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Autore: cloe cullen    20/03/2011    41 recensioni
Brandii la forchetta esasperata. “E’ normale, ok? E’ normale infuriarsi se il tuo ragazzo sorride a quelle oche, è normale piangere se sei triste ed è normale vomitare e ingozzarsi se sei incinta ok?” Le parole mi uscirono prima che potessi fermarle o anche solo provare a contenerle. Le sentii riecheggiare nella stanza. O merda… Alzai gli occhi ed incontrai quelli spalancati del mio ragazzo. Mi fissava sconvolto..più o meno inebetito Poi accadde tutto molto velocemente. Sentii due tonfi. Uno provocato dalla forchetta che mi era caduta, sbattendo sul piatto. L’altro da Rob che era…semplicemente precipitato dalla sedia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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not a dream Buongiorno girls oggi ci sono solo io a postare perchè Fio è partita per London!! Sììììì, toccherà e bacerà la terra che ha dato i Natali al nostro Rob *__________________* Ok mmm non so quanto la cosa sia positiva visto che mi lascia qui da sola a fronteggiare le vostre reazioni al capitolo! Ahahah scherzo...voi non fareste mai cose avventate come venire a casa mia a trucidarmi vero?...ehm....VERO?
Ok...vi lascio al capitolo e...buona lettura :)


CAPITOLO 47 (Fio)




NOT A DREAM




KRIS POV

Fui più che felice di notare la completa assenza di paparazzi all'entrata del locale e sperai che nel corso della serata non ricevessero una soffiata su dove fossimo da qualcuno che voleva avere i suoi cinque minuti di gloria scrivendo su twitter di aver visto Robert Pattinson e Kristen Stewart alla steak house.

Le cose erano così cambiate in quegli anni eppure sembravano sempre le stesse..
Non potevamo certo pretendere che l'attenzione si distogliesse da noi solo venendo completamente alla luce del sole. Certo, non c'erano più allusioni, gossip e voci in giro.. ma la nascita di Joy e il matrimonio non avevano fatto che accrescere il numero di fan che impazzivano per noi, il che mi risultava ancora inconcepibile.
Non riuscivo a capire perché cose che fa ogni coppia sulla faccia della terra diventassero uniche solo perché eravamo noi a farle; cose come Joy, cose come una casa insieme o un matrimonio.
Cos'era? Cosa avevamo noi?
Potevo accettarlo ma non capirlo.. non fino in fondo almeno.
Persa nei miei pensieri non mi ero nemmeno accorta che eravamo stati scortati dal cameriere nella zona che Rob aveva riservato a noi in modo che fossimo in pace e senza problemi. In realtà la zona riservata consisteva in un privé separato dal resto della sala da una specie di paravento e andava benissimo così perché creava quel senso di tranquillità ma non di solitudine.
Sistemai Joy nel seggiolone che ci avevano procurato e prima ancora che potessimo ordinare, l'incubo tornò.. più forte di prima.
“Papààà pipìììì”
Era incredibile quanto si divertisse a prenderci in giro quel piccolo diavoletto. Lanciai un'occhiata a Rob ma stavolta il suo sguardo sicuro e soddisfatto non tradì le sue parole.
“Gliel'ho messo Kristen! Te lo giuro..”
“D'accordo” sorrisi mentre dicevo a Joy di farla nel suo pannolino ma lei non ne volle sapere.
“Noooo pipìììì. Papààààà!” urlava sull'orlo delle lacrime e per evitare scenate Rob la prese dal seggiolone e l'attirò a sé.
“Rob dove vai?” gli chiesi quando lo vidi alzarsi e lui con un cenno indicò i bagni, dall'altro lato della sala.
“Rob, non puoi entrare nei bagni delle donne.. Magari a loro non dispiacerebbe ma a me si..”
“Ah e tu eri quella che non era gelosa vero?”
“Non si tratta di gelosia. Ma di regole ed educazione. Da che mondo è mondo i maschi non entrano nei bagni delle signore..”
“Devo per caso ricordarti un piccolo episodio di circa tre anni fa...?”
Feci finta di non sentire e mi schiarii la voce.
“Non so di che parli”
“Giappone.. ti dice niente?”
“Mmm” indugiai. “No niente..”
“Ah..” sembrò deluso ma capii subito che stava fingendo. “Allora forse.. questo ti ricorda qualcosa..” e a un passo dal mio corpo fece scivolare una mano dai miei fianchi fin giù per le mie gambe per avvicinarsi sempre più verso l'interno.
Restai un attimo basita finché non ricordai dove eravamo.
“Rob!” mi scostai velocemente. “Che fai?” chiesi stupita. “Siamo in un luogo pubblico..”
“Non ti facesti così tanti problemi quella volta..”
Sospirai ripensando a quell'episodio.. Dio mio.. sembravano passati secoli..
“Non avevi tua figlia tra le braccia allora..”
“Vuoi dire che se lasciassi Joy nel seggiolone e ti trascinassi in bagno, lo faresti con me, lì?”
“No.. perché altrimenti chi guarderebbe Joy?”
“Mmm giusta osservazione.. anche se sono abbastanza certo che sia solo una scusa.. Non verresti in ogni caso.. sei così puritana ormai..”
