Forse è davvero pazzia non vedere ciò che anche solo uno riesce a vedere, bisogna provare a cercare per riuscire a trovare e Miki lo sa…

Moony

 

-        Salve… Moony! Posso chiamarla così? Io sono Miki, lei è Mary ed il biondino sgorbiutico si chiama Yuri... -

-        Ciao… certo che puoi chiamarmi così… so cosa cerchi e non credo che la troverai!-

Disse lei tagliando la conversazione.

-        Mi chiedevo solo se potevi darci qualche informazione su Madlene?!-

Disse allora Miki con tono di supplica.

-        Ma certo! Chiedete pure… ma prima accomodatevi!-

Disse Moony indicando con la mano le poltrone blu del manicomio, i ragazzi si sedettero e cominciarono la loro conversazione; Moony non sembrava avere chiari problemi psichici, i ragazzi le parlarono del sogno e lei annui con il capo come se conoscesse già i fatti, come se avesse aspettato da tempo di sentire che le sue intuizioni erano corrette; sapeva già: perché le era già stato detto, lei aveva creduto ed ora aveva la conferma e acconsentiva con aria compiaciuta alla sua vittoria personale. 

-        Madlene era mia compagna di stanza, lei era stata rinchiusa per schizofrenia, diceva di poter vedere il futuro e forse non c’era persona oltre suo figlio che le credeva ma lei lo vedeva davvero. Suo marito la maltrattava e con lei il povero Bryan e stanco di averla fra i piedi la fece rinchiudere in questo carcere per persone prive di colpa se non di essere nate; lei non avrebbe mai fatto del male a nessuno, ma questi pazzi non capiscono, era come chiudere un uccello in una gabbia: le avevano negato il volo e le sue ali erano prigioniere di queste mura bianche… così si è tolta la vita…-

-        E al figlio ed al marito cosa è successo? -

-        Il marito ha incominciato ad avere delle visioni, diceva che lei era nei suoi sogni e così… eccolo lì a conversare con il suo ginocchio! Per quanto riguarda il figlio invece… è stato rinchiuso nell’orfanotrofio di “Madre Lucia Salari”… -

La conversazione continuò per tutto il pomeriggio anche dopo che l’infermiera portò a vedere ai ragazzi la cartella clinica di Madlene, Moony era divertente e solare aveva una visione della vita davvero piacevole nonostante fosse rinchiusa fra quelle mura bianche che le oscuravano l’orizzonte, I ragazzi si persero in ogni sorta di discorso, passando dalle fragole con panna alle falene notturne; una volta Moony era una musicista, una violinista per precisione, lei viaggiava molto e scriveva uno spartito per ogni posto che girava, poi un giorno incontrò un ragazzo, ebbe una bimba che, purtroppo, morì a tre mesi di vita di trisomia del 18esimo cromosoma, così si chiuse in una stanza e ci resto per due anni mangiando solo cibi precotti, bevendo acqua di rubinetto e suonando. Fino a quando un giorno una corda del suo violino si ruppe e lei incominciò a scaraventare dalla finestra tutti gli oggetti della casa, intanto il suo ragazzo era scappato senza farsi più vedere e i vicini avvisarono il manicomio dove poco dopo venne rinchiusa. -

-        Anche l’estate ha le sue nuvole!-

disse Moony con aria rassegnata.

-        Ma tornando a Madlene, lei sapeva quando sarebbero arrivate e quando, nella vita di qualcuno, sarebbe cominciato a piovere. Ora però sono un po’ stanca, credo che andrò sopra a leggere… buona serata ragazzi, grazie di avermi ascoltato ciao Miki e Mari e ciao anche a te biondino!-

disse Moony facendo l’occhiolino a Yuri e poi se ne andò con passo leggero verso l’ascensore.

Intanto alla finestra il cielo si rabbuiava la luna sembrava una grossa fetta di taleggio morsicata e sotto la quercia l’ormai vecchio padre di Bryan alzò gli occhi alla luna disse qualcosa, poi mando un bacio con la mano e si diresse lento verso l’ingresso del manicomio.

 

Gli ultimi due capitoli sono poco conclusivi mancano di un terzo che arriverà presto intanto se avete qualcosa da dirmi, fate pure… io spero mi venga una idea geniale al + presto!!!^^

Kisses by l’autrice (poco ispirata ultimamente)!