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Autore: Lilith Hedwig    21/03/2011    7 recensioni
Camminava sotto la luce della luna. Una luce argento.
Lei voleva tutto questo. Lo voleva e voleva gridarlo. Così l'avrebbe fatto. Un sorriso dolce ed inquietante apparve sul suo bel viso, mantre lo pensava.
Quarta classificata al primo turno del Torneo Tremaghi Contest di Sephora20... non ho parole, dunque datemele voi :)
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'Black Family'
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Sempre la sola delle ragazze Black. Sempre la più forte, la più sicura. Loro avevano scelto una vita comoda, felice.
Andromeda aveva disonorato la Famiglia con un Nato Babbano. Narcissa aveva sposato un uomo che non amava solo per essere al sicuro, senza esporsi.
 
Solo lei, Bellatrix Black, avrebbe onorato il suo nome. Solo lei, Bellatrix Black, avrebbe riscattato l’orgoglio di essere donna. Solo lei, Bellatrix Black, sarebbe stata la devota servitrice del Signore Oscuro.
Era a questo che pensava Bellatrix Black mentre avanzava sotto la luce argento della luna, una scintilla folle negli occhi.
La stessa scintille, solo più entusiastica, che c’era nelle decine e decine di occhi che la fissavano. Bellatrix sapeva che tra quegli occhi c’erano quelli di suo cugino, arrivato un paio d’anni prima di lei.
Due anni, tre mesi e ventotto giorni; per l’esattezza. Aveva contato i secondi che la separavano da quel momento. L’aveva aspettato a lungo.
E quando, la sera stessa, Cissy le aveva chiesto se aveva intenzione di andare fino in fondo, quando le aveva raccomandato di pensarci bene, lei era scoppiata a ridere.
Pensarci bene! Non avrebbe potuto pensarci meglio di così. Non avrebbe potuto tirarsi indietro, non ora che era così vicina…
Un sorriso diabolico le illuminò il viso, mentre continuava ad avanzare.
Pareva un’antica sacerdotessa, i lisci capelli neri sciolti sulla schiena, la lunga veste bianca, i piedi completamente scalzi, la camminata lenta e solenne.
Poteva sembrare una di quelle “cerimonie della Luna” che i Babbani fanno credendo di avvicinarsi all’Arte magica. Ma non lo era. Oh, no. Era molto, molto di più. E Bellatrix lo sapeva.
 
Finalmente, era giunta alla lapide dove si sarebbe svolto il tutto. Al contrario di tutti i giorni che aveva trascorso in preda all’impazienza, ora non aveva fretta. Voleva assorbire il più possibile, voleva assaporare il terrore, la riverenza nell’aria.
Sulla lapide, consumata, era scritto un nome. Un certo “Tom Riddle” era sepolto lì. Accanto, c’era la famiglia, madre e padre sicuramente.
Bellatrix ignorava perché la cerimonia si svolgesse sempre lì. E probabilmente, si disse, non lo saprai mai.
Ma le andava bene così.
Poi… poi lui apparve. Alto, scuro di capelli e molto bello. Bello… un termine piuttosto ambiguo. Più che bello, era affascinante. Ma aveva già perso un po’ della sua umanità, aveva gli occhi serpentini e iniettati di sangue, il naso quasi del tutto ridotto a sole due fessure. E, forse, questo non faceva altro che aumentarne il fascino di fronte a Bellatrix.
Non che tutta questa magnificenza non fosse voluta. Lui voleva fare colpo sulla sua nuova adepta. Lui voleva essere adorato, idolatrato.
Bellatrix, a quella vista, andava in estasi, si dissetava di lui. Lo guardava. Mai avrebbe potuto dire ciò che pensava, ma poteva guardare, e il suo sguardo parlava.
La sua gioia, tanto attesa, tanto agognata, raggiunse il culmine quando lei sentì il sibilo della sua voce serpentina.
- Bellatrix… Black. -
 Disse il suo nome.
- Tu vuoi essere mia amica, vero? Ebbene, te ne sono grato. Solo pochi comprendono che non odio la comunità Magica. E quei pochi sono tutti qui, tranne uno.
Lo vedo, tu lo capisci. Tu mi capisci. Tu comprendi che dobbiamo pulire il mondo da quella feccia non-magica. Comprendi che ci porterebbero solo alla morte. Dobbiamo mangiare la Morte, mia cara. -
Bellatrix annuiva, come annientata da quella condiscendenza che il Signore Oscuro mostrava verso di lei. Lei, tanto forte e arrogante con tutti, si rattrappiva mite e servile dinanzi al suo Signore, come già lo considerava.
- Si, mio Signore. -. Per la prima volta parlava, con una voce dolce, neniosa. Infantile, quasi. Anche se, d’infantile, non esprimeva proprio nulla.
- Bene, Bellatrix. Sai che non potrai ritirarti mai, vero? Quando diventi del Signore Lord Voldemort è servizio a vita, o morte. – e qui, Lord Voldemort il Signore Oscuro sorrise sarcasticamente, suscitando l’ilarità dei suoi adepti: - Ho sentito che la tua cara sorellina ha trovato l’amore… com’è andato il matrimonio? Avete già deciso il piano per lasciarla fuggire?-
- Io, mio Signore! Io, ritirarmi! Mai, piuttosto la morte! Mai, mai un disonore simile, mai mi schiererei con i Babbani, o con i Traditori del loro Sangue! Lei non è più nella famiglia, mio Signore.- la sua voce, prima così sottomessa, assumeva ora un tono imperioso, come di tuono o di frusta. Lei, la sola Black, non avrebbe mai sopportato di essere comparata con gli esseri che le provocavano più disgusto. Mai, non davanti a coloro che considerava alla stregua di antichi sacerdoti punitori, incaricati della Pulizia del mondo, mai davanti al suo Signore, che idolatrava come un Dio.
- Sono felice di sentirlo, Bellatrix. – le rispose Lord Voldemort, l’ombra di un antico sorriso sul volto.
 
