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Autore: Nana_Bianca    19/03/2011    7 recensioni
Jackie è in coma, in un lettino dell'infermeria ad Hogwarts. Non può muoversi, nè tantomeno svegliarsi, ma percepisce tutto ciò che accade nelle immediate vicinanze.
Con il passare dei giorni, quasi per caso, alcuni studenti particolari vengono a farle visita, alcuni solo per dovere morale, altri invece per poter trovare qualcuno con cui parlare e sfogarsi.
E poi c'è lui: ogni settimana, puntuale, dalle sette di Giovedì sera fino alle nove.
La nuova generazione da un punto di vista alquanto... alternativo.
Genere: Comico, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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comatose prologo


Prologo

Jackie guardò giù e vide il vuoto.
Un piccolo sorriso comparve sulle sue labbra.
Rassegnazione.
Non c'erano altre soluzioni, quello era l'unico modo per mettere fine alla sua tormentata ed inutile esistenza.
Jackie tirava avanti solo per pura forza di volontà. Forza che, ahimè, ormai non le bastava più.
Che senso aveva vivere ormai?

Jackie aveva undici anni, quando il suo mondo era iniziato a crollare.
Undici anni di felicità, affetto e spensieratezza.
Fino a quella mattina, quando una dannata lettera aveva sconvolto il suo piccolo universo felice.
Aveva una mamma e un papà che le volevano bene, che si amavano, e viveva con loro in una piccola casetta sulla costa meridionale inglese.
Era stato suo padre il primo a leggere quel pezzo di pergamena. Era rimasto per qualche minuto immobile, sconvolto, poi aveva passato il foglio alla moglie, sotto lo sguardo preoccupato di Jackie.

In seguito erano iniziate le liti, poi i lunghi periodi di silenzio, ma Jackie ancora non capiva, non sapeva perchè i suoi genitori, un tempo così innamorati, avevano iniziato a non parlarsi più.
Poi, una mattina di fine luglio, una signora anziana con una strana veste aveva fatto la sua comparsa alla porta di casa Holland.
Ed era stato in quell'occasione che Jackie aveva capito: lei era una strega.
Era successo tutto così in fretta.
Sua madre che urlava contro suo padre ancora più frequentemente, mentre Jackie piangeva sotto il letto di camera sua. Suo padre che non la guardava più in faccia e che durante le liti con la moglie gridava che quel “mostro” non era sua figlia.

Era arrivato il primo di Settembre e Jackie era partita finalmente verso quel mondo nuovo, lasciandosi alle spalle le macerie della sua vita passata, un tempo perfetta.

Sul treno, che aveva raggiunto da sola con non poche difficoltà, si era barricata in uno scompartimento vuoto.
Aveva passato il viaggio così, da sola, raggomitolata vicino al finestrino, finché un bambino non aveva aperto la porta, domandandole se poteva rimanere.
Jackie lo aveva cacciato via in malo modo.
Perchè lei era un mostro e i mostri non potevano avere amici.

Era stata indimenticabile la prima vista del castello, così grande.
Così immenso.
Jackie si era sentita minuscola in confronto, e ancora più insignificante di quello che già era.
Poco dopo, attraversato il lago, era venuta a sapere che ci sarebbe stato una specie di “smistamento”, dove un cappello magico avrebbe collocato i nuovi venuti nelle quattro casate della scuola.
Terrorizzata, aveva visto molti dei suoi compagni venire chiamati e poi indirizzati verso la loro nuova casa.

Holland, Jackie” aveva gridato poi la donna che li aveva accolti al castello.
Jackie aveva barcollato tremando verso lo sgabello con sopra il Cappello Parlante, impaurita dai numerosi occhi puntati su di lei

Oh, bambina, vedo tante cose dentro di te. Sei infelice ed hai davvero poca stima di tè stessa. Staresti bene a Tassorosso, ma.. oh, sì sì.. Meglio... SERPEVERDE!”