“Hey! Io non sono.. puritana..”
“Allora dimostramelo”
Le mani di Joy che, giustamente impaziente, picchiava il viso di Rob ci distrassero ma non avevo intenzione di lasciare a lui la vittoria di quella conversazione.
“Alla prima occasione” lo sfidai prima di prendere Joy dalle sue braccia e dirigermi al bagno.
Fu un'impresa più ardua del previsto uscirne visto che non aveva intenzione di farla nel pannolino e avevo dovuto fare in modo di tenerla in aria sul water, il che era totalmente assurdo visto che non riusciva nemmeno a farla stando seduta.
Ma era così testarda.. proprio come me..
“Ok amore.. allora la devi fare la pipì o no?” le chiesi mentre, in piedi sul ripiano del lavabo, le sistemavo di nuovo la canottiera nelle calze colorate.
Annuì quasi in colpa.
“Ma non riesci a farla da sola.. Facciamo così, solo per stasera la fai nel pannolino e poi quando torniamo a casa lo buttiamo! Ok?”
Non sapevo quanto avesse capito e probabilmente annuì solo perché ero stata dolce mentre le carezzavo i capelli e le chiedevo se andava bene.
Annuì una seconda volta più debolmente per poi buttarmi le braccia al collo e nascondere il viso nel mio collo aggrappandosi a me.
“Oh amore mio, che c'è? Mmm? Va tutto bene..” la tranquillizzai carezzandole dolcemente la schiena ma lei sembrava del tutto giù e avrei voluto sapere cosa le passava per quella piccola testolina.
Uscii dal bagno per trovarmi di fronte una delle ultime persone che mi aspettavo di vedere lì.
“Brit!” esclamai sorpresa.
“Kristen! Mio dio! Ciao!” ci abbracciamo velocemente ma fu un po' difficile visti i nostri reciproci ingombri: Joy e Scott.
“Oddio quanto è cresciuto!” quasi urlai. Non ricordavo nemmeno l'ultima volta in cui avevo visto Scott.. forse il giorno del suo secondo compleanno.. eppure ero la sua madrina. Mi resi conto che facevo abbastanza schifo..
“Awww anche Joy!” rispose lei ma la mia bambina non sembrava per niente intenzionata a darle corda.
“Dai Joy.. saluta.. guarda chi c'è..” mi voltai un po' in modo da farle vedere Brit e Scott ma lei di rimando si voltò dall'altro lato.
“Sta facendo un po' di capricci stasera..” la giustificai con la mia amica e lei sorrise.
“Allora che ci fai qui?!” le chiesi dopo qualche altra chiacchiera.
“Il signorino deve essere cambiato..”
“No, intendevo qui, a Santa Monica!”
“Oh.. bè io e Garret volevamo fare un giro.. ci siamo fermati per mangiare ma è tutto pieno.. però ne ho approfitto per usare il bagno..”
“Ma dai! Non andate via! Noi siamo nel privé e abbiamo un tavolo per quattro! Unitevi a noi!”
“Davvero? Sei sicura? Magari Rob voleva stare da solo..”
“Oh che dici.. da quando c'è lei non si è mai veramente soli in ogni caso, quindi.. Dai.. mi fa piacere, davvero! E' una vita che non ci vediamo!”
“Bè.. se insisti..”
“Insisto” risposi ferma per poi dirle di fare con comodo e raggiungerci al tavolo quanto prima.
Così dieci minuti dopo eravamo tutti e quattro seduti al tavolo, a ridere e scherzare.
Era quasi paradossale eppure vedevo più gli amici di Rob che i miei. Forse, come avevo elaborato nella mia testa, era che loro abitando fuori fossero maggiormente spinti a venirci a trovare quando erano in città per spupazzarsi Joy mentre invece quanto più le persone erano vicine tanto più l'ozio portava a rimandare..
“Joy.. vai a giocare con Scott.. dai..” invogliai la piccola che era ancora incollata a me come una sanguisuga ma niente..
Non fece altro che fare due passi sul divanetto per raggiungere Rob che era lì accanto a noi e buttarsi tra le sua di braccia.
“Che c'è amore, eh?” lo sentii chiederle visto che nemmeno a lui era sfuggito il suo umore un po' a terra.
Rob la strinse a se per un po', poi si alzò e insieme a lei raggiunse Scott che giocava con la sua macchinina un po' più in là. Non potei sentire quello che gli diceva visto che stavo prestando attenzione a Brit che mi raccontava quello che era successo negli ultimi tempi, eppure due minuti dopo Rob era di nuovo al mio fianco, mentre Joy era seduta sulla moquette e giocava tranquilla insieme a Scott.
“Ma come hai fatto?” gli chiesi quando mi fu vicino e mi passò una mano in vita.
“Sono un ottimo seduttore, ricordi?” sussurrò al mio orecchio in modo che solo io potessi sentire e sorrisi maliziosa.
“Noooooooo miooooooooooo” un urlo interruppe quel momento silenzioso e riconobbi subito di chi era. Lanciai il mio sguardo a Scott e Joy che si stavano contestando la macchinina spingendosi l'un l'altro, finché con una forte strattonata fu Joy a vincere facendo cadere Scott per terra.
