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Autore: Vesa290    19/03/2011    2 recensioni
Un Uccellino è stato tradito dalle persone di cui si fidava...
L'Ordine è corrotto, i Templari sempre più potenti...
Tre Aquile del passato scenderanno dal cielo per aiutare l'Uccellino a librarsi in volo con loro...
Ma non sarà facile... Dovrà soffrire e combattere per poter divenire un giorno un'aquila lui stesso...!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altaïr Ibn-La Ahad , Altro personaggio, Desmond Miles , Ezio Auditore, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Chapter II

 

Desmond era seduto, immobile e fissava inebetito il gruppo di quattro persone che gli stavano di fronte. La testa iniziò a fabbricare una quantità smisurata di ipotesi sul perchè loro fossero lì davanti a lui e non al suo fianco, sul perchè non sembrassero affatto dispiaciuti dell'aspetto, certamente non sano, del loro compagno di squadra. Vendetta, forse? Desmond meritava davvero un simile trattamento per essere stato la causa della morte di Lucy?
Probabilmente, sì.
L'uomo biondo accanto a Vidic si avvicinò a Desmond, che non distolse lo sguardo dai due assassini e che, solo quando questi fece per afferrargli il polso ammanettato, mosse rapido la mano libera per bloccare il braccio dell'estraneo e puntare poi i suoi scuri occhi in quelli chiari di lui.
-Signor Miles... La prego! Non è affatto cordiale ciò che sta facendo...In fondo William è un suo superiore...!- fece notare Vidic con la sua solita voce tranquilla e saccente.
William.
Desmond aveva letto di lui nelle mail di Lucy.
Il ragazzo fece guizzare il suo sguardo verso il templare poi tornò a fissare sospettoso il "suo superiore", come se a quel punto la cosa gli importasse veramente!
Questi ignorò il dolore pulsante, dovuto alla salda presa del neo-assassino e sospirando cercò di tranquillizzarlo, in fondo era spaventato e confuso, la cosa migliore era cercare di fargli abbassare la guardia. -Desmond, voglio solo toglierti le manette, ma devi promettermi che non farai nulla di stupido...-
Per diversi secondi i due continuarono a guardarsi senza muoversi, poi Desmond lasciò andare la presa su William, il quale potè avvantaggiarsi di entrambe le mani per aprire con una piccola chiave l'anello metallico; alla vista delle abrasioni aggrottò preoccupato la fronte e, allontanandosi di un paio di passi, chiese -Ti fa male...?-
-No.- fu la risposta istintiva di Desmond, mentre si massaggiava la ferita senza porvi troppa attenzione. Fortunatamente aveva solo un paio di taglietti superficiali, appena macchiati di sangue, ma sapeva che presto quel segno rosso, che percorreva l'intera circonferanza del polso, sarebbe diventato un livido pronto a lamentarsi ad ogni contatto. Sospirò pesantemente, lasciando ricadere le braccia che si andarono a posare sulle gambe, scosse lievemente la testa e seguì con lo sguardo William che tornava al fianco di Vidic.
Nel vedere la porta aperta subito gli balenò nel cervello l'idea di darsi alla fuga, non sarebbe stato difficile: uno scatto improvviso, un paio di spintoni e sarebbe stato fuori da quella odiosa camera... E poi?
Senza la lama celata poteva andare poco lontano... Avrebbe potuto combattere, se la cavava bene nel corpo a corpo da quando aveva assimilato le abilità di Ezio grazie all'effetto osmosi, ma quanti addetti alla sicurezza avrebbe dovuto affrontare? Sicuramente dalla sua prima fuga, l'Abstergo aveva provveduto a raddoppiarne il numero. E poi c'erano gli assassini... Sicuramente il capo della confraternita si era portato qualche uomo dietro!
Non sarebbe potuto andare granchè lontano...
Abbassò lo sguardo e si rese conto di quanto fosse stanco, di quanto quel sogno orrendo e quel brusco risveglio lo avessero messo in agitazione, portandolo a sprecare le poche energie che ancora gli rimanevano dalla disavventura nella camera della Mela.
Nota numero 1: anche la Mela era sparita. Chissà se l'avevano i templari o gli assassini.
