossava

la biancheria intima di Valeria Marini e che era truccata come Patty Bravo.

"Severus...sì...ora prendimi tutta! Sono tutta tua! Siii...Severus...dove vai? Torna! Amore torna! Torna qui! Io ti amo!"

Piton era uscito dalla stanza, e si dirigeva alla sala comune del serpeverde.

"Ragazzi..." Tuonò Piton, appena arrivato "Tiratelo fuori..."

Draco Malfoy si alzò da una poltrona. Da dietro arrivarono Tiger e Goyle che se lo caricarono uno per spalla, ed insieme

si diressero ad uno sgabuzzino. Tiger lo sfondò con un calcio, la porta sprofondò e schiacciò qualcuno, che si lamentò.

Piton si avvicinò allo sgabuzzino con la solita faccia schifata.

"Reicio porta!" La porta volò via, verso i corridoi. Si udirono delle urla di dolore.

Piton ignorò la voce della sua coscienza, che ormai trasmetteva solo in onde AM, ed estrasse un ometto malconcio da sotto

i calcinacci.

"Non fatemi del male! Non fatemi del male!" L'ometto si dimenava. Era piuttosto alto, magro, e la sua testa ricordava

una palla da biliardo con l'8 di sopra.

"Signor Collina! Lei arbitrerà questa partita di Quidditch! Con le buone o con le cattive! E si ricordi del nostro patto..."

"Mi ridarà quindi i capelli?"

"Con le mie pozioni posso fare di tutto...Ha presente i denti nuovi di Mino Reitano?"

"Ok...ci sto..."

---

Venti minuti dopo...

Stadio del Quidditch. Lee Jordan al microfono.

"Ed ora finalmente ci comunicano l'ingresso dell'arbitro, Madama Bump...ma...diamine! Sembra invecchiata di trent'anni...

e dove sono i suoi capelli? Un altro incantesimo fallito da qualche tassorosso imbecille...Ah...scusate la gaffe...non vi

dimenticheremo mai ragazzi..."

"E mo' quello chi è?" Domandò Harry.

"Non ci posso credere... - disse un Baston entusiasta - ...è Collina, il miglior arbitro di calcio del mondo!"

"Sii, ma era la Bumba che doveva..."

Collina, impaurito e spaventato come un pulcino bagnato, avanzava portandosi dietro la scatola con le palle del Quidditch.

Harry vi si avvicinò volando a bordo della sua scopa.

"Ah...grazie pe' quei due rigori cor Venezia l'anno scorso..."

"Ma si figuri..."

"Però...lei non vola? E perché no arbitra a Bumba?"

Collina però lo ignorò, chiedendogli invece spiegazioni.

"Com'è che si apre questa scatola?"

"Basta che da' do' giri a quella cordicella, bene, e poi..."

Collina eseguì, ma la scatola si aprì facendo uscire i due bolidi, che, prima di volare via, lo colpirono in testa, facendolo

svenire. I serpeverde fecero cadere per terra i loro festoni. Piton si mise le mani sugli occhi.

Harry esultò.

"BENE!!! SE GIOCA SENZA ARBITRO!!! DATECE DENTRO REGAZZI!!!"

La folla urlò tutta insieme. L'incontro sarebbe stato da cineteca. Lee Jordan commentava con ardore il match del secolo.

"Higgs, cercatore del Serpe, evita una molotov di Weasley e corre verso il boccino, evita in extremis un avada kevadra di

Potter e continua nella sua cerca...Oh! Ma ha perso di vista il boccino! Peccato, cioè, peccato il mio cazzo... Vediamo

Alicia Keys con la pluffa nella mano sinistra ed una spranga nella mano destra avanzare verso la porta del Serpe! Ed è goal!

Il portiere è caduto a terra privo di sensi! La pluffa non si vede..."

La partita continuava con una netta superiorità del Grifo, che aveva messo fuori combattimento già il portiere ed un vecchio

venditore di caramelle, ormai prossimo alla pensione.