“JOY!” urlai mentre mi precipitavo insieme a Brit vicino a loro.
“Joy! Non si fa!” le diedi un piccolo schiaffo sul sedere.
“Mammaaa è miaaaa. Me l'ha pesaaaa! Pelò è miaaaaa” Scott piangeva in lacrime, disperato.
Joy invece aveva un'espressione vittoriosa e arricciata come a chiedersi cosa avesse tanto da piangere per una stupida macchinina.
“Dai amore, lei è più piccola, non fa niente”. Brit cercò di calmarlo ma fu inutile.
“No Brit! Non preoccuparti proprio! Non so cosa le prenda stasera. Non è mai stata così dispettosa!”. Non feci altro che toglierle il giocattolo da mano provocando quel  pianto che era stato prima nascosto dalla sua bitchface.
Non poteva avere imparato anche quello da me, mi ritrovai a pensare.
Tra le lacrime dei bambini tornammo al tavolo e Joy si rifugiò ovviamente tra le braccia del padre che non mancò di cullarla.
“Rob, non imparerà se fai così!”
Lui mi lanciò un'occhiata come a dirmi che lo sapeva bene anche lui ma che non poteva proprio resisterle..
Finalmente dopo un po' le lacrime iniziarono a fermarsi e quando arrivarono con le nostre ordinazioni sembravano di nuovo calmi.
Joy restò seduta sulle gambe di Rob che le aveva tagliato in piccoli pezzi la sua pasta al sugo in modo che potesse prenderla da sola con la forchetta, e tra un boccone e l'altro si appoggiava al suo petto e masticava lentamente.
Mentre noi aspettavamo il secondo Joy fece una cosa che non mi sarei mai aspettata. Scese dalle gambe del papà passando sotto il tavolo e andò a bussare alla gamba di Scott che penzolava dalla sedia.
Lui si voltò verso di lei e si mise a pancia in già per scendere. Come se nulla fosse si misero di nuovo seduti sulla moquette a giocare.
“Credi sia l'occasione giusta ora?” fu solo un soffio quello di Rob al mio orecchio prima di scusarsi per andare in bagno.
Mi sentii avvampare di botto mentre lo vedevo lanciarmi un'ultima occhiata.. quella che bastò a farmi capire e farmi alzare d'istinto.
“Ehm.. dovrei andare in bagno anche io.. Posso lasciarvi Joy qualche minuto?”
“Certo, sono tranquilli.. vai pure..”
E così, prima ancora che potessi rendermi conto di quello che stavo facendo ero nei bagni. Davanti a me due porte.
Ladies. Gentlemen.
E ora? Dov'era andato?
Non potevo certo andare nel bagno dei maschi..
Mi mossi un po' incerta già sperando che non entrasse nessuno e feci un passo verso il bagno delle ragazze quando sentii qualcosa premermi da dietro, due mani, le sue mani, sui miei fianchi che premevano spingendomi dentro la porta.
Riuscii solo ad assicurarmi che non ci fosse nessuno per poi girarmi e avventarmi sulle sue labbra.
La mia lingua entrò subito a contatto con la sua e presero ad accarezzarsi come se il desiderio di possedersi fosse l'unico loro scopo..
Intrecciai le mani dietro il suo collo e poi tra i suoi capelli mentre lui scendeva a posare baci sulla mia clavicola. Mi strinse a se tirandomi un po' su e facendo aderire il mio corpo al suo ancora di più.
“Rob..” ansimai. “Noi.. noi non dovremmo.. potrebbe..”
“Sssh..”
Bloccò le mie parole con le sue labbra stringendo il mio labbro inferiore.
Alcune risate dall'esterno ci fecero staccare immediatamente tuttavia lui fu più veloce di me, mi prese per mano e rapidamente mi trascinò dentro uno dei bagni.
“Ssssh..” sussurrò piano posando sulle mie labbra prima un dito poi un bacio appena accennato.
Avevo il cuore in gola, il respiro quasi mi mancava, le mani mi tremavano mentre lui invece, semplicemente, sorrideva.
“Mio dio! Hai visto?! C'erano Robert Pattinson e Kristen Stewart!”
“Cosaaa?! Che stai dicendo?!
“Siiiii ti giuroo! Li ho intravisti nel privé prima! Sono con due che non conosco! Ma cazzo! Erano qui!”
“E c'è pure la bambina??”
“Siiii awwww è un amoreee! Cioè non l'ho vista ma immagino sia qui!”
“Madò beati loro, che culo!”
“Già.. beata lei soprattutto.. dio che darei per avere uno come lui”
Cercando di calmare il respiro eravamo in silenzio ad ascoltare le voci di quelle due ragazze o donne, o quello che erano e mentre parlavano non sentii per nulla odio, né gelosia, né l'amaro in bocca..
Dio, avevano ragione.. Ero io ad essere così fortunata. Ero io che ero chiusa in un bagno con l'uomo della mia vita contro il mio corpo.. e mentre ascoltavo le loro parole lui non faceva che sorridere mentre tracciava col naso il profilo del mio viso.
