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Autore: Elos    21/03/2011    8 recensioni
- Non è possibile... - aveva detto James, fissandoli. - … che vuoi due non sappiate montare su una scopa. -
Aveva un'espressione come trasfigurata, illuminata dall'interno da quella specie di determinazione entusiasta che certe volte gli compariva sul viso - e sempre quando si parlava di Quidditch. Sirius, accanto a lui, ghignava in una maniera decisamente mefistofelica.
Remus gettò un'occhiata a Peter, che sembrava pronto ad una rapida fuga (possibilmente in forma topesca), e si chiese per l'ennesima volta perché devo essere sempre io? [...]
Terza classificata al concorso Fan Art, fan art e ancora fan art! indetto da erigre e vincitrice del Premio Vecchia generazione.
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'Hogwarts, vent'anni prima.'
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Lezioni di volo




- Non è possibile... - aveva detto James, fissandoli. - … che vuoi due non sappiate montare su una scopa. -
Aveva un'espressione come trasfigurata, illuminata dall'interno da quella specie di determinazione entusiasta che certe volte gli compariva sul viso - e sempre quando si parlava di Quidditch. Sirius, accanto a lui, ghignava in una maniera decisamente mefistofelica.
Remus gettò un'occhiata a Peter, che sembrava pronto ad una rapida fuga (possibilmente in forma topesca), e si chiese per l'ennesima volta perché devo essere sempre io?
- Abbiamo i G.U.F.O. tra un mese e mezzo, James. - osservò, poi, rassegnato, sforzandosi di suonare ragionevole. - Forse faremmo meglio a rimandare tutto questo a dopo, che ne pensi? Non che io non apprezzi lo sforzo, sia chiaro... -
- Oh, avanti, Lunastorta! Sarà divertente! E ci porterà via poco tempo, davvero! -
Avendo interrotto e beatamente sconfitto la sua mezza protesta semplicemente ignorandola, James avanzò a passo di carica, afferrò Peter per una spalla e cominciò a trascinarlo via con sé, puntando diritto verso il ritratto della Signora Grassa:
- Andiamo? -
- Sì, Lunastorta. - gli bisbigliò Sirius in un orecchio, accostandosi e motteggiando beffardo: - Andiamo. Sarà divertente. -
Remus gli lanciò un'occhiataccia, prima d'accusarlo:
- Te la stai spassando, non è così? -
Il sorriso di Sirius si allargò da orecchio a orecchio, mettendo in mostra una fila di denti bianchissimi sepolti nel mezzo di un ghigno assolutamente lupesco:
- Da morire. -

- La prima cosa che c'è da sapere su una scopa è che sente se avete paura: per cui dovete mostrarvi sicuri di voi stessi e convinti di voler salire e di voler volare. -
- Io non sono molto convinto di voler volare, James. -
- Oh, sciocchezze, Codaliscia! Tutti vogliono volare! -
- Io no. Il terreno mi piace molto: mi piace averlo sotto i piedi, al sicuro, mai più lontano della distanza tra la mia testa e i miei talloni. -
- Codaliscia! Non sei propositivo! -
- Sì, Codaliscia, non sei propositiv... ouff! -
Suono di osso che impatta contro osso. Qualcuno tossisce, strozzandosi.
- Ma che... mi vuoi morto, Lunastorta? -
- Oh, scusa, Sirius. Non l'ho fatto apposta. -
- Mi hai praticamente abbattuto, come sarebbe a dire che non l'hai fatto apposta...? -
Colpo di tosse, secco e irritato.
- Ehi, voi due! Vogliamo tornare a concentrarci su quello che conta, qui? -
- Ami più la tua scopa delle mie costole, Jamie. Questo è tradimento. Pretendo di vedere il Wizengamot per discutere del divor... ouff! -
- Scusa, Sirius, mi è sfuggito. -
- Il gomito ti è sfuggito? -
- Uhm, sì. -
- Felpato! Lunastorta! Prestate attenzione, oppure... dove pensi di andare, Codaliscia? -
- Uh, io... mi sono appena ricordato di non aver finito i cinquanta centimetri di saggio per Trasfigurazione. -
- Oh, andiamo, Codaliscia! Puoi sempre copiarlo da me o da Remus, dopo. Sono assolutamente sicuro che Remus sarà felicissimo di farti dare un'occhiata al suo, per una buona causa! Adesso vieni qui, da bravo, e prova a montare su questa scopa... -
- James, sono sempre meno convinto di voler volare. -
- Ti piacerà, Peter. Vedrai. Adesso ripeti con me: su! -
- … su? -
- Più deciso, Peter! -
- … su. -
- Sii più sicuro di te, più convinto! -
- Io sono convinto. -
- A me non sembri molto convinto, Codaliscia. A te sembra convinto, Lunastorta? -
- A me sembra intelligente, Sirius, che è più di quanto possa dire di voi due. -
- Avanti, Codaliscia! Abbi fiducia in te stesso! -
- Su. -
- Ecco, siamo sulla buona strada! Insisti! -
- Su...! -
- Ci siamo, ci siamo... -
- Su! -
Sibilo. Suono di qualcosa di duro – legno – che impatta contro la carne. Lieve crac, seguito da lungo e lamentoso gemito.
- … uh. Ah, be', l'importante... l'importante è che la scopa è andata effettivamente su, no? Ora... ora premi bene la manica contro il naso, Codaliscia, vedrai che smette di sanguinare in un attimo. -