Harry non cercava il boccino. Rincorreva il piccolo cercatore del serpeverde, un tal Higgs, armato di un bastone comprato

in autogrill con scritto "armate fascio - made in salo - duce luce".

La MacGranitt urlò.

"No! Harry! Prendi il boccino! Il boccino!"

Hagrid, che si stava divertendo, la spinse distrattamente giù dagli spalti, facendola cadere in mezzo al campo, priva di sensi.

"Enna' rompicojoni in meno!" Si limitò a commentare Harry.

I gemelli Weasley intanto si divertivano brevettando nuovi scherzi sulla pelle di un anonimo battitore del Serpeverde, violando

dieci convenzioni internazionali ed un diktat papale contemporaneamente, nonché la 157/92, legge tanto cara agli amici migratoristi.

"El bocìn! El bocìn! Diavoeo sassin can! Xe là! Ciapeo!"

"Ce l'hai davanti! E' proprio lì! Basta che lo prendi, che lo afferri bene! Dai Harry, dai! Dai! Sì!"

Ron ed Hermione urlavano ad Harry secondo le proprie potenzialità. Harry capì, e si gettò all'inseguimento.

"Aho! Se l'acchiappo eguaglio Totti, er nono Re de Roma, dopo Socrates! Divento er Decimo! Er Decimo! T'ACCHIAPPOOOO!!!"

Lo stadio esplose. Harry correva a trecento chilometri orari con maestria, surfando sopra la scopa, ornato dei colori giallorossi,

erede della più grande scuola di maghi del mondo e della più grande città del mondo. Il mondo era suo. Bastava allungare il braccio...

"AHO! MA VAFFANCULO, AHO! CHE CAZZO SUCCEDE!!! PORCA PUTTANA!!!"

La scopa si era bloccata, ed ondeggiava pericolosamente. Sembrava quasi volesse disarcionare il suo pilota.

"Heri! Ma chea vaca! Torna su, che bruta de to mare!"

Ma Harry non riusciva a tornare a bordo della sua scopa.

I serpeverde ridevano, i tassorosso mangiavano, i corvonero cercavano di trovare con elucubrazioni filosofiche il vero senso

della morte. Hermione, d'improvviso, cominciò ad urlare.

"Ron! Amore! Guarda Piton! Sta muovendo la bocca!"

"Sarà drio magnare..."

"No! Muove la bocca! Sta parlando!"

"Issarà anca cassi sui..."

"Non hai capito! Sta pronunciando delle formule arcane!"

"Heri diria che no ghe xe cani..."

"Sei un idiota! Piton non chiude gli occhi e parla! Sta maledendo la scopa di Harry!"

"Vuto cheo copa?" Ron si tolse la maglietta e cercò di mostrare i pettorali, purtroppo senza successo. Hermione vide solamente

un po' di panzetta.

"No! Devo interrompere il contatto visivo...deve vedere qualcos'altro...l'ho letto nel libro

nemmeno darmela> del Babbano Renato Pozzetto..."

"Cossa feto, eora?"

"Quello che ho sempre fatto!"

Hermione si scrollò i capelli, si mosse a passi cadenzati verso la tribuna delle autorità e dei professori, ostentando il suo fisico

rifatto ( con la magia ). Arrivò dietro gli spalti, ormai completamente trasfigurata, ( assomigliava ad una ballerina di flamenco )

e si mise davanti a Piton, che era seduto vicino a Raptor.

Hermione parlò in maniera conturbante.

"Cosa posso fare per tapparti quella bocca?"

Piton la guardò stupito. Hermione lo agguantò, e per avvicinarsi mise il piede destro sullo scanno, schiacciando accidentalmente i maroni

a Raptor, che urlò come un gallo di prima mattina. Poi, baciò appassionatamente il professore di pozioni.