Avvicinai piano le mie labbra al suo collo mentre le parole di quelle ragazze erano ormai solo un'eco lontana.. e quando sparì totalmente entrambi scoppiammo a ridere uscendo dal bagno.
“Tu.. tu sei pazzo..” riuscii a dire mentre ero piegata in due dalle risate.
“Sei tu che mi hai reso pazzo.. perché non metti mai il reggiseno Kris?”
“Mi da fastidio.. e non avrebbe nulla da reggere..” risposi ancora sorridendo, occhi negli occhi con lui, incoscienti come mai perché qualcun altro sarebbe potuto entrare da un momento all'altro.
“Si però.. mi provochi così.. ogni santa volta..”
“Bè.. tu vedi di trattenerti per quando siamo nel nostro di bagno allora..”
“Oh ma allora che sfizio c'è?” si lamentò lui.
Sorrisi, gli diedi un ultimo bacio e dopo aver controllato che non ci fosse nessuno uscimmo come se niente fosse..
Quando tornammo al tavolo l'atmosfera era completamente diversa visto che Joy e Scott non facevano che correre per lo spazio che li circondava cercando di acchiapparsi. Mi accostai a Joy quando la vidi cadere sulle ginocchia ma lei rise semplicemente, si rialzò e riprese a correre.
Ci sistemammo di nuovo ai nostri posti chiedendo da dove fosse nata quell'improvvisa simpatia e fu un solo secondo.
Il tempo di distogliere lo sguardo da Joy, il tempo di vedere quella piccola fontana dal bordo basso, il tempo di vedere Joy inciampare e poi..
...un grande SPLASH!
Il mio corpo si mosse praticamente da solo e in meno di due secondi fui lì, insieme a Rob, Brit e Garret.
Rob l'afferrò velocemente dall'acqua che era praticamente bassissima quindi non rischiava certo di affogare ma era bagnata come un pulcino fradicio.
Eppur lei.. lei rideva...
“Hahahah accaaaaaaa” urlò entusiasta ignorando le nostre domande.
Tirammo tutti un sospiro di sollievo finché non iniziò a tremare dal freddo. Afferrai velocemente la borsa dove avevo tutta la sua roba, compreso un ricambio, e insieme a Rob andammo in bagno.
“Di nuovo qui..” disse senza farsi problemi di entrare in quello delle donne. In fondo era un caso particolare.
“Rob.. pensa a toglierle i vestiti..” dissi con sguardo truce mentre cacciavo dalla borsa tutto l'occorrente.
Fu quasi divertente nonché assurdo, stare lì, in un bagno di un ristorante, a riscaldare nostra figlia sotto il getto dell'aria calda dell'asciugatore e anche lei sembrava gradire molto..
Quando fu vestita restammo ancora un po' ad asciugarle i capelli finché non fu completamente asciutta come prima.
Mi complimentai con me stessa per la mia organizzazione e prevenzione anche se mai avrei immaginato di usare un ricambio in una situazione del genere.
Joy si mise di nuovo tranquilla tra me e Rob mentre mangiava un po' del nostro dolce e parlando di nuovo del più e del meno e di come Joy e Scott si fossero divertiti quella sera, nonostante il primo brusco incontrò, Rob ebbe l'idea di organizzare un pomeriggio al parco.. Disse che avrebbe fatto bene a Joy per socializzare ma io sapevo che in realtà non voleva che restassi ancora sola a casa; e in fondo non era poi una cattiva idea.
Sarei andata a Los Angeles e magari sarei passata anche dai miei che non vedevano Joy da un paio di settimane.
Restammo d'accordo sull'orario e il posto e infine ci alzammo. Rob avrebbe voluto pagare per tutti ma Garret riuscì a convincerlo a dividere.
Stavamo per uscire quando Dean ci venne incontro bloccandoci e informandoci dei paparazzi appostati sia all'uscita principale che secondaria. Cazzo!
Ci scortò verso l'uscita del retro con la speranza che fossero di meno.
“Prendila tu Kris” disse Rob passandomi Joy, secondo la nostra solita 'routine da paparazzi'. Sarebbe andato avanti per beccarsi l'assalto mentre io insieme a Dean sarei uscita dopo e avrei fatto una corsa in taxi.
E così fu..
Rob si beccò la maggior parte di loro ma non risparmiarono nemmeno me.
“Stai giù amore” sussurrai a Joy.
Fece come le dissi, come le dicevo ogni volta, e coprendola al meglio la strinsi a me e corsi velocemente verso il taxi mentre Dean mi seguiva come un ottimo cane da guardia non lasciando che nessuno toccasse me o la bambina.
Restammo con gli sguardi bassi finché non fummo lontani e allora ci rilassammo. Rob mi prese la mano e carezzò la guancia di Joy.
Gli sorrisi e mi poggiai al suo petto fino a casa.
“Ah.. una ragazza ha lasciato questo per voi..” disse il tassista dopo che Rob lo ebbe pagato e stavamo per scendere.
“Scusate.. tra il casino ho dimenticato di dirvelo prima..” e dicendolo ci passò un mazzo di mimose.
Alcune gialle, alcune rosse.
“Non sapevo che esistessero mimose rosse” dissi annusandole sorpresa.
