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Autore: Mari24    21/03/2011    15 recensioni
"Il suo plucky sideckik non c’era più ed era stata lei a non volerlo più lì.
Kate ricordava fin troppo bene la discussione avuta con lui per quella notte."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-“NoKate… Stay with me!-

 
Castle aprì gli occhi di scatto. 

Aveva il respiro affannato con il petto madido di sudore, come se avesse corso veramente per inseguire Kate. E invece erano ancora lì, entrambi abbracciati, ancora con le mani strette e intrecciate l’una nell’altra.

Le toccò la fronte. 
Era di nuovo calda, ma il medico gli aveva detto di aspettare che la sua iniezione facesse effetto.

La sua ansia e la sua preoccupazione erano disegnati sul suo volto. 
Dolcemente le accarezzò una guancia. Non voleva staccarsi da lei, non aveva nessuna intenzione di lasciarle la mano. Kate doveva assolutamente capire e realizzare che lui c’era, e ci sarebe stato sempre.

Ma si sentiva osservato, controllato da uno sguardo scrutatore.

Si voltò e sulla porta c’era Josh, bloccato come se si sentisse di troppo in quel quadro. Come se lui fosse il terzo incomodo.

Castle lasciò velocemente la mano di Kate e con altrettanta velocità balzò fuori dal letto. Non era successo niente fra loro, non quella sera almeno, e pensò che non doveva preoccuparsi. Ma lo sguardo di Josh lasciava intendere che invece aveva capito. Che ciò che era solo un sospetto probabilmente era la realtà.

-“Ehi… Josh! Ho provato a chiamarti centinaia di volte. Sono rimasto perché stava male, e non me la sono sentita di lasciarla sola!”- iniziò Castle, andando dritto al punto e non nascondendo una frecciatina davvero velenosa.

Non aveva sopportato il fatto che lui, Josh, non ci fosse nel momento del bisogno.

-“Ho visto poco fa le chiamate. Come sta?”- rispose Josh, facendo finta di non aver sentito che Castle lo stava accusando. Pensò che il suo sguardo precedente bastasse per farlo sentire in colpa, qualunque cosa fosse successa.

-“Ho chiamato il mio medico. Sta male. È svenuta un paio di volte e ha la febbre molto alta. Ma dov’eri??”-

Castle moriva dalla voglia di spaccargli il naso, come quella volta che aveva preso a pugni uno dei mandanti dell’omicidio della madre di Beckett.

-“Ci sono state delle emergenze. Non potevo lasciare l’ospedale!”- rispose acido Josh che iniziava a stancarsi di avere Castle fra i piedi e sempre costantemente presente nei pensieri della sua ragazza.

-“Beh, anche qui c’era un’emergenza! Cosa ci può essere di più grave della propria ragazza che sta male?”- esclamò Castle a voce un po’ più alta.

Gli dava sui nervi quell’uomo, e non solo perché poteva essere perfetto, ma anche perché gli portava via la sua Kate.

-“Un ragazzo di 23 anni sbalzato dalla sua moto perché un folle stava guidando ubriaco. Ecco cosa c’era di importate! Kate sa che è il mio lavoro!”-

Castle si sentì uno schifo e guardò altrove, mentre Josh si sedette al bordo del letto, accarezzando la guancia di Kate.

Castle si sentì di troppo e fece per andarsene, ma prima voleva chiarire a Josh un punto fondamentale: avrebbe lottato per lei, avrebbe fatto di tutto per lei, e lui doveva sapere che la partita era ancora aperta. Poteva aver vinto la battaglia, ma Castle avrebbe vinto la guerra.

Così decise di fargli capire quanto bene conosceva Beckett.

-“Queste me le ha date il mio dottore. Deve prenderle per 4 o 5 giorni.”- gli lanciò il flaconcino con gli antibiotici e Josh lo prese al volo:

-“Perché le ha dato queste? Ci sono dei farmaci più forti che la farebbero stare meglio prima!”- rispose Josh, più a sé stesso che a Castle.

