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Autore: Ruri    20/03/2011    2 recensioni
Non c'è poi tanta differenza fra i vicoli malfamati di una città e gli spazi oscuri dell'Inferno: entrambi i luoghi possono ardere di fiamma imperitura. L'unica cosa realmente diversa sono le stelle: nel cielo del Meikai sono solo centootto, che brillano di una luce malefica e crudele. Questa è la storia di uno di loro e delle fiamme che porta con sé.
{Spectre-Centric; Nuovo Personaggio}
Genere: Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo VII

 

 

La donna si sistemò il velo sul capo con cura certosina, prima di decidersi ad uscire di casa. 

Piccola stella splendente, Roshanai. 

Scese in strada tenendosi in disparte, lontana dalla folla pressante che inglobava ogni giorno le strade di Shush. Non aveva particolarmente fretta, anzi. Quel tragitto le dava il tempo di riordinare le idee e soprattutto pensare al modo migliore di avanzare la sua proposta.

Aveva compreso perfettamente, appena Javeed era entrato in casa sua, che non sarebbe stato facile.

 

“Da quanto?” chiese, rigirandosi la tazza di tè fumante fra le mani.

Javeed sospirò. Aveva preferito non sedersi, rimanendo in piedi davanti a quella donna che gli metteva parzialmente soggezione.

Sei mesi.” rispose alla fine, chinando il capo.

Sei mesi e loro non erano riusciti a far niente. E forse adesso era troppo tardi.

“E’ nel suo stile.” Roshanai appoggiò la tazza sul tavolino basso, continuando a fissare Javeed con un orgoglio che poche donne a Shush potevano permettersi di mostrare.

Ma aveva il nome di una principessa, e il suo portamento.

“Sei l’unica che forse può fare qualcosa. Lo conosci anche tu d’altronde.”

“Conosco entrambi, ma non sono affatto certa di poter fare qualcosa, anche volendo.” si alzò, lisciandosi le pieghe dell’abito con le lunghe dita affusolate. “Il ragazzo non ha ascoltato te adesso come non ascoltava me al tempo. Anche riuscendo a convincere Majid… sarebbe solo questione di tempo, lo sai bene quanto me.”

“Lo ucciderà.”

Roshanai alzò il capo con uno scatto. La voce di Javeed sembrava provenire direttamente dall’Oltretomba: portava con sé uno spettro di sfiducia e rassegnazione ad un destino apparentemente ineluttabile.

Sospirò, affranta. Sei mesi fa il suo cuore aveva sussultato alla notizia, ma la ferrea logica l’aveva convinta di non poter far niente per aiutare il ragazzo con il nome tanto simile, eppur dissimile, al suo.

Ricordava Soheil, difficile dimenticarsene. Lui e tanti altri nel quartiere entravano ed uscivano dalla sua casa senza problemi. Nessuno aveva mai rubato qualcosa a Roshanai.

Neanche gli stranieri. Malgrado la sua porta sempre aperta.

Era la Principessa lì. Si occupava di tutti e di tutto, gestendo con astuzia buona parte del mercato nero tramite intermediari. E qualche ragazzo aveva anche scoperto l’amore per la prima volta fra le sue braccia.

“Majid ti ascolterà.” enunciò con veemenza il giovane. Anche lui era entrato nel letto di Roshaine, ma questo non li aveva resi amanti. Lei era lo spirito protettore del quartiere: anche se finivi fra le sue braccia eri cosciente di non essere né il primo né l’ultimo.

“E non possiamo abbandonarlo.”

“Possiamo Javeed. Tutto sta nel comprendere se vogliamo o meno farlo.”

“Tu lo faresti?”

Roshanai si morse il labbro inferiore e non rispose.

Non aveva mai abbandonato nessuno.

 

Il poliziotto ebbe un sussulto e arretrò, confuso. La donna che gli si parava davanti lo fissava in silenzio, gli occhi bistrati l’unica cosa visibile di lei.

Eppure erano più che sufficienti per comprendere la sua identità, senza bisogno di futili presentazioni. 

“Majid.” mormorò lei, la voce già morbida e sommessa attutita dal velo. Non una richiesta: un ordine.

Il poliziotto chinò il capo e la fece passare, lei e l’odore pungente di lavanda che la seguiva.

 

S’innalzano e ricadono.

Si abbracciano e si respingono.

Continuamente. Un balletto senza fine dal quale è impossibile scappare.

Ne ode il rombo nel petto; lo respira ad ogni rantolo; ne fissa i contorni sulle pareti scure.

Il fuoco s’innalza.

Giustamente un tempo lo veneravano come un Dio.

Il fuoco s’innalza.

Ma poi non rimane che cenere.

 

Majid si alzò dalla sedia di scatto, senza distogliere lo sguardo dalla donna. 

“Persino tu…” mormorò, stringendo poi le labbra fino a farle diventare una linea dura, inaccessibile.

“Quindi immagini già per quale motivo sono qui.”

Al contrario Roshanai si sedette, tranquilla, le mani giunte tenute a riposo in grembo, gli occhi appena socchiusi in quello che Majid sa perfettamente non essere un segno di rispetto.

“Sei venuta ad implorarmi persino tu, Principessa del Fango?” 

Sogghignò risedendosi, ma senza smettere di sentirsi fortemente a disagio davanti a quella donna velata, simbolo di qualcosa che non ha mai voluto comprendere. 

“Io non imploro mai Majid. Sono venuta a chiederti di saldare il tuo debito.”

Un sibilo scivolò fra le labbra del poliziotto, senza che lui potesse far nulla per fermarlo.

“Lui non è compreso nel saldo, lo sai molto bene.”

“Farò in modo che lo sia.”

“E’ troppo tardi Roshanai. Pensi di salvarlo? Ormai non sa più neanche chi è.”

La donna lo fulminò con lo sguardo, una silenziosa accusa negli occhi. E Majid chinò il capo, senza cercare scuse inutili.

“Non è tardi. Hai un debito nei miei confronti e lo salderai. Se la sua libertà è un prezzo che non sei disposto a pagare…”

Lasciò la frase in sospeso, alzando le mani per sciogliere accuratamente il velo, fino a mostrare il viso senza neanche un’ombra di timidezza.

“Devi essere in grado di sostenere una posta più alta.” terminò, mentre a viso scoperto lo fissava. Principessa del Fango e dei Bassifondi.

Principessa e basta.

Majid aveva smesso di respirare fin da prima. 

E Roshanai sorrise, certa della sua vittoria.

Nell’ombra Soheil alzò il capo, senza intuire che le sue catene si stavano impercettibilmente allentando.


 

Welcome to Hell

 

***

Avvertenza: non è che io abbia smesso di scrivere, in realtà. Anzi, sto continuando. Semplicemente però per cinque settimane dubito avrò modo di accedere ad un pc, figuriamoci ad EFP. Quindi per un po' gli aggiornamenti saranno fermi, mi spiace. Appena avrò modo comunque manderò avanti il tutto, siate fiduciosi. 

Non abbandonatemi, davvero, tornerò! çOç


Meiou Hades: Soheil sta passando il momento più oscuro della sua vita, letteralmente. E il fatto che lo passi prima di Risvegliarsi dovrebbe dirla lunga. Si libererà, per fortuna... e quanto a Majid... non ti anticipo niente ma sappi che passerà un bruttissimo quarto d'ora prima della fine :P

Spero rimarrai ad attendere gli altri aggiornamenti! *C*

 

   
 
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