“Non esistono infatti..” il tono di Rob mi costrinse a guardarlo in faccia per cercare di capire dalla sua espressione quello che non voleva dire a parole.
Era teso.
“Scusi, ma che ragazza?”
“Non so.. una ragazza bionda.. Ha solo detto che vi ama e se potevo darvi quello da parte sua..” rispose stufato.
Rob si fece sempre più teso mentre prendeva Joy in braccio per poi uscire. “Grazie. Buonanotte” disse freddo.
Mi passò di nuovo Joy e mentre percorrevamo il vialetto di casa lo vidi rallentare il passo per raggiungere Dean e John e borbottare qualcosa con loro.
Augurammo loro la buonanotte ed entrammo in casa. Misi il biberon di Joy a riscaldare mentre le mettevo il pigiama.
Scesi di nuovo in cucina e notai Rob seduto a una sedia, assorto, completamente con lo sguardo perso nel vuoto.
“Hey, che hai..?” gli chiesi mentre davo a Joy il suo biberon.
“Domani chiamerò per aumentare la sicurezza” disse serio.
“Stai scherzando?” chiesi e me lo augurai seriamente.
“No”
“Papà pipìììì”
Aveva ancora lo sguardo teso nei miei occhi mentre si alzava per prendere Joy e portarla in bagno.
Io lo seguii sperando di aver capito male.
“Rob.. non c'è bisogno di altra sicurezza.. quattro bodyguard bastano e avanzano..”
“No invece..” Joy si poggiò alle sue spalle mentre lui le abbassava i pantaloni del pigiama e le sfilava il pannolino per poi posarla su vasino.
“Rob, hai per caso intenzione di farmi vivere sotto una campana?”
“Io non ci sono a casa, soprattutto questi ultimi giorni. Non voglio che vi accada nulla.”
“Ma non ci accadrà nulla.”
“E' così che dicono tutti prima che accada qualcosa.”
“Rob, è follia. Stai uscendo pazzo. Erano solo fiori..”
“Kristen. Non si discute su questa cosa. Ho deciso.”
“E da quando decidi da solo anche della mia vita? Pensavo avessimo stabilito di decidere insieme ogni cosa il giorno in cui ci siamo sposati”.
“L'abbiamo fatto molto prima, ma il punto non è questo. Non voglio discutere sulla vostra sicurezza..”
“Ah! Si! bene!” alzai un po' il tono di voce. “Lasciami pure vivere sempre col fiato di qualcuno sul collo! Vedrai che mi aiuterà parecchio!”
“CAZZO KRISTEN!!!” urlò facendomi tremare. “Ma non capisci?! Non sei al sicuro.. non siete al sicuro.. forse sto esagerando.. è vero.. Ma ho promesso che non vi sarebbe mai accaduto niente e farò di tutto per mantenere questa promessa! Quindi ti prego, lasciami fare!”
Se il primo mio istinto era stato quello di urlargli contro, appena vidi i suoi occhi farsi lucidi mi bloccai immediatamente.
Prese un profondo respiro prima di attirarmi al suo corpo e stringermi nel suo abbraccio facendomi sentire così piccola e indifesa.. Così bisognosa di protezione..
Così debole era mentre mi stringeva, aveva così tanta paura che poteva sentirla vibrare nelle sue braccia.
“Ti prego.. voi.. voi siete tutta la mia vita e io.. non.. non posso immaginare che..”
“Sssssh” lo bloccai e stringendomi a lui a sua volta mi lasciai cullare mentre gli baciavo il petto.
“Andrà tutto bene Rob.. aumenteremo la sicurezza.. va bene... facciamo come vuoi..”
“Grazie..” fu un suo sussurro prima che Joy dicesse: “Fatto!”
Sia io che Rob ci staccammo istantaneamente e ci guardammo per un secondo ad occhi sbarrati.
Non ci lasciammo ingannare dal suo solito sorriso e non le credemmo davvero finché non si alzò rivelando la sua nuova vittoria, sul fondo del vasino.
“Awwwww brava amoreeeeeeeeee” la lodai subito prendendola in braccio.
“Bravissimaaaaa! Lo sapevo che l'avresti fatto quando saresti stata pronta!!”
Sembrò dire quella frase appositamente per beccarsi una mia occhiataccia acida, seguita da un sorriso istantaneo.
“Vedi? Va tutto bene..” sorrisi felice, ignara degli incubi che mi aspettavano quella notte...
Rob era dentro di me, lo sentivo come se fosse vero, sentivo il suo calore e il suo piacere mentre mi riempiva contro la parete di quel bagno dove ci eravamo trovati poche ore prima. Era tutto perfetto, nonostante la situazione. La paura che qualcuno entrasse da un momento all'altro non esisteva, eppure era un'altra sensazione che non mi faceva essere tranquilla.. un senso di vuoto, di perdita.. Cercai di ignorarlo ma non ci riuscii.
“Rob..” gemetti contro la sua bocca. “Noi.. dovremmo andare.. Joy.. Joy è sola..”
“Chi è Joy?” tra un bacio e un altro.
Sorrisi. “Dai Rob.. dov'è lei?”
“Kris..” mi afferrò attirandomi maggiormente a lui e facendomi gemere. “Di chi parli? Siamo solo io e te.. va tutto bene piccola.. solo.. io.. e .. te..”