"Non che in questo momento faccia differenza..." Si ritrovò a pensare Desmond, prima di venire interrotto dalla quanto mai odiosa voce di Vidic.
-Se ha finito di vagare nei suoi mondi fantastici, Signor Miles, la inviterei a seguirci...!- E detto ciò il vecchio si dileguò oltre la porta, seguito dal capo degli assassini e da Shaun.
-Ehm...-
Rebecca era rimasta nella stanza e cercò di attirare a sè l'attenzione del ragazzo. -Desmond...!-
Sentendosi chiamare il diretto interessato alzò la testa per capire come mai gli rivolgeva la parola. La mora gli si era fatta un po' più vicina e teneva tra le mani una felpa bianca con l'interno rosso, che gli porse senza dire altro.
Desmond la afferrò piano, cauto, temendo chissà quale tiro mancino da parte della ragazza, ma dato che questa rimaneva silenziosa e immobile, decise di fidarsi e indossare l'indumento.
Aveva sudato molto e ora che l'adrenalina, entrata in circolo mentre dormiva, stava sciamando via, si rese conto di sentire freddo, motivo per cui accolse con gioia il caldo torpore della sua felpa.
-Grazie- disse senza troppo entusiasmo, alzandosi per dirigersi verso l'altra stanza prima che Vidic iniziasse a sbraitare come un cane rabbioso.
Appena in piedi, sentì le gambe pesanti e iniziò a girargli la testa, dandogli un senso di nausea e disorientamento inaspettato, ma si rifiutò di piombare ancora su quello scomodo letto e barcollando si diresse verso la porta.
-Tutto bene...?- Chiese Rebecca preoccupata e cercò di aiutarlo, sorreggendolo per le spalle, ma Desmond si scostò leggeremente e alzò il braccio per allontanare il contatto; fu un movimento istintivo, lì per lì non voluto, ma sicuramente giustificato dalla situazione assurda e priva di spiegazioni in cui si trovava.
-Si... A meraviglia...-Rispose saracastico con un fil di voce e senza guardarla negli occhi.
Rebecca ritrasse le mani. Aveva lo sguardo afflitto e sembrò voler dire qualcosa, ma fu interrotta dal richiamo di Warren che costrinse entrambi ad uscire dalla stanza.

 A Desmond venne quasi da vomitare alla vista dell'animus metallico e freddo dell'Abstergo, ma si trattenne, facendo trasparire solo una smorfia di disappunto e avvicinandosi al marchingegno. Cos'altro potevano volere da lui? Non avevano già la Mela e la mappa di Altair? Possibile che vi fossero altri antenati potenti nel suo corredo genetico di cui valesse la pena rivisitare i ricordi? Al solo pensiero, Desmond si sentiva male. Altri ricordi.
Da qualche tempo a questa parte la sua memoria cominciava a non funzionare più tanto bene. Immagazzinava le vite dei suoi antenati e gli faceva dimenticare la propria; a volte, e questo era davvero preoccupante, scambiava le già quanto mai offuscate immagini dei suoi parenti, con quelle dei suoi antenati. Senza contare tutte le allucinazioni che l'effetto osmosi gli stava regalando da un paio di settimane, facendolo impazzire sempre più ogni giorno che passava!
No, non ce l'avrebbe fatta a rivivere un'altra vita che non gli apparteneva direttamente. Ma aveva forse l'opportunità di scegliere?
Scosse nuovamente la testa e cercò di tornare a contatto con la realtà. Accarezzò la liscia superficie dell'animus, poi alzò gli occhi verso lo scienziato; con la coda dell'occhio notò che Rebecca smanettava sul computer della macchina mentre Shaun si era sistemato su una delle poltroncine bianche con un portatile, immerso completamente nelle sue ricerche.
William?
Non se ne curò.
-Cosa vuole ancora da me Vidic? Non avete già quello che vi serve?-
-Non esattamente Signor Miles...-
Desmond aggrottò la fronte: cos'era che non possedevano? Che avessero perso il file con la mappa di Altair?
-Si spieghi...!- Sentenziò con voce brusca e che non accettava mezze risposte.
Vidic scosse la testa insoddisfatto dall'incapacità del soggetto di trarre logiche deduzioni da sè. -Vogliamo, Signor Miles, che lei ci dica che fine ha fatto fare alla Mela del suo antenato Ezio Auditore da Firenze...!- sull'ultimo il tono del vecchio si fece più rancoroso e impaziente.
