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Autore: Archangel 06     19/03/2011    3 recensioni
Avverto, questa fanfiction ha un contenuto di demenzialità immane!
Hellie finisce in paradiso, e comincia a scambiarsi improbabili sms con la sua amica Elizabeth rimasta sulla terra, in cui le racconta quanto sia noioso il paradiso e dei suoi tentativi di renderlo più interessante...
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ahi!!!!”
 
“Cazzo!!”
 
“Porca puttana!!” queste ed altre coloritissime espressioni, la maggior parte delle quali mettevano in dubbio la virtù di svariati personaggi del regno dei cieli, vennero proferite a gran voce quando i tre batterono una solenne culata atterrando non si sa esattamente dove.
 
“Hei ragazzi! Benvenuti!” un metallaro che a prima vista si sarebbe detto norvegese (capelli e occhi neri, un pizzetto a punta ugualmente nero, pallidissimo e bello alto) li salutò con allegria.
“Quel bacchettone di san Pietro vi ha cacciati, eh? Ma non vi preoccupate… qui ci si diverte!” come a conferma delle sue parole, partì un poderoso assolo di batteria, che fece tremare il pavimento nero.
“Non male, eh? Io e i miei angeli siamo in gran parte metallari… e anche se non lo ammetterà mai, anche a Gesù piace il metal! Ogni tanto viene qui di nascosto da quel bacchettone di San Pietro, anche se ce ne vuole per distrarre Catone! È peggio di Argo dai cento occhi”  confidò il metallaro con una gran risata e una strizzatina d’occhio. “A proposito, io sono Lucifero, ma come ben capirete, qui mi chiamano tutti capo… ok?”
 
Forse in fin dei conti l’inferno non era troppo male…
“Ma non ci sono tipo le penitenze per i dannati?” domandò Helli sospettosa.
 
“Bah, è roba vecchia! Perché dovrei fare quello che mi dicono la sopra? Preferisco fare un po’ di casino, così gli diamo fastidio. Sono Satana, e questo è il mio regno!” esclamò con una bella risata.
“Niente laghi di pece bollente?” chiese Dimebag.
 
“Niente diavoli che ti straziano con gli uncini?” aggiunse Cliff.
 
“Niente di niente. Che ne dite ora di unirvi alla festa? Se non sbaglio ora deve esibirsi il buon vecchio Dead…” rise Lucifero.
 
“Non intenderai Dead dei Mahyem!!” esclamò allibito Dime.
 
“Proprio lui… andiamo, amigos?”
 
***
 
Eh si, l’Inferno non era affatto male. Anzi: si sarebbe potuto chiamarlo un paradiso!! Infatti Lucifero aveva capito che se voleva simpaticamente remare contro, doveva comportarsi come nessuno si sarebbe aspettato: perciò aveva istituito una scuola di musica per i suoi demoni e i dannati, gestita da Dead, Quorthon ed Euronymus, dove si insegnava a suonare del buon heavvy metal, hard rock e punk. Dimebag era stato subito assunto come insegnante di chitarra, Cliff di basso ed Helli aveva subito iniziato a frequentare corsi di batteria. Non fosse stato per il grattacapo di tutti quei filosofi e letterati antichi non battezzati che gli avevano rifilato, che stavano di continuo a sproloquiare sulle loro tesi nel limbo, Lucifero si sarebbe potuto dire perfettamente soddisfatto del suo regno.
“Va beh” diceva con indulgenza, visto che non aveva voglia di impiantare grane di trasferimento delle anime (poi chi li pagava gli addetti al trasloco?? Perché far cadere un’anima è cosa da niente, ma per farla salire ci vuole una ditta specializzata, che si fa pagare uno sproposito ad anima) “Lasciamo che parlino, finché non vengono a seccare noi!”
Lucifero, l’avrete capito, era un metallaro. Usualmente si presentava con un cappotto di pelle sopra una canottiera nera, pantaloni di pelle nera infilati nei pesanti New Rock, e diversi bracciali borchiati e non ai polsi, ed era sempre tra i pogatori più scatenati.
Trascorsero così un paio d’anni sulla terra (tanto nell’aldilà il tempo non esiste) quando Lucifero convocò nel suo ufficio Dimebag, Helli (che gli stava molto simpatica per il nome), Cliff e un altro ragazzo nato in Germania di nome Helge, un bel biondo dagli occhi azzurri sui venticinque, con il quale avevano legato in fretta essendo simpatico e un buon cantante dallo scream forte.
 
Quando arrivarono Lucifero era seduto sulla sua poltrona con i piedi appoggiati alla scrivania ingombra di oggetti di tutti i tipi, fatti principalmente di ossidiana e osso, rigirandosi in mano un fragile bicchiere di vetro, lavorato in modo che il calice somigliasse ad un teschio e lo stelo ad una colonna vertebrale.
“Mi state simpatici, quindi ho una proposta per voi” disse invitandoli a sedersi prendendo un sorso di vino rosso scuro dal calice. “Sono ormai un paio d’anni che siete qui… vi andrebbe di tornare sulla Terra?”
La proposta arrivò così inaspettata che i quattro rimasero di sasso.
“È possibile?” domandò Cliff, turbato. Rivedere la sua famiglia, i suoi amici, riprendere il suo posto nei Metallica… gli pareva impossibile. Come pareva impossibile a Dimebag, Helli ed Helge.
“Possibile fino a un certo limite” disse infatti Lucifero come se avesse letto loro nella mente. “Non posso farvi resuscitare dalle vostre tombe, badate bene… però posso farvi rinascere. Non sarà difficile, di gente che dimentica le precauzioni ce n’è sempre tanta” disse facendo l’occhiolino.
“Se non desiderate separarvi, si potrebbe farvi nascere da famiglie vicine… va da se che naturalmente non vi ricorderete nulla di ciò che è avvenuto prima della vostra nascita” continuò Lucifero mettendosi più comodo e giocherellando con un braccialetto di borchie. “Potreste conoscervi, diventare amici, e fondare una band…” concluse, in tono suadente.
“Per quanto mi riguarda, mi stai tentando parecchio” sorrise Helli.
 
“È la mia prerogativa, no? Sono pur sempre Satana… allora, che ne dite?”
La proposta di Lucifero era troppo ghiotta per farsela scappare. Avrebbero vissuto di nuovo… tutti insieme.
“Niente anime da vendere?” sorrise Helge.
 
“Tanto tornerete qui” ridacchiò Lucifero. “Non credo che San Pietro vi rivorrebbe indietro, e non credo nemmeno che vogliate passare per le mani di Catone- Testa- Quadra!”
 
Non volevano, l’Inferno era mille volte meglio! Accettarono la proposta, e Lucifero li condusse fino a una porticina nascosta in un anfratto segreto nella roccia.
“Di qua, ragazzi. Buon viaggio… e ricordatevi che il Diavolo in persona vi protegge!” li salutò con una strizzata d’occhio e il gesto delle corna.
 
Quando oltrepassarono la porticina calò il buio assoluto su ogni loro facoltà sensoriale e mentale.



^^ terzo e penultimo capitolo... spero vi piaccia xD
   
 
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