E così erano iniziati i suoi anni all'interno della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Jackie passava le giornate tra le lezioni e il suo dormitorio, isolata da tutti, isolata dal mondo.
Dopo qualche tempo, i suoi compagni avevano smesso di parlarle, ormai stufi di cercare di far amicizia con una ragazzina che non ne aveva la ben che minima intenzione.
Perchè Jackie era un mostro e i mostri non potevano avere amici.

A scuola, Jackie aveva voti bassissimi: le materie non la interessavano, non si applicava, eppure alla fine dell'anno aveva scoperto di essere stata promossa.
Finito il suo primo anno scolastico, Jackie era tornata a casa.
Ad attenderla vi era solo il padre, che l'aveva informata della separazione appena effettuata con la madre.
Così era passata anche quell'estate, fra gli insulti dei genitori e la consapevolezza di essere la causa della loro separazione.
Perchè Jackie era un mostro e i mostri, si sa, non fanno altro che distruggere.

Al suo terzo anno, Jackie era stata informata del loro divorzio e del temporaneo affidamento ad un centro di accoglienza per minori.
A quattordici anni, invece, aveva smesso di mangiare, limitandosi a qualche pezzo di pane solo in casi estremi.
Jackie era depressa, ma nessuno sembrava accorgersene. Aveva quindici anni, ma pesava a malapena 35 Kg.
Un anno dopo, aveva iniziato ad assumere droghe, gli unici mezzi che le permettevano di estraniarsi dal mondo e smettere di soffrire.
Ma le droghe non duravano in eterno e Jackie aveva trovato una nuova valvola di sfogo nel dolore fisico.
Innumerevoli erano le incisioni che quotidianamente s'infliggeva sulle braccia e il resto del corpo.

E a diciassette anni, dopo sei anni d'inferno, Jackie aveva capito che l'unico modo per poter andare avanti era mettere un fine alla propria vita corporea, che ormai non aveva più un senso.
Perchè Jackie è un mostro e i mostri non hanno il diritto di vivere.

Jackie gettò un ultimo sguardo al cortile sottostante la torre di Astronomia.
Poi chiuse gli occhi e fece un passo in avanti.

SPAZIO AUTRICE:

Salve a tutti! Sono sempre qui a rompervi le scatole! Per chi già mi conosce, vorrei scusarmi per la mia scomparsa da questo sito, perchè con le mie due storie già in corso avevo promesso aggiornamenti costanti, che invece non ci sono stati.
La colpa è tutta del mio computer preistorico, che mi ha abbandonato da un bel po' con dentro tutti i capitoli che avevo già scritto delle altre storie... Inoltre la 5° superiore mi sta uccidendo, e le poche volte che ho del tempo libero riesco a malapena a buttar giù qualche riga...
Ma ora sono tornata, con una nuova storia per altro... Abbastanza drammatica, lo ammetto. Ma Jackie è nata così, durante un'ora di calcolo combinatorio, mentre il mio professore spiegava le variabili aleatorie e i vari teoriemi(di cui, per altro, non ci capisco nulla XD).
E' un personaggio abbastanza difficile, spero sia riuscito il mio tentativo di spiegare la situazione di Jackie prima del coma.  Nel caso, per ogni vostro dubbio o correzione, ci sono le recesioni a cui rispondo sempre molto volentieri! :)
Ora non voglio svelare nulla, ma vi assicuro che solo il prologo ha questo carattere tragico. Dal prossimo capitolo in poi le cose si faranno un po' più leggere, fino ad arrivare delle volte al comico. Per questo fra i generi ho aggiunto anche il comico.
Ma questo si capirà in seguito!
La storia di Jackie è ambientata nella nuova generazione e questo è un fattore molto importante per lo sviluppo della vicenda. State tranquilli, i Weasley-Potter faranno la loro comparsa. Eccome se la faranno!
Il titolo è volutamente ispirato al magnifico album degli Skillet (che io personalemente adoro<3) 
Se siete arrivati a leggere fino a qui, vi ringrazio moltissimo della vostra attenzione! 
Al prossimo aggiornamento, che avverrà sabato prossimo (o domenica, dipende dalla settimana!)

Nana_Bianca

   
 
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