- Insomma, non ti sei mica rotto nulla, no? E' andato tutto per il meglio, e, oltretutto, sei effettivamente riuscito a farti saltare in mano la scopa! Ora, il fatto che ti sia sfuggita e che ti abbia preso il naso è stato solo un piccolo incidente di percorso... -
- Jabes... Jabes, ti brego, farò tuddo quello che vuoi. Di darò la mia borzione di dolce ber le brossime tre settimane. Di borterò la borsa ber un mese. Solo, ti brego, lasciamo berdere guesta sdoria... Non di rigordi com'è andata a finire la lezione di volo al brimo anno, eh, Jabes? Non ti rigordi? -
- Sciocchezze, Peter! Tutti possono imparare a volare, bisogna solo riuscire a trovare il giusto maestro! -
- E tu dove l'hai nascosto, James? -
- Chi, Lunastorta? -
- Il giusto maestro. Dove l'hai nascosto? Lo tieni in tasca? Perché io non vedo nessuno... -
- Fai meno lo spiritoso, Remus. Vedrai che alla fine mi ringrazierete. Tocca a te, vieni qui e mettiti vicino a questa scopa. Ecco, così. Ora... con una mano ti, ehm, ripari la faccia, mentre l'altra la metti sopra la scopa.... ecco, così. E adesso... su! -
- … -
- Lunastorta...? Lunastorta, su. Dì su. -
- Su. -
- Un po' d'entusiasmo? Riusciamo a radunare un paio d'etti d'entusiasmo? -
- Su! -
Sibilo. Suono di qualcosa di duro – legno – che impatta contro la carne. Stavolta il gemito che segue al crac è breve, strozzato e straziante a sentirsi.
- Oh, per la miseria... Sirius! Sirius, dì qualcosa! -

- Come tu abbia fatto a trovarti sulla traiettoria della scopa, Sirius, è un mistero. -
Breve ringhio.
- Ehm, sì. Comunque. Ti fa ancora molto male? -
- Ho appena preso una bastonata in mezzo alle gambe, James, tu cosa pensi? -
- … lo prendo per un sì. Uhm, mentre... mentre Felpato si riprende possiamo provare a salire sulle scope, eh? Che ne dite? -
- Posso dire di no? -
- No. -
- Allora sì. -
- Questo è lo spirito giusto, Lunastorta! Adesso, una gamba per parte. L'impugnatura giusta è questa, la mano destra in alto e quella sinistra più in basso. La destra in alto, Codaliscia. Coooosì. Ora piegate le ginocchia e datevi una piccola spinta con le punte dei piedi... ottimo! Visto che era facile? -
- Credo di sentirmi male, James. -
- Sciocchezze, Peter! Non sei neanche a un metro da terra! -
- Un metro di troppo. -
- Ehi, Sirius! Vieni anche tu! -
- Cioè, dovrei prendermi un'altra scopa in mezzo alle gambe? James, tu vuoi veramente che io ti dica cosa puoi farci con quell'estremità arrotondata? -
- Avanti! Remus è quassù con noi, tu sei al sicuro, Felpato! -
- James, non siamo un p-po' troppo in-in alto? -
- Peter! Sei verde! -
- C-che bello. Ora m-mi piacerebbe scendere, J-J-James. -
- Prima fatto che detto! Punta la scopa leggermente verso il basso... leggermente... leggermente, Codaliscia! Leggerm...! -