E mentre ansimava quelle parole una tremenda paura si fece largo in me.. mi allontanai da lui..
D'un tratto ero nuda. Completamente nuda. Restai a fissarlo mentre mi allontanavo. Presi una vestaglia appesa alla porta non chiedendomi cosa potesse farci lì, e uscii.
Il ristorante non era più lì. Ero.. a casa?
Si, ero a casa. Ma come c'ero arrivata? Non lo sapevo.. Sapevo solo che il silenzio che sentivo addosso era opprimente e troppo rumoroso.. Come se presagisse quello che sempre avevo temuto..
Dov'erano le urla di Joy?
Con il cuore in gola vagai per la casa cercandola nella sua stanza ma.. era.. vuota. Completamente vuota, uno stanzino al suo posto. I suoi giochi? Dov'erano? E il vasino nel bagno? E i suoi biberon? Il seggiolone in cucina?
Iniziai a sentirmi le forze mancare mentre mi avvicinavo alla veranda. Inciampai in qualcosa e per poco non caddi..
Era.. era Mr Rabbit. Joy non se ne separava mai, come poteva essere lì per terra?
Se avessi saputo cosa sarebbe successo prendendolo in mano non lo avrei mai fatto. Appena lo afferrai infatti si ruppe sotto il mio tocco rivelando il suo interno di ovatta mentre i punti di cucito si staccavano piano..
Lo lasciai andare immediatamente sul divano e spinta da non so quale forza le gambe presero a muoversi verso la finestra della veranda.. e fu allora che lo vidi..
Lo spettacolo più raccapricciante della mia vita..
La piscina era rossa, di nuovo, ma stavolta era vero, stavolta era denso, stavolta era rosso sangue e sparse qua e là sull'acqua navigavano mimose rosse e gialle..
Sentii la testa girare e il cuore balzarmi in gola ma solo quando mi accorsi di un altro particolare mi sentii morire..
Lì, tra il sangue e i fiori c'erano i suoi vestiti.. quelli con cui si era bagnata la sera prima.. Le calze, la gonnellina, la maglietta..
Il respiro mi si accelerò e si fermò di botto causandomi un conato di vomito che non impedì di fiondarmi fuori mentre gridavo.
“Nooooo!” il mio stesso urlo soffocato dalla paura che fosse tutto vero mi svegliò e mi trovai sudata in mezzo al letto cercando di fare mente locale e realizzare quanto di tutto quello fosse stato un incubo..
http://i56.tinypic.com/2zgvu6o.jpgLanciai un'occhiata a Rob che dormiva beato accanto a me..
Mi alzai come un'automa e senza nemmeno pensarci andai in camera di Joy. La lucina era accesa, la sua camera era sempre uguale e lei era lì, nella sua culla e dormiva con la stessa espressione di Rob.. Gli somigliava tantissimo quando dormiva..
Tirai un sospiro di sollievo e per togliermi ogni dubbio mi affacciai per vedere la piscina, semplicemente illuminata dai faretti notturni.
Altro sospiro di sollievo.
Un incubo.. era stato solo un incubo..
Eppure non riuscii a prendere sonno per il resto della notte e quando Rob si alzò per trovarmi sul divano a studiare il copione con una tazza di camomilla non gli dissi nulla o sarebbe stato capace di restare con me..
“Non riuscivo a prendere sonno.. sono troppo in ansia per questo ruolo” mentii.
Con un po' di titubanza era andato via con le solite raccomandazioni dicendomi che sarebbe passato a prendermi dai miei nel pomeriggio.
Il problema era impegnare la mattina. Il tempo sembrava non passare più, poi finalmente tra copione, Joy e una lunga telefonata di Lizzie per aggiornarmi sulla gravidanza mi trovai finalmente in macchina in direzione verso casa.
I miei non potevano essere più felici di vedermi e inutile dire che Joy si prese tutte le loro attenzioni. Il che fu anche meglio visto che volevo semplicemente rilassarmi sul divano dove Jella mi raggiunse subito.
In quel momento avrei voluto restare così per sempre.. senza problemi..
Fu la voce di mia madre destarmi dai miei pensieri e farmi aprire gli occhi.
“Tutto bene tesoro? Sembri stanca..”
“Non ho dormito bene” mentii anche a lei. Ma poi, era una bugia? No, non lo era a meno che non si consideri una bugia l'omettere le proprie assurde paure e gli incubi inquietanti.
Il pranzo e i miei fratelli riuscirono a farmi rilassare un po' e, quando si svegliò dopo il sonnellino pomeridiano, anche Joyhttp://i52.tinypic.com/mcx3sm.jpg sembrava piena di vita e pronta per il nostro pomeriggio al parco.
Così tra Dean e John che non mancavano di seguire ogni mio movimento e un attacco di cuore che mi procurò Joy quando nel giro di due secondi non la vidi più.. passò anche il pomeriggio.
Mi aveva fatto prendere un infarto. Un secondo prima era lì a scendere dalla scivolo e un secondo dopo era sparita dalla mia vista. Come faceva quello scricciolo ad essere così veloce?