Il neo-assassino spalancò la bocca esterrefatto da tale richiesta: che cavolo poteva saperne lui di dove fosse quello stramaledetto Frutto Dell'Eden!?
-Come scusi...?-
-Non faccia finta di non sapere! Secondo i suoi compagni era lei la persona più vicina al Frutto in quel momento, quindi soltanto lei può averlo toccato!-
Shaun e Rebecca, così come Lucy erano rimasti bloccati nel tempo e nello spazio dal potere della Mela, solo Desmond era riuscito a mantenere intatta la propria coscienza, più o meno; era dunque logico che, non appena il tempo era tornato a scorrere, i due non avessero capito cosa era accaduto. Ma non era questo che preoccupava Desmond. Vidic aveva ragione sul fatto che lui avesse toccato l'oggetto tanto ambito, ma non era stato certo l'ultimo: qualcun altro aveva portato via il frutto, sicuramente qualche secondo prima che il tempo ricominciasse a scorrere normalmente. Ma chi?
-Non so di cosa stia parlando, Doc... Non sono stato io a nascondere il Frutto, glielo assicuro!-
-Sciocchezze Signor Miles! Chi altri se non lei avrebbe potuto spostarlo all'insaputa dei suoi compagni di squadra? Nella Cripta non v'era nessun altro.- L'anziano templare cominciava a spazientirsi e il tono di voce ad alzarsi, mentre agitava il braccio con ampi movimenti enfatici.
-Le assicuro che io non ho fatto niente...!-
-Smettiamola con i giochetti Desmond!- Questa volta fu William a parlare.
Desmond si voltò per vedere dove il bastardo si trovasse e lo scoprì davanti la porta della sala delle conferenze, chissà con chi era andato a parlare. Desmond buttò un occhio veloce verso il vetro, ma non vide nessuno. - Non sto mentendo...!- Dalla sua voce proruppe una nota di angoscia, poichè temeva che se non fosse riuscito a far valere le proprie parole ne avrebbe presto patito le conseguenze.
Vidic sospirò stufo di tale situazione e guardò verso il capo degli assassini, poi tornò a posare gli occhi sull'interrogato. - Si sdrai Signor Miles...-
-Warren, aspetta!- Ancora una volta l'uomo dai capelli biondi si intromise. -Cerchiamo di andare per gradi. Il ragazzo è sicuramente confuso e fatica a mettere insieme i suoi ricordi. Dammi solo qualche altro minuto...-Chiese mentre avanzava e si avvicinava all'animus, per affiancarsi a Desmond e poterlo guardare dritto negli occhi.
-E va bene... Ma se si ostinerà a non rivelarci niente, seguirò i piani. Non possiamo perdere tempo dietro i capricci di un bambino!-
E detto questo di sedette alla sua scrivania, iniziando a lavorare sul suo personal computer, ignorando il resto dei presenti nei minuti a seguire.
William aspettò qualche secondo, poi si concentrò sul ragazzo che aveva di fronte a sè, lo osservò attentamente in volto: aveva gli occhi arrossati e due prodonde occhiaie, i capelli arruffati dal sonno agitato e ancora inumiditi dal sudore, e probabilmente rischiava di collassare a terra da un momento all'altro dato il pallore della pelle, perciò si preoccupò di invitarlo a sedersi, ma quando ricevette una brusca risposta negativa, rinunciò immediatamente. "Peggio per lui..."
Adesso anche Rebecca e Shaun avevano cessato di lavorare e avevano puntato i loro occhi silenziosi su Desmond, che, sentendosi in soggezione, spostò il peso da una gamba all'altra e si poggiò all'animus, tenendosi al bordo con le mani. - So esattamente cosa è successo, non ho bisogno di riorganizzare alcun ricordo...!- Si difese per cercare di chiudere quell'argomento il più velocemente possibile. Non che avesse molta voglia di entrare nella macchina strizza cervello, come gli aveva proposto Vidic, ma star lì a discutere di qualcosa che non sapeva era... Inutile!