Ma Castle continuò:

-“Non lo so. Prenditi cura di lei. Non merita di essere lasciata sola per tanto tempo.”-

Josh deglutì. Sapeva dove Castle voleva andare a parare.

-“E’ il mio lavoro. Io salvo tante persone!”-

-“Anche lei con il suo lavoro salva molte vite, e rischia anche la sua. 
Lei si merita un uomo che ci sia sempre per lei. 
Un uomo che le porti il caffè macchiato freddo con due bustine di zucchero di canna ogni mattina. Che le porti dei fiori quando è triste, ma anche quando non lo è, solo per ricordarle che è bellissima. Che le prepari i pancakaes o qualsiasi cosa lei desideri la mattina, e non che debba scappare perché ha un’operazione delicata a un cuore!”-

-“E quel qualcuno saresti tu Castle?”- gli chiese Josh alzandosi dal letto infervorandosi.

-“Può darsi!”- rispose Castle in tono di sfida.

-“Allora è vero. A te non interessa Kate solo per scrivere i tuoi romanzi da quattro soldi…”- ma Castle lo interruppe.

-“Vorrei far presente che “Heat Wave”, che tra le varie cose è ispirato alla tua ragazza, ha raggiunto il sesto posto della classifica "New York Times Best Seller List"!”- gli rispose vantandosi del suo successo.

-“…a te Kate interessa perché ti piace. Tu ne sei… innamorato!”- Josh continuò, ignorando la precedente battuta di Castle sui suoi romanzi, e rendendosi conto che il suo sospetto invece era la realtà.

Si fissavano negli occhi.

Nessuno dei due avrebbe abbassato per primo lo sguardo.

Si detestavano entrambi allo stesso modo, ma ciò che non capivano è che entrambi amavano la stessa persona. 
Avevano entrambi perso la testa per lei.

-“Sappi che lotterò per lei, Josh. Non hai ancora vinto!”- e detto questo prese la sua giacca e fece per andarsene ma Kate con voce affaticata e flebile parlò:

-“No… um…Castle… non…”-

-“Ehi… Kate… sono qui!”- Josh si precipitò da lei.

Beckett aprì gli occhi, sorrise ma non vedeva Josh. Per lei era Castle. Voleva lui al suo fianco.

Josh le prese la mano e lei continuò a chiamarlo Castle.

Si voltò verso di lui:

-“Sta delirando. Ha la febbre alta!”-

-“Lo so. È così da tutto il pomeriggio!”- rimarcò Castle.

-“Castle… non andare via... Stay with me!”- continuò Kate. Nello stato in cui si trovava, non si era accorta che Josh era affianco a lei mentre Castle osservava la scena.

Ma quando sentì quelle parole, le stesse parole che aveva sognato lui, si avvicinò e le prese l’altra mano.

-“Sono qui, Kate.”-

-“Thank you… for being there.”-

-“Always!”-

-“Castle… I just wanted you to know how much I love you...”-

ANGOLO DELL'AUTRICE: Ciao a tutti!!
ecco questo sesto capitolo...
ormai ci stiamo avvicinando alla fine e piano piano si scoprirà tutto...
bene... in questo capitolo ritorna Josh... Motorcicle boy c'è di nuovo ma come avete visto Castle non ha nessuna intenzione di mollare la presa su Beckett tanto facilmente...so che è un pò crudele chiudere il capitolo così... però mi servirà ancora Josh... (e poi onestamente visto che nel tf non ce ne siamo ancora liberati, mi piace farlo soffrire un pò)
ok, lascio la parola a voi, perchè io mi sono già dilungata abbastanza e il mio angolo sta diventando + lunguo del capitolo... 

come sempre ringrazio tutti coloro che leggono e che pazientemente stanno recensendo questa ff... e ovviamente anche a chi l'ha inserita nelle ricordate, preferite e seguite...e anche a chi mi farà sapere cosa ne pensa di questo capitolo! 

ok, ora vi lascio sul serio...

Namarie....  XD

kate24  ;>

   
 
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