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Autore: Something Rotten    21/03/2011    4 recensioni
Zack si era parzialmente ripreso dalla telefonata, vuoi per la quantità d'alcol ingerita o vuoi per la musica che gli ronzava prepotente nelle orecchie. Matt non aveva detto nulla sull'accaduto, era rimasto in silenzio lasciandolo parlare e lasciando che si sfogasse nel migliore dei modi, eppure quel silenzio era strano. Solitamente aveva sempre una buona parola di conforto, magari soltanto un "andrà tutto bene" e se non parlava significava soltanto che non sarebbe andato tutto bene. La gelosia, lui lo sapeva bene, era una brutta bestia, era un fantasma che, rantolante, si insinuava in tutti i rapporti, uccidendo anche l'amore più sincero. Era un fantasma duro da esorcizzare, un qualcosa che avrebbe lasciato l'alone per sempre, come quando si scrive sui vetri appannati della macchina, quell'alone non andrà mai del tutto via.
Lo fissava dal divanetto, guardava l'amico agire pronto a fermarlo al momento giusto consapevole che dall'altra parte del mondo non c'era nessuno pronto a fermare Brian dal commettere atti stupidi e privi di senso.
« Sei il suo angelo custode? » aveva chiesto Jim sedendosi al suo fianco e guardando Zack ballare con una ragazza dai capelli corvini.
« Voglio solo che non commetta qualche stupidaggine. »
« Ti potrà sembrare una bugia, ma neanche io voglio che faccia qualcosa di stupido. » aveva sbuffato sorridendogli e continuando a fissare Zack « Brian non mi va a genio, ma non voglio che lui perda anche quest'opportunità di essere felice. Sai, a volte penso a cosa abbia fatto di male. »
Genere: Fluff, Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Volevate la scena di sesso? Eccola qui o.o
Non so quello che cavolo ho scritto, sono maniaca, lo so benissimo e se non vi piace il sesso fra uomini lì su c'è una x rossa, premetela Jeah!
mi scuso per la raccapricciante descrizione (Non scrivo bene queste scene) e vi ricordo che non è niente di vero!
Tutto frutto della mia mente perversa, davvero!
Al prossimo capitolo, un po più lungo di questo :)

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Your sex is on fire.Hot as a fever Rattling bones I could just taste it. But it’s just tonight