Ron dall'altra parte dello stadio esultò, vedendo anche che la scopa di Harry era tornata al suo stato di normalità.

"Hery! Ciapa el bocìn! Ciapa el bocìn!"

La partita sarebbe stata facile. Ormai dei serpeverde rimanevano in piedi Flitt ed un battitore. Higgs, il cercatore, giaceva vicino

agli anelli del grifondoro, con una commozione celebrale. Il dottor Nick ( Carter ) e Green cercavano di rianimarlo.

"8 CC di adrenalina!"

"Lo stiamo perdendo! Cazzo! Lo stiamo perdendo!"

"Insisti con il massaggio cardiaco!"

Da dietro arrivò il mago Zurlì.

"Che state facendo?"

"Aiutaci a salvarlo!"

Zurlì prese la bacchetta magica. Higgs si rialzò in piedi. Carter buttò a terra un clistere.

"Scusami...non mi ricordavo che esistessero questi metodi poco scientifici..."

Higgs urlò.

"La partita non è ancora finita?"

"Non ancora - disse Green - però il Grifo è già 980 a 10...quindi anche se prendi il boc..."

Higgs era già tornato in groppa alla sua Comet 260, e si dirigeva verso Harry.

Green e Carter lo osservarono prendere il volo.

"Cerchiamo di rianimare la vecchia?" Chiese Green a Carter indicando la MacGranitt.

"...Naaa..." Rispose salomonico il giovane Carter.

Harry continuava a seguire la scia del boccino, ma il giovane Higgs gli era alle spalle.

"Vaffanculo! Er boccin'è mio!" Disse Potter.

Higgs lo stava per superare, cantando canzoni fasciste inneggianti al sangue puro. Il boccino decise di dirigersi verso il basso. Sia

Higgs che Potter si gettarono in picchiata.

"Non ce la farai mai, merdasangue!"

"Guarda! Ciano sta cantando Faccetta Nera in cadenza blues!"

"Dove?"

Higgs andò rovinosamente a schiaccarsi a terra. Il cercatore del serpeverde non avrebbe più preso in mano la scopa. Si sarebbe

limitato a commentare la serie B di Quidditch con Pizzul sulla TV satellitare "Gioco Quidditch".

Il boccino procedeva in linea retta ad un metro di altezza da terra. Harry surfava in piedi sulla sua minardis 2000, in mezzo

allo stadio del quidditch, la mano protesa nel tentativo di acciuffare la pallina dorata.

"Ma cosa succede? Dove sono?" Brontolava la MacGranitt, per terra a carponi, con il volto verso la tribuna e le terga al centro

dello stadio. Era appena rinvenuta.

Harry era a contatto con il boccino. Si calò ancora con la scopa...Quasi toccava le ali del boccino d'oro con la punta del dito, quando...

"Ah! La vecchia!"

Neville urlò.

"Andrà a scontrarsi!"

Nello spalto dei voujeristi si chiuse all'unisono il giornale e si tirò fuori il binocolo.

Harry saltò, afferrò il boccino al volo, scavalcò la MacGranitt e si sfracellò sulla torretta del Corvonero, provocando qualche

altra "allegra" morte ( vd. HP e l'ordine della fenice ). La scopa, invece, andò a ficcarsi nell'unico posto dove un autore di fic

comiche potenzialmente perverso e con sogni di dominazione mondiale potrebbe ficcarla.

"AAAAAAAAAAAAAAAHHH!!!"

Urlò la MacGranitt.

"EEEEEEEEEEEHHHH!!!"

Esultarono in coro i giovani Grifondoro. La squadra di Quidditch aveva vinto e la professoressa se l'era preso in quel posto.

Silente si smaterializzò. Qualcuno giurò di averlo sentito ridere sotto la barba, e riportare parole come "giovinezza", "ci voleva",

"bene anche per lei". Piton ed Hermione non furono più visti fino a tarda serata, quando Piton uscì dai "Tre manici di scopa" completamente

ubriaco, con addosso un bikini rosa, lanciare maledizioni senza perdono tenendo in mano un wurstel omaggio che di solito si trova nel

bancone delle burrobirre.