Per fortuna non ebbi nemmeno il tempo di allarmarmi davvero che Dean mi tranquillizzò mostrandomi una grande tartaruga di marmo dietro la quale si era nascosta. Maledii il giorno in cui aveva imparato quello stupido nascondino porta-infarti.
http://i53.tinypic.com/rkvjtv.jpgTornò a giocare sulla sabbia insieme a Scott e più tardi, mentre dondolavamo i bambini sulle altalene, mi aprii con Brit raccontandole dell'incubo della notte passata.
Lei sembrò turbata solo al racconto tuttavia cercò di tranquillizzarmi come meglio poteva.
“Senti Kris.. se ti senti sicura solo vicino a Rob.. vai da lui e basta”.
“Ma come faccio? Sta lavorando..”
“Bè non ho detto che devi interrompere il suo lavoro.. magari solo sentirlo vicino servirà a farti stare calma..”
E così, due ore dopo ero di nuovo in macchina mentre mi dirigevo sul set di Water for Elephants.
Non sapevo se era stata davvero una buona idea ma d'altronde tornare a casa non sarebbe servito a nulla e Rob mi aveva detto che stavano solo facendo degli aggiustamenti che di solito nemmeno lo riguardavano direttamente ma che richiedevano la sua presenza in caso di bisogno.
Gli mandai un messaggio e lui venne a prendermi all'entrata con aria sorpresa ma estremamente felice.
“Amore che ci fate qui?” abbracciò me e Joy si buttò tra le sue braccia come sempre. “Ciao amore di papà!” la salutò lui baciandole il capo più volte.
“Bè io.. io.. non..” possibile che mi mancassero le parole?
“Io non sapevo che fare.. e.. ho pensato di.. ma se è un problema andiamo via.. davvero non c'è..”
“Ma stai scherzando?! È una sorpresa bellissima! Mi siete mancate troppo.. E poi Resee non vedeva l'ora di conoscere Joy!”
“Oh” sussurrai semplicemente sollevata.
Avevo incontrato Resee già un paio di volte e potevo dire con certezza che mi piaceva. Era bella, professionale e intelligente. Niente a che vedere con le 'bionde' con cui mi ero trovata ad avere a che fare in passato.
“Kristen! Che piacere rivederti!” esclamò quando mi vide e solo allora mi resi conto che Rob mi aveva trascinato sul set. Dio, perché ero così persa nei miei pensieri?
La salutai con due baci e poi ovviamente fu la volta per lei e per gli altri di passare a Joy, ai complimenti per la nostra bellissima bambina che sorrideva imbarazzata nascondendosi ogni tanto tra il petto e il collo di Rob.
Era così tenera che anche io me la sarei mangiata..
“La vuoi vedere una sorpresa Joy? Un animale grande grande?” le fece una vocina così dolce che nemmeno io avrei saputo resistere e infatti la piccola annuì felice.
Rob mi prese per mano e ci condusse in una zona recintata più in là in cui stava 'pascolando' Tai, l'adorabile elefante che aveva praticamente rapito il cuore di Rob. Ogni volta tornava a casa e mi raccontava di come quell'elefante fosse così dolce ed empatico da sembrare umano.
“Le manca solo la parola..” diceva e io l'ascoltavo incantata.
“Uh eccola, la famosa Rosie”
Rob mi sorrise facendomi segno di avvicinarmi per toccarle la proboscide. Esitai un po' ma lui mi tranquillizzò assicurandomi che era buonissima, e infatti lo era davvero.
Anche Joy allungò la sua manina per toccarla e un urletto felice uscì dalla sua bocca appena Tai mosse la proboscide sotto il suo tocco.
“Ti piace, si? Si chiama elefante..”
“Eeante..” ripetè lei.
“Esatto.. se la mamma dice di si la portiamo a casa con noi. La vuoi? Ti piace?”
“Ti..”
“Rob non metterle idee in testa..” lo ripresi conoscendo mia figlia e sapendo che se davvero avesse voluto non si sarebbe dimenticata di una mezza-promessa del genere.
“Daaai abbiamo un giardino enorme.. e possiamo svuotare la piscina e farla dormire lì..”
Mi irrigidii all'istante alla parola piscina ma cercai di non darglielo a vedere.. per fortuna lui e Joy erano troppo assorti nell'adorazione dell'animale per notare il mio cambiamento d'umore e quando tornammo dagli altri era già passato.
Ora attorno a Resee c'erano però due bambini, biondi come lei e bellissimi. Vedendoli ricordai subito le parole di Rob e capii che dovevano essere i figli.
La bambina era più grande, doveva avere almeno dieci o undici anni ed era la copia della madre mentre invece il più piccolo sembrava avere sui sette anni o su di lì.
Resee riuscì a trattenerli per presentare me e Joy ma dopo un po' fu impossibile non lasciarli andare a giocare.
“Vuoi venire Joy?” chiese Ava a mia figlia che guardò me e Rob quasi come se cercasse approvazione.
“Oh no tesoro, lei è troppo piccola” le disse la madre.
Presto detto. Joy iniziò ad agitarsi tra le braccia di Rob e come un'anguilla riuscì a divincolarsi e si trovò a saltellare per terra.
“E' un terremoto” osservò Resee ridendo.
