Le vittime sono più di diciottomila, sono passati quattro giorni da quel maledetto undici marzo. Adesso il pericolo del nucleare, quel demone cammina silenzioso nella zona della centrale nucleare di fukushima, c'è pericolo di contaminazione. Io spero che si arresti e che presto si spenga questo fuoco di morte e si ricominci. Penso che oramai Mitsuki sia morta, mi assale nel mio animo una rabbia infinita, contro la natura, la sua forza concentrata nei suoi quattro elementi è per noi Ningen impossibile da abbattere. Ha pagato una bimba di appena undici anni e molte altre persone per colpa di questa catastrofe, io sono viva mi domando perché, siamo tutti uguali, anch'io potrei avere un destino simile, eppure sono ancora qui e lei non c'è più.

“Mitsuki!”

Penso che conoscerla mi ha fatto solo del bene, anche se adesso sto male, magari è nel nirvana con la sua mamma e sorride con lei, so che anche quella signora era un tipo allegro.

Magari Dio aveva bisogno di un angelo buono e solare come Mitsuki.

“Ci credo!”

Muovendo la gamba sinistra urto qualcosa che è a terra, mi abbasso a guardarlo, è un manga di Inuyasha, sulla sua copertina c'è Sesshomaru.

Lui si se fosse reale, lui potrebbe ridare la vita a Mitsuki così come ha fatto con Rin, ma è solo un disegno.

“Michela vieni a vedere! Guarda che cosa strana!” mia madre mi chiama.

Il telegiornale annuncia l'avvistamento di un UFO nel luogo dove è passato lo tsunami vicino la centrale nucleare incandescente, qualcosa di argentato sorvola la zona, lascia una scia bianca, viene dal mare, vedo le immagini.

Osservandolo penso che il mare è una porta e quello li non è un UFO è Sesshomaru-sama, io ne sono sicura, rifletto in silenzio mentre i miei occhi lo seguono.

Se c'è lui Mitsuki è viva, lo sento.

Squilla il telefono proprio quando il cronista cambia la notizia parlando di un'altra minaccia, la Libia, dove Gheddafi sta massacrando tutta la sua popolazione stanca dei suoi soprusi e della sua violenza.

“Michela gli parli tu? E' Bunzo.”

“Ok, mamma!”

Prendo il telefono. “Pronto Bunzo.”

Sento che ha delle notizie, è emozionato gli trema la voce, mi dice che può stare poco al telefono, una sua connazionale che ha la linea ha fortunatamente ancora attiva gli sta facendo un altra volta il favore di una telefonata all'estero, hanno freddo, fame e manca la luce, lì.

“Michela, sto per darti una notizia sensazionale, Mitsuki è viva, è stata trovata questa notte dai soccorsi sotto un albero di ciliegio, spogliato dallo tsunami, pensano che gli ha fatto da scudo, mia moglie, è stata lei si chiamava Sakura*, mia figlia è miracolosamente sopravvissuta, lei l'ha protetta. Quando si riprenderà verremo in Italia se vi fa piacere!”

“Certo che mi fa piacere!” Gli dico, mi trema la voce anche a me adesso dall'emozione “io vi aspetto!”

I miei occhi cadono sulla prima pagina del giornale del 12 marzo 2011, leggo il titolo:

Giappone, «10.000 morti a Miyagi» Trovati i 4 treni dispersi. «Tutti salvi».

Grazie, Sesshomaru, di esistere, Dio ha inviato te.

Fine

*Sakura = albero di ciliegio.