Ma su questo William non era convinto, al contrario, tutti in quella stanza pensavano che stesse mentendo, in fondo li aveva traditi, uccidendo Lucy Stillma; perchè mai, dunque, avrebbe dovuto raccontar loro la verità...? L'uomo si grattò nervosamente la nuca, scompigliando i corti capelli, che già di loro avevano un aspetto alquanto disordinato, quindi si sedette sull'unica poltrona rimasta, poggiò i gomiti sulle ginocchia, intrecciò le dita delle mani e vi adagiò sopra il mento. - Perchè allora non ci racconti cosa è successo dopo che hai preso la Mela?-
- Cosa vi fa credere che l'abbia toccata? -
- Desmond...!- Lo riproverò, senza aggiungere altro. Erano tutti adulti e vaccinati e continuare a prendersi per i fondelli, girando attorno all'argomento, non avrebbe aiutato nessuno delle tre parti.
- Prima voglio sapere che cavolo sta succedendo qui...! Perchè il capo degli assassini si trova a gironzolare per l'Abstergo come se stesse a casa sua!?-
Desmond era stufo di tutto quella confusione che gli riempiva la testa. Voleva sapere e capire! Perchè, se lo avessero semplicemnete venduto ai templari, vedendo in lui un traditore, avrebbe avuto un qualche senso. Ma William sembrava avere molta confidenza con Vidic, quindi c'era sicuramente qualcosa sotto... Qualcosa di molto, molto sbagliato...
Il suo interlocutore rimase in silenzio, cercando di ignorare la domanda e far desistere il ragazzo dal soddisfare le proprie curiosità. - Questo non ti deve interessare...- si limitò a dire.
- Invece mi interessa eccome! Diamine! Prima mi salvate da questi pazzi e poi mi ci ributatte dentro! Questo non ha senso! - Desmond iniziò a gesticolare con le mani in preda alla frustrazione e ad alzare il tono della voce, sebbene la sua testa già dolorante non condividesse quelle decisioni.
- Quello di cui stiamo parlando non ha alcuna relazione con ciò che sta attualmente succedendo, per favore Desmond cerca di essere paziente e più collaborativo.-
- Col cazzo!- Fu la risposta netta e decisa del giovane, mentre il respiro cominciava ad accellerarsi per l'agitazione.
Vidic alzò la testa per parlare, ma un'occhiata di William lo zittì, costringendolo a tornare al suo lavoro; nel frattempo l'uomo cercò un modo per aggirare l'argomento templari e assassini, ma il ragazzo che aveva davanti era chiaramente un tipo più ostinato di quanto non sembrasse dai rapporti dei suoi compagni, il che rendeva ardua averci una conversazione umanamente accettabile. Stava quasi per lasciare la situazione nelle mani di Warren, quando Shaun parlò - Desmond se ci racconti cosa è accaduto nella cripta, noi risponderemo nel modo più esauriente possibile alle tue domande...-
- Il che tradotto in termini correnti sarebbe a dire che mi direte due cose in croce per farmi stare zitto e buono...!- Lo rimbeccò l'altro, fulminandolo con una occhiataccia.
Ma l'inglese sostenne il suo sguardo con calma impassibile e aggiunse - Avrai le informazioni necessarie per trarre da te le tue conclusioni, ora scegli... L'animus o una chiacchierata tra colleghi? -
Seguirono lunghi momenti di silenziò, ma alla fine Desmond fu costretto a desistere, sospirò e abbassò lo sguardo.
Sperando che ciò che aveva da raccontare fosse abbastanza soddisfacente per i suoi interlocutori, cercò di riordinare velocemente le idee, mentre si passava una mano sulla testa per temporeggaire un altro poco, quindi iniziò a parlare - Dopo che ho chiesto alla Mela dove si trovassero gli altri templi, questa a iniziato a proiettare diversi simboli, e tra questi solo due rimanevano fissi. Il Berretto Frigio e l'Occhio Massonico...-
- Fin qui ci siamo pure noi... Poi cosa è accaduto, Des? - Intervenne Rebecca con voce tanto ansiosa da far voltare il ragazzo per assicurarsi che non gli saltasse addosso bramosa di sapere il seguito. Ma la mora stava ferma alla sua postazione, le mani strette sopra il bordo del display del computer e gli occhi fissi su di lui.
- La Mela ha cominciato a... Cantare nella mia testa...-
- Cantare...?- ripetè perplesso Shaun.