- - -




- Quanti giorni passeranno prima che ci riprovi? - Remus ebbe modo, più tardi, di chiedere a Sirius. Stavano aspettando, appoggiati con la schiena al muro esterno dell'infermeria, che Madama Chips finisse di controllare le costole di James: Peter era riuscito Merlino-solo-sapeva-come a far impigliare la punta della propria scopa nella coda di quella dell'amico, nella sua caduta libera da tre metri d'altezza, facendoli finire tutti e due a terra. Per fortuna i metri erano stati, per l'appunto, solo tre: e per fortuna, aveva aggiunto Peter allegramente, lui era caduto proprio su James, atterrando sul morbido.
James, che era sdraiato sul letto accanto al suo con Madama Chips che gli tastava energicamente le costole in cerca di fratture, non ne era sembrato precisamente deliziato.
- Due? - ghignò Sirius in risposta. - Non più di tre. -
- Credi che se riuscissimo a convincere Madama Chips a lasciargli almeno un paio di ossa incrinate, così, a futuro monito, lascerebbe perdere? -
- Io dico di no. -
Nella quiete del sabato pomeriggio gli unici suoni erano gli sporadici e rumorosi lamenti di James che emergevano attraverso la porta chiusa dell'infermeria. La primavera era arrivata ad Hogwarts calda e luminosa: il sole entrava a fiotti dalle finestre spalancate e si rifletteva, in lontananza, sulla superficie piatta del Lago Nero. A Remus parve di vedere uno dei tentacoli della piovra gigante emergere in superficie, per un attimo, prima di riaffondare pigramente.
Una volta James aveva scommesso con Leopold Nott, Cacciatore dei Serpeverde, che sarebbe riuscito ad attraversare tutto il lago in sella alla scopa e senza mai togliere i piedi dall'acqua. Dopo quell'esibizione la McGranitt l'aveva sospeso dalla squadra di Quidditch per un mese, aveva tolto cinquanta punti al Grifondoro e gli aveva assegnato cinque punizioni di fila con Argus Gazza: ma, per tutto il mese della punizione, nessuno era riuscito a togliere dalla faccia di James un enorme, vittorioso, gloriosissimo sorriso.
Era idiota ammirare James anche per questo, Remus lo sapeva: era abbastanza intelligente da capirlo, e da capire che la McGranitt aveva avuto ragione a punirlo, e che si sarebbe meritato una bastonata sulla testa per aver fatto qualcosa di tanto insensato e pericoloso. Ma lo ammirava lo stesso. Semplicemente, non riusciva a farne a meno.
- Dì un po', Lunastorta. - esclamò Sirius tutto ad un tratto. - La bastonata che mi hai dato sui testicoli. L'hai fatto apposta, vero? -
Remus piegò il capo in avanti. I capelli castani, più lunghi di quanto li avesse mai portati prima di quell'anno, ma sempre più corti di quelli di Sirius, scivolarono a nascondere la sua faccia - e il suo enorme sorriso - lupesco.
- Io, Sirius? - domandò, dolcemente. - Ma certo che no. -





Note della storia: Questa storia ha partecipato al concorso Fan Art, fan art e ancora fan art! indetto da erigre, classificandosi terza e vincitrice del Premio vecchia generazione. La fan art d'ispirazione era questa:


Se qualcuno conosce il nome dell'autore o della fanart, per cortesia, può segnalarmeli? Vorrei inserirli! Grazie!



Lezioni di volo si collega all'universo di Fotoricordo e, soprattutto, di La miglior parte della nostra vita. Ho omesso l'avvertimento slash perché in questo caso mi sembrava superfluo, ma nella storia principale c'è! x°D Uomo avvisato...
Avrei voluto pubblicarla tra diversi mesi, magari (perché no?) sotto Natale, ma sto accumulando troppe storie non pubblicate, e so che se le lascio nel cassetto ci marciscono dentro.

Un grazie alla giudice e i miei complimenti a tutte le altre partecipanti. Qui potete trovare i giudizi, e qui potete trovare la storia di vogue, la prima classificata!
  
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