Le labbra secche di Brian davano una strana sensazione a Zack.
Era come se bramassero quel contatto da troppo tempo, così tanto da perdere la loro normale morbidezza.
Zack si era attaccato alle spalle del ragazzo, annullando la poca distanza che correva fra i loro corpi, troppo tempo senza amore e troppo senza sesso rendono l'uomo bramoso di contatto.
L'aveva guardato di sfuggita, prima di infilare la sua mano nei boxer dell'altro, toccando il suo membro con la stessa bramosia delle sue labbra, era facile farlo con un uomo, quasi quanto farlo da solo.
Conosceva i punti da toccare, conosceva le velocità, conosceva ormai troppe cose da rendere quell'atto sessuale una cosa semplice, quasi meccanica.
Brian soffiava sul suo collo, pronunciando parole che gli sembravano incomprensibili, un miscuglio di sospiri e parole dette a mezza bocca.
Gli era sembrato di sentire un "era da tanto che aspettavo questo", ma tra i sospiri ed il rumore del vento non ne era poi così sicuro.
Brian non  era rimasto fermo per molto tempo, aveva continuato a baciarlo, mentre reprimeva l'orgasmo che gli saliva dalla pancia verso il cervello, riducendo il suo pensiero ad un insieme di frasi sconnesse e prive di alcun senso.
"Dio." aveva sussurrato "Credo di averlo visto."
Zack aveva riso, troppo vicino al collo dell'altro, provocando, se possibile, ancora più tumulto nel corpo dell'altro.
Si sentiva impotente sotto al tocco cadenzato e preciso di Zack, così impotente da potergli dire benissimo "ti amo" senza troppi problemi e fottute seghe mentali.
Voleva entrare nel corpo del ragazzo, voleva fare qualcosa anche lui, ma Zack non gliene dava la possibilità, voleva farlo svuotare così, sotto al tocco della sua mano.
"Dentro di te.." aveva sospirato al suo orecchio, provocando un gorgoglio di stupore nell'altrui bocca.
"Dentro di me?"
"Ti..prego. Non mi piace godere da solo.."
Zack aveva sentito i boxer scivolare sulle sue gambe, era diventato improvvisamente rosso come un bambino.
Brian gli aveva afferrato le gambe, accompagnandolo dolcemente fino al bordo della piscina, nel quale si poteva sorreggere per non cadere.
Le sue gambe aderivano perfettamente al ventre dell'altro.
"Giuro che sarò delicato." aveva biascicato guardando Zack negli occhi.
Nonostante non capisse più niente, nonostante sentisse la voglia di sbatterlo violentemente, come non aveva mai fatto prima con nessun altro, nonostante i suoi ormoni prendessero il sopravvento sulla sua poca lucidità, aveva tutta l'intenzione di essere delicato.
Era entrato nel corpo caldo dell'altro con una delicatezza che poco gli si addiceva, vista la quantità di muscoli che contribuivano a formare la sua aria "da duro".
Zack cercava di rilassarsi, perché sapeva che se fosse rimasto intesito sarebbe stato molto peggio.
Si era attaccato alle labbra del più grande, portandogli un braccio dietro alla nuca e avvicinandolo al suo viso con poca delicatezza, con la foga di chi voleva quelle labbra e voleva reprimere i gemiti.
Lo baciava con passione, trasportato dal movimento dei fianchi di Brian che colpivano il suo corpo con un ritmo lento.
"Più veloce, cazzo." aveva biascicato ancora ancorato alla sua bocca e a quelle labbra che sembravano diventare sempre più morbide.
Brian aveva aumentato il ritmo, cercando di essere il più delicato possibile.
Ma la foga era troppa, i sospiri di Zack erano troppo invitanti ed aveva il bisogno fisico di svuotarsi.
L'orgasmo era arrivato come una coltellata in pieno cranio, era scivolato nel corpo del più piccolo ancora fremente.
Zack non aveva capito nulla da quel momento, quando aveva sentito quell'onda calda pervadere il suo corpo.
"Io..." aveva biascicato "Non ho mai provato una cosa simile" si era lasciato sfuggire, mentre Brian si ritraeva, come scottato, dal suo corpo.
"Non è niente, in confronto a quello che proverai ora." aveva commentato, uscendo dalla piscina e cercando un asciugamano per Zack.
Non gli aveva detto niente mentre lo scortava al piano di sotto, mentre apriva una delle tante camere e lo accompagnava all'interno.
Non sapeva bene in quale posizione mettersi, Zack, mentre Brian gli percorreva il corpo ancora leggermente bagnato con la lingua.
"Ti ha anche detto di usare il letto?" aveva chiesto, nascondendo la paura dietro ad una sana ironia.
"No, ma non tornerà presto, ho tutto il tempo di nascondere il nostro passaggio."
Aveva risposto Brian, prima di lasciare un succhiotto sul ventre dell'altro.
Zack aveva sorriso, mentre acciuffava tra le mani un ciuffo dei capelli castani di Brian, li stringeva senza fargli male, come per volerlo sentire accanto a sé.
"Che intenzioni hai?" aveva chiesto
"Non lo so bene, ma non sono buone." aveva risposto Brian percorrendo il membro del ragazzino con la lingua, fino ad arrivare a quello che c'era sotto.
La stretta di Zack era diventata sempre più ferma e decisa, faceva quasi male e Brian per un attimo aveva avuto paura che i suoi, amati, capelli gli rimanessero fra le dita.
Aveva continuato a leccare, formando dei piccoli cerchi sulla punta con un movimento lento, così lento da sembrare estenuante.
"Cristo." le uniche parole che uscivano dalla bocca di Zack erano imprecazioni.
"Se vuoi la smetto!" aveva commentato ironico Brian, continuando il movimento con le dita.
"Se vuoi ti uccido." aveva risposto Zack, recuperando parzialmente le facoltà mentali.
Brian aveva continuato a leccare, mentre con le dita stuzzicava i capezzoli dell'altro.
Aveva continuato così a fino a quando non aveva ritenuto necessario passare a qualcosa di più forte.
Non aveva mai fatto qualcosa con la sua bocca, anzi, non aveva mai fatto sesso con un uomo, tranne determinate volte nelle quali era ubriaco ed era quasi sempre passivo.
Eppure sembrava naturale anche quello, così naturale da durare poco, visto che qualche minuto dopo, forse un quarto d'ora, Zack era venuto nella sua bocca, informandolo con una serie di imprecazioni non meglio specificabili.
Si erano ripuliti, prima di ristendersi nuovamente sul letto e parlare tra una sigaretta e l'altra.
Di solito odiava parlare dopo il sesso, ma quella volta era diverso.
"Ti ho fatto cambiare idea?" aveva chiesto Brian aspirando il fumo azzurrognolo della sigaretta.
"Non ricordo neanche che idea era."
"Che ero scappato per paura."
"Diamine, se questa è paura dovresti provarla più spesso." aveva commentato ironico, voltandosi verso il castano e lasciandogli un bacio a fior di labbra. "Ora cosa siamo, Brian?"
"Due conoscenti che fanno sesso?" aveva risposto, non trovando altri aggettivi per descriverli.
"C'è un pizzico d'amore?"
"Da parte mia anche troppo, ma tu forse.."
"Forse?"
"Sei innamorato di qualcun altro."
"Forse si, forse no. Ma non eri qui per farmi cambiare idea? Non basta una notte di sesso, forse una maratona, ma non una notte soltanto."


   
 
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