- Giuri fedeltà al tuo nuovo, unico Signore? Giuri che mai lo tradirai, fedele al tuo compito? Giuri di servirlo, nel bene e nel male, anche se con me sei destinata solo alla grandezza? –
- Sotto questa luna, mio Signore, giuro che avrò solo Lord Voldemort come mentore, come maestro, come padrone. Sarò sua, mio Signore. Mai giurerò fedeltà ad altri, a costo della mia stessa vita. Sotto questa luna, io mi prostro al mio Signore, giurando che mai ne conoscerò altro. –
Bellatrix pronunciava queste parole con passione, con sincera devozione. Sapeva che mai sarebbe stato facile. Sapeva che sarebbe stata sola anche in quello, che non avrebbe mai conosciuto alcuno, se non pochi, di coloro che avevano fatto la sua scelta. Sapeva che avrebbe dovuto uccidere, torturare, mutilare forse la sua stessa famiglia, tutto da sola. Ma l’omicidio sarebbe stato dolce per Lord Voldemort.
Ancora quella luce folle negli occhi, nell’anima, ancora quel dolce sorriso diabolico. Era sola. Sola per lui. Era a questo che pensava Bellatrix Black mentre urlava di dolore e mentre si contorceva, mentre il suo Signore la marchiava.
Per sempre.  

Angolino di me^^:
Spero che la fic vi sia piaciuta! Non ho molto da dire (ne avrei fin troppo, ma vi annoierei abbastanza...XD), ma ci tenevo a ringraziare Sephora innanzitutto per il Contest fantastico, poi per la sua celerità e bontà immensa (io quarta????!! Cioè, io quarta!)... Un grazie immenso anche alle altre partecipanti e alle mie compagne di squadra (Rem95 e Sevvie, rispettivamente 5° e 1° in questo turno)! Ah, un'ultima cosa: forza Beauxbatons!
Vi allego il giudizio clementissimo... fatemi sapere!!^^


QUARTA CLASSIFICATA

 

Just an oath – Lilith Edvige Athena

 

Originalità: 4/5

Quello della devota a Voldemort è il lato più sfruttato di Bellatrix, per cui ho tolto un punto. Anche se, devo dire, che mai avevo letto qualcosa sulla sua iniziazione.

Grammatica: 5/5

Immacolata, praticamente. Virgole al posto giusto, sintassi chiara, nemmeno un errore di battitura.

Stile e lessico: 5/5

L'unico dubbio che mi viene è a proposito dell'aggettivo “neniosa”. Il dizionario Garzanti non lo da, per cui ho tolto 0.25. Per il resto lo stile è intrigante ed elegante, e il lessico è ricco e vario.

Caratterizzazione personaggi: 5/5

Hai ripreso le radici di Bellatrix, sei partita dal principio. L'hai descritta alla perfezione, hai parlato della sua pazzia senza ricadere nel banale o, peggio, in un descrizioni troppo pesanti sulla sua situazione psicologica. Ci sono certe Fic che somigliano più agli appunti di uno psicologo che a una storia, ma di certo non è il tuo caso.

Uso del prompt: 5/5

È specificato largamente verso la fine, anche se è una presenza che aleggia costantemente. Massimo punteggio, ovviamente.

Gradimento personale: 4/5

Mi è piaciuta parecchio. Bellatrix è un personaggio molto contorto, eppure tu sei riuscita a creare l'atmosfera giusta per far sembra tutto naturale, come se fosse normale vedere una donna venire marchiata da un uomo dall'aspetto alquanto ambiguo.

Davvero brava! :D

 

28/30 

   
 
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