- Non so come spiegarlo...! Ho iniziato a sentire un suono melodioso che sapevo provenire dal Frutto... E' stato strano, come il canto di una sirena, mi sono avvicinato e l'ho toccato. Il mio corpo si è paralizzato all'istante e il tempo attorno a me ha smesso di scorrere. Eravate tutti immobili e sembrava che non riusciste nè a vedere nè a sentire ciò che stava accadendo. Poi la Mela ha iniziato a controllare i miei movimenti, a guidarmi... Ho cercato di resisterle, ma è stato inutile...!- La sua voce si fece più insicura e ogni parola che usciva dalla sua bocca più ardua a pronunciarsi, come se non volesse arrivare alla conclusione di quel breve resoconto - Io... Io non volevo... Mi ha costretto a farlo! Ha detto che il sentiero doveva essere aperto...-
- La Mela ti ha parlato?!- Scattò William a quella notizia.
- No! - Quasi urlò in preda alla disperazione il ragazzo, il mal di testa si era fatto insopportabile, il respiro continuava ad accellerare procurandogli fitte di dolore ai polmoni ormai saturi di ossigeno. Si tenne la testa con una mano e strinse i denti, cercando di continuare - Giunone...! Era lei che mi parlava! Ha detto che dovevo cercare qualcuno e che dovevo risvegliare il sesto... Da solo...- Pronunciò le ultime due parole con un fil di voce, poi lasciò ricadere il braccio, poggiando nuovamente il palmi sul bordo dell'animus per sorreggersi.
- Desmond quello che dici non ha senso! Giunone? Risvegliare il sesto? E chi è che devi cercare? - Domandò Shaun, guardandolo incredulo e pensando che oramai avesse perso la sua integrità mentale.
Desmond aveva la bocca e la gola asciutte e ingoiò a vuoto, prima di provare a dare qualche spiegazione in più - Ti ricordi di aver accennato al fatto che la Chiesa era stata costruita su un tempio dedicato a Giunone? Bè, questa mi è apparsa e mi ha parlato, ma a quanto pare solo io sono riuscito a vederla e udirla... Non è che abbia detto nulla di nuovo... Ha più o meno ripetuto le stesse cose di Minerva. Ha però accennato al fatto che gli ibridi, nati dall'unione del loro sangue con quello degli uomini della prima civiltà, avevano ereditato un potere che era solo un accenno del loro sesto senso... -
- Quando parli di ibridi, ti riferisci ad Adamo ed Eva e al file criptato che ci ha lasciato il soggetto 16? - Chiese Rebecca senza timore di rivelare qualcosa al templare presente in quella stanza. Desmond buttò un occhio dietro di sè e vide che il vecchio li stava ascoltando tranquillamente: dunque già sapeva, ciò che lui aveva faticosamente scoperto durante le sue sessioni di animus nel primo rifugio. "E chissà quanto altro gli hanno detto...!"
- Sì, credo si riferisse a loro...- disse in un sospirò.
Era stanco di tutte quelle chiacchiere, di quella giornata che si era prospettata più pensante del previsto, nonostante non avessero fatto praticamente niente se non parlare.
- Hai idea di chi possa essere la persona che devi trovare...?- Chiese William con tono impassibile, che non lasciava trasprire tutte le altre domande che gli vorticavano nella mente.
Desmond scosse la testa.
Sapeva in realtà a chi si riferiva Giunone, poichè aveva ascoltato le parole del Soggetto 16; cosa che gli altri non potevano sapere perchè il file era risultato molto più criptato e illegibile, o inguardabile, del precedente, così che solo lui, che era collegato direttamente all'animus, era riuscito ad accedervi.
Doveva trovare Eva, o meglio la sua discendete, poichè, essendo lui discendente di Adamo, unendosi a lei, avrebbero potuto dar di nuovo vita alla dinastia di Coloro Che Vennero Prima.
Almeno, lui era arrivato a questa deduzione, che decise di non condividere, per evitare che qualcun altro finisse per essere coinvolto in quella guerra che stava prendendo decisamente una brutta piega!
William sospirò insoddisfatto dal racconto così lacunoso e insensato del ragazzo, sperava che potesse dir loro di più, invece li stava solo confondendo, che fosse forse quello il suo intento? - Desmond cos'altro ricordi...?- tentò prima di darsi per vinto.