“Già.. diciamo che combatte per quello che vuole..” le feci eco io. “Lasciala pure andare Rob..” e lui lasciò la sua mano mentre io facevo un cenno intenditore a Dean che capì senza bisogno di parole e seguì mia figlia dovunque volesse andare.
Li vidi voltare un angolo a un certo punto ma non me ne preoccupai, finché Dean fosse rimasto con lei sarebbe stata al sicuro.
Osservai le riprese di una scena incantata dalla magia che sembrava avere quel film e durante la pausa di nuovo ci trovammo a parlare. Rob aveva ragione: Resee era una donna eccezionale. Mi aveva detto di come la vita, soprattutto sentimentale, non era stata del tutto facile per lei.. un primo matrimonio andato male, delusione su delusione.. eppure ora era felicemente sposata con il suo agente.
Mi trovai a pensare a tutte le difficoltà che io e Rob avevamo dovuto affrontare e prima che potessi impedirlo immaginai se fosse andata male tra noi..
Se un giorno anche io e lui non avessimo deciso per un divorzio, in fondo cosa ne potevo sapere di quello che sarebbe successo da lì a quattro anni, per esempio?
“Hei tutto bene?” sentii il soffio di Rob al mio orecchio, la sua mano calda e sicura sulla mia schiena e mi diedi della stupida.
Scossi il viso allontanando il pensiero velocemente e annuii per rassicurarlo.
In quel momento Ava e Deacon vennero verso di noi ridendo e correndo.
“Ti ho presooooo” urlò Ava quando acchiappò il fratello e poi per poco non finirono a terra ai piedi della madre.
Ridemmo con loro per qualche secondo. “Ava e Joy dov'è?” le chiesi dopo un po' non vedendo apparire Dean insieme alla mia piccola che sicuramente non era veloce quanto loro.
“Ah.. E' andata via con una signora bionda..”
Il sorriso che avevo avuto finora si affievolì, sentii la pelle irrigidirsi, le gambe molli, le ossa rompersi, il cuore crollare..
“Cosa?! Come?! Che signora bionda?!”
“Io.. non lo so.. è uscita dal bagno e ha detto che la portava a vedere l'elefante..”
Rob mi guardò. Sul suo volto la stessa espressione terrorizzata che potevo sentire pungere il mio viso.
Quante volte poteva il mio cuore collassare nel giro di poche ore?
Resee e gli altri sembrarono non capire ma io e Rob.. Noi eravamo al limite del terrore, come se i nostri peggiori incubi stessero diventando realtà..
Oddio.. i miei incubi..
“Vai di là! Io vado di qua!!!” urlò Rob e in un secondi ci separammo.
Presi a correre, più veloce che potevo gettando lo sguardo ovunque, inciampando in quel terreno e sentendo il respiro mancare sempre di più.
D'un tratto, fuori alcuni trailer vidi Dean con le braccia conserte. Tirai un mezzo sospiro di sollievo per un solo secondo, il tempo necessario per rendermi conto che Joy non era con lui.
“DEAN!” urlai mentre mi buttavo praticamente addosso a lui. “DOV'E'? DOV'E' JOY?!”
“E' in bagno..”
“Come in bagno?!”
“Le scappava la pipì e non potevo entrare io.. l'addetta alle pulizie si è offerta di..”
Potei quasi vedere i suoi occhi morire mentre leggeva nei miei il mio terrore.
“No..” sussurrò semplicemente mentre io entravo nei bagni chiamando Joy a gran voce. Niente.
Perlustrai ogni bagno e quando aprii l'ultimo mi sentii morire. Non era un bagno, era uno stanzino con.. una porta di servizio, socchiusa.
Era un incubo.. doveva essere in incubo anche questo.. mi ripetevo mentalmente mentre aprivo la porta per trovarmi di nuovo nell'ambiente esterno.
Il sole mi accecò uscendo dalle nuvole e sentii agli occhi un dolore che non avevo mai provato prima.
Poteva un incubo essere così vero? Non lo sapevo..
Camminavo solo semplicemente sull'erba che potevo sentire piegarsi sotto i miei piedi..
Poi la vidi..
Una mimosa. Un semplice ramoscello di mimosa..
Pallini gialli e pallini.. rossi..
Le mimose, la ragazze bionda della sera prima..
“No..”
Feci gli ultimi passi e mi accostai alla sedia di legno per prendere il fiore e il foglio di carta su cui era riposto.
E' un incubo, mi ripetei mentalmente così tante volte da convincermene.
Ma non potevo. Due cose mi destarono da quell'illusione: le urla di Rob e le due X in fondo alla pagina.
Quelle due X...
Tutto sembrò unirsi come pezzi di un puzzle..
I fogli.. La piscina, le X, le mimose, la ragazza bionda..
“No.. no..”
Non poteva essere. Non era vero. Non.. non era vero. Era un incubo.
“Kristen!” era la voce di Rob?
Si lo era, ma lui dov'era?
Accanto a me, in un secondo. Le sue braccia sulle mie, i suoi occhi sui fiori, sul foglio, nei miei occhi.
Persi, vuoti..
“L'hanno presa Rob..”
E non mi svegliai.
Non era un incubo
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