---

Stanza con i muri a mattoni rossi, con la calce che usciva e colava verso il pavimento.

"Ed eccoci qui a Contro-Pluffa...sono Sandro Piccini...commentiamo questa domenica di sport con i nostri ospiti illustri...

presentali Federica..." Disse un uomo agitando in avanti una mano.

"Sì...Abbiamo qui il capitano del Serpeverde...Marcus Flitt - applausi. Flitt portava un gesso alla gamba, aveva un sorriso

idiota mancante di tre denti ed un occhio nero - ...il cercatore del Grifondoro, eroe della partita...Harry Potter - applausi.

Harry si pavoneggiava, agitando uno striscione dalle dimensioni di un asciugamano con scritto "Ernie MacMillan è culo" -

il direttore generale della Juventus, calcio per babbani e settore quidditch per i maghi, il Dottor Moggi - fischi

misti ad applausi. Moggi, stravaccato sulla poltroncina rossa, fece il segno della croce benedendo la folla - il nostro opinionista,

Maurizio Mosca - standing ovation, Mosca era saluto in piedi sulla poltrona e lanciava mattoni sulla folla - ed infine, Hillary

Blasi, fidanzata di Totti"

"Mah! Ora, prima di parlare con gli ospiti - disse, agitando la mano in una immaginaria maionese - colleghiamoci con Ron Weasley, dalla

sala comune del Grifondoro...che ci parlerà di Sbrisolotta veneta!"

"Fregoeotta! Orco boia!"

"Va bene..."

"No va ben un casso! Mi me incasso in sti' programmi sportivi de' merda! Voi' fare l'angoeo cuinario e poi no' voi' neanca saver

come se ciama na' fugassa! Ma ndè ramengo! A' vago lavorare sol do' pa' Massocchi e Tosatti!"

"Abbiamo capito - grazie per le sue utili note - ed ora passiamo al Quidditch...ricordo che potrete leggere tutte le nostre

notizie nel giornale contro-quidditch, con tutte le foto più interessanti della giornata..."

La ragazza bionda prese di nuovo la parola.

"Ci dica Moggi? Cosa si aspetta dal prolungamento di cinque anni del contratto con Alessandro Del Piero, cercatore di indiscussa

potenza?"

"Mah...io non parlo...non vi dico niente...voi giornalisti volete sempre sapere tutto..."

"E cosa le pare del giovane Potter?"

"Le ripeto il mio no-comment! Non intendo mostrare le nostre strategie prima del tempo..."

"E dei battitori Weasley?"

"Signorina, non mi faccia incazzare..."

Piccinini lo interruppe.

"Molto acceso il dibattito, ma ora passiamo alla pubblicità!"

"Salve! Sono Ringhio Gattuso! Da quando uso la Firebolt con lame di trattore da arare incorporato, gioco a Quidditch che è una

meraviglia!"

"Attenzione,durantel'usodifireboltconlameincorporate,sonostateosservatevisionidemoniacheperditediartidenuncepressolacortemagica

internazionalediwinzegamot.Ilsuousoèaltamentepericolosoepocoraccomandabileaicardiopaticiichierichettieledonneincinte."

---

Termina qui la nona puntata di Harry Potter prima che la Rowling smettesse di bere.

E' ovvio che non ho voglia di scrivere note finali, auguri di matrimoni e saluti a casa.

Quindi vi saluto e vi aspetto tra qualche giorno, settimana, mese o forse anche anno per la prossima puntata. Dipenderà dal

mio metabolismo e dalla mia pressione sanguigna.

Nessun Moggi è stato torturato nella stesura di questa fic.

Solo la MacGranitt, ma lei era consenziente.

ATL

   
 
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