- Non molto, io ho...Giunone ha...Non sono riuscito a fermarla...Mi dispiace...- Il ragazzo piantò gli occhi a terra e strinse i denti per trattenere il dolore dentro di sè e non mostrarsi ancora più vulnerabile di quanto non fosse. - Credo che dopo il tempo sia ricominciato a scorrere normalmente, perchè sia io che Lucy siamo crollati a terra...La Mela è rotolata via dalla mia mano...Non so dove possa essere finita...-
- Ciò che dice, Signor Miles, non coincide con la versione dei suoi compagni!- Sentenziò Vidic, dalla sua postazione.
Desmond gli dedicò solo una fugace occhiata, preferendo invece concetrare la sua attenzione su Shaun che gli era davanti e, alzando perplesso un sopracciglio, lasciò intendere che voleva una spiegazione all'affermazione del vecchio. L'inglese si sistemò gli occhiali con calma, quindi diede la sua versione - Quando ci siamo voltati per parlarvi, voi due eravate già a terra, ma non abbiamo sentito nessun rumore. E la Mela non c'era. -
- Sarà rotolata fuori della pedana...!- Propose il ragazzo, ma venne interrotto bruscamente dal templare che scattò in piedi, quasi facendo ribaltare la sedia su cui era seduto.
- Non cerchi di prenderci in giro, Signor Miles! Abbiamo setacciato ogni angolo della cripta e del Frutto non v'era traccia, quindi o lei si decide a collaborare o dovremmo estorcerle la verità con la forza!-
- Vi ho già detto tutto quello che so, Cristo! Non so cosa sia successo dopo! Ho preso quella fottutissima Mela, ho... Ucciso Lucy e sono svenuto! Cosa pensa che avrei potuto fare? Ha mai provato ad opporsi al potere di quell'affare? Quando ha cessato di manovrarmi ero senza energia, non avevo la forza neanche di muovere un dito!-
- Stupidaggini!-
- Warren...- William si intromise per l'ennesima volta, prima che i due potessero passare a toni più coloriti - Si ricordi che quando abbiamo trovato il ragazzo era in stato di shock... Probabilmente per questo non ricorda cosa ha fatto o cosa la Mela lo ha costretto a fare dopo...-

Vidic riprese il suo contegno e si diresse verso il gruppo di assassini - Un motivo in più per far sdraiare il Signor Miles sull'animus e analizzare la sua memoria a modo nostro...-
- Pensavo che l'animus potesse solo far rivivere la memoria genetica, non quella mentale...- osservò ad alta voce Desmond guardando però Rebecca. Qualcosa gli diceva che lei era la risposta a quella domanda.
La ragazza guardò un attimo lo scienziato in camice bianco, poi decise di parlare senza attendere il suo permesso - Ho... Reimpostato l'animus con un nuovo programma, adesso oltre ai dati genetici è in grado di aiutarci a rivisitare la tua memoria, per costringerti a rivivere eventi traumatici che il tuo subconscio cerca di nasconderti per proteggerti da ulteriori shock...!-
Desmond rimase letteralmente a bocca aperta. Fantastico! Magari avrebbero anche scoperto quale era il colore delle mutande che aveva deciso di indossare quella mattina! Scherzi a parte, non aveva nessunissima voglia di rivivere qualcosa che sapeva gli avrebbe fatto nuovamente del male!
- Ma è un processo pericolo...- Fece notare William. A volte quell'uomo tornava a vivere senza preavviso, facendo scattare tutti i campanelli di allarme nella testa di Desmond... Come se non avesse già abbastanza casino dentro la sua adorata scatola cranica!! - Pericoloso e doloroso...!- Aggiunse al bel quadretto che si prospettava.
- Ma non c'è altro modo... Quelli convenzionali necessitano di tempi troppo lunghi! Quindi procediamo... Signor Miles...- Lo invitò Vidic con una ampio gesto della mano, facendogli intendere che doveva adagiarsi sulla macchina metallica per iniziare la sessione.
"No...!" Il soggetto 17 non sembrò accogliere di buon grado la cosa e scattò in piedi, allontanandosi dal marchingegno infernale, con le mani a mezz'aria pronte a difendersi e le ginocchia piegate pronte a scattare.
- Forza Desmond, non fare il bambino...!- Lo rimproverò Shaun con il suo tono cinico mentre si alzava dalla comoda, bianca poltrona con fare stanco, forse alla sola idea di dover usare la forza per tener buono quel bambinone di ben 25 anni.
- Vaffanculo Shaun!- Ringhiò invece Des, indietreggiando ulteriormente e puntando con fugaci occhiate la porta della sala che dava sul corridoio: non sarebbe riuscito a scappare, ma certo non sarebbe salito sull'animus di propria volontà! Fece qualche altro passo e notò che anche William gli si faceva più vicino con passi silenziosi e cauti; l'inglese sarebbe stato facile da mettere k.o., ma il tipo biondo era pericoloso: almeno questo era ciò che gli diceva l'istinto.
- Des, non peggiorare la situazione...- Quasi lo supplicò Rebecca, beccandosi anche lei un bel vaffanculo di cuore. Era inutile. Il ragazzo moro era entrato sicuramente nel panico, in quello stato gli avrebbero fatto del male e forse non c'era altra scelta per convinverlo a fare ciò che volevano i loro superiori - William, non c'è altro modo...? Des non è in sè. Guardalo! Non reggerà neanche un'ora nell'animus! -
- Un'ora è più che sufficiente, Becca...Limitati a fare il lavoro che ti è stato assegnato e prepara la macchina.- Furono gli ordini del capo, a cui seguirono i suoni delle dita della ragazza sulla testiera del computer, che inizializzava la sessione. - Forza Desmond, poche storie...!-
Neanche a dirlo, il ragazzo scattò verso la porta principale. L'assassino anglosassone tentò di afferrargli la manica della felpa, ma il moro riuscì a sfuggire alla sua presa e, prendenogli la nuca con una mano lo trascinò verso il basso, costringendolo a piegare il ventre dove, nel frattempo, andava a piazzarsi una potente ginocchia che lasciò il quattrocchi senza fiato e lo costrinse ad arretrare; tolto di mezzo il primo bersaglio, Desmond si voltò per ricominciare la sua folle corsa, ma due possenti mani lo afferrarono per il cappuccio e lo strattonarono indietro, rischiando di strozzarlo! Mentre cercava di non perdere l'equilibrio o di inciampare sui suoi stessi piedi, vide con la coda nell'occhio il suo avversario cercare di afferrarlo alle spalle, quindi si abbassò e scivolò via verso il fianco destro e cercò di piazzare lì un poderoso destro, che venne bloccato senza difficoltà.
Rimasero immobili in quella posizione per alcuni attimi, gli occhi scuri di lui che si riflettevano in quelli chiari dell'altro, e viceversa. Poi William spostò la sua mano dalla mano al polso destro e tirò a sè il ragazzo, a cui toccò incassare nello stomaco la stessa ginocchiata che aveva regalato solo pochi secondi prima all'ex-compagno di squadra.
Crollò a terra ansimante e incapace di altri movimenti, poichè l'adrenalina aveva potuto dare ben poco aiuto ad un corpo già stremato come il suo.
Due agenti della sicurezza entrarono e lo immobilizzarono con le braccia dietro la schiena, costringendolo a restare in ginocchio per terra, nel frattempo Vidic si fece più vicino. Desmond cercò invano di liberarsi dalla presa dei due energumeni, ma fu inutile; ansimando cercò di capire cosa stesse facendo lo scienziato e lo vide svuotare una boccetta di liquido trasparente dentro una siringa. Non gli interessava sapere cosa fosse, era chiaro che non era nulla di buono! Strattonò ancora un paio di volte e riuscì quasi ad alzarsi quando un pugno ben assestato dell'ancor vigile William lo fece ripiombare a terra in cerca di ossigeno, poi non contento l'uomo gli afferrò saldamente la testa e gliela fece inclinare di lato, scoprendo la gola, su cui era ora visibile la vena principale.
- Stia tranquillo Signor Miles. Le darà solo un po' di fastidio all'inizio, ma non sentirà dolore, almeno non ora...- Cercò di calmarlo Vidic, fallendo miseramente.
Il moro sbuffò rabbiosamente e tentò solo un altro scossone privo di energie, poi i suoi occhi guizzarono nella direzione dove si trovava Shaun, sorretto da Rebecca al suo fianco; gli occhi dei tre si incrociarono: quelli neri di lui erano pieni di rabbia, frustrazione e paura, i loro trasmettevano il senso di impotenza che li attanagliava in quel momento, costringendoli a distogliere lo sguardo dall'amico.
Poi l'ago penetrò nella vena principale. Desmond potè avvertire il freddo liquido mischiarsi al suo sangue ed entrare rapidamente in circolo. Rimasero tutti immobili per alcuni secondi, poi i tre carcierieri lasciarono la presa e il ragazzo si accovacciò a terra; aveva il respiro affannato e cominciava a tremare e a sudare, forse per effetto di quella droga o forse per il terrore di non sapere cosa stavano per costringerlo a fare. Di nuovo le mani possenti dei vigilanti lo afferrarono e lo trascinaro sull'animus, stendendocelo sopra senza troppi riguardi. Rebecca avviò la macchina e un ago lungo e sottile, ancora più sottile di quello della siringa usata da Vidic, uscì dal cerchio sotto la sua nuca e si andò a conficcare dolorosamente all'interno del midollo nervoso.
Desmond espirò lentamente mentre la macchina lo trascinava in una stato di incoscienza forzata. Era l'inizio dell'inferno. Un inferno da cui difficilmente sarebbe riuscito a scappare.
Shaun aveva promesso che gli avrebbe dato tutte le risposte necessarie a fargli capire cosa stava accadendo. Ma ora come ora non ne aveva più bisogno. Era chiaro. Gli assassini non erano più i buoni e i templari non erano più gli unici cattivi. E lui sapeva che da solo non ce l'avrebbe mai fatta.
Forse aver ucciso Lucy era stata la cosa migliore, perchè vedere anche il tradimento di lei lo avrebbe sicuramente bloccato tanto fisicamente quanto mentalmente.
Almeno adesso quest'unica agonia gli veniva risparmiata.
Per adesso...

 


 

°°°
Salve a tutti!
(almeno a qui poveri disgraziati che hanno deciso di leggere anche il secondo quanto mai deprimente capitolo di questa storia)
Scrivo queste poche righe per ringraziare la dolce quanto mai calorosa Eva13,
per il supporto e gli incoraggiamenti che mi ha regalato in questi giorni,
perchè è grazie a lei ( o è a causa sua...? 0_o) che ho deciso di iniziare a scrivere questa fic,
cndividendola con tutti voi!
Ringrazio anche gli anonimi lettori che ci sono ciucciati questo capitolo,
sperando che avranno il coraggio di attendere e lggere anche il prossimo!
Per finire alcune note di fondo pagina:

 

NOTA 1: Chiedo scusa per aver leggeremente modificato il carattere di Desmond, ma credo che in una situazione del cavolo come quella che ho narrato, chiunque avrebbe smesso di atteggiarsi al solito modo e avrebbe sclerato un poco, no? :P
NOTA 2:( Per i grandi intenditori di narrazione) Il narratore non è onnipresente, bensì narra la vicenda adottando di volta in volta il punto di vista ( le idee e le osservazioni) del soggetto della frase. Con qualche piccola eccezione, ch non fa mai male. Questo mi permette di omettere di scrivere tutti i pensieri dei personaggi. C'è già il narratore a farlo tra le righe!
NOTA 3: (forse la più importante!) Sono una persona alquanto sadica. Mi piace far male ai miei personaggi preferiti. Cercherò comunque di trattenermi per il vostro bene, miei cari lettori. Se dovessi risultare pesante fatemelo sapere nel modo più cattivo ed enfatico possibile così da indurmi a darmi una calmata! Ma almeno nei primi capitoli siate pazienti e clementi nei confronti della mia pazzia...!
Per ora non ho altro da aggiungere. Piano piano il quadro risulterà sempre più chiaro...spero dunque che la pazienza sia una vostra virtù!
Il prossimo capitolo mi dispiace dovervelo dire, ma sarà postato la prossima settimana (se ci riuscirò verso mercoledì-giovedì, se no - odiatemi pure- tra venerdì e sabato!)
Saluti calorosi a tutti, alla prossima puntata! NOn mancate mi raccomando
! ;)

  
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